Critica Sociale - Anno XIX - n. 24 - 16 dicembre 1909

ùlllTICA SOVI.\LE a:-;si:;la al conf11llo colle anni a! piPtlP, e elle lo stato si ras(:r1,!ni a funz1011arr eia uou ro:;,,a t'l1t• trasport_a i _ferii 1. !-i('ppelli'-C'C I morti r coron_a<l'al– loro I v111c1tor1, J'C':-,1!0 drlla µ-rande hnttaglia non sPmhra (.'l\r <lt•1,,m YOlg('r propizio al prolel~riato. l'na ritt.ì as~Nliala Jlllù r1•si:-;lrrp· prr qua!chr mc::-t'ad un t.l::-rr1·1to nrm1co; la hnr!!he~ia and1r ritenrnclo chr 11proletariato pos::mromJJletamr~– tc paralizzarr la produzionr 1_\oyr;l dunque cap1- tolart• p('r ramP dopo porhi g-1or111 <lip-ue~ra_?I.o scioprro p-enr1\III'. t·omc strumento 1lt m1gl1or;1- mr11ti N'nnomil'i 1mmcdial1, si rivolsr contro chi lo adopt•ra: inl<'su poi come 1~lru11ll'nlo <li con– quisln r cli llllrra;1,innc drOniti\•a dalla schiavitù capitun~tira, apparr SC'llllll'('pili llll u milo )), non g-ià nel significalo sorcliano. sì b('lll' nel sip-11111· l'ato C'la~~1co r \'ol~arc dl'l\a parola. g rultima il• lusionp a1>oralittiea <IC'I prolelariato: La (( clar-st' >, contro il popolo, il Sinda<"alo conlro la Naz•onr, non prrvarranno. Il movi11w11tooprraio costitui• srP srnza duhhio la piil grandP r la più chiara tra h• rorzr r111novalrid ,trl mondo; ma. per lrion fari'. ha bi:-oµ-110di C'S:=:.C'rr ri ('ondatn da un \·asto alonC' di clrmocrazia, C'io{· di appog-p-i, di adesioni. cli :-i.i111palir. (11idPnlit..ì. di e:-srrf' infu~o di qurl più Ya'.-.lO r l111111no:-:.o pnlpito umano. rhe rostitui• srr rr~:-Pnza I' lo '."-pirito clrl SCH'iali:m10 intr~ralr. .\nTt ,v, S.\Ll ·re 1. (Ulll ,·olumc, di 11roulmA. pubblloazlon(', Il tl'tPlll(0/0 dtl ,,,do/1!11110). LA RIFORMA DELLA SCUOLA MEDIA Il progetto della Commissione Reale. È uscita flnnlmenlo la Relazione tanto sudata o tanto attesa della Commts,lone reato per la riforma della scuola media, e i giornali ne banno dato dei larghi ria!l– suuti ohe cl permettono di esaminare i progetti che ser– viranno di baso al futuri - prossimi o remoti - disegni di legge. 'l'ralaecilrndo tutto lo premesso o lo argomen– tazioni teoriche o le modalità dello. riforma, vediamo quale dovrebb'ossero, secondo la Commissione, l'organi– smo scolastico nuovo. 'l'utto le scuoio secondario sarebbero divise corno in <lue rami sul tronco delle elementari. Quelle del primo ramo dovrebbero fon,w,·e la mente e Il carattere dei giovani por mezr.o della cultura generale, letteraria e sclentlftca 1 che prepara agli studi superiori; quello del secondo avrebllero di mira Il compimento dell'istruzione popolare e la pre parazione generale e speciale con'l"e• niente all 'esercl1.lo <Il determinate professioni nell'agri • coltura, n ell'induslr ln, nel commercio, net pubt,lici ecr– vlzì. ì,: la distlnzlouo ormai generalmente accettata tra ,"CtlOlt fonnativt o .~cuoleinfonnatire, rra scuole di cultura o 8cuole pratitho o proresslonali. La acuola di cr,ltura sareblJe costituita dal liceo, di tre tipi di\ 1 er~i: 1• il lieto classico, con una preparazione prevalenteml!ntc classica, Integrata dallo studio d'una lingua moderna (per lo 1>lù francese) e delle scienze matomatlehe, flsleho, naturali o geograflchej 2° il lieto sc1t,il1[wo, con una preparazione basata principalmente sulla matematlcn 1 fl!llca, chimica, sulle 8eienze naturali e geografiche o sul disegno, Integrati da un llmltnt-, studio Jotterario 1 conshtouto In due lingue modcrn(' 1 l1~ francese e il tedesco o l'in(tlOso; 3° Il liceo modtr1w 1 in cui l'Insegnamento consisterebbe sopratutto nelle llogue moderne più diffuso - francese, tedesca e inglese - ma si lntegrerelJbo con lo studio del latino e dello sctonzo matematiche, nnturali, ftslcho, geograflcho e giuridiche. J,'lnsol,{namonto dell 1 italiauo 1 dcl!a fllosofta o della storia sarolJbe comune a tutti o tre i tipi di liceo, i quali avrebbero la durala eguale di cinque anni. A tutti e tre I licei sarebbe comune In scuola prepa– ratoria: un gl1111asio triennale senza IRli.110 1 con insegnn• monti atti a dare agli alunni usciti dallo elementari la eultura roudamentnle e la maturità necessaria per seguire gli sludt liceali. All'i11truzio11r 1n-<1lica 1 p1•O{,ssiouale devono provvedere scuoio di denomlnaz1one, programma. e durata varlalJlle secondo la prore!J:tlone a cui cs!le devono preparare. Tali potrnnno rimanere lo scuoio ora dipendenti dal :Ministero d'A. I. o C., tali le vario Se1.lonl dell'istituto tecnico (ec– cetto la flsicn matematica, che sarebbe as!lorbita dal li– ceo moderno,, A tutte q uc~te scuoio professionali si accederebbe pel tramite d'una f!cuola prepanltorin po,telementare: la swola tec11icatl'le,111ale, che, a differenza dal ginnasio, avrebbe lnst>gnamentl, programmi o orari variabili con la scuola proresslonale di secondo grado a cui servirelJbe. Accanto a quefltO ordine di scuole professionali della durata media com1>le:1s\vad1 sci o sette annì 1 cl ae.rebbe unn scuola compltmmtare JJtr l'1stn1~io,ie popolare, che per duo o tre anni preparorelJbo I giovani usciti dalla sesta. elementare al l'esercizio di proressloni ed arti minori. Questo il plano generalo della rirorma. Prima però di emettere un giudizio qual:llasl, IJisogna rirerire anche un nitro progetto di riforma della scuoln media, il primo organico e com11Joto cbo sia stato lanciato alla. discus– siono <tal publJl\co. Alludo n qucl!o approvato nel recente Congresso degli lusegno.ntl medt. Il Congresso degl'insegnanti e la riforma. Il Co11greaso 1 nonostante le criticbe acerbe e non di• sintoressate del ministro Hava 1 non ru un Congresso di rort1cnnati. Chi scrive asslstetle 1 per ragioni professio– nall1 a tutte lo sedute, da e~traneo, e nou potè non am– mirare la calma e eopratutto l'ele\·atezza della discus– sione, In c11i, per la prima volta In un Congresso di cla:.<so, ru subordinato o trascurato ogni intereeso IJarti– colaro o di categorie nll'mteresse puhblico, con cui si tden\iflcava l'Interesse delhl scuola. Pertanto i ,·oli, ror– mulaU In tal modo dalle persone più competenti in ma– teria, acquiiitnno per noi un'autorità tutta speciale. Il J>rogdto di riforma, che raccolse La maggioranza dei euffragi degl'insegnantl medi rll tranne lievi mo• cllflcazionl - quello propo,to da Gaetano aht'mini, Al– fredo Gallelli 1 (llu,eppe J..ombarJo•Radice, nomi che erano di per sè una triplice garenzla di serietà. F:d ec– cone lo linee prlucipali. Anche secondo gt 1 in!:legnanti medt, i rami di scuole sarebbero duo: scuole d1 cullllrtl o professionali. Le scuole di cuUtira o meglio, corno rurono chiamate, cli alttt cultto-cr,snrcbbcro costituite da due ti11idi liceo: \I l1cto clclssico, corrlspondonto su por giù a quo Ilo attualo, 1mlvo ritocchi uei programmi e noi metodi d 1 i11segnamonto i o il llcco moclerno, con uno. preparuzione basata sullo lin– gue moderno o sullo scie11ze 1 con esclusione anche del latino. Tutti e due t licci darebbero uguali diritti per l'accesso alle J<'acoltà.unh'ersltnrie. Quanto alla scuola triennale preparatoria ai due licci, gl'lnsegnanti ritennero che non do,·esso e'tsero comllne. l'na scuola comune al liceo cla':!slco e al moderno biso• gna,•a cbe fo~so necessariamente senza latino, e cioè gli aspiranti ngll studi claqsicl avrebbero dovuto ritardare di tro anni lo stlldio del latino, e gli insegnanti pur racendo YOtl per un esperimento in proposito riten- nero cbe per ora non è dimostrato che codesto ritardo possa glonre ogll alunni. r...o scuoio di carattere informativo 1 nnC'he secondo gli insegnanti, donebllero esserò di due specie 1 a seconda cho servissero per professioni e arti minori o por pro• fossionl o Impieghi di maggiore importanza. Al primo cbmpllo adempirebbe la ,cuoia ltcnica 1 divenuta qua– driennale e ricondotta al carattere essenzialmente pra· tico o non preparatorio, quale le era stato impresso dalla leggo Casali. Al secondo a!opo prOHederebbero lo scuole 1wofessiom1li, cioè lo vario Sezioni dell'istituto tec– nico opportuuamento rlf1Jrmatc 1 e tlltto le scuote di t1e– condo grado ora dipendenti dal Min\stdro rli A. J. C. e cho andrebbero sotto la tutela logica e naturale del .Ministero dell'Istruzione. Ogni tipo di scuola proressio– un1o sareblJo precerluto <11,una speciale scuola prepa.– rntorln. Punti di contatto fra i due progetti. So ora ,•ogll amo parn~onaro i due progetti delln Com– missiono rea.le o dolln J<"ederazlonedegli insegnanti 1 no– torerno subito a lcune somiglianze apparenti. E 1 priroll <li tutto, la condanna cli quella sruola 1'nica che, nel primi

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