Critica Sociale - Anno XIX - n. 24 - 16 dicembre 1909
CltlTJCA SOCIALI! :l79 cinque anni, dipiugendo di nuovo iu questo periodo di tempo le pareti degli appartamenti. Inoltre si domanda che, ad ogni cambiamento di locatario, si provveda, a spese del Comune, alla disinfei',ione dei locali. Riferendoci alla esistenza dei casellar'i Hanitari mu– nicipuli1 che oggi non sono a dispo.'!izione del pubblico, ma son·ouo soltanto alle autorità, il <.:ongresso ha chiei,to che i casellari siano lasciati liberi a tutti e che la vasta zona già occupata dalle fortificazioni di Parigi (zona che deve essere interamente liberata) venga adibita a costruzione di case salubri a buon mercato, salvo quella parte cli terreno che verrà. adibita a parchi e giardini. Inftne 1 il Congresso ha fatto voti che i Comuni inau– gurino un regolare servizio <li ispezioni delle case, così come si fa in loghilterrn e in taluni Stati aeJ :Nord– America, allo scopo cli rendere efficaci le leggi e i re• golamenti sulla casa. Questi voti sono di carattere generale j altri, sempro in riguardo alla casa dei lavoratori, si riferiscono alle speciali disposizioni finanziarie della. legislazione fran– cese circa le case economiche, e si trala~ciano. Una di· !iposizione iinportante, che potrebbe avere valore ancho da noi, è che si possa espropriare per utilità. pubblica ogni immobile, cbe il casellario sta.nitario dichiarerà come particolarmente insalubre. Da noi non sarebbe difficile far qualcosa di simile, con una leggina, dichiarante che potranno e3sere ospro• priatc, per ra~ioni di igiene, colle stesso norme della legge di Napoli (valutazione in base al reddito dichia– rato degli ultimi 3 anni, capitalizzato, ad es., al tasso della rendita), tutte le case che l'autorità. sanitaria, uditi i Consigli 1:1anitariprovinciali, dichiarerà inabitabili. . ,1': :J.· Il Congresso si è trovato alle prei:ie con un vecchio argomento 1 cbe ogni anno fa la sua comparsa alle riu– nioni di igiene industriale, a cioè l'assimilazione delle malattie professionali agli infortuni sul lavoro. Non è facile dare una definizione netta delle due sorta di accidenti, sebbene la.definizione molto semplice di uno dei due termini, proposta dal Martial, abbia il merito grande di sgombrare il •terreno da varie possibi• litò. di confllsione. Secondo MarUal, la malattia professionale è quella dovuta alla professione che si esercita. Ognuno ,·ede che la chiarezza. è relativa, percbè non sarà facile dire se una. tubercolosi, sopravvenuta ad un lavoratore in cemento, proprio perchè la polvere ingerita lo ha posto in peculiari condizioni di recetti\•ifa verso la tubarcolosi, si debba consii.leraro come una malattia professionale o meno. Certamente, allorquando si passa. ad esaminare anali– ticamente quello che si sogliono considerare come ma– lattie professionali, l'imbarazzo per attribuire una esatta classificazione non è piccolo. Il che si riafferma a tutti i Congressi, seuza che però , si trovi una via di uscita. Pur troppo, se una intesa è possibile in riguardo a talune malattie datò da intO.'l:li– cazione, per le quali nettamente o quasi nettamente si può stabilire tra malattia e lavoro un rapporto da ef. retto a causa, per varì stati morbosi non esiste se non un certo grado di probabilità che la proressione entri come elemento· determinante prec)puo. Pur troppo non si tratta nè di pochi fatti, nè di accidenti di lieve entità: basta ricordare che, per la tubercolosi (che pure è, in un numero alto rti casi, una vera 0 propria malattia professionale), nessun medico sarebbe mai in grado di affermare con coscienza che Ja professione ha agito come vero momento determinante della malattia. P, lo stesso si può ripetere per un grande numero di malattie d'infezione, e qualche volta perilino per mani– festazioni legate agli avvelenamenti professionali. -~:fa– cile stabilire che una colica eaturnina. è un incidente dato <lai piombo ingerito o comunque introdotto nei maneggi del mestiern; ma, in un operaio che maneggia J)iombo, una gastrite (che può essere data da piombo, ma che può facilment13 insorgere anche per altre cause), deve defluirsi come un ratto di malattia professionale o no? E se si vuole adottare hl via che sembra più umana 1 largheggiando nel considerare malattia profes- , sion !l.le molte manifestazioni che con qualche verosimi– glianza possono essere tali, non si correrà. il pericolo grave dì commettere ingiustizie e sollevare responsabi• lità civili che non banno ragion <li essere? Si comprende come il Uongres:40, di fronte a una con– dizione simile di coso, si sia sentito impacciato. Il Rl\J)J)Ol'tO (che passa in rassegna quanto si fa in ma– teria negli altri paesi, non nascondendo che nessuna delle soluzioni adottato da altri accontenta) termina proponendo due vie: l'l o la creazione di Casse di assicurazione per la malattia, obbligatorie, comportanti tutta una. serie di conseguenze, dalla assicurazione della gra,•idanza, alla lotta antitubercolare, alla profilassi delle diverse ma– lattie; 2a oppure la. creazione di una leggo di assimila– zione delle malattie 1,ro~essionnli agli accidenti sul la– voro, sia sul mortello svizzero, sia su uuo schema di Breton 1 limitandosi nettamente a prevenire le malattie indicale nel testo della legge, non preoccupando'li che di questo anche dal punto di vista della profilassi. La seconda formula è ingegnosa, anche se non esau– riente, e lascia aperta la via a tutte le correzioni che l'avvenire potrebbe suggerire. Il Congresso si è dimostrato impreparato ad adottare una soluzione definitiva, e pel momento si è limitato al voto generale che si debba. provvedere all'assicurazione della malattia professionale por l'assieme di ogni indu– stria insalubre, stabilendo il principio cho l'assicura– :r.iono deve e!lsere a carico dell'industriale. 11 cbe va ottimamente: ciò che resta da definire ò an– cora il gruppo dello industrie insalubri, per le quali deve essere obbligatoria l'assicurazione. F,, 8~ :RTARt:1.Lr . BIBLIOTECADI PJWPAGANDA della Oritioa Sociale OPUSCOLI A CENT. 5. 11 Cdli pn1f. A.: La legislazione co11lro l.11m11lllrlll. "Grwppo aotfollata par-lam,,da.-,: Sul luoro delle donne e dei mi110• ren11!; Dhegno di legge e Relaziooe; aggi11oto,I il Disegno di legge mioi,teriate (Carcano). 1t Nor-ltnghi A.: Come si fa a g11adagnue di 11lù (Pensieri di luoratorl). • l'ltclianow G.: 1,a t.at.f.lca rholur.lonarla; fona e ,lolen,.11. • Th/8/oi L.: I donrl del ioldato. - I frutti del denaro. OPUSCOLI A CENT. 10. • B11dalo,.i , B,,-e,.ini: l,a loUa di classe e la leir~e del domicilio coatto. • Bonomi lva ..o,: 1,a rrlsl del 1110,lmento 11ociallslll. • 11 Coletti prof. P.: l,ll base econon1ko•socillie del p11rtilo radio.le. Kra1,otkl11e r.: .\i gio,·nni. .e: n,tlua E.: I prodot\1 della terra. • Trm:ili Ji"iUppo: l,e otto ore di la,oro u.a edlz.). • Lo tleuo: l,a moderna lotta di classe {2.• ediz.). • Lo ~teno: Il dOl'e,e della re11l8ten1.n <•• 11di1..) • !,o at,uo: La Hne delle • 1Clnden7;e•· • Lo ~leaBo: I.a ,·ertlgiue tlegli nrm:uuenti e le rlforme soeidl (discor 1111nCamer", giugno 1909). OPUSCOLI A CENT. 15. • Camma,·,ri-Sturll S.: J,a lotta di clas!e In Sicilia, Casn1',1t dott . . lfal'.O: I.a mn1ualltà Holn~t Ira. fl .Uu.-i«ldi G. e .lt«s-s«r-« C.: Il rlortlht11.n1ento della mut1111, lil.àe delle· peuijioni per invalidità e vecchiaia In Sam1ilerdareua. "' l'R,tlto (11) del J.noni.tori itallaHI; lb.pporio al Coogreno lot,roado- oale di Zurigo (181l!l). · • Programma (li) agricolo del p11.rllto operalo francese. • R~rmn scriptor: l,a 11uuU011e di Sapoll (Come si 8gomloec6bbero J.., camorr6). • Sulvtmini prof. G.: Il Congresso di 1-'lren,.e e gli amici della scuola. (Per J'organi:.taiione degli inu,gnanti). :ir Tut·«ti F. , Clau,lio Trtl)tl: ~Otlallsmo e ra(lleallsmo. OPUSCOtl A CE.NT . 20. l 80110ml. lvrmoe: Per la rlforrnn dei tributi. l Camm«.-e.-1 8cw,·ti S.: Il problema slcillano e meridionale 11,lCongreuo dei eontadlnl di Corleone. • Cuaa/i,.i dott. 0.: Leggi sociali In gestadone: 1;a legge su.I luoro risleolo. • Lo 11tus-o: r,e C11ssedi ruaternlU.. 1,o stesso: I,& 1101itica11colnstlca nel Comune moderno. • De LMta tivi>. F.: I " Fasci ,, e la questione siciliana. • Laln-iola Arl1<ro: Contro Il ,-e/~rendur1•. * Marx C.; Dlscor110 11111 llhero scambio. eon prnrazione dl Eugd3, • Jlftuin(I prof. O.: I contratti eolletlivl di la,·oro e In perso11alili1 giurldlc11. delle 11ssoclmdo11\11rofesslo1111H. • Mo>1tt<ma,·1iHi prof. Giovam,1: Oli Ideali eeonomlei delll\ presente e della pa11sata generar.Ione In !talla. • Murialdi G.: l,e comlliionl delln marina 111erca11tllee i (lo,ert (lello Staio. • Sa/violi pr-of. 0.: Il passato e l'•uenlre della lotta di eluse In ln– ghllterr•. ~ r.. mti Filippo: Il partito 11oclallst.a e l'attuale momento politleo, s• edizione, eolla RispHla ai contraddittori". "' Lo attuo: l,a politica" flr,-,mg dell'on. Giolitti (discono 111\aCalllera). • 1,o atts110: I elmlted del ,hl (per la rfforllln. eareerarla).
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