Critica Sociale - Anno XIX - n. 20 - 16 ottobre 1909
310 CRITICA SOCIALE PERLARIFORMA DEITRIBUTI II. La riforma della tassazione diretta. Circoscritto il campo della riforma dei tributi alle imposte erariali diretto e al sistema tributario locale, giova qui ricordare la natura dei tributi esistenti e la loro importanza finanziaria. Le imposte diretto colpiscono con tre tassazioni diversamente congegnate il prodotto dei terreni, dei fabbricati o della ricchezza mobile. Ecco - con le cifro dell'anno finanziario 1907-908 - la loro rispet– tiva grandezza: Sui torroni. . milioni 84,07 Sul rablmcitli, 95,89 Sulla ricchezza molJllo 255,83 rt sistema tributario locale modifica, per altro, questo rapporto di grandezza fra le tre imposte di– rotte, perchè, mentre non aggrava 11imposta di ric– chezza mobile, aggrava invece lo due imposto sui torroni e sui fabbricati. Dalle statistiche del 1899 1>cri Comuni o le Pro,•incie, risulta che l'ammontare dolio soyrimpostc fondiario era allora il seguente: ~rt h;ltlU'.\I Sl'I 1-',\IUHUl'ATI mlllonl milioni Sovrimposto comunali. . 81 1 45 52,59 Sovrimposte provinciali . . 52,85 33,95 Totale 13-t,20 86,M 11 carico complessi vo 1 che sopportano le tre forme di ricchezza per la tnssRzione dello Stato e degli enti locali, si può, dunque, rappresentare all'incirca con le seguenti cifre: Sul terreni . milioni 218,27 Sul fabbricati 182,43 Sulla ricche..zza mobile . 255,83 1'otate mlllonl 656 1 53 µò questo esaurisce tutta la materia della tassa– zione diretta. Accanto a queste tre imposte reali che colpiscono lo tre diverse categorie di ricchezza, c'è un'imposta comunale sul reddito generale che si so• vrappoue alle tre precedenti imposte sul prodotto. L'imposta com1>lcmontaro sul reddito generale è però aucora mal disegnata cd embrionale, ma niuno vorrà negare che le due tasse cli famiglia e sul Yalore lo– cativo - specie dopo i molti tentativi per rimoder– narle, almeno nel Comuni maggiori - rappresentino una tu.sanziono complomcntare del reddito globale dei cittadini. La riforma triJJutaria, dunque, per attuare i prin– cipi che abbiamo esposti nell'articolo precedente, dovrà mirare alla trasformazione e al riordiuamenlo dei tre tributi nati e di1"etli 1 per avvicinarli. qua11to pili è possibile, alle forme di tassazione personale ciel reddito; e dovrà inoltre sl'iluppa,·e, integrare, t"iordi• nare e acocarr alto Stato la. t1osfra embrionale tassa– zione com'plententare del 1·t'dclitoglobale. In questi due atti, che si possono o compiere di conserva o - ciò che è sempre consigliabile in paesi dove il misonei– smo è diffuso e resistente - compiere l'uno dopo l'altro, si riassumo l'opera di riforma che crediamo piì.1 consentanea ai bisogni e alle condizioni dell'eco– nomia e della finanza italiana. . .. Lo tre imposte reali e proporzionali sui terreni, sui fabbricati e sulla ricchezza mobile, si possono sostituire con un'unica imposta progressi1a sul red– dito globale? È possibile, subito dopo la creazione di un'imposta complementare e progressiva sul red- dito personu.lc 1 aholire ogni altra imposta diretta, chiedendo alla prima - non piil complemo11tnre, ma unica - il proYrnto che getta\·ano le imposte abolite? La rispost!t a queste intenognzioni è pur trop1>0 non molto luainghiorn. 1./impor,,tn.unica 1>rogressiva sul reddito globale ò possibile in paesi d0\'C lo Stato chiede assai poco alla contribuzione diretta - gli Stati che hanno forti !)roventi patrimoniali sono ap• punto in queste coadizioni - oppure in quei 1>aesidove il numero delle grandi o grandissime fortune è molto cospicuo. rn InJ!hillerra, per esempio, le quattro de• trazioni (abatemenfsJ accordato ai redditi compresi fra le 4000 o lo 17.000 lire determinano, per le cin• quo schedule clell'inrome fax, una perdita nella ma– teria imponibile di suli 2588 milioni sopra 15 miliardi di reddito Assoggettati all'imposta. Invece in ~•rancia il numero delle grandi fortune in paragone alle pic– colo è cosl 08iguo che - secondo il progetto Bour– geois-Doumcr - sopra 8. 755.459 contribuenti inscritti nei ruoli, hcn 7.225.000 venivano esonerati dall'im– posta, e solo 200.000 avevano redditi superiori alle 10.000 lire. Ora l'Italia è, no!IA. sua costituzione economica, molto piil vicina alh1 !+'rancia che non all'fnghilterra por cui un'unica imposta progressiva sul reddito glo'. baie, con esonero delle quote minime, o dovrebbe rttµ-giungere saggi assolutamente iperbolici 1 con l'ine– vitabile risultato di isterilire la produzione. o do– ,,rebhe rassegnarsi Il dare assai poco. E qué.ndo un termine inderogabile del problema è questo: riotte– nere i 650 milioni circa che danno oggi le nostro tre im1>0ste dirette; la soluzione, per questa vin np1>are suhito Illusoria. 1 Ma, se è d'uopo n,nntenerc la struttura fondamen– tale dello nostre im1>0ste reali (correggendola, per altro, con quella tassazione complementare suiren– trata di cui discorreremo più innanzi), non per questo si deve rinunziare a modificarla noi senso di perfe– zionare la giustizia del tributo, avYicinandolo alle condizioni reali del contribuente. F'ermandoci ai proventi erariali delle tre imposte sui terreni, sui fabbricati e sulla ricchezza mobile, la loro produttività noi tempo è data da queste cifro molto interessanti: Ji'imposta sui terreni ha visto diminuire i suoi proventi por effetto del nuovo catasto e di varie leggi di sgravio, talchò da 107 milioni nel 1897-98 ò discesa a 100 milioni nel 1903-904 e a 84 milioni nel 1907-908. fn compenso però sono aumentate le sovrimposto locali, ma l'aumento non è stato nè uniforme, nè generale, nè corriSJ>0ndente ad un in– cremento del reddito: esso ha subìto soltanto la pressione meccanica o fortuita dei bisogni finanziari dello Provincie e dei Comuni. L'imposta sui fabbricati continua invece la sua ascesa: da 8S milioni nel 1898-99 1 è saJita a 95 mi– lioni nel 1907-908. Anche le sovrimposte sui fabbri· catt sono in aumento. L 1 imposta di ricchezza mobile è quella che meglio segue l1incremento della ricchez~a. La sua ascesa. è continua ed uniforme. L'imposta riscossa per ruoli hn dato 110 milioni nel 1897-98 1 è salita & 151 nel 190:~-U04-, ha toccato i 184 milioni nel 1907-908. Delle tre nostre imposte dirette, quest'ultima. è, dunque, quella che, opportunamente ritoccata, può costituire In base di nna riforma, nella quale le due prime si avvicinino alla terza per costituire un in· atomo armonico e uniforme. 1~, poichè le due prime - cioè le impo~te sul prodotto netto dei terreni e dei fabhricati - sono vere o proprie imposte reali 1 mentre la terza, sulla ricchezza mobile, è un tributo eul reddito personale derivante dall'interesse, dal pro– fitto o dal salario, cosl la direttiva della riforma do– vrebbe consistere nel colpire con un tributo perso– nale tutti I redditi che derivano dai terreni, dai.
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