Critica Sociale - Anno XIX - n. 20 - 16 ottobre 1909
308 CRITICA SOCIALE E allora che avviene? Avviene che la manifestazione di protesta popolare, che aveva nome dimostrazione e Comìzio 1 prende nome sciopero, e sciopero generale. Il Governo vieta le riunioni e i Comizi, e, per far più presto, stende la mano di ferro dello stato d 1 assedio su tutta la Spagna; e il proletariato, per fare ugual– mente presto, scende nella via ad affermare e difendero i suoi sacrosanti diritti violati, proclama lo sciopero generale e respinge con la violenza l'inaudita e inescu– :sabile e improvocata violenza dei governanti e dei loro accoliti e padroni. Botta e risposta. Con questo, che costoro sono i provocatori dell'estrema esasperazione popolarfl, la quale si era già espressa in forme eloquen– tissime e ammonitrici. li re era stato fischiato in uoa visita fatta a una ca– senna cli Madrid. Un reggimento ,:;i era ammutinato prima cli lasciare la capitale. In una delle stazioni istesse di J\fadtid la folla aveva invaso l'interno e di– strutto riuattro vagoni rlel treno, che doveva traspor– tare i soldati, al grido di abbasso la gue1·1·a! E tutta la popolazione madrilena aveva mlato per le vie la sua indignazione contl'o il Governo. Nel medesimo tempo, quel grido aveva echeggialo da un capo :.t!Faltro della Spagna, e più vibratamente in Catalogna. A Barcellona le signore dell'aristocrazia, recate.si sui piroscafi a di– stribuire scapolari e .sigarette ai soldati in partemrn, avevano dovuto ritirarsi dopo avere esercitato infrut– tuosamente il loro zelo. Si capisce q~indi che, alla sfida pazza e spavalda, un popolo cosi eccitato e deciso a far prevalere il imo programma pacìfil:!ta abbi<~dovuto opporre la sola arme che restava a sua disposizione: lò sciopero generale e la violenza. La qual cosa è storia troppo vecchia e ri– flette troppo la psicologia <lelle folle sottoposte a 1111 regime di compressioni e di dinieghi stolti e ingiusti, perchò occorra soffermarvisi. La genesi degli avveni– menti: che seguirono a Barcellona dal 26 luglio al 1° ago.i,to decorso, è tutta qui. Stati d'assedio, terrore diffuso iu Lutto il paese, arre~ti dei capii bavaglio e soppres.'lione dei giol'nali, repressione senza pietà dei primi legalissimi atti di protesta, soffocazione di oglli voce popolare, dovevano dare inesorabilmente i frutti che diedero, e sboccare nella rivolta. Le organizzazioni operaie della Catalogna presero subito posizione, per condurre una campagna di agita• zione intensa e generale, e le di verse Sezioni del pro– letariato si misero d'accordo per proseguire la battaglia. fino all'ultimo. La. prima mozione nel ~enso dello scio• pero generale era già partita. dal Cougresso annuale della Feùerazione socialisti~ delh\ Catalogna, tenuto a Barcellona il 17 e 18 luglio. Il 23 dello .!;;tessomese il giornale La lntei·nacional, organo del partito socialista catalano, aveva pubblicato un vigoroso appello conìro la guerra, e proposto di tenere un Congresso straordi– nario a i\fadrid 1 a cui sarebbero state invitate tL1tte le organizzazioni operaie del paese . .In tale Congresso 1>i sarebbe discusso intorno all'opportunità e ai modi di di• chiarare e attuare lo sciopero generale nell'intera Spagna, per il caso - si badi - che il Governo non fosse stato disposto ad arrestare la sua azione contro il Marocco. In siffatto modo si preparano i complotti e le rivolte? Un Congresso, che si propone di raccogliersi con tanta pubblicità 1 sarebbe un'oscura e tenebrosa macchina– zione? A questo punto le provoCa'l,ioni del Governo diven– tano enormi. Si sento che non passerà molto tempo senza passare ai fatti. Invero si vieta ogni riunione diretta a protestare cont,ro la guerrn, e si proibisce anche un'adunuuza dei delegati dei Sindacati della Con– federnzione regionale II Solidai·idal Ob1·e1·a n, convocati per deliberare intorno al da far.si , in considerazione dei gravi avvenimenti del Marocco. Allora i rappresentanti del partito socialista, dei Sindacati operai e dei Gruppi anarchici si misero d'accorcio - era il 23 luglio - per nominare un Comitato dello sciopero e per formare una specie di organizza¼ione che permettesse agli elementi rivoluzionarì di tenere dello riunioni alraperto, poiche i Circoli operai stavano per essere occupati dalla po– lizia. Il Comitato ora composto. di tre o,·ganizzatori, ciascuno dei quali aveva un supplente; e ogni supplente doveva tenersi in relazione con quattro delegati i e ciascuno di questi ultimi a sua volta con altri quattro; e così via. La forza impulsiva e propulsiva del movi– mento di .sciopero era dunque data da questo numero consiclerevolo cli rnp presentanti dell'organizzazione ope• raia e dei partili politici più avanz.ati. Come a Barcel– lona, si attuarono analoghe organizzazioni nelle citlà più importanti della Catalogna, e a hladrid 1 Valell'l,a 1 Saragozzai ·Bilbao e in ,\!tre località; e fu annunziato ai dirigenti dei singoli luoghi che il 2G luglio era la data fissata per la dichiarazione dello sciopero generale. E il 2G lo sciopero generale 1,i effettuò a Barcellona e nelle altre città. 11 27 passò nell'indecisione. Lo scio– pero continuava o dagli organizzatori operai - il pro• letariato fo lasciato quasi solo nella lotta - si deside– rava che continuasse fino a che si avessero notizie de– gli altri centri e il Governo si impegnasse a fermarsi nell'impresa malaugurata. Ma. tro fatti impressero til movimento una gravità di lm1ga maggiore: l'atteggia– mento dei riservisti, che dimostrarono di preferire di farsi uccid6re dietro una barricata all'andare a battersi contro gente la. cui causa appariva giusta; - l'entrata in scena. dei gregari del partito repubblicano, staccatisi dai capi, che avevano dichiarato non potere il loro par– tito II marciare ufficialmente ,,, scambiando un movi– mento di natura politica e sociale con un movimento economico operaio, i quali gregari cominciarono quindi ad agire per proprio conto cercando istintivamente di dare alla lotta un obiettivo e un senso di continuitàj - o infine l'impressione angosciosa che produsse in tutti la notizia della fucilazione éompiuta a ]\[elilla dei dieci soldati del battaglione di ];{.eus che, all'atto di im– barcarsi a Barcellona, avevano gridato: Abbasso la guen-a! e mo1'te ai despoti! Per cui lo spirito di ri– volta, acutizzato dall'attitudine provocatrice e feroce della sbirraglia, infiammò talmente Findustre capitale della Cata]ogna, aperta ai :-;offidella civiltà europea 1 che, malgrado le pene tremende minacciate ai '' per• turbatori dell'ordine pubblico 11 da un bando del gene– rale Santiago il giorno precedente 1 le strade di Harcel• lona si conversero in un subito in un campo di bat– taglia. 'l'ralascio per ragione di brevità la nanaziono della u settimana tragica 11 e anche perchè non necessaria al mio assunto. Poichè è già luminosamente manife~to che i fatti di Barcellona tii concretano in uno sciopero generale, preparato e organizzato, come tutti gli scio– peri generali, da.Ile associazioni operaie e dai partiti di avanguardia, e, per le ragioni accennate 1 precipitato poi a rivolta, f'uor dalle stes!.-e previsioni o speranze dei suoi dirigenti. Tuttavia giova illustrare due punti che hanno per la nostra dimostrazione un interesso capitale. Il primO è che la insurrezione popolare non si è
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