Critica Sociale - Anno XIX - n. 20 - 16 ottobre 1909
CRITICA SOCIALE 315 me,itre i genitori so,w al lavoro, fi11iscono ver i•ivere per le strade e pei cortili, i,ici,sfodiU, quindi esposti ad og11i sorta di 11ericoli e di te11tazio11i. Molti genitori cercano di occuparli provvisoriamente, senza ricevere compenso, in piccoli laboratorii, nei quali in realtà. non si può dire che siano sottoposti a lavori pesanti o tali da pre– giudicare il loro S\'iluppo fisico. Questi laboratorii sono però in numero limitato; alcuni di essi, per effetto d~lla maggioro vigilanza, sono entrati nella legge, e i fan– ciulli, che Impiegavano illegalmente, furono licenziali. 11 (pag. GO, 70). Un'altra conseguenza - conferma il Capo-Circolo di Torino - si è che 1 esclusi.dallostabilimentoperclu~ i11ferio, i ai 12 anni, i fanciulli ebberoa lat·oro a casa (cestai). Co!ll in Liguria vi sono fanciulli che, durante le va– canze, lavorano negli stabilimenti di consone ali– mentari. Insommn, ò tanta l'impazienza net genitori di impie– gare I propri figli al lavoro, che molti libretti furono rilasciati il giorno stesso in cui il titolare compieva i 12 nnnl (Ciro. Milano) e in molti casi furono assoluta– mente alterali (Circ. 'l'orino). ".Apparo quindi - riprendo il Capo Circolo di llilano - come la fondazione di ~labilime11tindustriali a largo impiego di fanciulli (t tessili, ad esempio) tio,i solo jJOda un va11taggioeconomico alle popolazioni agricole circo– stanti, ma proroca mi mfglioramettto sensUAlenella fre– quenza e 11elprofl.tloalle scuole elementari. ":Ma, so si applica l'articolo 2 della leggo rigoro1a– mente od in modo uniforme por tutto le località 1 gli opifici lndu,trlali a largo impiego di mano d'opera non avranno la convenienza di stabilirsi dovo l'istruzione non ò diffusa, perchè non potrebbero impiegare un eur– flciente numero d'operai; porteranno quindi i loro be– nefld economici ed intellettuali a popolazioni già di– scretamente progredite. u Cosicchè l'osservanza rigo,-osaed u11lforme della legge porta a questa conseguenza:che stimola la frequrnza alla scuola dove questa è già abbastanza frequentata, ma 11<,u la sttmola aflàtto, ed in certo senso la t·itat·da, dove è 1JOCO frequentata. u Se si interrogano i eegrotari comunali, i fanciulli e i genitori sullo cause che han portato alla non osser– vanza della legge sulla pubblica Istruzione, ci ei rorma la convinzione che le principali sono d'indolo econo– mica; e, polchò le condizioni economiche di una popo– lazione non si mutano d'un tratto J)Or mezzo di leggi o di regolamenti, appare evidente che un migliòramonto si otterrà. con un 111::voro assiduo o paziento di parecchi anni. "Nello campagne, molte bambine, dopo il primo corso 1 sono trattenuta a casa a custodire I fratelli e le sorelle minori; la madre può attendere coi,l più liberamente al lavori agricoli od impiegarsi In qualche opificio. "Avviene qualche volta che, in una ramiglla nume– rosa, la madre diventi o rimanga tnrerma per parecchi mesi; in questo caso è trattenuta a casa la figlia mag– giore 1>ercbè l'assista, la solleYi, por quanto lo è possi - bile, dallo cure domestiche o dalla custotlla dei figli più piccoli. Op1>ure viene a mancare Il padre, o la vedova, per occuparsi in un lavoro rimunoratlvo, deve assen– tarsi per buona parte della giornata da casa, e la cu– stodiu di questa ò sempre affidata alla figlia maggiore, che naturalmente non può più frequentare la scuola. u ParecchiSegretari comunali hamio osservato che,dopo l'istituzio11ed'Asili i11fa1Jt1li, si è av11to 1m miglio,·amento nella (reque11zaalla scuola, appunto pere/tè 110,isi nn- dem 11eces~aria la presenza i11 casa di mw figlia per la c11stodiaclei bambini. "Anche i maschi, dopo pochi anni di frequenza 1 sono trattenuti a casa per aiutare I genitori nei lavori agri– coli, o per pascere il bestiame, o por portare la cola– zione ni membri della famiglia che lnvornno in località. lontano. u La spesa 1 che debbono sopportare i genitori per ror– nire l'Istruzione, sarà piccola o quasi nulla, il guadagno che ritrarranno dai lavori dei figli sarÌl pure esiguo, ma. non possono farne a meno, data hl misera condizione economica In cui vor~ano. u Non Ri debbono dimenticare quel fanciulli che, per eccessiva vivAcità di carattere, o per abbandono da parto dei propri genitori, ebbero una raociullezza disgraziata o sono destinati, so non sono salvati In tempo, ad in– grossare la schiera dei delinquenll. · "Per tutti costoro, il la\'Oro, o speclnlmento quello degli opiflct Industriali dove ò meglio retribuito, è una necessità., una salvezza. )la nou possono venire occu– pati, non avendo l'istruzione necessaria per ottenere Il libretto. " Quei Comwii, che distribuiscono la ,·e(ezio,ie gralui– tame,ife e la limitano solo al 1 ed al 1 I Co1·so, troi:a,10 che tm mmzero ,-iler:antedi alwmi 110,isupera gli esami pe1·rtmanere a gode,·ela n(ezione. " .Anche nei Comuni n grande sviluppo industriale e noi quali l'autorità non solo vigila sull'applicazione delln legge sulla pubblica istruzlone 1 mn provvede grn• tuitnmente gli alunni di libri o di refezione scolastica per tuttt e cinque i corsi, anche in questi Comuni si trovano fanciulli inadempienti, pci quali il rifiuto del libretto rappresenta un'ingiustizia. 1 ' Vi sono, è vero, o almeno vi dovrebbero essere, le scuole serali o festive, per facilitaro ti conseguimento del certificato di proscioglimento, e tO seguito quello del libretto, ma non io tutti i Comuni Cfllstono o possono funzionare utilmente. ".Nelle grandi città sono pratiche le scuoio serali o festive per i fanciulli, perchò addottl In maggioranza ad industrio con orario di 10 ore o mono. Le fanciulle, Flpecinlmente nella stagione Invernale, terminano il la– voro alle oro 20; debbono prima prnnzare; è difficile che possano trovare il tempo por andare a scuolaj rin– caserebbero poi troppo tardi. Nello campagne, dove sono occupate in prevalenza le donne, data la natura del– Pindustria esercitata, sono prevalenti gli orari di 10 1 ·, e di 11 oro. Ln frequenza delle i:,cuolo eernll è pure im– possibile, specialmente per lo operalo occupate parecchi chilometri lontano dalla propria abitazione. " .-lcu11i Industriali istituirono scuoio speciali serali, ma nncbo questo possono venire rroquentate solo dalle operalo che dimorano nel Comune do,,e ha sede lo sta– bilimento, o da quello alloggiato net dormitori della ditta . .Mo. questi prOV\'edimenU, certamente dei più effi– caci, 110nsempro sono attuabili per la deficienza di in– segnanti. Ptr le fauciulle sonosolamentepmtiche le scuole festive. 11 Jn ogni modo, sa1·ebbe tiecessarioe rispo,1dentea gill~ stizia p,·oporre e istituire le scuole serali o festive e poi 11egcu·e il libretto a coloroche, t1fJ1t (tvendo un certificato {li vroscioglimento, 110nf1·equenta,10le scuole apposita– me11te ;stituite. "Mi sembra quindi giusto che, l1.1fntto di pubblici\ istruzion<- 1 per il rilascio dei libretti, vengano concesse altro deroghe, oltre quella già stabilita per incapacità lotollettualo. " (Pag. 72 e 73).
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