Critica Sociale - Anno XIX - n. 20 - 16 ottobre 1909

314 CRITICA SOCIALE entrare decisamente nel programma della " scuola popolare ,,. E ho finito: mi si affacciano, a questo punto, non pochi problemi: qual è l'azione dello Stato e dei Comuni di fronte alla mutualità scolastica? Come risolveremo il problema degli alunui indigenti, che non possono pagare le quote? Questi ed altri mi riprometto di svolgere in altro articolo. (Piacenza). Dott. i\lAnIQ. CASALI.i.XL Leispezioni sullavoro in Italia ei problemi che ssemettono i luce § 3. - I fanciulli. L'Italia è un paese povero, quindi analfabeta. Questa è una delle conclusioni alle quali si può arrivare scor– rendo le relazioni dell'Ispettorato del Lavoro. J\otiamo innanzitutto che, secondo le denunzie del 1907, erano occupati in stabilimenti soggetti alla legge sul !a– voro delle donne e dei fancjullì: FANCIUT,T,I J,'ANCIULU; .Nel Rep110. 43.635 4,880/o 84.529 9,45% Nelle Provitwie uon comprese nei Cit·coli 7.715 5,9 4.672 3,6 " llel Cit·colodi 1'orino. 9.432 4,7 " 16.628 8,3 " Milano. 14.215 5.1 35.175 12,5 " Brescia 7.4-15 3,9 " 24.065 12,7 " Bologna 4.828 5,2 " 3.989 4,3 " Sono oltre 120.000 fanciulli, dei quali circa il 90 per cento sono occupati nelle Provincie comprese nei Circoli di Jspezione. È quindi naturale che la legge si sia preoccupata di proteggere le nuove generazioni nell'epoca più delicata del loro sviluppo e, prima di autorizzare l'entrata negli stabilimenti, abbia preteso alcune garanzie, e cioè l'età non inferiore ai 12 anni, una costituzione flsica consta– tata dal medico sana, un alfabetismo sufficiente, stabi– lito <lai certificato di proscioglimento dalle scuole ele– mentari. Ma,ahimè t PJtalia è un paese povero e tutto congiura a che queste garanzie vengano eluse per ragioni senti– mentali, economiche, morali. La disponibilità economica della grandissima maggio– gioranza delle famiglie, che abitano fuori e lontano dai centri industriali, nelle campagne, nei villaggi, è cosi pic– cola, cosl insufficiente, che il mandare a scuola, a.nzichè al lavoro, i flgliuoli fino ai 12 anni 1 è un lusso che le famiglie per giunta non apprezzano 1 perchè non vedono i vantaggi tangibili, tradotti in moneta, che l'alfabetismo può dar loro. !?orse cominciano a capirlo ora, che li veg– gono respinti dagli opifici sottoposti alla legge, ma in– tanto fanno di tutto per elurlerla e trovano in ciò alleati compiacenti e segretari e sindaci e medici e industriali, salvo che fra questi ultimi non si imbattano in taluni, che, per non subire le norme di legge, escludano addi– rittura i fanciulli (Circolo di 'l'orino). Quindi rilascio dei libretti prima dell'età prescritta (nel Circolo di Milano, nel 22 per cento dei Comuni vi– sitati, e, in quellò di Brescia, nel 43,5 per cento); certi– ficato medico difettoso, perchò incompleto (nel Circolo dJ Bologna il 12 per cento), e rilasciato il più delle volte senza nemmeno vedere il titolare (Circoli di Milano e I ' Brescia}; rilascio di più libretti alla stessa persona per I passarli ad altri (Circolo di Torino). Ma il punto in cui, come acceunammo altrove, più sl delinque dalle autorità., è quello della istruzione ele– mentare. E qui diamo la parola all'ispettore Locatelli 1 riportando un intero paragrafo della sua Relazione ol• tremodo interessante. · " La legge - egli dice - non fu scrupolosamente osservata, .iia per l'imperfetta sua conoscenza, sia 1>er Vùnpossibilità, in alcuni casi, di farla osservare. 41 L'autorità superiore ritenen<lo che le disposizioni ri– guardanti la. pubblica istruzione fossero generalmente osservate, nella nuova leggo 7 luglio 1907 fu prescritto, oltre la. frequenza, il proscioglimento dal 3° corso, e non solo per i fanciulli, ma anche per le donne dai 15 ai 21 anni. " Sta di fatto che i libretti portanti la dichiarazione di aver frequentato i tre corsì elementari o d'aver su– perato l'esame di proscioglimento sono in minoranza. u Un assesso,·a d'1m importante Comune dichiarò che, vietando il librello per non adempiuto obbligo di isfrn– zione, si è venuti ad un risultato che ce1·to la legge110n si proponeva di ottenere e cil)è: aumento del fondo pe1· la Congregazione di carità; aumento del fondo per l'accaita– naggio J· recrnclescenza dei fm•fi." (Pag. 71). Una sensibile limitazione nel rilascio dei libretti, per quanto riguarda la pubblica istruzione, giova pochi!!si– mo alla diffusione di questa, e non permette di come– guire quegli scopi che la logge si propone. "Nelle campagne l'istruzione non è diffusa, oltre cl1e per ragioni economiche, perchè la popolazione non vede una utilità immediata. nell'acquisto dell'istruzione stessa. In un Comune, dedito quasi esclusivamente all'agricol– tura, ed all'agricoltura esercitata con siatemi autiquati 1 quali vantaggi sensibili ba 1 nella lotta per la vita, il contadino che ha frequentato per tre anni la scuola, rispetto a quello che è rimasto analfabeta? 11 Dalle ispezioni ttno ad ura compiute, risulta che sono i Comuni rurali, senza in•iluppo industriale, o senza una forte emigrazione all'estero, quelli che danno il maggior contingente di libretti sprovvisti di dlchiar:-.– zione relativa all'istruzione elementare. Oli Ispettori del lavoro, prescrivendo un'osservanza della legge meno larga di quella fino a<l ora. praticata, impedendo 1 in questa guisa., che alcuni genitori possano impiegare i J loro flgli negli opifici industriali, dove sono meglio re– tribuiti, hanno dato alle popolazil)ni operaio ed agricole come una rappresentazione sensibile delJlutilità di otte– nere il certificato di proscioglimento, una utilità imme– diata e puramente materiale, è vero, ma rorse appunto per questo ben più efficace di altri incitamenti d'indole più elevata. I " 1ifa 1 se ciò stimola la frequenza dei fanciulli, attual– mente a scuola, non ha alcuna influenza sovra quelli di 12 a.uni compiuti, anche porchò l'autorità comunale e l'autorità scolastica superiore raramente si preoccu- parono di aprire scuole serali e festive, e anche ciò non sempre è possibile. 11 Oltre a ciò, lo stimolo vale per le località a carat– tere industriale, non, per le ragioni dette, in quelle dove manca la possibilità ai genitori di occupare i figlioli negli opifici:,, (pag. 70 e 71). "S'aggiunga che, in quei Comuni, nei quali non esistono le classi superiori o, pure esistendo, sono frequentate in misura limitata, i fanciulli dai 9 anni in su sono abban– donati a. se stessi. Dut·ante le vacanze, poi, tutti, maschi e femmine, se non esistono speciali istituzioni di ricovero,

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