Critica Sociale - Anno XIX - n. 19 - 1 ottobre 1909

CRITICA SOCIALE 295 vano per mig-liore occasione e al Oompcrs stesso additarnno il dovere clcll'adcsione al movimento in– ternozionole dei lavoratori. Con ciò non si vuol ne– gare 11importanza dello organizzazioni americane presiedute dal Oompcrs, anche dal punto cli vista strettamente proletario; n1a soltanto procurare di porre quel mo,•imento nella sua vera luce, e al posto che gli compete nei riguardi del movimento operaio e socialista internazionale. Anzi noi reputiamo ohe, se lo rngioni e le cause più sopra. discorso tratten– nero finora l'orgRoizzazionc operaia americana dal– l'accedere al socialismo, e comunquo rendono più lenta la sua marcia verso tale punto, desso non sia meno lo shocco inl'sorabile del suo cammino, vo– gliano o no coloro che la dirigono e la indigano. Le 1'racle Unions inglesi non sono già a un buon tratto di strada? E perchè quelle americano dovrebbero eternamente restare ngli imbocchi di essa. e non muovere i loro passi innanzi, quando il cnpitalismo del loro paese, il più potente e strapotente di tutto il mondo, le sospingo o~ni giorno pH1, lo investe e le incalza alle reni senza posa, obherlenclo anch'esso alle sue leggi di intensificazione e di espansione sfruttatrici, di \littoria e di bottino, implacabili e incoercihili? Del resto credete che la stessa American Fecle- 1•afionof Labor rthbia rispettato sempre la sua sta– tutaria~ ncutrnlitò. »?Nossignore.Dopo n\'erle tenuto fede per venticinque nnni, essa la violò una prima yoJta intervenendo nelle elezioni parlamentari del 1906, così come ha partecipato alle ultime elezioni presi– denziali, a favore, si intende, del candidato ..... non socialista. :Ma c'è di più e di meg-lio. C'è la. cam– pagna politica. della Fedei·ation of Lab01· del 1906, che costituisce di certo un avvenimento singolar– mento importante nellri storia del trncle•unionismo americano. Per molti anni la Federazione nveva se· guito la tattica delle " trattative ùi corridoio » per ottenere dei fa\'ori dalle Assemblee degli Stati e dal Congresso degli Stati Uniti. Senonchè i risul– tati di una tale attività apparvero alla lunga molto magri. Divel'si Stati votarono bensì delle leggi li– mitanti le ore di lavoro delle donne e dei fanciulli, e anche degli uomini in alcune professioni perico– lqso e m~lsane. Altri votarono leggi fissnnti un minimo di salario per certi operai impiegati nei lavori dello Stato e delle Municipalità. e la National Jlouse nf Rep1·ese11talirts (Camera deirappresentanti) approvò una legiie delle otto ore per tutti i lavoratori dipendenti dal Governo federale. Tuttavia questa legislazione diede in realtà pochi vnntnggi alla classe operaia, grnzic nll'assenteismo politico dei lavoratori orgonizzati e alla strnna facoltà che hanno i tribunali americani cli modificare le leggi per , 1 ia di ~nteri>rctazione, ai cn1>isce quale. Nello sb~sso tempo i dipartimenti ciel Oovcrno fede– rale hanno dimostrato una grande riluttanza a fare ese~uirc la legge sulla giornata di otto ore i e le diverse proposte legislative raccomandate dall'Ame- 1·i<·an /l'ederation of /.ahor - una legge sulle otto ore piì1 cffettha, leggi contro il la~oro a buon mercato delle prigioni, contro l'intervento dei tl'ibunali nei conflitti operai mercè ingiunzioni od ordini sommari. e altre consimili - sono state sistematicamente ignorate o respinte dalle Camere. Questo gioco ha finito per stancare anche i diri• genti della Federaziouc, i quali, avvedenrlosi inoltre del discredito in cui venivano i loro metodi ad essere ~ettati, e obhcdendo ai nuovi orientamenti clclle masse, feeero quella tale breccia profonda– mente sintomatica nel principio della neutralità, che ho or ora ricordata. D'accordo coi prcsid~nti delle 117 Unioni nazionali, essi formularono il loro hravo Labm·'s bill of g1·ievances (Memoriale delle doglianze e rivendicazioni del lavoro) per ottenere dal Con- g-resso una legislazione soddisfacente e dal Governo uno n.pplicazione onesta delle leggi operaie. E, poichò i poteri pubblici hiularono poco o punto al Memo– riale, hi Federazion(' americaua del lavoro scese in campo a comln1.ttere nelle ele1.ioni dcll'autunnt> L906. Ilo voluto fare quest 1 accenno, non perchè da quella partecipazione delle organizzazioni sindacali alla lotta politica da allora ad oggi siano derivati risul– tati notevoli, chè anzi, per il modo con cui la lotta fu impostata e condotta, lungi da ogni intesa e a.c– eordo col partito socialista, i cui candidati non fu– rono in generale dn quelle sostenuti, gli effetti fu– rono e non potevano non essere scarsi e insignificanti; ma perchè essu. riflette nondimeno h, constatazione della hancarotta dei metodi corporativistici e asten· sionisti di codesto sindacalismo perclurantemente iniziale d·oltre Oceano, e l'albeggiare di una CO· scienza di classe più lata e pili complessa, che è forse il preannuncio eloquente cli una delle più ri– gogliose efttorescenzc socialiste del domani. Del che non mancano altri segni manifesti. Da tempo, invero, contro la concezione e l'attitudine regressiva di Samuele ùompers e degli nitri funzio– nai-i o leade,·s della org-anizzazione, fermati al Yecchio tradc unionismo puro e semplice e a\'versari diehia• ral.i del movimento socialista: sono insorti \'ari gruppi di operai organizzati, che hanno dato vita a un 1 altra orJ!anizzazione fondata su basi µrettamente socia– liste, e chiamata deg-li Jmlusll'ial IVor/ui·s of th'J World (i lavoratori industriali del mondo). JI manifesto costituzlonale della nuova organizza– zione dice tra l'altro: " La tattica seguita dagli imprenditori nella guerra al lavoro corrisponde alla loro solidarietà nella concentrazione industriale, laddove quella clegli operai organizzati si ispira a11cora all'antico a11tagonismo dei mestieri. Queste stesse divisioni cli mestieri si oppongono allo svi– luppo della solidarietà; e accreditano !"idea di una concordanza di interessi fra l'imprenditore e il sa– lariato. l~$se permettono l'unione fra capitalisti e capi operai in quella. Civic Federation, per esempio, (della quale è notorio che lo stesso Gompers fa pa.rte), dove si fanno dei progetti per la perpetua– zione del regime borj!hese e l'eterna schiavitù degli opcrni nel salariato. [ mali economici sono univer– sali: ecco perchò occorre un mO\'imento di salariati universale,,. Kon importa che dissidi interni, determinati dai soliti elementi disbolventi. abbiano arrestato questo nuo,·o movimento. JI fatto della sua. si.essa esistenza e delle non poche e nou trascurabili adesioni da esso ottenute, prova hene che l'apolitioismo si avvia cd tramonto ancho io mezzo alle orgnnizznzioni nord– amcricanc1 come g-iÌliu quelle inglesi, e che, indipen-. dentemC'nte dal formnrsi di nuove organizzazioni federali, la stessa .. lmenran / 1 èlleralion sente, e più sentirà, nei suoi battaglioni sparsi in tutti gli Stati dell'Unione se non noi dirigenti. l'influsso ravviva– toro o trasformatore delle dottrine o elci proce<li– menti socialisti, che il piccolo ma valoroso partito socialista. americano diffonde e propog-a con una tenacia e una fede indomahili. Avete le }H'ime t1·e annate i L' Amministt·azio,ie tiella Critica è disposta a ricambiare cin mia qualsiasi successiva unnata, 1·ilegata,oppure con u,, am10 d'abboname11tu 1 l'itwio che le veui~'I..~ fatto della l", za o 3• annata (1891, 1892, 1893) di. Critica Sociale in buotw> stato di conservazione.

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