Critica Sociale - Anno XIX - n. 19 - 1 ottobre 1909
CRITICA SOCIALE 293 retto fra la teoria del blocco unico borghese e ciel J(laà– deradatsch finale, e la negazione di ogni teoria, proclamata nel motto berosteiniano: lii Lo scopo ò nulla, Il movimento è tutto. ~ Deve il proletariato lavorare a far proseliti, proseliti, proseliti, nell'attesa ,101gran giorno, o attrarre a sò gli elementi assimilabili, tendere a migliorare sem– pre più l'ambiente, diventare un fattore positivo nella politica quotidiana? ... Il quesito da cui si son prese le mosse, alla sera del terzo giorno fu lasciato in sospeso. Il Vorwiirts scriveva il 16 .!!ettembre: 11 La questiono rimane aperta ed aspetta una decisione. n E intanto pregustava la vittoria, argo– mentandola dall'accettazione dell'ordine del giorno pro– posto dai delegati del 1 ° Collegio di Berllno; nel quale, con parole terribili, ripudiavasi elstematlcamento ogni possibilità di intesa coi liberali, parte dell'unica massa reazionoria; intesa che quallflcavasi " scherno sangui– noso rlel Partito ,,. Il Vorwiirfs commentava: u Gran parte della contesa sulla tassa di successione resta cosi shrigata. I compagni, che propugnavano la tassa per rendere possibile un accordo coi liberali, non possono più pensarci: col cadere dello loro speranze, la questione perdo ogni asprez7.a. 11 lla, neppure a farlo appo.sta, il giorno dopo, un gruppo di congressisti, dichiarando essersi sbagliati nel voto, chle– clono la risoluzione venga rimessa ai voti; od ecco che e~sa viene respinta, rra lo stupore di molti. Berlino, la rocca forte dell'intransigenza, mostra delle crepe, la Westralia passa dalla parto dei meridionali. La questiono riacquista tutta la sua asperità. Grande il disappunto del Wonciirlsj strepitoso il fracasso nella stampa borghese. li IJerliner 'l'ogeblatt, la Tiigliche R1mdschau annunciano al mondo la vittoria dei revisionisti; si vecte in formazione Il grande blocco dello Sinistre, contrapposto al blocco nero-bleu i la Ynssische Zeitung già scorge profilarsi all'orizzonte l'ombra d'un Millerand tedesco, mentre la Fran1.'(u,·ler Zeittmg ammonisco ad usar prudonza, a moderare l'en– tusiasmo. 11 Che significa questo voto? - al chiedo un po' scon– certato il Vonoiirts l'indomani - il rinnegamento delle dollborazionl <ti Oresda, la proclamazione del blocco coi liberali 11Ci rifiutiamo di erodere ad una simile enormità. Non legarsi le mani per l'avvenire, sta bono; riversare sul liberali, como dul minor male, i nostri voti nello elezioni di ballottaggio, questo abbiamo già fatto e po– tremo rifare - ma rinunciare ai nostri veccht principt, marciare di consen·a coi liberali, sostituire nei nostri rapporti il guanto di velluto a.Ila srerza, questo giammai. Cl dove essere equivoco. A questa seconda votazione non cl stiamo: no reclamiamo una terza, che dev'essere la buona e metterà lo coso a posto. ,, La terza e doflnitl va votazione venne j lo rigide riso– luzioni di Oresda nel 1903 sulla tattica o sulla dottrina furono riconfermate e riba()ite, fu negata ogni deviazione 11 so anche solo dello spessore d'un capello ,,, e fissato nuovamente Il cordone direttivo; i contrasti rra le classi sociali, cresciuti e sempre più crescenti - la lotta di eluso più aspra ohe mai - ogni accordo colla società borghese ripudiato a p,·iori. Jt'u anche rievocata la clas– sica Invettiva di Debel: " Io sono il nemico mortale della società borghese! 11 Senonchè questa terza votazione ebbe il torto di ap– pellarsi alla riconciliazione generale e di essere accolta all'unanimità. I revisionisti, por bocca di Auer, dichia– randola superflua, lo tolsero ogni significato. 1 ' Cosl si onorano i morti m esclamb Il ne,-line,· Tageblatt. ... Ed ora contenti tutti: il Vorw<"irts, i revisionisti o i cosidetti libera.li di Sinistra, i quali sulla magnificata vittoria revisionista stanno edificando do' magnifici ca- 11tolllfantastici. Ma più si va a De.stra, più lo simpatie verso il revisionismo intiepidiscono, fino a convertirsi In antipatie cordialissime. I liberali di Destra, che sentono maggiori affinità cogli elementi conservatori, la .F',·eisfo– tiige Zeilung, la ll'eser Zeitrmg si mantengono arcigne, non vogliono sentir parlare di antiblocco, dichiarano lo due dottrine Irrimediabilmente Incompatibili. I conser– vatori ammoniscono di star In guardia. contro il lupo revisionista vestito della pollo d'agnello delle rirormo e hanno parole lusinghiero per gli ortodossi, 11. uomini aperti e sinceri, che tutti sanno che cosa vogliono o ove mirano w Dice la Rheinische WestfaUsche Zeitung: "neo più che le vuote frasi o IQ utopie sull'avvenire, minac– ciano la nostra vita economica le organizzazioni ope– ralo,,; e la Kreuz Zeitung:" JI revisionismo scaltro resta sempre nemico mortale dell'ordino monarchico e bor– ghese, più pericoloso sotto Il travestimento. " Commenti non nuovi e dettati dall'interesso. Procnriamo di osservare con occhio obiettivo - oltre lfl lettera degli ordini del giorno e il computo dei voti o lo battuto polemiche e I commenti partigiani ~ e ti– riamo Io eomme. Il Congresso di Lipsia che ci dico? I deliberati di Orosda furono, ò vero, ad unanimità, senza mutare di una virgola, u senza deviare dolio spessore d'up capello"' con ammirevole testardaggine, riconsacrati solennemente. Si può dire che In questi sei anni nulla sia mutato? Eh! no, anche il Partito socialista germanleo si muovo; len– tamente, ma si muove. E non è da stupir(', osserva il ne,.li11e,·1'ageblatt, in tempi che anche il Polo si per– mette di far dello passeggiate. Pochi riconoscono voloutleri 1 apertamente o pronta– mente, i proprt torti i meno che mal I partiti politici, peggio che peggio se tedeschi. I primi ò.ubbi che sor– gono dall'Intimo, gli attacchi Iconoclasti degli avversari, si ributtano indietro con ostinazione e cl si rifugia nel sacrario delle teoriche ad attingere forza o fede. Ma le coso seguono Il loro fatalo andare. Da rn anni, dalla. cessazione dello leggi eccezionali, non si tenno Con– gresso di socialisti tedeschi che non abbia battagliato sulla tattica. La lotta, prima diretta a fronteggiare lo tendenze anarcoidi dei giovani, cambiò rotta, inalberò altro bandiere, s'lmpernib su J>unti diversi, assunse nomi vari: duello llobel-Volmar, antagonismo fra. Partito ed organizzazioni economiche, eontrasti fra tendenze revi– sionista ed ortodossa; s'intrecciò e complicò con questioni secondarie e con fattori molteplici: la diversità dello condizioni politiche al :Nord e al Su<I, i malumori fra accademici o proletari, il prevalere degli interessi poll– tici od economici; ma, ronda.mentalmcnto 1 Il problema fu sempre lo stesso. Dresda fiJ Il Congresso classico del– l'ortodossia: ogni patteggiamento colla società borghese rice\·otte il marchio del tradimento. D'allora furono con– tinui richiami, tanto ai revisionisti, per lo pili meridio– nali, che non davano alcun ecgoo di ravvedimento, ed anzi ogni momento facevano una nuova scappata, quanto allo organizzazioni economiche, che ogni giorno più, col crescere delle rorzo, mostro.vano intenzione di governarsi da sè. Nè queste nè quelli parevano disposti a lasciarsi prussiflcaro. Lo batoste elettorali del 1907 non potevano cooperare al collaudo della tattica stabilita a Dresda.
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