Critica Sociale - Anno XIX - n. 19 - 1 ottobre 1909

300 CRITICA SOCIALE tuzione potò ottenere, in Pari_gi stessa, che le asso– ciate allattassero, almeno nel primo mese, il loro nato, nella proporzione cieli '88 °fo (1). 11 valore di questa vittoria può essere valutato, in tutta la sua pienezza, da chi ha qualche esperienza in materia, pcrchè coll'allattamento materno non solo si giunge ad una assai minima mortalità, ma si diminuisce la mortalità infantile, si attenuano le cause del rachitismo, si aprono - in una parola - vie piìt secure alla fanciullezza ed alla virilità. 1 l 1 enterò, per a1tro, di offrire qualche prova sug– gestiva. Nel 1905 la citata Afutualité di Ilarigi registrava 1377 nati dalle sue associate. La mortalità fu nel seguente rapporto col tipo di allattamento: bimbi al seno 1225, morti 42 = 3,37 ¾ " biberon 132, 15 = 11,36 " 11 Dispensario pe1· lattanti di 1'orino ebbe, nel 1906, 319 brttnbini sottoposti alla vigilanza per un tempo sufficientemente lungo. La loro mortalità fu quale appare dalla seguente tabella: (') allattamento nl sono . . 101, morti 2 = 2 ¼ misto . 145, 5 = 3,4 11 artificiale . 73, 4 = 5,5 n 'l'anto nell'-uno quanto nell'altro caso, i bambini erano sottoposti ad assistenza. Ma nel caso comune dell'allattamento abbandonato a sè, non si ha diver– sità di conclusione. li dott. Caviglia, coll'indagine di cui si è parlato, volle stabilire la variazione de11a mortalità in fun– zione di due termini diversi: le condizioni econo– miche e l'allattamento. Le sue conclusioni sono preziose. Egli indagò in quattro categorie diver:--10 di fami– glie e tenne conto delle quattro forme pilt comuni di allattamento. Per brevità si riassumono, in una unica. tabella, tutti i risultati: (s) famlgll~ agiate meòle ristrette povere allattamentomate1·nonutrice in casa 51/o 81/o 101/o 111/o allattamento a nutrice (fuori dt casa) . 10 n ]3 ' 23 , 28 , allattamento misto 12 , ]5 ' artificiale. 20 , 33 , 30 , A queste cifre altre se ne potrebbero aggi ungere, tolte da una letteratura copiosissima. Ma le conclu– sioni non si muterebbero per ciò e paesano essere formulate così: L'allattamento rnatenw è il migliore d,i tutt-i, an– che nelle classi povere, dent1,trite. I/allattamento a nutrice d'istante non lo sostUuiscechemalamente. Più assai può giova,-el'allattamento misto, perchè tanto il sistema della nutrice, quanto quello del " biberon ,,, co11duco110 ad una mortaWà spaventosa. J/imprc(rnrazionc della nutrice. - La qualità del– l'allattamento avrebbe minore impot'tanza di quella. che in realtà non abbia, se non si aggiungesse la grande, la incredibile impreparazione della madre o della nutrice in genere aHa loro rispettiva funzione. Sotto questo riguardo i progressi effettuati sono an– cora minimi. Non solo tra la gente del popolo, ma nelle famiglie dotate di larga coltura, dominano la più gr~mde ignoranza e i più inverosimili pregìudizi sovra la puericulturn, sicchè, anche combinando in- (I) Jrapport s111• les .\f11f11alifés i\[ateniellcs; 1908, png. 6. (t) Dott. CA\'I0I.I.\: Jt dispensari-O pe,· latta11tl di 7'orh10, pag. 10 - Dott. CA.SAI.IN !: L'asslstw;:a det /(dUmti ai dlspensarlu, p11g. H•. (3) Loco elt,, pag. 8. sicme allattamento materno, floride condizioni eco~ nomiche, robustezza del neonato, cioè le più fortu– nMe congiunture, la mortalità del primo anno con– tinua a mantenersi elevata. Nell'allattamento materno l'ignoranza della madre culmina in due puuti essenziali: la durata delle poppate, la distanza tra esse, dimodochè sopravven– gono sovente enteriti, gastroenteriti, attribuite a un mondo di cause inesistenti , alla dentizione, pel' esempio, mentre hanno uu'origine unica: l'imperi– zia, l'errore dietetico. Nell'allattamento a nutrice distante, le medesime cause intervengono aggravate dalla mancanza del vigile ed amoroso occhio ma– terno. Nell'allattamento misto, e specialmente in quello artificiale, si aggiungono la natura del bi– heron adoperato, la nettezza dei recipienti, la qualità del latte, la sua preparazione, oltre la quantità som– ministrata giornalmente. E troppo sovente, si danno convegno, a minare la salute del bambino, usi be~ stia.li, più diffusi di quanto si creda, come la som– ministrazione di vino ai lattanti, l'uso precoce delle farine, l'alimentazione solida ed altre pratiche, di cui noi pediatri vediamo gli effetti o nelle atrepsie o in certi ventri batracici o in orribili rachitismi, che annulla.no la cara e bella gaiezza della umanitfl infantile. Le conseguenze non possono essere che gravissime dal punto di vista della mortalità. Uno studio del dott. Balestre (') per Nizza dimo– stra che, nel periodo .1887-1904, su 1000 decessi di bimbi dalla nascita a due anni, si ebbe questa mor– talità per gastro-enterite: dn o a 1 anno da 1 a 2 anni gastro-enteriti 285,51 215,55 Rispettivamente un terzo e un quinto circa! Piit importanti risultati offrono le indagini com– pìute dai dottori Balestre e Gillette per la popola– zione urbana della Francia. In alcune grandi città industriali, come Lilla, Nantes, }..{ouen, la mortalità per disturbi intestinali sale a oltre il 50 °/ 0 della mortalità infantile per tutte le cause insieme (i). In Italia {1 1), nel 1905, su 180 mila decessi di bam– bini entro l'anno d'età, si contavano 58,23 morti per malattia gastro-intestinale. E che questa mortalità abbia un carattere prevalentemente sociale, e sia in diretta. dipendem;a della ignoranza, si rileva con tutta evidenza dalla inversione che subiscono le cause di morte tra il primo mese e quelli sue- cessivi : cause di morte 190!', 1° moso dal 2° al 120mese immaturità-debolezza congenita 88.670 6.633 , gastro enteriti . . 8.638 49.593 Nel primo mese intervengono le cause intra•ute– rine, successivamente gli errori della dieta. Una prova, la si ha in questo che, pur lasciando intatto le altre cause di morte, solo istruendo le nutrici e guidandole a passo a passo, nella loro opera, si ot– tengono risultati insperati. La dimostrazione è of– ferta in modo non equìvoco da quegli istituti che, come i Dispensar·i per lattanti, le Gouttes de tait o simili, hanno da quindici anni in alcune nazioni combattuto contro la mortalità infantile con tre armi semplicissime: incoraggiando l'allattamento materno, offrendo - in mancanza di esso - un latte sano e sterilizzato, insegnando, giorno per g·iorno, alla madre ad asHistere, ad allattare, ad amare la sua creatura. ( Continua). GIULIO CASALINI. (1) Ooct. BALKSTRF.: IJt11de BlatlsUque $111' la IIIOl'talUé i11fa11flle j l90fl, pag. 4.6, ( 2 ) !IUOIN: La morWWé lnfa,iti-le de Q IÌ l Q/1 ,' 190:3, pag. 1, (1) Statistica delle cause di morte; 1905, 1,ng. 46.

RkJQdWJsaXNoZXIy