Critica Sociale - Anno XIX - n. 19 - 1 ottobre 1909
CRITICASOCIALE 299 peggioramento e che si fonda sovra il numero ri– dotto della natalità illegittima norvegese non per– suade, perchè dà di cozzo contro il fatto di molte nazioni in cui il coefficiente egualmente basso di natalità illegittima si accompagna ad un più basso coefficiente di mortalità ('). In ltaz.ia la mortalità, degli illegittimi è ancora, relativamente, elevata. ]!jssa era, nel quinquennio 1D02-l906, del 23,2 ¼· Ma la media complessiva vela due circostanze gravi: l 'alt.is -sima mortalità di alcune regioni; la strage degli innocenti, che con– tinua inesorabile tra i bimbi confidati alla società, perchè li difenda e salvi. Durante il periodo citato, le Calabrie avevano una mortalità iUegittima del 38,2 ¾ j il Piemonte del B5 1 2 ¾- Di 100 esposti assistiti, ne moriva la metà in CalabJ·ia, il 47 1 5 °/ 0 , nel Lazio, il 41,2 % in Lom• bardia. E sono note le constatazioni terrificanti fatte dalla Commissione reale d'inchiesta nei Brefo– trofi ('). Si è voluto attribuire questa mortalità i,nfantile elevatissima all'intervento di una causa dissolvente, alla sifilide. Ma parmi che si sia esagerato. La sifi– lide ha certo una enorme importanza, ma un rilievo hasta a limitarne la portata. Nel quinquennio 1902• 1906 si constatava la sifilide nel 3,4 ¼ dei bamhini ammessi alla pubblica assistenza. Ora, se noi dedu• ciamo questa cifra da quella della mortalità. degli illegittimi assistiti, conserviamo pur sempre un coef• ficiente altissimo. Vediamo qualche caso: mortaUM morH a 1 mrno t(l.~l (/i. pe,· Piemonte. Calabria . Lombardia Lazio . . pe,. 100 t.~posli assistiH siftUde aure malattie 36,0 50,7 41,2 47,5 2,1 3,7 2,6 8,4 Anche così rettificate, le cifre hanno una grande eloquenza. Sovra questo vasto problema si trascina - da qualche anno - dal Senato aila Camera, di sessione in sessione, un disegno di legge. Ma, se giungerà in porto senza essere profondamente migliorato, esso potrà risolvere quesiti giuridici, dirimere difficoltà amministrative, predispol'l'e maggiori risorse finan– ziarie, ma non migHorerà la condizione della prole illegittima, che rimarrà indifesa nel suo grande di– ritto alla vita ed alla salute. E il bastardo potrà - come nella umana poesia di Berto Barbarani - an– dare sempre 1·emcngopar la tera, (lol de ni:WtnO, servito,· de tuti, parn11do in volta un carefi,1 deputi, co' m, sc,·ofola in pai·te pa1· bcuidien1. (') L'nllattamento. - Una causa di morbdità infan– tile, più vasta di quella che si è esaminA.ta, p~rchè ad essa non sfuggono nè bambini legittimi nè ille– gittimi, risiede nella qualità dell'allattamento a cui essi vengono sottoposti. Parrebbe che, in questo campo quasi sacro, nes– suna voce dovesse squillare pili persuasin1. 1 più a.r– moniosa e, al caso, più imperativa della voce della natura. Eppure, ancora una volta, la fisiologia è de– tronizzata dalla ragione economica e dalla etica, che da questa nasce. Anche qui, agli estremi limiti della scala sociale, troviamo le madri che possono allat– tare e non vogliono, e quelle che, sì, vorrebbero, ma non possono. (I) $1alisHque t11ter11(1:1lout1le, 000., loco citato, pllg . .fG:3·470. (i) Direzione ge11era1e della 8tatlstJca. - Stolhtica delle e111se di llllWi~. - Appendice, µllg. 7 o seg. (*) B&RTO ilARIU,llAtH: 'pUocM, pag. Il. L'allattamento materno - la seconda opera di creazione - va perdSndo ogni giorno più terreno. L'insidiano, da un lato, un egoismo senza confini, dall'altro, la civiltà contemporanea che, facendo della donna un ingranaggio - ed il più fido - della vita industriale ed insieme un elemento inte– J?ratore del .bilancio domestico, la sottrae ad una delle più grandi funzioni del suo sesso. E' noto che, nei paesi nordici, l'allattamento arti– ficiale è ormai prevalente. L'Inghilterra e la Ger– mania hanno fatto andare di pari passo l'espansione industriale e l'abbandono dell'allattamento materno. Nei paefii latini, che parevano resistere al frutto più velenoso della civiltà industriale, si notano rapidi segni di corrompimento. Prendiamo la Francia che ha - per merito della legge Roussel - il servizio meglio organizzato di tutela della prima infanzia e considoriamo un Di· partimento - quello deWEw·e - non industriale. Ebbene, anche in esso è in ribasso l'allattamento materno o naturale, Il rapporto del 1!)05 dell'Ispettore Bouville (1) con– stata che i 3433 bambini sottoposti alla vigilanza della legge (legittimi e illegittimi, ma in gran pre– valenza i primi) sono ripartiti dal punto di Yista dell'allattamento: a.l seno . . ICS = 4,8!:l ½ allattamento misto. 5 = ·0,14 ,, ,, artificiale 3231 =: 94,13 11 svezzati . . . . 29 = 0,84 ,, Un altro medico•ispettore, il dott. ilfocquot, per il Dipartimento dell'Yonne, riscontrò, nel 1905, su 1935 bimbi sotto1wsti a vigilanza, 667 nutriti al senu e J 268 al bibe.-on ('). In Italia, fortunatamente, ci troviamo ancora lungi da questi eccessi, ed è forse questa una delle ra– gioni della nostra mortalità infantile inferiore a quella di nazioni più ricche, come la Germania, ma praticanti su vasta scala l'allattamento artificiale. Una bella inchiesta, fatta dal benemerito U/lìcio del Lavoro della Umanitaria nel 1903 a .Milano, po– teva stabilire che, nelle classi sottoposte a indagine 1 l'allattamento al seno era praticato nel 77,83 % dei casi, dfra ancora ragguardevole (3). A 'l'orino, una inchiesta privata, fatta dal dott. C(t· viglia, non giungeva a conclu1:1ionimolto differenti. Su 100 bimbi presi in esame, 55 aveYano avuto al– lattamento materno, ma altri 31 emno stati affidati a. nutrice, dimodochè 11nllattamento naturale saliva all'86'fo ('). Dell1abbandono dell'allattamento materno si è accu– sata la progressiva incapacità della donna moderna. Ma, se anche questa. spiega,r,ione - e non vale - valesse, si dovrebbe dimostrare che non è per ra– gioni sociali che la madre si trova ridotta a non poter completare la sua funzione creatrice. Ma così non è. ~rutti gli scienziati, da. Budin n Marfan, da .Meynìer a Escherich, hanno dimostrato la grande nrn .. lleabilità della ghiandola mammaria e la resistenza nella sua funzione. Una grande asso– ciazione francese, la Mutu,y,lité Jfaternelle, può por– tare a riprova quindici anni di esperienza. Col semplice aiuto di una bene organizzata assi– stenza durante la gravidanza e durante il puerperio, colla concessione di modici soccorsi pel riposo, collo stimolo di premì di allattamento, la benemerita isti• (1) Dlpc11·to11e11tde l'l!.'1fl'e: Rappof'ls de l'Asstsfm,ce p11blilllle, 1906, ()flg, 10. (?I }IACOIS t ~IOCQUOT: Les ctms11lt11ti011s des 1101/J'J'ÌSS(J!IS, 1907 pfl.g, 21. • (I) La mOl'laUtù i11fa111i.ietn .lJH(/110; 1ll08, J)fl.g. 5. ('? Co11si,gUo CO/lllt/1(1/t (U TOl'blO j 1906. SMutfL (li dloembro 1906,
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy