Critica Sociale - Anno XIX - n. 18 - 16 settembre 1909

CRITICA SOCIALE 285 in Italia l'hc in l•'ntncia. Xrmo J)rOJ)hffu in 1x,tria. . . )la Jn. spicguzionc ciel fenomeno non sta ::;oltanto in questo vC>rchio dettato, 1111\ nel fatto che i nostri fratelli d'oltr'alpe hanno mnizgior coltura e gusto pili fino, mentre lo snobismo drgli itali110i li porta ad adottnrc senz'altro l'ultimo figurino della moda spirituale che viene dalla (IR.lliu, e a credere di aver compiuto una rivoluziono d'ideo qllltndo s'è cambiato una Legn - bel nome italico - in un " Sindacato,, francioso. Bisogna onestamente rito11oscero che le critiche contro Sorci 11011 possono tutte rivolgt!rsi anche ai teorici del Sindacalismo ibllin110. Bnrico Leone, per citare uno dei pili autorevoli, ha tenuto a differen– zmrc in 1•ii1 punti il suo pC'nsicro tla que llo del Maestro. L'uhhriacatura 1wrelin1111.. dei nost.ri esteti derh•[l dalla loro eaorme ignornnz11 politica, dalla assenzri cli oi;rniserin. coltum cconomicn o sociologica. Per questo, il pensionrLto di Boulogno-sur-Seinc può a.llcgrumcnte scroccare In l'it111n di ponsc.tore e di sociologo 1 specialmente presso coloro che non hanno letto i suoi libri. Il suo s1>a,•eutoso vuoto di pensiero ò mascherato dt, un li::tm,ggio solenne, che comincia oon qualche grave affermazione, per concludere con una piccola volgarità. Prende le mosse dal diluvio uniYersale, 1>erfinire coll'ultimo minu1seolo episodio della pilt recente discussione 1>nrhunentarc. r suoi studi sono divisi in capitoli numerati alla romana, i quali a loro volta sono spezzati in parn,i.rrafi A, B, C ... ; e questi ordim,ti in numeri arabici. Tutto ciò dà un'aria di severità matematica che colpisco i profani. Udite qualcunfl dello sue forme abituali d'esordio: "Noi possedhuno un'cs1>erienza storica terribile li - op– pure: - "' Il socialismo ha sempre atterrito, causa l'enorme ignoto che racchiude .... li -- " Noi, ora, c'inoltreremo nell'analisi delle idee, e dimostre– remo,, "Ora approfondiremo di più le nostre ricerche 11 - "' Per ~iungerc sino al pensiero con- temporaneo .... ,, - E via con questo tono. Qunndo poi l'uomo non sa come rflvarsi d'impic· cio, tcrminn in un filtro modo vag-o o solenne. "'Ora. mai non si cercherà. pili di sapere come gli uomini s'org1u1izzernn110 poi· godere dolln felicità futura: tutto si riduce all'almmalo rivoluzio,wrio del prole• tariato. QuillldO ci collochinmo su questo terreno dei miti, siamo al sicuro da ogni confutazione,, (p. 37). Eh! lo credo anch'io!. .. Ecco un suo A"iudizio sbri– gath·o sul 1>ositivismo (1>.lGI : " ll positi\'ismo viene ancora ammirato eia alcuni Belgi, dagli impiegati dell'Uflicio del Lavoro, e dnl generale André: gente che conta poco nel mondo del pensiero. I positivisti costituiscono uha conl,{reg,n:ione lnica, pronta a tutte le sporche hisogne ,,. Si potrobhe el:!soremeno scien· tifici di cosl? . ,~, intcrcs!!lante, dopo aver mostrato l'analogia cli pensiero frn. Niob:sche e Sorci, conoscere il giudizio di quest'ultimo sulle dottrine J("I l?fllll paranoico. Sorci rileva (p. 27 6 che il filosofo tedesco, \'fin– tando i ,•alori crea.ti dai dominntori 1 pcnsa"n "'al– ristocrazia ro mnna, a quella nraha, germanica o giappono,u', a::tli eroi omerici, ai vikinghi scandi– na,•i ,,, ma il suo pcnsiNo di profe~sore di greco ali' Università di Basilea correva s1>ecialmente al tipo acheo, cclehrato da Omero. Al tipo della Grecia classica fa appunto allusione Niclztiche quando scrive: u ( giudl1.i di valore doll'oristocrnzin militare sono fondati su di una pOSHento Htrntturn fisica, su di una Haluto ri~ogliosa; nò 1:10110 d1~tralasciare le con– dir.ioni nccossnrio per questo vi~orc rihoccante: la guerra. l'imprc1:1a, li~ caccia, la dunz1l, 1 giuochi, gli esercizi fisici, tutto ciò, in gcnerulo, che implica 1lt• th•iti\ robusta, lihera, g'iocondn ,.. i\la Sorel ò convinto che, so Niet,sche non fosse stato cosl fortemente dominato dai ricordi di profea- sore di filologia, avrebbe visto che il dominatore vive tuttora e fa la straordinnria. grandezza cle~li Stati Uniti. L'avYonturicro Yankee sostituisce l'eroe omerico. Bourdeau ha notato la nlssomi::tlianza delle idee di Carncg'ic e di Hoosp,•elt con quelle di Nietzsche. Sorel tìimpatiz1.a per tutti queHti superuomini, e crede ancora nel tipo acheo, enntnto da Omero, l'eroe in• domito che, fiducioso nella propria forza, si colloca di là dulle r1:1gole. "Se di frequente 1>.279} si ò creduto alla sua futura sparizione, ciò dipende daJ fatlo che i valori omerici sono stati considurnti come inconcilinbili con altri ,,alori. ... E' di massima evidenza. che la liberfa sarehhc grarnmente compro– messa, so gli uomini giungessero a credere che i valori omerici (vicinissimi a <1uelli corneliani) sieno patrimonio esclusivo dei popoli harbari. :Molti pro– blemi mornli cesserebbero dnl toner desta l'uma– nitiì, so uleune persone ribelli non costringessero il popolo a ritrovar ac atesso. 11 Ilipotiamolo ancora uua volta: tutto questo cibreo sorelinno ò roha. da cateti o cht letterati, filosofia cl'cccczionc, ultm-borghese, che il proletariato non potrà mai digerire. L<t cioleu:::ct s01•elirnui. Esaminiamo più d:t vicino il concetto e la fun– zione della \'iolenza, valendoci del recente volume di Sorel (" Coust<luazioni sulla riolmzci,,; Laterza, 1909), il quale diciamolo subito - non ò che un incon• cluclentc baranlage di tn•cento pagine. E, vedete. quando si dice la fortuna di un uomo! Questo lavoro, al <1unle dedicano molte colonne laudative tutti i gra.ndi giornali borghesi, 11011 è che la seconda cdi~ zione, un po' amJ>liata. e rifatta, di una pubblicazione più modesta, edita tre anni fa a cura del Direnire Sociale, col titolo: " Lo sri11])ero ge11erale e la vio– leuza "'' r/edizione francese appan·e l'anno scorso (dopo questa prima puhblieazione italiana) e porta per titolo: Ré{lexions sur la viole11ce. Riflessioni - violenza: sono due termini quasi antit<'tici, poichè, come già ahhiam notato, chi troppo riflette non può esser violento. Ma lasoiomo andrtro .... Ohe cos 1 ò, pel' Sorci, la vi0lomm? Voi vi aspettate invnno di avor11e una dcfìniziono precisa, una idea chi1.1.ra.Sta scritto, a pag. 89: '- Q111tntopiù la bor– ghesia snrà ardentemente caJJilillistica. 1 tanto più. il proletariato sarà vibrante di spirito guerresco e fi– ducioso nella forza ri\'oluzionaria: o tanto più il movimento sarà assicurato,,. Sorci tiene a dichiarare che la violenza proletaria non ha nulla di comune con <1uella che venne nclo1)ernta nelle ri,·oluzioni passate e che, egli dice, adoprerebbero i socialisti se conquistassero il 1>otere. "'.Noi abbiamo il diritto ùi sparare (p. 128) che una rivoh1zione socialistica, condotta da puri sindncali:1ti, 11011 sarlt macchiata dai fatti ahominevoli che macchinrnno lo rivoluzioni bor– ghesi.,, Speriamolo pure: ma, Sl' la futum società sarh costretta, noi primi tomµi di sun vita, a difendersi Jai nemici interni ed esterni - dagli espropriati, dagli emig-rati, daµ-li Stati stranieri - in che cosa cliffcrirìl la sua violenza da quella di tutte le guerre e le rivoluzioni passate'! (Jua e là Sorel sembra nrnuifestnre una va~a sim· patia per 11utto sanguinario, per la. " vendetta corsa" e per .... In leggo di Lyneh (p. :? 11), dnl che potrebbe credersi che egli esalti hl violenza vera o proprhl, noi senso classico della pnl'olu, quelht che ferisce o uccido. Pol'Ohò parliamoci chiaro - per noi il concetto cli ,·iolcnzft è quello cho risulta dal i:!ig-ni• ficuto classico, trndizionule o popolare della parola. r.Jt\ YiolenziL è quella tal cosa eho bit per programma minimo il cazzotto, e per programma massimo il eannone o la bomba - a seconda del punto di vista . . . . . J,,'ttout lf> reste est l1tlhr,l1tl't .I Per il metafisico del sinducalismo, tutta la ,,io-

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