Critica Sociale - Anno XIX - n. 17 - 1 settembre 1909

CRITICASOCIALE 265 lista eia slrottamente indispensabile pe.r sollevare l'or- j ganizzazione operaia alla idealità. socialista. Una larga I idealità socialista rappresenta lo sbocco naturale dello desso movimento operaio; e il partito socialista può solo contribuire ad affrettare un tale processo. Inoltre, non bisogna dimenticare che la concezione socialista non ò qualcosa dl immutabllo e di superiore al mo,•imento operaio; ma che ò, anzi 1 in continuo di– ,·enire, o ohe il movimento operaio, colle suo espe– rienze, tendo a trasrormnrla in modo continuo e pro– fondo. Ciò ammesso, il problema dei rapporti fra organizza– zione di classe e organizzazione di partito si presenta come un problema puramente tecnico. L'organizzazione operaia ha un cnrattere specialmente economico o ò aperta a tutti i lavoratori cbo riconoscono l'utilità. dell'organizzazione, all'Infuori dello loro opinioni polilicho o religiose, li partito socialista ha un carat– tere esclusivamente politico e accoglie, non solo gli operai, ma uomini di tutte lo classi. I due organismi hanno, quindi, funzioni loro proprie da compiere, che meglio corrispondono al loro carattere particolare. Distinguendo tra problemi cho riguardano gli interessi immediali od economici degli operai; - problemi cho riguardano questioni politiche, che sono più intima– monto connesse cogli Interessi economici della classe operala; - problemi che riguardano questioni politiche, le quali, pur riferendosi anche alla classe operaia, si ri– feriscono, nello stesso tempo e colla stessa importanza, ad altro e diverse classi, perchè involgono gli interessi generali della intera società; - 11Oraziadel determina una spooiflcazione di lavoro rra i duo organismi. Por ciò che riguarda i problemi economici di c!asrn, l'organo adatto è l'organizzazione di cla-sse del proleta– riato, perchè ti partito - composto di nomini di tutte le classi - non ò l'organo più competente a sentire i bisogni di una sola classe, quale è la eluse operaia, ed a provvedervi. Con ciò il partito non ))Orde la sua ra– gion d'essere, ma lascia ad un organo più appropriato questo. funzione. Nò si deve ritenere che la funzione di conquista quotidiana dei Sindacati sia una" piccola que• etlone di salario ed orario 11• f.; specialmente attraverso alle II piccole conquiste quotidiano II che la classe ope• raio. si eleva economicamente a prepara la sua eleva– zione intellettuale o morale; ò con questa II azione pra– tica quotidiana 111 che essa, limitando 11tt.rbltriopadronale nella fabbrica, contribuisce a trasrormnro profondamente le condizioni della disciplina e della gcr;{rchin economica od a 1iortare la demOcrazià dallo reglolli aeree dei Co– mizi al solido e fondamontalo terreno della produzione e della distribuzione. Fenomeno, questo, di importanza socialista fondamentale. Esso crea la democrazia indu– striale, la quale esercita, ne' suol effetti, un'azione In– comparabilmente pilt profonda di qualsiasi altra forma di democrazia. Peti· il divmil'e socialista la democrazia politica non può essel"eche un mezzn. Jt fine essrnziale nsta quello della democrazia economica, e la cleniocl'at:ia economica è 1l pol'tato diretto 110,idell'azio,ie di partito, ma dell'azio,ie stndacate. Per i problemi, che, pur essondo J)revalentementc politici, sono intimamente connessi cogli interessi im– mediati della clas30 operaia - legislazione sociale, abo– lizione dei dazi s11iconsumi popolari, ecc. - se astrat• tomento si può concepire che basti anche qui l'organiz– zazione strettamente ecoo.omtca, tutta,,ta l'azione diretta riuscirebbe, alla lunga, non abbastanza erncace. È per– ciò utile l'organizzazione politica, e l'organizzazione operala può servirai a tale scopo della vera e propria organizzazione politica. esistente - In Italia del Partito Socialista -, aiutandone la trasformazione in un partito che sia sempre più un vero o proprio partito del lavoro. Solo allora il partito socialista sarà un " partito di classo 11 • Con ciò non resta escluso ohe le organizzazioni opero.le possano avere rapporti temporanei con altri J>artiti, che non siano il socialista, per la. tutela di In– teressi immediati. .àla 1 in ogni caso, so Porganizzazione devo sen-irsi dei partiti, essa non deve asservirsi ai par– titi, altrimenti andrebbe incontro a. rovina. Carlo j\[arx disse già che, 11 se i Sindacati si pongono a rimorchio di un partito politico, essi ricevono un colpo mortale w J~ ulile rilevare che, con quanto si ò detto 1 il Orn.ziadei non intomlo affatto affermaro che l'organizzazione ope– rali~ sin apolitica. Egli sostiene soltanto che, essendo una organizzazioue di classe, l'organizzazione operala dovo fare una politica !H classe, che non va confusa colla politica dt farWo. In flue, per l problemi cho riguardano gli intered$i generali - scolastici, religiosi, militari, ecc. - l'orga– nizzazione operaia non ha alcuna competenza specifica, o perciò gli organi più adatti sono I partiti politici; quantunque la distinzione fra 11rol>lemi politici stretta– monto di classe e problemi politici gonorall sia relativa e sopratutto subordinata al grado di maturità dell 1 orga- 11lzzaziono di classe. ... Delineato cosl, in modo chiaro o prociso 1 Il problema fondamentale del sindacalismo, il Oraziadei passa a esa– minare "quella speciale teoria del sindacalismo che è il sindacalismo rivoluzionarlo, il quale lumeggia la stessa. azione sin~acale con criteri rivoluzionari, che ri• p1.1gnanoa.Ile tendenze sempre più evolutive del movi– mento socia.lista contemporaneo ,,. l~gll rileva gli "errori del sindacalismo rivoluzionarlo rispetto all'ambiente sociale ,,, dimostrando l'infonda– tezza della concezione semplicista della lotta di classe ; l'erroneitò. della distinzione fra lavori produttivi e im– produttivi; i danni e I pericoli dell'acuirsi della lotta di classe nello sue forme più aspre e primitive; la conci– liabilità della. lotta di classe e della collaborazione di classe, sopratutto per i problemi tiella produzione, troppo trnscurafl anche dalla propagl\nda socialista dei primi tempi - i i pericoli della tattica dello sciopero per lo sciopero, e della guerra ai contratti collettivi di lavoro, cho consegùono entrambe da ootest11.erronea e antl– marxistlca concezione dei problemi della J>!"Oduzione ; l'errore del sindacalismo ri\'olu~lonario di considerare lo Stato sempre e solo come u il Comitato esecutivo degli interessi della borghesia ,,, mentre esso è anche un or– g.iuo di coordinazione degli interessi generali della società e, anzlchò essere immodificabile, va soggetto, in regime democratico, all'influenza preponderante delle cla!!slcho snnno farsi valere, e perciò può .-tivonlre strumento di riforme sociali a vantaggio dello classi lavoratrici, nella misura cho corrispondo al grado di forza di queste; in ogni caso, però, non strumento di capitalo importanza per la emancipazione proletaria, come riteneva il ,·ec 4 chlo socialismo marxista, che attribuiva alla conquista del poteri pubblici una portata grandemente esagerata. Nè mono gravi sono, secondo Oraziadei 1 gli errori del sindacalismo rivoluzionario rispetto al movimento ope– ralo e all'azione sindacale. E:iso erra circa le finalità del mo,·imento operaio, predicando la proprietà dei

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