Critica Sociale - Anno XIX - n. 17 - 1 settembre 1909
CRITICA socrALE 261 a lasciaro che Il socialismo realizzi la sua vittoria senza creare degli Impacci al suo cammino! \'i domauderanno se siete pagato dall'Austria anche ,·01, per disponuro dei consigli co:sl... antiltallani !! Xon stimo neanche necessario rispondere al Goih. che i 11ociH.listi non banno mal combatt1~tl e ,ugati. i dirit/i degli itolia11i. }: ridicolo continuare a giocare intorno alle frasi ratte. )la come volete che neghino e combat• tano i diritti <h•gli ltnllanl, se sono tutti italiani essi stessi; nati, cresciuti, sviluppnti nell'atmosfera intellet– tuale italiana; so non conoscono - si parla della massa, uaturalrnenlo - altra lingua che la nostra, se non banno mnt Interrotto I loro contatti fraterni od affettuosissimi coi loro compagni d 1 ltalla, o hnnno sofferto dei nostri dolori o dolio nostro lnroriorltà ! Quando si è tmttato di difendere l'Interesse, effettivo ctelln stirpe, i socialisti si sono sempre trovati al loro posto. J peoslerl o lo Ideo .<lei Oolta vanno sempre pili oscu– randosi. Egli nmmotto che gli s!oveni debbano essere trnttati alla pari d('g\l ltallnnl, quando si tratta di diritti, ecouomici e socfali, ma 1 quanto a <li1·iW nazionali, no, mai. " L'cguAgllanzl\ doll'olomonto slavo - continua - coll'italiano, per ciò che riguarda la ,·lta economica, in– dustriale, prorc~slonaln ,lei pae'le, non porta affatto con sè, come conseguenZII nece~snrla, la parità dei diritti nazionali. Q11cstl eono tuUi ed esclusivamente degli ib.– llani: e si ranno per CHI tanto pli1 prepotenti e impe– riosi, di front~ all'Invadenza 8lovonn. in quanto sono impediti di afftrmarsl o calpestati dalla tirannide au– striaca.,. Che guazzabuglio è questo? Se J)er gli sl11.,•Iammettete un uguale diritto eco- 110~ico, industrialo, proressionale - che possano cioè impiantar azienda n Trieste. trovar lavor1J 1 impieghi, esercitar proresstonl - como (A.le a contestar loro il diritto di essere slavi, di parlaro In loro lingua 1 di leg– gere I loro giornali, di rrcqucntnre Il loro teatro, di istruirsi nel In. loro scuola.? Ben diversa - tutt'opJ)Osta o più positiva - era l'nr– gomontailono polomlcn del nnzloualli;tl durante la cam– pagna elottornlo. ~:1sl dicevano: vin gli slavi, che ci portano vin. il lavoro, ~Il lmJ)leghl, Il pano .... Altro che uguaglianza di diritti economici, tndudrlali, professionali! li signor Oolta, corno tanti nitri che spropositano su questo argomento, conlinnri. n erodere che le lotte na– zionali siano solo una elegante questiono da salotto, mentre Invece osso invadono tutto lo manifestazioni del– l'attività. tiocialo, e non accettano quelle limitazioni e quei confini che il Oolla vuole loro assegnare. Quando egli ammette la perrutta uguaglianza economico-indu– slriale-prores-.lonale ·degli slavi, egli ò più inlernazio- 11allsta.di m<>,pcrchè riconosco negli slavi il ,Hritto di s,·olgero liberamente, o In condizioni di uguaglianza, tutto le loro energie, quindi offro loro le armi per il più rapido J>rogrcsso delln loro stirpe. E spendiamo qualche parola attorno nlla. ramigerata accusa di au~trlacnntlsmo. 1I Oolta, nnturnlmenl<.' 1 dico che u I socialisti, com• poTtandosl corno si comportano, vongono a Jegittiroare Il sospetto, anzi la cert('ZZI\ di moltl 1 ch'ossl siano u110 strumento di ropresslono nello mani del Governo n· Cosa dovouo faro quegli soingurntl nostri compagni per disperdere ogni dubbio? 1-:ccoqua l'lnrulllbllo proscrizione del Goita: u C bo Il ~oclalli:Jmolr!ostino rlconm1oa tutto il valore rea.lo elci diritti di nnlionalltò. cho gli italiani untano e su c ui vogliono afl'ermnrill contro ~li slavi, contro gli austriaci, contro I pangermanisti; che aiuti ed a~poggi gll italiani (corno s'anla a fnro la rra1.ione d\.;;sirlentc) nella giusta o lmJ)nrl lotta ch'ossl combattono tutti i giorni, senza credoro o temere por questo di manca.Te al suo mandato economico o Internazionalista; che si adopri porchè In c1uestlono cho pii, interessa la nostra nazionalità Irredenta, quella dclPUnl\·ersità italiana a Trieste (a proposito di cultura), ottenga finalmente giu– stizia; o allora I socialisti trlee&lnl non saranno più mal visti dai liberali Italiani, ma &aranno anzi aiutati nella loro opera di giustizia sociale; ed essi potranno anche correggere quelli nello loro esorbitanze ingiustificate. E allora, ,·ongano pure quaudo vogliano a riunirsi a Congresso col nostri socialisti In una città italiana, senza tema di qualsla,t ostilità da parto di alcuno.,. Semplice, meraviglioso, o.... buono. Sì, anche buono, il signor Oolta, pcrohè, quando Il socialismo triestino abbia messo cosl lo sue cnrto In regola, potrà liberamente re– caral a Bologna aonza paura doi fi:!cht monarchico-pe– troniani o dalla. satira morda.oc di Nasica. li soolnllsmo - egregio signor Ooita - riconosce tutti i diritti nazionali, di tutto lo Rtirpl, o pensa. che il trionfo del nostro diritto non comporti di necessaria conse– guenza la so11rnffi\zlono dell'altrui. Alla tattica della supremazia ad ogni costo, vogliamo sostituita quella dell'accordo. l.o Iroso o settarlo lotte nazionali, per il nomo di una strada o per la bllinguità di un'insegna, sono lussi concessi soltanto allo classi benestanti, che non hanno altra ldealltà da raggiungere. li proletario di lut~e le stirpi non ha paura di perdere i suoi carat– teri nazionali accordandosi col fratelli d'altra lingua o d·attra razza, e, mentre comprende la necessità di con– quistare por aò tutti quel diritti alla coltura che gli sono in11ispensablll per Il suo sviluppo, non crede tuttavia di do,·er mettersi coutro lo oltre nazionalità. Xella regione adriatica. 1,01cl sono molte ragioni che inducono gli ltl\llanl a stringere accor.1i con gli slavi 1 accordi basatl sulla tolleranza e Bui rispetto reciproco; ma ve n 1 ha una che eo,·rl\sh. a. tutte; ed è quella di iut1uiro sul Oovoruo centralo per ottenere un miglior trattamento leglslntlvo. I soolallstl uon potranno dunquo mai mettersi alla co1ln del nnzlona.llstl o sorvlro du strumento passivo ai ·1oro mnncggl polltlcl; ma non por questo cesseranno mal di tutelare gli Interessi reali della nnziooalitù. - da non conroudersl con quelli dolln borghesia naziona– lista. Quanto al Oovorno, stia sicuro Il signor Goito, che ai socialisti non si polranno mal muovere i rimproveri che meritano I n11.lonallsti. Costoro lnritttl hanno, in più di una occasione, 8t1hat1l I Gabinetti pericolanti, senza mai ottenero In compenso alcuna concessione; e, anche re– centemente-, banno evitato il capitombolo di Bienertb 1 che ei sai vò per sci voti di maggioranza, mentre poi non hanno sn1,uto strappare ancora quella benedetta Università Italiana, che essi, I nazionalisti, mostrano di volere ad ogni costo. Jlo trascurato di rispondere a quella parte dello scritto del Ooita, ohe si rlrerlsco al nuovo partito socialista che si annuncia In rormazlono a Trieste per opera dell'ex de– putato Salvio Pagnlnl. ~~ ho taciuto di propo~lto, porcbè non ,,aglio abbassare questa ltlvlsta, cito fu sempre una tribuna alta por l'affermnzlono o la. trattazione di t11tte lo questioni della. vlttl, al mlsorabllo e abbietto pette– golezzo. Ripeto perciò quel oho giù ebbi occasiono di esprimere in quc:ita modoslma H.tvista. Chi 111pora dl vedere nella secessione promossa dal Pagnlnl l'inizio di un nuovo mo• vimento operalo in senso nazionall11tn, rimarrà deluso. L'opera del Pugolnl ò sollnnti> rivoha allo sfogo di ba-,sl rancori contro I suol compagni d'ieri, e noo ha
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