Critica Sociale - Anno XIX - n. 17 - 1 settembre 1909

CRITICA SOCIALE 209 La Baviem, che a,•evn. nvuto, nel periodo 1851-55, nncorn il 30"3 °, 00 di mortalità del primo anno, in mezzo secolo discese al 2J0, compiendo un progresso notevolissi mo, pur rimanendo IOf\tana dai coefficenti piì1 bassi. l.ia Norvegia, invece, che gii~ si era sba– razzata delle cause pii1 frequenti o comuni, piìL ru– morose, diremmo quasi, di mortalità infantile, im– piegò un tempo altrettanto lungo a scendere solo dal 105 al n6 "/o.,. Ma, fntto questo rilievo, constatiamo pure che il progresso vi fu e che esso ha maggior ,•alore perchè ò andato di pari passo coll'ag-gravarsi di alcune causo dissolventi antiche e coll'aggiungersi di al• r.une nuove, cho sono il tristo corteo della nostra civiltà industriale. La sifilide si è indubbiamente estesa, come ne fan fede la mortalità diretta crosoiuta, Paumento di al– cune malattie mentali, le statiaticho dei sifilografi. L'alcoolismo, so si va. rit raendo faticosamente da nl– cuni paesi, no ha invaso nlt.ri cho ne erano immuni, come ne fan fede lo atatisticho dei consumi e il ra.ddoppia.rsi dei casi delle frenosi alcooliche. L'ur– banesimo è i\ fallo saliente della demografia degli ultimi venticinque anni, e<l il profetato "ntom· aux champs ., è un fatto sporadico, frutto di specialissime condizioni o di una limitata volontà sociale. La fa. miglia si disintegra visibilmente J>0r l'attrazione vie1>1>iit larga della donna all'impiego ed all'officina. L'allattamento materno è abbandonato. Ciò non ostante la mortalità infantile è di– minuita: Variazioni nella mortalità del primo anno. J,ig/lilterra periodi 1851-SM 15,6 °, 0 nati vivi 1901-905 18,8 Da11ima,·ca 1 !»l-855 13,4. 1901 ·905 11,9 S1;ez(a 1851-855 14 9 1896-900 10,0 Ola11da l!'lfd i-155 19,0 1901-905 18 1 6 Ji'rcmcia 1851-855 16,6 11.101 ·900 13,9 Italia 1876 880 20,9 1901·905 16,7 Baviera 1851-855 30,8 1901-905 24,0 Un passo notevole si è fatto, ma ve n'ha un altro J)iù luogo da compiere. li problema. delle cnuse. - 11 problema dello cause ò fondamentale per una terapia razionale. 1-"ermandoci ad analizzare la mortalità del primo anno - la più elevata e quindi la più interessante cii tutta. la J>fima infanzia - ci colpisce Ja diffe– renza spiccatissima fra le mortalità dei singoli mesi anzi dei singoli giorni di vita. 1 La mortalità decresce, a partire dulia nascita e ciò è naturale perchè vengono lasciati per via m'an mano, i meno resistenti, ed i meno fortunati ;ocial– mcnte. Ma v'è di più: la mortalità del prim 1 o mese è cosl alta, che equivale, in certi casi, da sola ad un terzo dell'intera mortalità elci primo ann~ e quella dei soli primi quattro giorni è tale da eq 1 ui– valero nel un sosto della mortalità. dei restanti 3GI giorni. · Scegliamo, nei tre gruppi, cho furono poco più su stabiliti, una nazione por grupl)O: mortalttà minima primo anno 11rlmo me10 11rlml t giorni Norvegia 96 °loo S:-, 0, 111 15 1 9 o, 00 morilllifù met:lia primo "nno primo mt10 primi , giorni Francia 138 ° 100 4"1 ° 100 18 1 6 °, 00 mortal,tù alta Sassonia 2-'5 °/ 00 68,9 0 100 21,8 °' 00 Si nota subito chq è pili nccentuata la differenza eia gruppo a gruppo, por la mortalità globale dei primo anno, che per la mortaliti~ del primo mese. Ma è tenue, sovrntutto, la differenza dì mortalìti:\ nei primi giorni di vita, tra la Norvegia la Francia la Sassonia o J?li altri paesi che si t;ovano nell~ loro rispettive condizioni. li che significa, in brevi parole, che la mortalifa dei primi giorni è dovuta a causo che si mantengono eguali nei sin,,oli paesi e preesistono alla nascita, lasciandosi poc~ influon'. zare rlall'nmbiento sooialo più evoluto. .L'esattezza di questa clecluziono ci è data dall'e– same dolio c_ause di mol'te, quali vengono denun– ciato agli Uflici di stato civile, perchè riscontriamo appunto che_,nei primì quattro giorni 1 sovrabbondano lii 1~r?matu~·1.t~,la clobolezzrl congenita, i vizi con– gen1t1, ht s1fihùe. Ve,1go110,in seconda linea le ma- lattie vere e pro1>rie. 1 Questa osser~n~io1.10 ci ~onduce ad una prima, fondamentale d1stmz1one. V1 è una htr"a mortalità infantile, che trova le sue riposto ori'gini fin dal momento della concezione e nell'e,•oluzione della gravidanza e in tutte quello forzo contrarie che su di essa tristemente influiscono. E v'ò una mortalità infantile, che ha le sue ragioni essenziali in condi– zioni sfavorevoli, che si effettuano in gran parte dopo la nascita. JJa distinzione delle cause porta a differenza di rimedì. Certo, la mortalità da cause intra•uterine è più difficile da prevenire. rn parte essa può essere con– siderata come fatale. :.\fa non conviene estendere troppo i confini di questa fatalità. oscura ed invin– cibile, porchò, al lume della scienza moderna collo conoscenze che abbiamo dei rapporti tra affezioni congenito o sifilide cd nlcooliamo, non si può cliro cho non si abbiano - almeno astrattamente - grirndi armi cli prevenzione anello sotto questo rap• porto. In secondo luogo, molto dello nascite prema– ture, moltissime delle gracilità. congenite hanno una o~igine s~hiettamente sociale, essendo legate all1am• b10nte ?1. lavoro, alle sostanze in esso adoperato, alla pos1z1ono del corpo, all'eccesso di fatica alla mancanza di riposo, a tutta quella lunga teo;ia di martiri, che accompagna soveute la maternità pro– letaria . . Ma noi entriamo difilato nella legislazione sociale, 111 quella che è o dovrebbe essero ht funzione pro filattica dolio Stato. Ancbe un largo campo d'azione sarehbe aperto alla vita locale: assistenza igienico-sanitaria delle madri povflre, assistenza a domicilio, ospitalizzazione ricovero poi riposo degli ultimi mesi di gravidanzd e del puerperio. )fa sono, questi, problemi ancora troppo vasti, di costo troj)J}Oalto, che poterono es sere rudimentalmente accennati dalla beneficenza in Italia e solo in parte risolti all'estero. Ci piacerebhe trn.cciaro a <1uesto proposito - quo.lolle sommaria linea cli nzione, ma ce ne atit0• niamo noi desiderio cli trattenerci pii'l a lmlf7o sovra quol\e.provvidon?:C, che cl paiono urgenti e 0 - nello stato dogli animi e dello coso - di attuazione fa cilo e sollecita per la difesa igienica di larga parte della prima infanzia. (Conti1111a). 01ruo CASAL1x1. La Critica Sociale e il 'J'em ,,o : per l' Jtctlw, anno L. 22, semestre L. 12.

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