Critica Sociale - XIX - n. 14-15 - 16 lug.-1 ago. 1909
216 CRITICA SOCIALE L'IRREDENTISMO nella questione nazionale adriatica (Ancora a proposito delle elezioni triestine) Amilcare Storchi ha già esposto nella Critica del 1° luglio le linee fondamentali cli quel complesso problema etnico e sociale che si chiama la questione naziomtle triestina, ovvero, con frase· più sempli– cista epperò prediletta dagli avversad, il " tni.di - mento n dei socialisti di 'L'rieste. , [ lettori della Critica sanno dunque giìi in che cosa quel tradimento consista: I socialisti triestini, chiamati per la prima volta alle urne amministra– tive ad affermarsi in un Collegio esclusivamente proletario (le altre classi votano altrove), si trova• rono di fronte ad una compagine elettorale composta così ( 1 ): diecimila lavoratori italiani, quattromila sloveni; di questi ultimi, ben tremilà irreggimen'tati in un caotico partito "nazionale" sloveno, formato pel 90 % di proletari, ma guidato da avvocati de– mocraticheggianti, da preti, da gro&si possidenti, da demi~goghi organizzatori di Sindacati gialli. A quella turba, vivente in fiagrante contrasto con tutte le differenziazioni onde è intessuto il progresso umano, il partito socialista volle dare, col linguaggio sug– gestivo della scheda, la parola che dissoh'e e che libera; nella lista socialista di 16 candidati (tanti quanti i consiglieri da eleggerei in quel Collegio) vennero inclusi 2 operai socialisti di nazionalità slovena. [Ja questione, messa così sulle basi di fatto) ap– pare insieme posata e risolta: il Collegio proletario amministrativo di Trieste è Collegio internazionale; l'internazionalismo socialista si presenta - a prima. veduta - come Punico fattore, capace di unire in un fascio forze ed interessi affini, innaturalmente tenuti i11 reciproca guerra. O il metodo nostro si applica a questi casi tipici, o l'internazionalismo è vana parola. A chi non ne sapesse di più, potrebbe tuttavia rimanere nell'animo un onesto dubbio assillante: l'internazionalismo, certo,' impone di fare ciò che i socialisti triestini hanno fatto . .Manon forse è questo un caso penoso di conflitto fra gli interessi di classe e i doveri di stirpe? La propaganda internaziona– lista presso gli slavi non debilita forse le resistenze della nazione italiana e proprio là dove è più for~ midabilmente combattuta? L'amico Storchi ha fal– ciato largamente anche questo campo del dibattito; egli ha messo in felice rilievo il fattore principale dell'addensarsi degli sloveni a 'frieste: l'urbauismo; il richiamo secolare e sempre più im()~Fioso della città, richiamo allettatorn, specialmente per le re– gioni tutte slovene che circonda.no 'l'rieste a nord e a nord-est, poverissimo di aggregati cittadini e mi– seramente viventi di una mis~ra ed arretrata agri– coltura ('). (1) Cifre tonde, documentalllll col rlsulrntl urHelo.11.Non compresi nel computo gli lrreverlblll (circo. 3000), gli aHrl nstenstontstl (votò circa 1'80 p. c.) e I gruppi minimi, repubblicani, tedeschi, ecc. Par– lnndo dl IR\'Orntorl Italiani e sloveni, alludo n. st!rJ>I e non a 11arttt1, e formo I 4000 lavqrntorl sloveni dal 3192 ,·ott dati al a nazionalisti~ sloveni e togllendo uno scarso mlglla1o di voti a! "'600voti socialisti, duU cioè da lavoratori ltnlhrnl e sloveni. Q11esttr1snltatl compren• dono soltauto h\ oltti~1101 senso ron.lC,se non scmpro ammtnlBtrll.tlvo, <1e1111 arola, te v!o otoè ohe dal more si 1a11el&noper ogni verso alle co1\lne e &gli RvvallRmentl senz& pili soluziono di eontlnultil. Il così OeUo a territorio ~ (Il quale ormai si va pure Inanellando alla otttR) 11a(lato altri WOO voti 1>roletari slo\·0111conl!'o forse 1000 Italiani. ( 1) I censimenti non cl 1iermettono c\l uecertare Il progresso dello shn-ismo a ·rrlestc, e ciò perchè 11 ~ falso ~ n.nagrafloo è uno degli spe01entl col qual! tutte lo nu1gglornuze nazionali cercn.no di sop- 11rlmere (J) le minoranze. Questo falso è, del resto, notorio e con- Ma l'urbanismo (fenomeno vecchissimo) è accom– pagnato e influenzato da un altro, più recente, senza il quale il primo non avrebbe gli effetti etnici eh~ ha: la resistenza sempre maggiore opposta dagh sloveni di rl'rieste alla "italianificazione ,,. E qui conviene chiarire l'equivoco-base di una questione seminata di equivoci. Si parla e si scrive di " slavificnzione " di 1.'rieste, in modo da f~r cr~· dere che sugli italiani incomba urgente la mrnacm.a di diventare sloveni. Nessuno però potrebbe fare 11 nome di un solo italiano cli Trieste divenuto slo– veno; neppure l'unione sessuale (come nota accorta– mente lo Storchi) ha potuto produrre quest'effe~to. [uvece furono diecine di mig-lia.ia gli sloveni dive– nuti automaticamente italiani attraverso la storia o meglio le storie di 'rneste. Dico così perché, .effet– tivamente, Trieste in l!ìnque secoli ha due stonc. La prima è la storia di una piccola repubblica olig9:r– chica semisovrana, invano invocante, dall'Austria protettrice, efficace tutela contro la grande riva!~ (Venezia), fenorosamente austriaca per lucida vi– sione del suo destino economico, ma coscientemente italiana di costumi e di lingua e facile e perfetta assimilatrice della modesta. infiltrazione slava e te– desca. Questa Trieste scompare a metà del xvm secolo, annegata nella Trieste nuova del portofranco) la Trieste dei trafficanti e degli avventurieri cosmo– politi, della burocrazia tedesca la quale - avvenuta di fatto l'incorporazione di rl'rieste allo Stato au– striaco - inonda la città. Dal 1750 al 1850 Trieste salta da 3000 .a 80.000 abitanti! Il processo di assi– milazione di tanta materia estranea deve rifarsi eia capo, e si rifà, ma con ritmo assai faticoso. Il 1848 ci avverte 1 per bocche non sospette, che il rifaci~ mento della coscienza uazionale è ancora imperfetto e manchevole, specialmente nelle classi proprie– tarie (1). Più rapide procedono (e anche oltre il 1850) snazionalizzazione ed assimilazione nelle classi pro– letarie; e questa è tutta snazionalizzazione di slavi; è il proletariato slavo (acconente in grandi masse a creare la nuova Trieste) che diventa italiano C), Oggi ci troviamo di fronte ad un fenomeno cli arresto, che è insieme fenomeno di risveglio. Dopo undici secoli di convh•enza con gli italiani nella re– gione adriatica (t la seconda stirpe, la stirpe ru- ressato (" 1/la!'os h1/1·11 tnlffOS peccatm· et exfl'a ~; ossen·a n qu<!sto 11ro11ostto11Marlnelll nel suo opuscolo: Slavi, ftdtsclli, Ha/I.ani, 11t1 co~ì detto J,ilorolt À(h·tatico). Cl volle n sutfraglo 11nlvers11le11or sve\Rre la forza numerica degll slO\'Clll a Trieste; \,;i statistiche <'O· munall (censimento 11fflet11lo del 1900}no contavano 23.!;(l:); loelezioni r!,•clarono ohe, fra queste 23.000 persone, c'erano oltre 10.000clot– tor1 ~ ! •: votirno l UlflSChl,da 24.finn[ !n SU! Ca\COlflndo Il\ !)Ol)Olfl– zloue ctrett1va H qulntt11i10 de1i•c16ttorale (Trieste 11a~0.000 Oll'ttori s11200.000abltanU lnd.lgenl), si O.\'rebbero a Trieste, città, almeno 2a.ooo Sloveni; nel territorio, circa 50.000; compless\\'amente, oltre 50.000 su 200.000! In l>almuzla, quan<lO I croati ebbero eoncinlstatl, meno 11110, tutti I Comuni, gli Jtallnn!, da un censimento all'altro, dcereblloro da 60.000 a l!i.000! ! ! Una moria auagrn.flca ! I J)aes!, da cui scendo n nutto emigrntorlo slavo I\ Trieste, sono, In prlma linea, In parte sloTcna del Oorlzlano, l'Istria settt1ntrlo11ale, la Carnlola o Il\ Stiria morldlOnale, oltre al territorio trlcatlno. l.'lm• mlgrnzlone di rono dt lavoro dall'fstria ltll.lltl.na (oloè dallo co~te do11s1ss1medi cittìq o dal Friuli nustrlnco è quasi esn11rlta. ( 1) 111848 triestino è un episodio suggeetlvo di storia, nncorn. (In BCrl\'Cre. Cito un solo llrnno del CostU11zL011ate {l'organo del lll\ern– lls1110), scritto negli uHtmtss1m1 giorni della liberti\ di stampa, mentre 11011 cm Rncor gl11nta a Trieste la notizia del Parlamento d1sclolto e dcll'èrn di Schwn.rzenberg lnnugumta. Fncondo unn. sintesi dello stato d'animo triestino, Il glornalo nota, con c,,!dente amarezza: a 1'rleste è tutta lntc11ta al commerci .... 1nn, quanto [I. pensiero, manifestato a 1>aro\e o nllllracolante l'alta ragione o l'alto sentire ohlle, ... manca n.l suol cittadini, non dico \'attltud1110, ma gli st11d.le l'esercizio, mancn. l'•mUti p,·eziosa di. sth'pe, l'tmitlì ptenfl dL fflveua, l'unità santa cl\ opln!on1, ecc., e<lc." (Hl ma.rzo 18~9}. (il I cognomi stranieri lo attestano a surncienza. ( 3) La J)rlma Invasione slava nell'Istria è contemporanea all'lnvn– slone longobarda In Italia (608). Ne\1'800 gli slnvl risiedono già al
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