Critica Sociale - XIX - n. 14-15 - 16 lug.-1 ago. 1909
2l8 CRl1'1CA SOCIA1,E ncata In. psicologia nazionalista: inceppare - o meglio illudersi di incep1rnrc - lo sviluppo altrui, ,rnche a danno evidente dello sviluppo proprio. ;\In. dove il metodo appare pili dannoso per la na– zione, è di fronte allo Stato. J,o Stato non è, certo, e per molte ragioni, bene– volo verso gli italiani, per quanto il nazionalismo locale lo faccia apparire in molte occasioni anche pcg-g-ioro di quanto in rcalb'L non sia (1) . .Ma è pro– prio lo stesso nazionalismo n fornirgli poderosi ar– gomenti per coonestare le suo 1rnrzialità. Qui, al fattore centrale della " slavizzazione ,, di 'l'riestc (ora che ci siamo intesi chiamiamola, per hrevitì1, così), si aggiunge un fattore secondario, che certo contribuisce a rafforzarla. Gemono i naziona– listi: 1.: gli impieghi pubblici, statali o semistatizzati, nlti e bassi, si danno di preferenza agli slavi. ,, Jn grnn parte è vero. 1fa. gli itnliani fanno quAnto pos· sono perchè così sia . .Molt.i si astengono deliberata– mente dal conconere ai posti st.i1tali: tutti o quasi poi vi si presentano con unn. cloliberata inferiorità. .\I anca loro la conosccnrn dello sloveno, che è (per i nazionalisti) ht lingua dei harhal'i o dei servi della ~lebn. Onta a chi la sa o, sapendolu, lo confessa. e) Oli sloveni invece, poliglotti nati come tutti gli slavi, o co::itretti dalle neceesità. dell'ambiente ancora. favo– revole Rt;"li italiani, scri,•ono, parlano o balbettano tutti la nostra lingua. Ora, data la struttura ammi– nistrativa della regione, la conoscenza almeno rela– tiva dello sloveno è realmente indispensabile per i magistrati, i funzionari di finnnza, ecc. Ed ecco gli sloveni presentarsi ai concorisi statali, forti della conoscenza delle tre lingue richieste (tedesco, la lingua dello Stato; italiano o sloveno - rispettivamente, croato in Istria - lo duo lingue della regione); o gli italiani, invece, di duo soltanto. Ed ecco un vero, magnifico strumento di " Hlavizzazione .,, offerto dal nazionalismo allo Stato (3). ('J I na11onallstl Italiani ili 1t1gru1no(C non a torio) che il Governo, ol,l,lli;-ato 11. pronederc all'l~trnilone mc<1111., m1rnienga 1111 solo gin• !HllilOttR\1[1110 In IUlfll la reglOIIC IHlrhulea. nit Blovenl :<I l8!f1181l0 eh<• 11elllls1e~~a regione non cl sh1 11e11pur un ginnasio ,.10,·cno, o lurnno 1·11gh,ncnuche loro. \'ogllo 11lre Ch<' lo stato, don1m1uu 'O 1n tutti I confllhl nazlonnll, mlrn u 1·lescc, plì1 Che ud acconte11h1ro 11110 1 a 8l'Ontcntflre tuttl. Corto, 1-'llUfllln.nl @tn•mo 11oi:r1tlo degli alti'! 1,01•, chi• pii, 111L>eoH e rltenun pii• 1nrld1, mn l'csn~erozlone del martirio 11(1 ogni cosjo è, anche noi nostro 1111zlo11a11smo, 111•1ccatls~lmo. l'n 11lccolo ei,l:IO(llo lumel-"glntorc. Tc111110 fa ll /'ì1Yolt> grlòa,·a 111111 l)re– h'rl1.lou1• l)ercll(' un gluJlce "JJOl!tceo • i'rll 111ato111·crer!to a un " lta– lllrno ~- li ~ J>Olacco. era, In reall1\, un 1rleulno, nato a Trie,te, con nome ...• polacco!: I.il lron,ta dCUÒ \'ll/\rlli'1 di •1111111tl COIIOICOIIO •1uel magistrl\lO ~ • rn 1,odc1iii llberale-n11i:lo1u1.h', che, l1a1tato alle no.:i:c ddh• nt,tlla di un con~lgllore slo,eno del territorio, ,-tilnU cortesia di 11ro– n1111zlan•<1uatche 11arota 8\0\llllll, ru <'011Sldc1·1110 poco men lJlle cra- 111tv1·<1 e 11uell'c1)1So<l1o ru non ult\mR cau11R1lel suo conµ-edo, (I) Que11!aro,·ma IJ1zzarrR tll nlch11i8mo naz101u1\(' si ron<la nnclio KU raghml psicologiche. l,O sJm·cuo ò 1111ooraper moltl un conta<11110, l'CIISorc l11torlore, lo~ schlf\\'O ~; s!udhtt'lh) IR 1111gu/\ è abbll.S~llr(' h~ (lliç11UJ\dolln stirpe. T11lo co11oczlo1w, oho, IU fOIJ(IO, ì• di Oll\8110, 111 rl1,ercuok (strano i 111certi ultimi 11lrntl prolclM\. Trii Il 1)01)011110 \11Ìl llH'Olll'lcntl' 111 ode UIICOra Il• /I'" 1/t 8'd(lr0,, con lo llle~~o e11rat terc i<prt•l,(htllvo del ~ ,,.... 1lt tc,llùu " (llnlltrno); Il rcgnlcolo. (Noto 1>1'rlunldcnza che la p~loologla prolctarll,, prlmll dell11. prvpaganda 11t1clnll~h1, era quasi tucta • 11nt11tall1tnn. e austrlacautc ; deforma– zioni• l8tlr1th·a di reali :rnt11g1.mtsm1&torici . 111('11rlm:la e nella Sllrla, do,•c gli ~lOvf'nl ,nanzano a s1Je1>cdel r,•ò<'~clll, Il grido di i::;uorra della dlto~a nnzionalc tede11e11 i.>: ~ stu- ,·a notato l11t111c (per 00111plro Il q1uulro1 che la IH'efercn1.11., l'l•o lv i-tiito 11?tlln('l\c negli lmplCl(h1 lutcrh)rl (ferro,·le, pcrso1m10 dalla• rlo, occ., ecc.) agli sla,·I, i.• dovuta, oHroohè a1111questiono dclii\ llnt,tun, al r1ltto che n J)rolcttu•lù trloanno (o 1101110 dico a lòua lode) r!ful(t,ttl ,la quello 1\ttlvllà <11~011,11,u,tc o prekrl11oe Il w brneel1111tato • ('011 tutti I bUOI rischi. oacetil· 1101tut1e te rerrovle ·cselui.l l t,revl troncl1l di raceordo t•ol n'gno), dalla sta.i;lone (Il Trle'lti· In 1101,attra,•er9auo per oltre t•••nto chllomctrl paesi f'~c1ush•amcn1c 910,,enl, '-I capisce come la ~-om1m~m1tonedello Hlo,·eno !!lfl rlchle1<ta ancht:> dal rerro,Jerl. Al non riconoscimento dello Stato e delle suo esi– genze si accompagna poi l'altro dogma, del1 1 isola– monto rlello Stato stesso. Quando il partito naziona– listn triestino si deciso dopo 25 anni d'astensio– nismo - a mandare suoi doputati al Parlamcnto 1 li inviò col titolo espresso di " uomini d'affari ,,, inca– ricati cioè di mercanteggiare con tutti i Governi por averne favori nar.ionali a speso di chicchessia. Con ciò venne, intenzio1udmente, esclusa ogni attivitù. politica, nel senso pii, degno della parola, ogni affia– tamento continuato ed armonico con le correnti de– mocratiche, anticentralisto, anticlericali, autonomi• che. lo quali non aspettano la salute da sempre pili utopi8tiche catastrofi esterne, ma si studiano di pre• parare un mig-liore amhiente interno alla conserrn.– zione e\l allo sviluppo dello singole nazionalitìt. I~ sono proprio in .A.ustri,t le nazioni meno nume1·ose·o meno forti (come l'itnliRna) le più internssato a so– conciare quest'opera; in modo particolarissimo, gli italiani adriatici. Basti dire che un'autonomia nazio• nato, fondata su una razionalo divisione di territori, potrebbe ancom creare per gli italiani 1111 territorio in cui sarebbero maggioranza o quasi e non (com'è oggi in queste terre che ,·oi chiamate " irredento,,) minoranza assoluta ( 1 ). )fa, come gli sloveni a Trieste, per il nazionalismo, " non ci sono,, (lo disse in Consiglio un consigliere, giovane e laureato); così, secondo il dogma naziona– lisht, l'Austria è un fenomeno immutabilo'ed im1>er– men.bilc, quindi utopistico e risibile ogni movimento mirante :.Hlevoh•orla. Il che (fra parentesi, perchè anche un accenno a documentazione ci porterebl>c troppo lontani), il che, dico, è smentito dal più con– cludente dei fattori sporimcubtli 1 dalla. storia. Delineato così l'ambiento in cui la lotta elettorale triestina si è svolta, occone egli diffonderci a spie– garr l'opportunità (anche nazionale) della tattica so• cialista? Xon è evidente che il socialismo a 'l'l'iestc ha una sua funzione " 1rnzionnlo ,,, forse pili eflicace di tutte le altre? I~ ciò, badiamo, senza alcuna in– tenzionalità da parte sua. Soltanto perchè nel socia– lismo ò insita l'idea di giustizia distributiYa, soltanto per questo, la propaganda. ::iocialista diventa il mi– glior veicolo per trnsform;.1,rc il problema cli soprn.f– fozione in problema di convivenza, cioè (lo vedemmo) por fortificare la posizione rrnzionalo degli ibtliu.ni . Che cosa si imporrebbe dunque ad un - parti to che fosse - come il nazionalista dice di essere - inspi• mto soltanto dall'intoresse nazio1rnlo? Non turbare la funzione socialistica entro il proletariato sloveno, anzi (per quanto le divergenze di classe lo consen~ tano) agevolarla. Invece ... si è visto ciò che il na– zionalismo triestino ha fatto e quale " grave affor– nrnzione nazionale slorena ., (son ormai parole sue) llbhia suscitato nelle ultime elezioni. Basti ricordare elio, Sonzfl l'astensionismo dei socialisti (ailanti - s'in· ton cl e - degli sloveni!), q1.rn.tLronazionalisti slO\•cni sarebbero spuntati, eletti a soconclo scrutinio, nel cuore di 'l'ricste italiana! . ** ltla qui mi vedo raggiunto da parecchi punti in- terrogativi. "J l'lll'IO di tutta h1 rcl(lt,lllO n1lrh1tl1•a ,·Il cecludo, au1;I, c11rtc torre 11u1·0 ln(llspensat,lli 1,cr clii 1•uoto Il~ eonfhw g1·ogrnllco ~· l'er (IUtllllo 110!180110 valere I conslmirnll nn1.1onall, coco le c1rr1.1del pli1 roeentu 190u): l11/ril1: 1tnllnnl J:)l"t.900,Sluvonl o Croati 1!10.100. c;o,·l.z1<1110: ltnlh\111 SJ.000, Sloveni 1411.200,n1 Trlosto IH)gli\ tlelto. Snroùllo f110I· lla11!mo, !u rogime di 1rntonomlo n11zlo11111l, stnccnro d111\'hlrln ~d unire 1\11(1 Carntola hl CO!Ìdettn 1,llllll'll\(l (distretti di \'OIO~Cll,Chcrsu, \'eglla e 1.uu1111,do,·e, contro una 0111.:1111 mtnornnzi~ di ltRillrnl (:.300), ,·i Hono ,1.000 sta,·1 comJ)attl, no11el1l"tutta la parte 001111,attamcntc 1110,·ena (senza Italiani) del oorlz1ano ('69.~00abltan~i . For,;e altre eel&!!lont 8flrebbero pQ8i1\l,III,JUmarrebb(', perb, come In tutte IOzone grigie, un rort!B<>lmogruppo di slavi lnBcparablll dagli 1talla111.
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