Critica Sociale - Anno XIX - n. 13 - 1 luglio 1909

CRITICA OCIALE neanche lontanissimo - indizio stn a documentare una qualsiasi tendenza u snazionalizzatrice 11 a danno dell 1 clcmento italiano. 'l'utti ~li slo,•eni immigridi a 'l'riestc, o quiçi nati e cresciuti, leggono e parlllno, capiscono e scrivono 1'1tuliano, e ne.~.<mn italiano che si sappia. - ha imparato una sola parola di sloveno, o per lo meno nessun italiano usa questa lingua nelle pratiche quotidii1nc. Hicchè possiamo con sicurn coscienza affermare che, non solo l'italianit1'1 di Trieste non è stata in– taccalil nclhl sua 1>arte più ,·iva - nella lingua. parlata - ma esstl anzi è andata "ia via diffonden dosi, per In sua stessa virtù di nssorbimento, fram– mezzo all1elemento immigrato, per cui può dirsi che la lingua italiana è hi lingun d'uso 1>er la grande mng-giornnzf\. delht popolazione triestina, compresi tutti gli sl11vi. 11:d ò quostu la " snnzionnlizzn:do110 ,, nflturale che è prnclot,ta dnllo fc.lvorovoli condi'l,ioni d'ambiente e cho crn i11tcl'Csse tli tutti gli italiani di favorire. Invece i nnzionalisti itnliani hanno hn.ttuto un'altra strada: hnnno .crotluto nccessttrio di 01,cogitare i mezzi per " anazionalizztu·e ,, artificiosamente gli slavi. Hanno mantenuto in onore, sempre alimentnndolo, quello spirito di nv,·craione e di antiptttia, che deve tener divh,i gli ~lavi dagli itrtliani; hanno ostentato il più supC'rho dis1>rezzo per la stirpe convi\•ente; hanno volutamente' ignorato tutti i •mai prohlemi di edu• ca1.ione e di coltura nazionale j perchè pensavano, e certamente pensano ancora, che gli slavi debbano sempre mantenersi in una condizione di inferiorità di fronte agli italiani, e questa loro tattica ha ser• vito magnificamente a determinare quella corrente naziornllista slovena, contro la quale adesso leYano ,tlti lui e dis1>erate grida di protestn. Sicchèquel processo di" snazionalizzazione,, naturale in favore nostro, che i fattori economici e intellet• luttli e sCl:lSURli (io soslengo che anche il matrimonio frll slavi e italiane contribuisce alla t- snazionalizza– zione,,) andnvano automaticamente producendo, su• hisce una crisi, trova ostacoli, proprio nella stessa 1>oliticn dogli italillni nazionalisti. Peraeg11itati 1 disp1·czz1tti, considerati come harhari ospitati por generosità o tollcrnti por compassione, gli slavi, o spccialmcnle le cnst.c horghcsi e piccolo· horgheai 1 si vanno organizza11clo per reagire sull'am• bil'ntc cli ostilità che si cerca di creare attorno alla loro Htirpe, <', c1unnd o capitano !(l elezioni, scendono in ctun1>0 coi loro cnndidtt.ti nn1.ionalisti, e fanno sfoggio di quelle mi gliaia cli voti, che gettano nel· l'animo dei miopi e dei settnri un senso di sgo· mento o di dolore, suscitttndo irl costoro tristi pro– nostici e c1tttive previsioni µel domnni della nostra stirpe. F'ortunatamcnto In sinistrn. e pessimista vi• siono è prodotta ·soltanto dnll'incapa.cità dimostrnta finora dni nazionalisti italinni a giudicare con ob· hiattivn scrcnilà il 1>rogrCllire e lo S\'ilupparsi della i-tirpe slava. l quattromila voti) raccolti dagli slO\'Cni nei soli di– stretti di cittò) non sono un indice che basti a indi· care lo svih11>1>0 della stirpe. Il numero non basta a fare la forza. R il più superficiale osservatore ca· pisce che In compattezza degli sloveni nelle loro ar. fernrnzioni nnzionali è indice della loro immaturità, del1'1'Hlolescenzll della loro vita di nazionalità auto• noma. Chè, non nppena si formeranno una più chiara coscienza degli interessi che si muovono e contrastano nel seno stesso della loro tlfl'I.Ì01utlità 1 avremo la loro conseguente suddivisione in vnri 1>artiti 1 e quindi il rrash1.µ-liflrsi di quel hlocco slavo, che sembra orn una minaccia terribile por noi e per hl nostra stiq>e. Ma il dogmatismo dei nazionalisti italiani, che li ha gett1tti sempre fuori di strada, impedisce loro tut• tora di guardar in faccia la realtà. Essi continuano a pemmre che lo slavo debhn. rimanere eternamente un iwggetto) un dominato, un os1>ite, un tollerato, imitando così quei cothiCn'lllori reazionari dello stampo nntico, che con8idernvano la libertà e l'u;rua• glianza politica come il peg~iore di tutti i guai, perchò fi\'rchhe portato nl Oovrrno le forze brute ciel numero e della infìnm mediocrità. E dimostrano così di temere che lo slavo intclli· gente e colto costituisca un pericolo per la nostrn stirpe, più dello slavo ignornnte, rozzo e fanatico. Per distruggel'e quest'ultimo dubbio, io non ho chP da riportare il brano più eloquente di una relazione, 1>resenti,ta al Congresso della Federazione de,g-li in· ::ie,:?nanti ituliani della regione Oiulia, tenutosi a Pi– runa {htria) l' 8 giugno HJ08, dal maestro Candido Borghesi, che dovevu appunto rifC'rire sul tema: La lotta contro l'analfahelismo: ... ,'.'ea11chein assai scuole rlehl1a venir adoffof(f una li11g11rt ctiver8a dalla U08lra e la 11azionat1lù rii• role sla11ct a uoi {rammezzata J)l'()rJl'f'di.i;ca civiltà, 11011 sarù 111lifr,di 1UTlluto wr uoi, mn t1111to di gu:11la– g11nto. f,'rct popolaiio111 f'ivil, e 1str11ilf' ;, più far,if asmi un act·ordo recipror·o r un'intesa. /.,egenti slarP, anche cmnpag,rnole, rerrmmo a cap,re che la lingua 11oslra è ,, loro 11ecesmrl<t nellt molftplir1 relcuio111 $Q('ic,li t commerciali, rlle ciel nslo il vopolo italiano ,wn t' nato JJtr oppr,mtre e che ,t huon senso, la m1- tez:a d'a111mo, l'mfell,gtuzc, del beut f l'omore per [(I ci11lll1, e JJel progresso sono le doti naturali delle genlt ,talume: e 11011 si ripelerwmo rm~ì facilmente le lolle J>0l1firlte fmfricide; rhè, se lolle 11011 mancl1eraw10 1 set· ,·unno lotte mili e cil11li. Le ragioni dell'ultimo tradimento. E veniamo a discutere il tradimento compiuto dai socialisti triestini in occaeione delle ultime elezioni comunali; tradimento al qualC' io a,•rei contribuito. J,o chinmo l'ultmw tradimento, perchè l'azione so– cialista in quella città ha scmJ>re dovuto -· passo, passo - affront.ttre l'accusa di trndimento; dai suoi inizi fino nel oggi. Si dovevano dunque elC,:?f.{Ol'C i 1G consiglieri del quarto corpo, che h~ nuova leg-go flsscgna. alla classe li.tvorntri0c. I socialisti si ricord111·onod'essere socia– listi e non na.zionalisti, e aecolsoro nella lista dei loro candidati due oporai slo\'cni. Se i liberali nazionalisti fossero stati più ahìli e meno pa~sionali 1 anebhero do\•uto vedere come la tutticu socialist11 1 nell'lttto stesso col quale sembra\'a cedere all'inUueuza slarn, in realtà veniva a colpire in pieno petto il 1>nrtito nazionalista slavo. Qut•i duo socialisti slnvi, se eletti, avrebbero por– tato la nota dissidente nel cumpo della loro nazio· nalità. Perehè operai e perchò intcrnnzionalisti, avreb· bero servito magnificamente come rorza disgregatrice del blocco antitaliano, indirettnmente gio\·ando agli interessi nostri. Insomma, quello stesso danno, che il socialismo ha recato al partito nazionalista italiano, de\•e ragionevolmente presumersi che avrebbe recato al nazionaliamo slaYO. DtL qui la opportunità di non ostacolnre, io sostengo unzi di favorire, h, completa riuscita dei due socialisti slornni nei distretti cli cittìL .MtL H nazionalismo triestino non può 1>0rmettersi il lusso di simili accorgimenti htttici. Esso è schiavo del proprio formalismo, del proprio dogmatismo, del proprio cnttolìcismo. l•:aso dove montiro sempre a se stCSl!IOo agli altri. Dovo co11lint1il1'c a gridare che ~li slavi 11011 esistono, che non sono mai esistiti 1 che non csiijtcrn.nno mai, e, quando gli capitano fra capo e collo queste tegole, esso hn una sola via di pro· teste: Socialismo traditore 1 ln ohe cosa consistesse 1>oi il tradimento socialistu 1 non si è mai capito. fo ho letto tutto quello c11e

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