Critica Sociale - Anno XIX - n. 10 - 16 maggio 1909

CRITICA SOCIALE! 169 consta precipuameote il complesso problema della scuola media, sempre tenendosi a un modo lontano dal dot– trinarismo importuno e impa.ccianle e dall'empirismo grossamente facilone e E:emplici:1tico 1 e sempre rif~ren– dosi e appoggiandosi, pur senza apriori~mi e pregiudi– ziali da ideologo, anzi con molto buon senso e bella copia di esperienza, a una visione lìlosoHca e sinteti– camente integrale della questiottfl 1 di cui a mano a mano esamina eò istudia una parte o nn aspetto. E sempre e!-ipone le sue idee 1 oltre che con prestante e forbita per:Jpicuità, con nobile ed auimosa schiettezza e con quel profondo convincimento che deriva dall'abito della meditazione personale e dalla buona consuetu– dine di elaborar lungamente i propri e gli altrui con– cetti prima di farsene banditori o confutatori: una con– suetudine doverosa e onorevole 1 che si va facendo sempre più rara in tanta re~sa di tilolog1·afi frettolosi e di loquaci pappagalli e in tanto fiorire di garruli ce– nacoli, non in altro affaticantisi che nell'agitare il tu– ribolo o nel saettare dottissimi dardi avvelenati.. .. Quest'abito e qnesta consuetudine conferiscono. na– turalmente, come ho già. accennato, una fisiouomiA. coucetto[,lamenle soggettivi\ al volume e suscitano nel lettore, che abbia 1 al pari del geniale scrittore, la buona abitudine di accogliere non pedissequameote, ma criti ca.mente il pensiero altrui, anche '}uando sia un forte pensiero e decorosamente espre8so, consentimenti in– sieme e dissl}U[,lije tanto più dove p!ù visib'.hnente si avverte l'influsso di qnelPoscillazione fra opposte ten– denze speculative, che mi par propria del Gentile e di che ho parlato da principio. Così sono certo a8sai notabili le cose che i\ Gentile dice circa la scuola laica; ma inafferabilmente astratta, e neppure rispondente con pieoa com1eguenza alle acute riflessioni, da che è preceduta, si è la conclusione a che egli perviene. E savie Oflservazioni, a cui sotto– scrivo cordialissimamente, egli fa nello i:icritto - uti– lissimo eziandio per le nutrite postillo bibliografiche che lo accompagnano - intorno a II l1insegnameuto della storia dell'arte e i componimenti n i ma la pro– posta che, d'accordo con Salvémiui o Galletti, egli fa. di togliere al professore d'italiano la specifica cura, il monopolio, potremmo dire, dell'esercizio dello !"Crivern e di affidarlo a tutti quanti gli insegnaoti, mi pare, t1er più ragioni che qui sarebbe troppo lungo il discorrere anche solllmariamente, un rimed·o peggiore del male da cui vogliamo liberare le nostre scuole Ottime co~e, iuvece, sono dette e suggerito nel breve ma acutissimo scritto intorno a it l'insegnamento della letteratura italiana nei licei " e, in particolare, al noto e meritamente fortunato Manuale di A. D' Aucoua e O. Bacci, e ue 1 vari scrittarelli 1 ricchi di preziosa e 11 vissuta" esperienza perso111,lt-, sull'insegnamento 1-i– ceale della filosofia. E ca.lzanti<isime !!Ono le osserva– zioni su "libertà erl eclettismo nella scuoh1. media " a propo~ito del bel libro- rlel Piazzi; e stringentissima la coufutazione dell'anarchismo [,lcola'ltico, propugnato, in una sua elegante o arguta memoria, da quell'acuto e paradossale ingegno che è Eugenio Donadoni, E pieni di buon senso, infine, e di snggeritneuti sagaci sono gli scritti - i migliqri, pare n me, e i più organica– mente coordinati di tutto il libro - sulla preparazione degli insegnanti medi i de 1 quali mi piace accennare specialmente alle pagine in che è combattuta l'idea 1 propugnata dal Salvémini e da. molt'altri, di costi– tuire nelle Facoltà. filologiche un biennio prepara– torio, e a quelle iu che è validi'i'iimamente dimostrata In pernicio~a e irrazionale assurdità delle macchino~e dispol:'lizioui scolaresche riguardanti i concorsi per le cattedre tlelle scuole secondarie: quPlle dh•posizioni, per virtù delle quali noi profe'4SOri medi siamo condan– nati, por qualsil\si avanzamento nella carrie,a, a fare iu poche ore - come i nostri aluuni - un componimen– tino sn tema obbligato, a imba'itire in fretta e furia, nell'11rtificiale "ambiente,, di una ~ala d'esami, la co– si<lettA. lezioncina pratica e a far mostra della nostra coltura nella co1idetta discussione oro.le ; a cimentarci, cioè, in uua prova mortificanto pe r la n ostra dignità di studiosi e affatto lontaua dallo abitudini di lavoro di ohi vor1unente e seriamente lavora. li problema della riforma della scuola media non è direttamente o, meglio, esplicitamenle affrontato in nessuno dea:li llCritti 8in qui menzionRti; ma in tutti è esso implicitamente presente e sviscerato, e tutti sono un contributo sostanziOllO e per~picuo alla sua so– lu1.ione. La qua lo è e.e p,ofe&so dibattuta in un solo e assai . "ago.ce o concettoso scritto, iu che è dichiarato con bellis 11ima evirlenza il carattere precipuo e la fina– lilà propria della scuola media ed è additata. la ueces– sit:\, accanto nlla riforma, dir~mo co11ì, architettonica ed estdnReca, della riforma intrinseca della scuola isle:-sa: la riforma cioè dei motodi d'insegnamento; "nei quali n - mi piace di concludere con le elo– quentl p,rolc del Gentile (') - " ci sarò. facile con– " venire 1 quauclo ci saremo fatti d 1 un 110!0 pensiero in– " torno al fiue essenziale della scuola secondaria; " quando ci saremo tutti convinti, cho non la ~cienza 11 noi dobbiamo diffondere, ma Pamore e il biiogno 11 della ~icìenza; qnando sentiremo tutti la delicatezza 11 dell'ufficio nostro, cbe non è <li rivenditori a miouto 1 ' del sapere, il quale uon si lasca comprare a ~pizzico, u e 11i ottiene solo come premio d'una vittoria difficile " negli anni più maturi; ma di e...ccub1lores ingenio– u 1·wn 1 di formatori di coscienze o di co<icienze rette ,,. Vrr1·01uo Osu-,10. ( 1) Pag, ZOS. CRONACA SOCIALE Vn trnllnto inglese per In pnce industriale. Sul princlJ)io del 1908 i cantieri navali del settentrione della Oran Bretagna furono, durante lungo tempo, resi inattivi cla un vasto sciopero In opposizione a una ri– duzione nello mercedi, cui Aegul la dichiarazione della serrnta per parte della F'edornzlone dei costruttori navali. 1 negoziati, determinati dal grnve conttitto, con– dussero sul fluire dell'anno o.Ila st11rnlo.zione rti un concorrtato fra la organizzazione padronale e 26 Le– ghe operaie dei vari rami dell'industria na,•ale 1 concor• dato ohe co:itih:i;ice un progre1so notevole fra i metodi e gli organismi molteplici escogitati in Inghilterra, ad iniziativa degli interessati: per prevenire e defluire i con- flitti. . li nuovo concordato - a rlifferenza del precedenti analoghi - pone una netta distinzione fra le variazioni di indole generale u quelle di iurtole locale ai patti di lavoro. Definisce come 11 fluttuazioni generali nel sala– rio" i mutamenti dovuti allo coudizioni generali dol– i' industria navale, riguardo a tutti I rami d'industria compresi nel concordato, riflettentisi ugualmente in tutti i cantieri confederati, da attuarsi dovunque senza che possa effettuarsi un incremento o decremento in uo di• stretto o in un ramo a pregiudizio degli altri. A flue di mantenere una certa ~labilità nell'Industria, pattuisce che tali variazioni non possano avvenire a intervalli in– feriori a 6 mesi e ne fhsa la misura al 5 °. 0 per le mer– cedi a cottimo o a I scelliuo per settimana o 1 h denaro per ora per lo mercedi a tempo. Non crea - come fanno molti coucordati collettivi brittu.nuioi e germanici - spe• eiali Commls'llOni o organismi permanenti, ma. ijOlo di– sciplina abilmente la procedura. di\ seguirsi por concre– taro i mutamenti. Prlmu che abbia luogo la doma11du per la variazione generalo nelle mercedi, si deve tenere una conferenza preliminare tra la Federazione padronale e le Leghe operaio, per discutere la situnzlone generale del!' iudu • stria: nessuna va:-inzione pub a,·oro luogo, sino a che non sia stata tenuta tale conferenza, e non prima di 6 settimane dalla ctata della relath•a domanda i la do– manda - sia che pr.iveuga dalla Federazione padronale o dallo Unioni operaie - è sottoposta, eutro 2 settimane, a una conferenza delle parti, In quale dì mutuo accordo può essere~ulteriormente aggiornata per un'altra quin– dicina. Le normo e le tariffo per i cottimi possono ulterior– mente vonlro rleflnite secondo le circostauze proprie di clascuna;località: o\'e non si giunga ad accordi 1 le re– lativo questioni sono sottoposto a unu. Commissione mi• sta, e"'tranea al cantit1re interessato; so la Commissione non perviene a una definizione, la questione ò dererita a una conferenza locale di rappreseutauti clelle organiz– zazioni 11ndronale e operaio locali j le que:.tloni di que– sta natura possono invece essere normalmente.soltopo-

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