Critica Sociale - Anno XIX - n. 10 - 16 maggio 1909
156 CRITICA SOCIALE tamente famosa sulla municipalizzazione dei pub blici servizi (colla quale si è farragiuosamente complicato e reso difficile ai Comuni l'esercizio di facoltà, elle nessuna legge prececlente impedivci ad essi di esse1·ci/are) deve essere, prima che alle affis– sioni od alle pompe funebri, estesa. e facilitata a quelle industrie che possono, non solo arrecar sollie– vo ai bilanci comunali, ma consentire ai Comuni una benefica influenza sul µrezzo dei consumi che più intimamente interessano la geueralità dei cit.tatliui e lo sviluppo civile ed industriale delle grosse borgate. . . . Riassumendo qneste note frettolose, io credo che la nuova iegge su le ùeriva:,;ioni e gli usi di acque pubbliche debba rispecchiare i seguenti concetti fondamentali: 1° Concessione trentennale, rinnovabile per un altro trentennio collo stesso canone, con devolu– zione gratuita allo Stato, a seconda coucess-loue finita, di tutto l'impianto idraulico, terreni, edifici, appar~cchi e macc hinari relativi Jall& 41.resa alla. restituzione; con ( lirit.to di riscatto a. favore dello Stato alla scadenza. d el trentennio, e dei due suc– cessivi decenni, pagando un prezzo fisso per cavallo prodotto, da stabilirsi nelPatto di concessione, col criterio di dedurre gli ammortamenti convenzionali compiuti all'epoca del riscatto; 2° Diritto di riscatto dopo nn trentennio. e di devoluzione gratuita <lopo un sessantennio, esteso agli impianti accessorì eventuali di riserva d'acqua, o di accumulatori idraulici od analoghi, con de– correnza delle scadenze sopra esposte dal giorno del rispettivo compimento, a prezzo di perizia ,lel loro costo capitale, depurato dell'ammortamento nella misura stabilita più sopra j 3° Yincolo a favore dei Comuni rivieraschi, e dei Capoluoghi della Provincia e del Circondario, uei quali sorgono gli impiant.i, <li 1 / 5 dell'energia prodotta, a prezzo di costo, senza limitazioni di rncoltà agli enti stessi per Fuso o la rivendita del• l'energia acquistata; ,t 0 Preferenza nelle couce s:sioni all e città che intendono municipalizzare il serviz.io di distribu– zione dell'energia e della luce i 5° Conservazione dei canoni attuali verso lo Stato; concorso delle Societa. produttrici di forza idroelettrica, nella manutenzione delle opere di di resa delle sponde dei fiumi per le tratte prossime alla derivazione, senza altri canoni; 6° Diritto di espropriazione a titolo di pub– blica utilità: a) ,lei bacini per formazione <li se..r· batoi e laghi artificiali; b) dei piccoli impianti a beneficio delle grandi derivazioni, con indennità in denaro o fornitura di energia; e) dei terreni per le opere anche accessorie delle derivazioni; d) delle fiorgenti alimentatrici dei fiumi. ~:sanzione parziale da canoni ed oneri a favore degli impianti di ba• cini artificiali regolati. Con questi criteri parmi ragionevolmente conci• liato lo scopo della protezione dell'industria coi diritti della collettività. e dell'economia nazionale. Si spiani in ogni modo la via alla produzione ed al trasporto delle nostre forze idrauliche, fattrici di ricchezza e di progresso economico e civile, ai promuova la sistemazione dei uostri bacini mon• tani, e si incoraggi Puso sapiente delle naturali esuberanze dei corsi d'acqua a compenso delle magre; ma non si alieni indefinitamente e senza riserve un in~ente patrimonio sociale, non si pre– clu1lauo alle nascenti energie collettive, forti del µiù puro diritto, le vie dell'avvenire. (Be,·gamo). Ing. Grns1-:PPE GAVAZZI. VERSO IL PARTITO DIGOVERNO? Sedici anni or sono, alla vigilia di un primo di maggio che pareva una promessa microscopica di un futuro gigantesco 1 parlando con llorgari - lo ricorda il sereno confinato di MorgexJ - gli dicevo che, in venti anni, il socialismo italiano sarebbe diventato partito di Go– verno. Pareva una eresia, e lo pare a molti, ancora: ma le le'('gi del tempo e degli avvenimenti sono più forti di noj 1 e ciò che pareva un controsenso dovrà diven– tare tra breve una realtà . È il fallimento delle idealità? I credenti nelle rige– nerazioni, catalogate in ispecie, genere e varietà, non ne dubitano punto: la borghesia ha partorito il socia• lismo, il quale si è allattato al parlamentarismo (mi rincresce che, es.:,1endomaschile, l'imagine possa sem– brare secente1:1ca) o di parlamentari.::imo cronico e dis– senterico morrà. I partiti socialisti al Goveroo - è l'opinione dei più - devono fatalmente naufragare, perchè il potere fa per la collettività lo st-esso effetto li.ella mensa per l'individuo che ha fame: sazia, ma uccide l'appetito, che non ha di bello se non il valore desiderativo. È quindi logico quel ragionatore il quale, affermando essere fatale il fenomeno che la ragiooe e sempre colle minoranze, muta idee e bandiera ogniqualvolta il gruppo in cui è rimasto diventa maggioranza: e dav– vero un partito, che voglia rimanere perennemente giovane, deve, o dovrebbe, saper mutare sempre di idee e di programma, perchè 1 quando ba finito di navigare e giunge in porto, la sua ragione d'essere è spenta. I critici vedono questa fine molto prossima pel so– cialismo italiano. rrre o quattro legislature, e, senza essere maggioranza, esso dovrà avere tali forze unile e definite 1 da poter accedere al potere, sia pure in compartecipazione con altri: e allora 1 dicono i critici, l'opera del sociali.!!lllOsarà finita. Percbè - lo si è affermato da ogni parte durante il periodo elettorale - il socialismo non p·uò sussistere come partilo economico. V'è chi, avendo visto alle prove col tecnicismo le classi operaie, non giura pili nel collettivismo, e teme che l'anarchia borghese, col suo male e col suo bene, conduca la grande barca uwana con altrettanta saviezza di uu ente armonico collettivo, fatalmente pesante e monotono. E allora? O rimanere cosi, come si vorrebbe da ta– luui, una pura tendenza verso il meglio, esplicantesi io forma critica; oppure a1frontare questa morta gora del porto e dell'ancoraggio. Avete letto i giornali elettorali della pal)sata cam– pagna? J Bergeret, e i critici di spirito cJella borghesia, hanno sentenziato: il collettivismo è morto e ~epolto e appena appena, dietro le garze dei m!I e dei se, fa ca– polino la trasformazione della proprietà, che non si aununcia più con :lccordi calorosi iu maggiore, ma che si solfeggia con tutti i pedali abbassati. Per caso, avrebbero ragione i critici della borghesia? e davvero i socialisti italiani si presentano come dei bravi dandies, che han lottato co n ardore p er dello nozze contrastate, i quali cercano di ritarda.re poi, per' quel benedetto timore dell'impotenza psichica, le dolcezze e ì triboli del talamo? Chi scrive non è un economista, non lll! filosofo, ap– pena appena un orecchiante di biologia 1 e pensa pro– fon<lamente che gli animali valgano e interessino più degli uomini, nou fosse altro perchè hanno la saggezza
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