Critica Sociale - Anno XIX - n. 8 - 16 aprile 1909
HS CRITICA SOCIALE il loro vantaggio dovrebbe consistere in questo: ~he ngli ufficiali brevettati per il servizio di Stato maggiore si dovrebbe assegnare nella graduatoria uno speciale coefficiente, che li ponga alla testa dei loro colleghi di pari merito. Solo di questi: non già degli altri di me– rito maggiore. Volete un esempio pratico dell'inginsti'l,ia di attribuire vantaggi speciali al Corpo di Stato maggiore? In nn certo periodo, nel quale non ci sarà grnn bi– sogno di trasferimenti, sopra cento ufficiali usciti dalla Scuola di guerra, ne passeranno nello Stato maggiore soltanto dieci: in un altro periodo 1 occorrendo colmare dei vuoti, sopra cento ne passeranno quindici. Gli uffi– ciali classificati dall'l 1° al 15° del primo periodo forse saranno superiori in merito (e sono a parità di studi) dei corrispondenti ufficiali del periodo successivo; ma per il fatto che, non essendoci posli, non sono stati chia– mali nello Stato maggiore, dove pure avrebbero potuto dare ottimo lavoro, non avranno mai i vantaggi che avranno sempre i loro colleghi i di minor merito ma usciti dalla Scuola di guerra in tempi più fortunati. È giusto questo? Non lo domando agli onorevoli della Commissione d'inchiesta; lo domando .... agli ufficiali dello Stato maggiore. P. Noccmo. Il contenuto scientifico del pensiero . socialista I. In questi giorni il sociologo francese Fouillée pubblicava nella Reoue des deux MOndes nn largo studio per sostenere la sua vecchia tesi che la dottriua socialista non è una scienza, 'poichè i prin• cipii fondamentali su cui, a suo avviso, essa si appoggia - lotta di classe, concentrazione della. ricchezza, miseria crescente ctel proletariato, plus• lavoro, plus~valore, col!eUivismo o comunismo - non resistono ad una critica sociologica veramente scientifica. Dato che la critica a questi principii non è nuova, nè juconsistente, e che essa è stata iniziata e nutrita dagli stessi socialisti, vien fatto di domandarsi se veramente tutto il fondamento teorico del nostro partito non sia minato, se non sia venuta a mancare in esso quella base razio· nale per la quale camminava orgoglioso a fianco delle più alte manifesazioni del pensiero positivo moderno. Se le classi proletaria e capitalistica sono una astrazione non corrispondente alla realtà; se il concentramento della ricchezza viene ostacolato dalle forze esistenti nello stesso regime capitali• stico; se le condizioni economiche e morali del proletariato migliorano quotidianamente; se l'av• vento del collettivismo o del comunismo richiede– rebbe una. soluzione di continuità nella evoluzione storica e trascende i limiti di ogni possibilità at– tuale, che cosa rimane ancora a giustificare l'ap– pellativo <li scientifica alla concezione socialista? Non era appunto in questi principii la ragione di tale appellativo? Il Fou\llée non· nega e.I pensiero Socialista ]a qualità di forza sociale e la. grande virtù suscita• trice delle masse alla lotta per la conquista dl migliori condizioni di vita, ma lo dichiara mistico e non riconosce in esso nient'altro che uua specie di religione atea. Questo giudizio è errato e la discussione va posta. in'altri termini da quelli in cui l'ha posta il sociologo francese. Il socialismo, attualmente, è un partito politico e uno speciale indirizzo nella concezione e uello studio dei fenomeni sociali, e si può dimostrare che, nell'un aspetto e uell'al• tro, esso risponde alle esigenze di qualsiasi raffi– nata e rigorosa mentalità scientifica 1 é si plasma e si nntre dei più moderni prodotti del pensiero razionale. Ìlla è necessario precisare il significato che in– teu<liamo dare alla parola " scienza ,, e fissare il concetto esatto di II fenomeu,o sociale n• *** Per tt scienza n noi intendiamo qualunque vasto complesso di prodotti mentali, che si raggruppano in una unica maggiore formazione del pensiero e si sussidiano e si controllano i vicenda in modo da formare un tutto razionale e inattaccabile coi mez7,; 'esistenti in un dato momento storico. La grande divisione del pensiero, che 1-mò es• sere matrice di una scienza, è sempre costituita da un 4'ruppo di idee astratte, derivanti da un numero più o meno esteso, ma s8mpre grnndis– simo, di sensazioni. La matematica è l'unica scienza Je cui idee fondamentali sono il prodotto della sovrapposizione e de!Piut,egrazione psichica di tutte le sensazioni e le imagiui 1 d 1 origiue esterna o in– terna, che si imprimono nel pensiero; tutte le altre scienze hanno idee fonda.rneutali che derivano da una particolare categoria o <la· un particolare aspetto dei fatti reali percepiti. Fra le scienze si può stabilire una graduazione in ordine al mag– giore o miuor grado di astrazione delle idee che esse comprendono, e ne deriva fra esse un legame di dipendenza, per cui le meno astratte, o più concrete, possono essere considerate come subor– dinate alle pill astratte e possono da queste i•ice– vere sussidi di risultati e di metodi. 'l'utte le scienze possono considerarsi subordinate alla ma– tematica e essere sussidiate da essa. 11 fatto della convivenza umana è di natul'a cosi generale e predominante nel pensiero, che deve necessariamente costituire il centro di nna Riste, mazione scientifica. La scieu:ta che 110 deriva ha nò"me sociologia, e<l essa comprende tutte le for– mazioni intellettuali che si riconnettono alla vita sociale òell'uomo. Essa è la più astratta. e la più comprensiva di tutto un gruppo di scienze che riguardano particolari astrazioni della vita sociale: l'economia, la morale, l'igiene, l'educazione, la psi• co1ogia collettiva, la filologia, la politica, l'ammi– nistrazione, la finanza. Un fatto .nuovo, una nuova relazione <li dip.e.n– <lenza fra diversi fatti, può determinare uua rnodi– ficazione anche profonda in questo raggruppa– mento della scienza. Così, ]a morale e l'igiene, già. indipendenti dalla sociologia, sono passate nel do– minio <li questa, allorchè sono apparse le ç.onnes– sioni dei fatti da esse considerate col fenomeno sociale. Una scienza è caratterizzata dal fatto che essa prende a considerarei definire, isolare il fatto che è oggetto della scieuza, equivale a definire la scienza stessa. Ora, è vero che il fatto, il quale poi non è che una formazion'e mentale, deve posse– dere determinati cal'atterì per essere oggetto di considerazione scientifica .. ~ principale fra tutti quello di rappresentare o rientrare in uµa cate– goria ment-ale di una grande generalità, essere cioè quello che propriamente viene detto " feno• meno » - ma è pur' vero che la natura sua, la sua maggiore o minore variabilifa nel tempo, la possibilità o meno di una riprorhrnione spertmen– tale, della valutazione numerica, della riduzione a semplice astrazione meccanica, non intervengono
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