Critica Sociale - Anno XIX - n. 7 - 1 aprile 1909
CRITICA SOCI A 1,F, 10[ compagni dt fuori una vera aberraz1ono 10 ricordo 1l I organizzati d1 campagna del Cesenate· "me a sò dla lega g1ud1zio severo di }~1hppo 'l'urat1, mvlatomi 111quel tem- d'C"bald1 11 (10 sono della lega eh Ubaldo Comandm1). po 1 e quello d1 Claudio 'J'reves S1 parlò d1 beghe, d1 I Jnoltre v'è qui un eenso cosl profondo di d1spreg10 ,·eccbt rancori, da polemiche personali, e a queste cose, per coloro che dal partito ropubbltcano vengono a 1101, con molta leggerezza, s1 attribuì la nostra dec1s1000, I che il caso si verifica ben d1ffic1 lmente. Come diceva come se esse fossero tali da poter essere sanzionate con bene ti Panzacch1 ! una così enorme maggioranza 81 peneò che t SOl'tahst1 u Noi saremmo ancora nel pili fltto dell'ignoranza 8 romagnoli avessero, por le peculiari cond1z1oni dell'am• nella ferocia pr1m1hva 1 se glt uomini m1ghor1, a un certo biente, perduta la esatta visione della realtà, e fossero momento della loro vita, non a\'essero cambiato di idee stati tratti acl una m,agorazione dannosa non solo agli e di propositi. Una cosa certo dispiace, ed ò vedere tanti interessi della democrazia, ma anche a quelll del Par- ~~i~~h~~et! 1 ~~~ fnrbi e tanti rara.butti ripararsi dietro quei tito. lfa v'ò anche un modo di eoneolarei pensando che, Il voto di Fori\, In effetto, mirò ben pit1 alto. ratti i conti, ogni uomo rimane poi sempre col proprio Esso \'Olle significare affermazione vigorosa di esistenza valore. n - ribellione a sopraffazioni, ad atti di settarismo 1 a partigianerie - allontanamento di confusionismi e di equivoci. Ml spiegherò 1>H1 avanti. Intanto constatiamo gli effetti della tattica seguita. Anzitutto occorre ricordare ohe noi riversammo sempre i nostri voti nei ballottaggi - quando non facemmo ciò a primo scrutinio - sul candidati repubblicani, ì quali, avendo nelle mani quasi tutti i Collegi della Romagna, si ritene\·ano così forti In nostro confronto 1 che non a– vrebbero mai ceduto amichovolmento parte del loro po– tere a noi. Non consideriamo il Collegio di Rimini, dove i voti dei socialisti, riversati sul repubblicano fin dal primo scrutinio 1 lo fecero riuscire - il Collegio di Rocca San Casciano, do\'e i socialisti continunno a battere la strada del popolarismo, votando per Il repubblicano anche a primo scrutinio, e non avendo tanta rorza da determi– nare la vittoria.: errore questo che sarà scontato con una inevitabile sta,i, fluo al giorno in cui troveranno l'energia 1>erripetute affermazioni di partito - il Col– legio di Forll, dove una serie di errori, uno pili mador– nale dell'altro (decretata astensione a primo scrutinio; mancanza dl coesione per eseguirla; Indisciplina quasi ·generale; espulsioni e sospensioni numerose, ecc.) hanno dimirrnito cli J)rcstlgio Il Partito. A parte questi tre Collegi, abbiamo avuto un bal– lottaggio nel 1 Collegio di Ravenna contro Mirnbelli, il quale era dato dal repubblicani come sicuro a primo scrutinio; uu ballottaggio nel Il Collegio col moderato, o la esclusione del repubblicano; un ballottaggio nelle stesse condizioni a LugOj una buona affermazione a. San– tarcangeto; fortis.;ima a Cesena. Si sa come sono andati i ballottaggi: la caduta dol Baldlni fu dovuta all'asten– sione della massima. parte dei repubblicani, i quali a Lugo Invece votarono per Il nostro Brunelll 1 in com• 1>ensodell'appoggio dato al Baldi a Sautareangelo. . .. Due sorta di difHcoltà, una di ordine politico, una di ordine economico, abbla1uo da vincere in Romagna, e lo vinceremo. Non e,istono qui grandi ambienti industriali, matrici del socialismo: ancora ò diffuso l'artigianato nelle città, e l'agricoltura è retta col sistema della mer.zadria. Queste condizioni del lavoro sono di naturale ostacolo allo sviluppo del socialismo, il quale trova maggior fa– cilità. di diffusione nei grandi centri operai. La cosa è dimostrata ancbo dall'oslto dello recenti elezioni. La. soconcla dlffiooltà 1 di ordine politico, e un poco anche morale, è dovuta all'esistenza del partito republi– cano, che, se non ò più quello della 14 santa carabina n o della " pregiudiziale n, ò però quello che canta. con fierezza: 14 con Mirabelli noi \'Oglinm marciar ,,. Cade qui a proposito ancht, la ingenua frase di molti Notiamo uu ratto caratteristico od importante: i 1wst1·i Ci1·coli giovanili so110 com1)0SU pe1· la, massima 1mrte di fiali di repubblicani. . .. Ho parlato della necessità di evitare o dissipare con– fusioni od equivoci. !~et ecco perchè: li partito socialista ò essenzialmente economico, e fa della orga11izzazloue del lavoratori non solo il fulcro del la sua azione, ma la necessità della sua stessa esi– stenza. Per noi quindi le lotte politiche sono un episodio incidentale, che si presenta ogni tre o quattro anni, mentre ogni giorno si combattono le battaglie economi· che. In altri termini: noi slamo un partito politico, solo perchè ci serviamo del Parlamento per diffondere i no• .stri princlpt, per agevolare il movimento di ascensione del proletariato, per intenderne i bisogni, interpretarne i desidert, procurnre di effettuarne le speranze. Ora, in Homngna, il partito repubblicano ha fatto della organizzazione princlJ)almente o. scopo politico, per non Ja,ciarsl sruggir cli mano le classi lavoratrici, per non perdere la sua egemonia. Cosl ohe i piccoli commercianti o proprietari, cho sono tanta parte - e direttiva - dei Circoli repubbllcflui, si trovano in una situazione tale, che la ror;,;a dello coso li costringerà a passare all'altra riva, rimanendo da noi assorbiti i lavoratori autentici di quel partito. Questo equivoco ò paleso nello lotto economiche: in modo Apeciale lo vedemmo a Cesena durante l'agitazione agraria dello scorso anno. Così si spiega - come scrivevo nell'Avanti! del 16 marzo - l'appoggio larvato e palese che i monarchici di Cesena hanno dato al candidato repubblicano. Evi• dentementc, sorpassato ormai il periodo della u pre– giudiziale ,,, i monarchici ritengono - e non a torto - di non avere nulla da temere dai repubblicani, e di a,·er molto da temere por l'avanzarsi Irresistibile ed inesora– bile della marea socialista. Perchè i primi non minac– ciano l'Istituzione della proprietà. privata, mentre i se• condi, oltre a scalzarla a poco a poco materialmente colle Cooperativo proletarie, e moralmente collo svelarne la iniquità, accennano a voler rovesciare tutto il sistema politico ed economico che appunto si basa sulla proprietà privata. E qui, dove i repubblicani oppongono ancora le ultime roslslonze, l'ultima diga al trionfo dell'idea socio.lista, ò naturalissimo che i monarchici, per istinto di conservazione, si siano sentiti tratti a dare il loro appoggio nl candidato repubblicano. Dall'altro lato 1 i repubblicani stanno maturando Ili. loro p,mtel'ella a de• sfra, sotto la spinta dello falangi proletarie, le quali a poco a poco perdono quella specie di quarantottismo con relativa santa carnbinn 1 che ru Fideale politico di taute generazioni di operal repubblicani, per muoversi
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