Critica Sociale - Anno XIX - n. 5-6 - 1-16 marzo 1909

CRITICA SOCIA LH 71 da dimenticanza di ess:a, uè da propo.:::ito d1 t.acere P.iuttosto che dirne male. li discorso, nel breYe e smtetico àmbito di quell1articolo, non mi trasse a considerazioni particolari n~ a commenti specifici su un'azione i.ocialista, che io auguravo tutta in blocco più intensamente ed altamente rivolta al– l'educazione delle masse proletarie. Oggi, che espres• sa.mente ne parlo, dico che i propositi dei dirigenti 11movimento gio\'anile socialista mi sembrano in– dubbiamente buoni e anim.ati di retta coscienza e di entusia~tica fede: e che non c't' se non da au– gurare che a questa one~tà. clegli intenti corrispon– dano gli effetti. . . . Dunque: il problema e 11 fenomeno della orga– nizzazione giovanile socialista. 10 Italia si collega a tutto il morlo di es!:lere e di svolgersi cli riuesto recente periodo socialista e proletfi.rio. Il sorgere primo dei 11tova.niu. desiderosi di essere qualcbe– cosa, di all'ermnrsi, di fa.1· d,, loro, coincise con la veutatu rivolnziooaria del H)Q:J; non ebbe nulla di diverso, se non per la. fe<le d1 nascita, dal contagio gioi-a,ule{J{Jianlc che iova~e, circa quell'epoca, tutte le file del nostro Partito e delle nostre organizza– zioni j che mutò uomini e rnriirizzi, che si esplicò in una infatuazione di 110,·itil, in un desiderio dì "far presto'" fuor dalle ,·ecchie sitrade lunghe e faticose dei ~ocialisti battezzati riformisti ; che prese difatti la rincorsa e amlò a finire contro il muro degli scioperi generali eretti a sistema o si ritrovò, dopo un lungo giro, a 1H anni di distanza. ancora in quel fosso dell'anarchismo, per quanto travestito da siuclacalismo, donde s'era usciti nel 1892. In quell'ebbrezza di ringiovanimento, in quel vellicamento delle vanitù. popolari per cui le masse s'improvvisa van mature e sco11fessavauo, da arbitre competenti, metodi e persone, era troppo naturale che anche e sopratutto i giovani d'anni, gli ado• lescent.i precoci, venissero promo~si, per una legl{e generale <l'avanzamento, al grado d'uomini politici e a.Ila dignità di membri di Vircoli foruiti di tim– bro, di preRidente, di cassiere. e abilitati a votare ordini del giorno o mozio ui di protesta. Nei primi tempi di vita a.nl' li, l'attività dei Cir– coli giovanili (come del rl3 sto quella llei Circoli anziani in riuel periodo di nervosismo verbaiolo e di irrequietezza pirotecnica e fumoga) si esplicò quasi esclusivamente iu ordini del giorno, molti dei q_u9:licolpirono li Gruppo parlamentare, o i ri– fonmst11 o l'on. rrurati. e,I altri giunsero persino all'Imperatore di Germania e allo Czar di tutte le Ru~sie. "li Uircolo giovanile ,socialista di Rocca.cannuccia, (>resa in esame la situazione europea; conside– rando, ecc., augurando, ecc., s timando, ecc., manda un saluto, ecc., e i-ib,·ala,; wn.te 71rolesta, ecc., ecc.,, Questa, la caricatura, che io U!-10, con bonarietà, per rallegrare l'argomento, e per far presto: la realtà era che la organizzazione giovanile aveva, in modo più saliente, quella fh,ionomia e quell'at– teggia.mento che in quella fa..e fn generale in Italia. tra le schiere socia.liste. .·. I {jÌOl'ffftiU andarono, ua.turalnwnte, coi rivolu– zionari. E, poichè i giovaui sono più onesti e ret– tilinei ilei vecchi, e hanno un,, loro Logica meno pieghevole, finirono coi 1:1in1hLCali8ti, anto che, per rimbalzo e per resipiscenza, la parte più ragio– nante ed equi librata tornò imi suoi passi, e costituì, in una felice e µromet.teute reiucarna.zione, la Giocenti1 socialista attuale, che fa capo all' Aran– gua1•dia. e che ebbe a H.eJ,!gioEmilia, nella fine dello scorso agosto, il suo Congresso nazionale. Pohil 1tp1•nrire che coloro, che la pensano come me, uhbrnnu guardato 1h mal'o1·~hio la Giorentù, :SOl'it(lh,la. ,~rchè fiu da.i suoi inizi s'imbrancò con la p1Lrlt• rln>lm~ionaria. anzi ~(}r,.;t>insieme con questa; pC'rchéconcorse nei suoi primordi a quella vam_1!ata _.li an_a.rcoi.flismo lan'l\.to 1 che tanto fango lant·10 Stll socmllst1 e tanto dannoso disorienta– mento portò fra i IM•oratori. P~r parte mia 1 almeno, non (, _co~ì. (,luei gi0Ya– nott1 mi !-arehhero ancor mf'n0 p1ucmti 1 se, in veste d1 1\~ie1:ichett1, !-i fo:-:i~ero a<Todl\.ti ai ~ocia.listi ri– fonrni:1t1 : anehe perch1'• Feti~ loro :-mceramente li de,·e i:ipiugere piuttogto ver~o l'altra ri,,a dato che si mettano d1rettamentt• nella politica, fo;·manclov1 un .. corpo n a parte. Gli ù che invece io pensavo, r, in massima penso tuttora, che i giovani al dt sotto dei 20 anni deb– bano fal'e, anche rispetto al Partito, quello che fu.nno rispetto a tuLLe le nitro forme di vita con cui veugouo a contatto: essere u. giovani rl' con a.t• teggiamento e funzioni da giovani, che ascoltano, rhe gut\nlauo, che 8tmlia110,che imparano, che van prepararnlo e ma.turando in si., le forze e le capa– cità. nece~~arie per preuder domani il loro posto di uomini nella. società. Nella famiglia, il giovinetto è figlio, e non pa• dre; nella scuola, è alunno e non maestro; nella patria, non ò ancor soldato ni.. elettore; nella col– leLtività, è un essere moncn e incompleto, per quanto µo~sa essere virtualmente una promessa ma.gnlficn. e una precoce energia.. Perchè dunque uel Partito il giovinetto deve precorrere l'età sua, e a~snmere funzioni, autorità e responsabilità. che non gli spettano? Forse perchò il Socialismo non vuol gerarchie uè caste, e pre,lica libertà a tutti i costi e per tutti? Ma libertà. non significa san– zione dell'immaturità, anzi tutt'altn.>! E, se v'è un Partito che, pur aborrenti.o dalle forme fisse e dalle regole rigoriste e autoritarie delle vecchie età, aspiri a una ragionevole di~ciplina e a una. giusta divisione del lavoro, e intenda con serietà le gra– vi~sime lunzioni della vita politica., questo è, o per lo meno dovrelJb'essere, i I Pltrtito socia.lista! Hento g-ià l'obhieziono: i Circoli giovanili, se per \'addietro turbarono hi vita del Partito con in– temperanze petulanti 1 e con voti ,li biasimo, che del resto uon ammazzarono nessuno; se esorbita– rono cli\.lla loro compete.uza, e vollero assnmere funzi?ni deliherativeclw loro non spettavano; og~idì son ritornati più presso a quella che ,te,··essere la. loro mansione, murle~ta mansione cli propa~anùa e ,li e.~t>cuzioue materiale di umili e pur necessari uffici <lei Partito. E ricordo anche un'altra ohbiezione che m'im– pre~sionò al Congress o Giova.uile: - Quelli che temono che i giovani, organizza.ti a sè, sia.no ele– mento cli (ligseuso uel Partito. ri cordino i te mpi in cui i giova.netti, partecipi a.Ile discussioni dei Circoli anziani, ba.staVllll0 t~ turba.rie e a impe– tlirlP: pensino che è a~:-:iaimeglio e a~~ai meno pe• ricolo~o che i gio,·ani ~tiano apparta\i e sfoghino nei loro ('ircoli gli e~uheranti entu<:::ia.:;mi, in at– te~a. che l't>-tà porti loro più pac·abi esperienzà. ! )Il\ riualt' dei g-io,·ani, che C'l't>da seriamente utile l'or~u.nizzazione giova.11iJ, .., ~';\Ccontenterebbe che qw•shi 1loves~e esi;ere uno ~fog atoio ai bollenti spil'iti itclolt•scE"nti,un cratt~re al vnlca.no del so– cialismo imberbe d 1 Italia? No. J Cir coli giovanili devono avere, poicb<.> esistono, ben altri intenti ed uffici cho quelli di valvola di sicurezza! Ma quali? Cerchiamo di stabilirlo. . .. Io creilo fermamente che il giovane. d'età infe– riore a. quella. che occorre per esser ammesso nel

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