Critica Sociale - Anno XIX - n. 5-6 - 1-16 marzo 1909
78 CRITICA SOCIALE " Le proposto furono concretate in base al 11iinimwn di tnli esigenze, imlipmdentemente dalla po,·tala "{f,1wn- ziaria. ,, Così, fln dallo prime righe, per confessione esplicita e spontanea, noi impariamo che In Commissione ha hn– postato i suol studi sopra lo stesso errore, cho ba dato luogo già ai tanti mali ai quali urge rimediare. Nelle stesso righe è detto altresl che il concetto ln– rormatore del nostro ordinamento ò la difesa del l'Italia, con evidente esclusione di qualsiasi concetto offensivo o di conquista; esclusione confermata poche righe dopo, dove è detto che la Commissione ha voluto " rappre• sentare la meta a cui Fasi.etto delbt ,,oslra difesa dovrà essere condotto "' E pure, dato questo concetto, gli onorevoli Commis– sari - salvo qualche insignificante ritocco, come vedremo - non hanno trovato nulla da mutare nella nostra at• tuale organizzazione, che, fatta sul modello germanico, ò di prepilraziono prevalenteme11te offensiva, tanto è vero che, rinunziando ad approfittare largamente e diretta– mente delle risorse della Nnziono, ha organizzato ser– vizi accessori (Sanità, Commissariato e Sussistenza) so– vrabbondanli ai bisogni di una pura difesa, ha una quantità di cavalleria troppo 1,Crandeper i nostri terreni ed una orgaulzzazione di artiglieria i11adatta alla difesa dell'Italia. Uno dei punti, sui quali era stata richiamata l'atten• zione della Commissione, era la sempre crescente e sempre più intralciante invadenzn burocratica: ebbene, di quest'argomento così vitale la Commissione si occupa lncideotalmente sotto il solo punto di· vi!tta che ii le somme assegnate all'ordinamento dell'esercito e l'ordi– namento stesso siano capaci del più efficace rendimento 11 o so ne sbriga con meno di uua pngina di parole va– ghe, senza dimostrare di aver approfondito la questione o 8Emzaproporre l'ombra di un rimedio preciso e sicuro. u SnrìL forse necessario il ritocco di qualche leggo per rendere possibile il desiderato maggiore decentra.mento o In Co mmissiono ritiene che non si debba esitare ad entro.re in questa via. (I) 11 Ma era precisamente questo che la Commissione era incaricata di indagare e di dirci, visto che ministri o Generali non ce Pbannb rnluto mnl dire: quali siano queste leggi (e, aggiungo io 1 quei regolamenti), che, osta– colando il buon funzionamento disciplinare e ammini– strativo, bisogna riformare. Un altro ))arngraro delle Generalilrì della Relaziono ò dedicato (a proposito sempre del più efficace rendimento) al Reimpiego degli 1'{/lciaU ùi congedo. " Il reimpiego - dice la Relaziono ( 1 ) - è una misura. utile, percbè dà. la garanzia di avere, in alcuni dati JJO· stì, uomini il cui passato è arra di fedele ed onesta am• ministrazione, e porta una sensibile diminuzione delln spesa dello pensioni, utilizzando per nlcuni uffici doi pensionati, invece di assumere nuo,·o personale stipen– diato. ,, A questa argomentazione si può opporre una domanda. molto semplice: - Se questi ufficiali possono ancora rendere utili servizi, perchò li cougodate? - :Meglio sarebbe che vi indllCeste a tenerli in servizio oltro Il limite d'età., facendone un ruolo a parte, e creando così la posizione di servizio sedentario, della quale da tanto tempo ai parla. ( 1 1Pag. 6. t:J rag. 7. Si noti poi la incongruenza di designare, fra i posti da affidare a questi ufficiali da reimpiegare, ancl\o quelli di professori e cli maestri nelle scuole militari (cui ver– rebbero perciò riserbati insegnanti vecchi, con idee..... coetanee) - mentre poi, scrivendo degli Istituti militari, si viene giustamente a dire che, " trattandosi dell'istru– zione e dell'educazione militare dei futuri quadri del– l'Esercito, ogni cura dovrebbe essere posta nello sce– gliere, per l'ioseguamento e per il governo, i più eletti per mente e per carattere (1) 11 ; requisito che non si può certo ritenere come speciale ai soli ufficiali che abbiano varcato il limito d'età por Il servizio attivo; dei "quali, poi, rorse la Commissiono s'è dimenticata, poi– chè scrive essersi I riconosciuto utile, nell'interesso del senizio e della. carriera, che gli insegnanti posso.uo far ritorno, dopo un corto periodo di tempo, ai reggimenti, per ritemprarsi tra. le file, nella realtà dell'ambiento ( 2 ) n· - Giusto conootto 1 riconfermato poche righe dopo, quasi colle etesse parole{'), ma che non pub riferirsi che a ufficiali di carriera. :Ma, a parte questa stonatura, ò da notare che il reim– piego porterebbe a tenere disponibili, per gli ufficiali in congedo, un certo numero di posti, sottraendoli a co– loro che aspettnno la promozione; I quali perciò avrei.). bero maggior facilità di essere colpiti noi loro graio dai limiti di età (che, come si sn, sono t11.nto più bassi quanto il grado ò minore) e di andare così anzitempo a gravdro sul fondo pensioni: ciò cbe neutralizzerebbe in gran parte il vantaggio dei richiami. Oltre a ciò, si deve considerare cbe la promozione rli un tenente a capitano importa uu aumeuto di assegul di aole 300 lire annue, mentre Il richiamo di un capi– tano dal congedo importa, noi ca'!! più ravorevoli, 700 o 800 lire, a. seconda che il capitano abbia un quinquen– nio o due. Si deVe, naturalmente, ftlre astrazione dalla indennità cavalli, perchè, per ogni promo:3s0 che l'ac– quista, c'è sempre un capitano che la perde nel passag• gio o a riposo o in un ufficio sedentario. Fatti bene i contl o messi in bilancio forse qualche lieve vantnggio e certo qualche maggior danno, si verlrà corno la proposta della Commissione non .sia così Jlro– mettente come può siembrare. Sull'Ordinamento generale dell'Esercito la Commissione dico di avere e.sa.minata la questiono, se 1 u con un ordi– na.mento dei corpi d'armata diverso da quello attu_alo, ma colla stessa. spesa, si possa ottenere un organismo più efficace al fini della difc9a e),,, che è veramente la questione essenziale ~he sull'argomento bisognava stu– diare. )la si affretta ad aggiungere che II ovvie ragioni di opportunità persuasero che non si r1ebba sconvolgere l'ordinamento attuale dell'esercito. f: chiaro che ogni nuovo sistema, per quanto per retto, porta con sò le ine– vitabili e grn.vi dirfl.coltà della prima applica.ziono {~) 11 • Perciò sarà prudente cli restar sempre coUJe stiamo, anche se stiamo male e se, con tutta probabilità, an– dl'emo a stare peggio col progredire del tempo e doi mali. Almeno se ci avessero detto, pel' insegnarcele, quali sono queste ovvie ragioni!. .. Ma, se non !sbaglio, il no(lo clella questione era pro– prio quello; o non è stato sciolto, anzi, a quanto pare, neo.oche toccato! (1) Pag. so. t Pag. SI. (') A pag. S! - 11r1mocapoveno. (tJ J>ag. 9. (6) 1>11.g. 9.
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