Critica Sociale - Anno XIX - n. 2 - 16 gennaio 1909

26 CRITICA SOCIALE Boemia! Che nel paese dell'aquila bicipite sieno divenlati tutti matti, e tutti si sieuo messi a gri– dare: viva la nostra. morte e morte alla nostra vita? No, caro Vivaute, i sudditi degli Absburgo non sono diventati matti. Fino a quando la Bosnia fa– ceva parte di diritto dei <lomint ottomani e non era possibile modificarne la situazione giuridica senza suscitare una questione internazionale, il Governo imperiale non aveva le mani libere pel' adoperare la Bosnia come strumento di blandizie e d1 1niuaccia per tutti i partiti e per tutte le 11azionalità. Sottratta la Bosnia al regime del 'l1ra.Uato di Berlino e divenuta la questione bos– uiaca una questione esclusivam.eute interna dellfl. monarchia austro-ungarica, la Bosnia diventerà per il Governo la spada di Brenno, con cui far traboccare sempre a modo suo la bilancia. I ma– giari saranno riottosi e fra uove anni mostreranuo scarso entusiasmo nella rinnovazione del compro– messo? Ebbene, non solo saranno minacciati col suffragio universale, che farebbe passare la pre– valenza numerica nel Regno di Santo Stefano alle nazionalità non màgiare, ma questa pr~valenza sarà resa strabocchevole con l'aggiunta alPUoghe– ria degli slavi bosniaci. Saranno ubbedienti? e ri– marrà intatto lo statu, quo; oppure, nel caso che il suffragio uuiversale, o prima. o poi inevitabile, metta in pericolo ia prevalenza m3.giara, si stac– cheranno dal Regno di Santo Stefano i circa tre milioni di croati e si uniranno con la Bosnia in un nuovo Regno di Sau Vladimiro; e i migiari avranno mauo libera nello sfruttare i rimanenti rumeni, ruteui e slovachi: non altrimenti i tede– schi dell'Austria 1 nel 1867 1 abbandonarono allo sl'rut.tameuto migiaro una parte delle nazionalità soggette 1 che essi non avevano più la capacità. di dominare e di sfruttare, e riservarono per sè e per la oligarchia polacca gli tcechi, gli sloveni, i ru– teni e gl'italiani. - I croati saranno riottosi? la Bosnia non sarà loro preda, la Dalmazia rimarrà divisa. dalla Croazia, e i ml\giari avranno carta bianca par sfruttarli. Saranno ubbidienti? E allora potranno sperare <li essere staccati dalPUngheria e dall'Austria 1 dove sono miooranllla, e otterranno come feudo di sfruttamento i serbi della provincia conquistata. - I tedeschi dell'Austria saranno indi– sciplinati? Il Governo riunirà. ali' Austria la Bosnia e rafforzerà. contro di essi l'elemeut;o slavo. Saranno ubbidienti? Il Governo lascerà. intatto lo statu quo; oppure staccherà dall'Austria la Dalmazia e l'Istria, ne farà. tutto un regno con la Croazia. e la Bosnia, e lascerà. gli tcechi <li Boemia. 1 non più sostenuti dagli slavi del Sud, alla mercè dei tedeschi. - Gli tcechi di Boemia saranno riottosi? Rimarranno soli contro i tedeschi. Saranno ubbidienti? Avranno il sussidio <lei bosniaci contro i tedeschi. Tutti sono nello stesso tempo minacciati e lusingati (1). Non mai come dopo l'annessione definitiva della Bosnia, l'Austria, cioè la burocrazia civile, eccle– siastica, militare, che governa le numerose nazio– nalità dei domini di Casa rl'Absburgo, e che una volta si reclutava prevalentem.ente nella nobiltà e ( 1) I più Immediatamente minacciati sembrano In questo momento gli tocchi. E 11uesto, oltre alle lotto locali fra tedeschi e toeoh!, spiega lo protesto rurlose o sanguinoso della Boemia contro l'annesstono, o lo grida dl Viva la St1·bl<, r11,otuto JlOr 10 vie di Praga. ·Anche I mi'lghul nell'Insieme tengono un contegno più rasecgnato che Ilare; ma cou cui Il Governo si ~ra giù aocor(lalO In procedema, con>1en– tendo alla 011garchla milglara di fatetncaro Il suffragio universale col voto 1,1ur!1110:al Parlamento cl.Illudapest - coincidenze. oarat– terLSt!ca e rlvelatrlco - furono prcsentl\tl Insieme canto Il progetto di annessione dello. llosnla, quA.uto quello dello pseudo-suffragio unlYers111e:si \ 0 ede che l'una porcheria serve di compenso all'aura. l oroatl, Invece, gongolano; mo. non ~ gioia Sicura. nella borghesia tedesca, ma in questi ultimi tren– t'a1rni si è resa sempre più iudipendente dalle singole nazionalità e dalle singole classi 1 e si è affermata come classe ùi Governo superiore a tutte le nazi6nalita e a tutte le classi: " austriaca ,, ; - non mai come ora la burocrazia absburghese ha avute le mani libere da ogni ostacolo interno nel suo grande programma cli espansione politica, mi– litare, religiosa, nella penisola balcanica. Ma queste sono faccende che non ci riguardano. .l!. passato, o almeno deve essere passato per noi, il tempo in cui uno Stato si reputava fortunato quando lo Stato vicino si trovasse in condizioni interne disperate) e cercava magari di crear disor– dini per approfittarne. Se il Governo austriaco, mediante l'annessione della Bosnia 1 invece di in– debolirsi all'interno, come pensa l'amico Vivante, si è rafforzato, come penso io, nessuno avrebbe il diritto di lamentarsene, qualora l'annessione della :Uosuia.non avesse lesi gli interessi legittimi di altri. E, viceversa, data la lesione di questi inte– ressi, la parte lesa avrebbe sempre il diritto di essere risarcita, anche se l'Austria avesse fatto per la sua politica interna un pessimo affare: chi com– mette una cattiva azione senza calcolarne bene tutte le conseguenze, e mentre danneggia altri danneggia anche se stesso, non può invocare a propria giustificazione il dk.nno proprio, e deve sempre risarcire il danno altrui. Lasciamo da parte 1 dunque, i danni che il Go– verno austriaco avrebbe arrecati a se stesso col fatto dell'annessione. Ed esaminiamo se questa iniziativa. ha rappresentato un ingiusto danno altrni, contro cui i socialisti austriaci avrebbero dovuto protestare. È questo il vero centro della questione. . .. L'incarico di occupare e di amministrare· la Bosnia, ùato dal Congresso di Berlino all'Austria, salva rimanendo la sovranità. del Sultiauo, nun fu uu fatto strano, senza precedenti nel diritto inter– uazionale. La Francia aveva tenuto occupata Roma dal 1849 al 1870, salvo il breve iutervallo 1864-7. I Russi avevano occupata la Moldavia e la Vala– chia dal 1829 al 1841 e eia! 1849 al 1861. Gli Au– striaci avevauo occupato militarmente Ferrara. dal 1814 al 1859, e il Napoletanb e il Piemonte uel 1821 e 1822, e i Ducati dell'Emilia dal 1849 al 1869. E questi paesi erano stati alla fine, l>on grC, •mal g1·é 1 abbandonati dalle pote11ze occupanti e l'occupazione non aveva trovato il modo di trasformarsi jn annessione definitiva. Si capisce che lo Stato occupante, se trova che la occupa– zione gli conviene, cerca di rimanere nel paese più che gli sia possibile, e si sforza di trasformare la occupazione in possesso definitivo. Ma la occu– pazione non è il possesso. E lo dichiarava ben uet– tameute il plenipotenziario inglese nella seduta del Congresso di Berlino del 5 luglio 1878, allorchè diceva di " respingere le insinuazioni di una parte della stampa, che qualifica di spartizione la deci– sione del Congresso riguardo alla Bosnia e alla Erzegovina: mentre si cercò di prevenire una spartizione; numerosi precedenti storici giustifi– cano quella deliberazione; parecchie volte fu con– fidata all'Austria una simile missione 1,. E la stessa Austria, nella Convenzione del 21 aprile 1879 con la 'l 1 urchia 1 riconosceva esplicitamente " il mante– nimento dei diritti di sovranità,, del Sultano sulla Bosnia ed Erzegovina. Che 11 Austria abbia, nei trent'anni passati, usm·• pato a poco a poco, giorno per giorno, molti di• ritti di sovranità che non le competevano, destreg– giandosi in modo che gli altri Stati fossero messi

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