Critica Sociale - Anno XVIII - n.24 - 16 dicembre 1908

CRITICA SOCIALE 3i7 piombifera, è d'uopo convenire oho gli anelenameutl saturnlni tengono il primi'J9imo posto tra gli avvelena– menti Industriali. l,e torme classiche dell'anelcnamento sono troppo note per parlarne qui, anche se questa fosse la seJe adatta: piuttosto si vuole ricordare come gli anclena– meutt lievi siano la norma, mentre la incolumi là. ò Pec– cezione. In taluni gruppi di operai (verniciatori, &troft– nalori di caratteri, preparatori della biacca ed in genere dei colori piombiferi), anzi, è Impossibile che un esami· natore attento non riscontri qualche disturbo funzionale, sia pur lieve, da porre in conto al saturnismo. Ricordo, in ricerche sperlmeutall eseguito a proposito dei fondi– tori di caratteri, di a,·ere trovato, tra I f\nitori dei ca– rattorl stessi, quasi la metà degli oporal con lesioni re– nali dimostrabili. E J'avvolonamonto sa.turnino è per sua nntura di quelli meno facilmente Jlreveniblll: la penetrazione del piombo, sia del J>iombo metallico, sia dei sali cli piomho, si ra con tanta facilitò., che la difesa rappresenta davvero un problema Intricato. La pelle, l'apparato digerente ed il respiratorio rappresentano altrettante comode porte di entrata: o la penetrazione è resa talvolta ancor più fa• cile dal gusto punto splace,·ole di taluni composti piom– biferi largamente applicati nell'industria. 11 movimento contro Il piombo era diventato più vi– vace dopoehò, In Francia, lnchie'!to private e pubbliche avevano rivelato l'altissima J>orcentuale di intossicati e Il gran numero cli aborll che si hanno nelle famiglie dei ,·ernlclatorl In ispecie, tli tutti coloro che maneggiano piombo In genere. Era quindi parso più doveroso un intenento statario in difesa del lavoratori e, per comin– ciare, l'attem.lono fu rh•olta ad uno del prodotti piom– biferi più usltati: la biacca. nerthelot ru tra. i più attivi nel richiedere allo Stato una leg,re che vietasse la lavorazione della biacca: si era fatto qualcosa di simile por il fo:iroro giallo, certa– mente mono porlcoloso dello vernici piombifere, e noo si veclevn il perchò lo Stato nvrebl>e do,•uto arrestarsi lnnauzl nl preconcetto di limitare anche la produzione e l'impiego di un materialo ritenuto tossico. Si era ere• duto anche di potere indicare Il surrogato o.Ila biacca: il bianco cli zinco. Come accade in m("llte leggi socla\1 1 non si guardò troppo pel sottile alle esigenze tecniche: si affermò, for,;o a cuor leggero, ebe la biacca poteva essere sostituita, e, prima ancora che le prove dirette avessero detto al riguardo una parola ben sicura, li progetto di legge contro la biacca fu preparato o presentato alla Camera del deputati. La nuova leggo sociale di difesa igienica comprende due punti fondamentali: Il divieto della produzione del!a biacca in Frauela, il divieto dell'Impiego della biacca nella conservazione, decorazione e In genere nella ver– niciatura degli immobili e del mobili della nazione. Alla Camera la diicusslono non fu molto lunga: la Relailone accompagnatoria aveva messo io mostra ade– guata i meriti del nuovo testo, aveva rilevato bene i pericoli della biacca, I misfatti che essa compie , ed aveva amplamcute esposto lo mille ragioni eocia.li 1 igie– niche o morali, che spingevano a mo<IIAco.re il poco tol• lerabllo stato di cose. 1,: si comJ)rencto come, non ostante l'opposizione, piì1 occulta che paloJ!!8 1 degli industriali, la legge, che, almeno per la fede lspiratrice 1 era ottima, sia passata tra l'approvazione goncrale. Lo scoglio era al Senato, ove, per cominciare, più at– Uva facevasi udire la voce contraria degli interessati: ed accadde, quindi, che quivi la leg~o el arenasse, in attesa che Il consenso unanime, circa la sostituzione della biacca col bianco di zinco, valesse a rimettere a galla la legge Il Governo francese, In ,·erità, no anticipava almeno In l)llrle l103ecuzione, imponendo, In tutti i contratti ri– guardanti cdlf\ct pubblici, o costruzioni di navi, o co– munque Interessanti l'impiego di verniciature, l'obbligo dell'abbandono della biacca. E pure, mentre l'opinione pubblica (si sono interes– sate alla legge le Leghe e I Sindacati operai che, durante due anni, organizzarono conferenze e mutings, cosl come si interessarono ~uttl I corpi tecnici} reclamava che, contro Il saturnismo o le suo delizio, qualcosa di ener– gico e di efficace venisse tentato, si facevano le prove deetlnato a dare la dlrno!ltrazlono che la biacca è benis– i:iimosostituibile. Perchò, ln verità, tutto il punto dehole dolla leggo ò qui: sancil'O ufflclnlmento l'abolizione di un prodotto Industriale, prima di nvero bene stabilito so l'abolizione ò cosa possibile. Durante cinque anni, le prove sono state e3eguite da diverse parti: e, tra le prove, alcune banno rivestito un carattere particolarmente Importante. Cosi quella che la Società francese di medlr.lna. pubblica o di genio sani– tarlo ba eseguita. con un controllo molto ampio e se,·ero. Dopo cinque anni, In n.elazlone doveva sciogliere I dubbi. e sanzionare la reale pratica sostituibilità delle \'emici piombifero, dandtJ alla legge, ancora in sospeeo, un valore ben maggiore di Quello che avrebbe acqui– stato colla approvazione del Senato. Ma, ahimè! Il rapporto, per chi lo analizza, non è tran– quillante. È vero che la Relazione comincia coll'affer– mare che la biacca ò sostituibile, e si inizia col tessere un modesto e prudente eloi,lo delle vernici allo zinco; ma, nella n.elazlone dello prove analitiche, il bianco di ziueo zoppica un tantino e il suo impiego persuade po• chino assai. r~a Relazione ufficiale non si dà per ,,iota: smorza le tinte, moctlftca lievemente gli aggettivi e ar– ri,•a a concludero che, salvo qualche riserva cirr.a i con~ rronti della durah 1 la blacCll può eesore discretamente (l'avverbio 110n ò mio) sostituita col bianco di zinco. Ma I dati analitici delle prove non ml pare concordino molto con questo ottimismo e, J)Cr chi sa leggere tra lo linee, la conclusione dello prove paro ben altra: tecni– camente, cioè, pare arrischiato parlare della possibilità di una completa sostituzione del bianco di piombo. ~ curioso che, nel frattempo, l'Industria del bianco di zlncC",al quale ,•enivano aperte nuove applicazioni, el sviluppava rapidamente. Si era anzi presagita una ra– pida dlecesa del prezzo a cagione tlell'aumentata pro– du1.lono e del crescente consumo; ma pol 1 in effetto, I produttori h11nuo rielevati I prezzi, o non appena l'ap– plieaiione obbligatoria del bianco di zinco pareva pros– sima a diventar realtà, l'aumento si ò ratto più sen– sil>llc. Oggi, di fronte al pericolo di un Insuccesso, prima ancora cho questo sia ufflclalmente proclamato, la crisi del l.,lanco di zinco ò già stati\ dichiarata e il mercato delh\ produzione è eccessivo: eegno non sospetto che la prntica non ha risposto allo sporn.uzc. Ilo ollnto 11esompio di qunnto si verifica in Francia por questa legge proibitiva, perohò ò assai istruttivo. Dopo una aglta1.\one di cinque anni, dopo una proluvie di scritti o di piuole In favore della. nuova legge, questa minacela di naurrag1tre 1 assai più por le dHflcoltà tec– niche della eostltuzione, che per l'opera contraria degli industriali produtlorl di ,,emici piombifere.

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