Critica Sociale - XVIII - n.22-23 - 16 nov.-1 dic 1908
CRITICASOCIALE 343 Nel 1870 Lieblrnecht si fece chiuriere in fortezza per protestare contro la guerra franco-prnssiana: era l'aurora eroica del socialismo. Anche OgA"i 1 in caso <li guerra., qualche protestante nou manche– rebbe i ma la massa teriesca marcerebbe come un sol uomo contro i " nemici della patria. ri : quella massa che, anche qua.udo è socialista., è bene di– sciplinata e obbediente al potere dello Stato, e si è fatta linanche togliere in Sassonia, senza nessuna seria resistenza, il suffragio universale! Possono i pacifist.i fare assegnamento sull'anti– militarismo dei socitdisti francesi e dei socialisti rnssi? - IL recente inci1lente di Casablanca, in cui la Germania ha commessa la enorme r1aflè di pro• vacare, senza alcun motivo leg-ittimo, la Francia., ed ha determinato imme,tiatamente nella resistenza un completo accordo <li tutti i partiti politici della l! 1 rancia, salvo pochi ch1accl1ieroui e squilibrt1-ti della Confe<lerazione parigina e sin(lacalista del hworo, priva d'ogui seria in.tlueuza anche in Pa– rigi, come ha dimostrato il recente vano tentativo di sciopero generale; - l'incidente cli Casablanca deve aver fatto cadere molte illusioni. Il giorno, in cui l'Inghilterra pretendesse dalla Germania una fermata nelle spese militari, e il Governo francese appoggiasse l'Inghilterra, e la Germania rifiutasse, quel giorno il pacifismo e l'antimilita– rismo dei socialisti francesi assumerebbe logica– mente la forma di irritazione contro la Germania: i socialisti francesi non diventerebbero allora. certo banditori di guerra; ma la lascerebbero fare, pur– chè fossero sicuri di vincere e di otteuen\ dopo la guerra 1 la diminuzione delle spese militari. E farebbero un ottimo affare. - Quanto ai socialisti russi, è difficile che essi per molto tempo ancora possano contrastare le iniziative <lei loro Governo. Ecco, dunque, due grandi Stati, dei quali l'uno ha bisogno, per co nservare la sua floridezza, di rompere il sistema dogana.le dell'altrOj e questo deve rimaner fermo nella di fesa del suo sistema, che gli permette di espandersi a danno dell'altro. R tanto l'uno quanto l'altro possono fare assegna– mento quasi inconrlizionato, in caso di guerra, ~mlle classi lavoratrici delle rispettive contrade. E 1 per giunta, uno di questi Stati, l'Inghilterra, non solo si è costruito intorno il più gran<le sistema di alleanze, di amicizie e di accordi che mai abbia visto la storia, ma ha. già trovato iI terreno su cui muovere, a tempo opportuno, all'assalto del– l'altro 8tato, con le simpatie dell'opinione pubblica di tutto il monrlo, impostando la lotta sulla pro– posta di non aumentare e magari cti diminuire le spese militari. In siffatte conrlizioni, o la esperienza storica non serve a nulla; o non mai come ora in Europa è stata pili precaria la pace. 11tttto questo è male - dirà. E. 'J'. ì\Ioneta; e penserà che sarebbe bene fare stampare un pro• clama per consigliare gli uomini a<l essere buoni. - R difatti è male. Ma questo male nè lo pro– duco io, riconoscendo che esiste; nè riuscirete voi a fare che non esista, in grazia dei vostri scon– giuri magici. Una sola cosa noi possiamo fare: ed è munirci in modo che non cadano proprio su di noi i danni ,li questo male. . . . Ora, per evitare questi <lanni, è assolittamente ne– cessm·io che l' JtaLia esca dalla 'l'l'iplice Alleanza. Io non starò a ripetere quauto scri:ssi in quel– l'articolo, in cui E. 11. )[oneta ha scoµerte tante " stramberie ,,, sulla importanza chP ha. oggi per gli altri Stati d'Europa l'alleanza dell'ltalia: tanto, K 'l'. Moneta continuerebbe sempre a dire che le idee, che non capisce, sono " strambe 11 • Sarà me– glio che io riproduca quanto ha scritto a questo I riguardo, nel l'Italia alrcste1·0 del 20 ottobre 1008, uno scrittore infinitamente più autorevole di me in cose militar i, le cui parole sembrano scritte quasi per comm . .nla.re , chiarire e rafforzare ciò che negli stessi giorni io s crivevo per la CJ'ilica sociale. Se noi rappre'lentiamo - scrive il Barone - con uno la forza marittima dell'Au-,trla-Uogheria, e con uno la forza lerresll'e di cui l'Inghilterra potrebbe disporre fuori del suo territorio (l'unità d1 forza torre➔tre uon è, quindi, equivalonto 1 come è chiaro, all'uuità di forza marittima), si può dire, qnanto a forza numerica, a forza materiale. a,;;traenrto 1 per ora, da certi altri com– ple~si fattori militari psicologici, che Paggruppamento inglese (chiameremo co~i quello franco-rngle:-e ru~i.o) 1 po~"a di~porre di uua forza di terra di 28 e di una forza di mare di 23 i e che l'a)("gruppamento gormauico (l'attualo Triplice) posi.adi"porro di una forza di tem\ di 17 e di una forza di mare di 8. In questo aggruppamento germanico Pftalia entra per un quarto, all'iugros:-io, del totale. Naturalmente quelle cifre 23 e 2:i da una parte e .17 e 8 dall1altrn 1 che so110 1 io certo modo, una sintesi numerica grossolanamente approssimata, non vanno io• terpretate con soverchia rigidezza. E I ancora: per l'ag– gruppamento iuglese la cifra sintetica, rappresentante la forza di terra, Vt4 considerevolmente ridotta, ~ia per le difficoltà che ha la Russia di far valere molte dellA sue forze sulle frontiere austro-ungariche e germanica, si.i per un comples:io cli Fattori militari p1:icologici,sui quali sarebbe affatto iuopportuno ~affermarsi('). Questo però può dirdi, come sintesi ultima di nn confronto fatto con ogni cura. o tenendo conto di moltissimi svariati fattori: che, nello stato attuale delle cose, le forze di terra dei due aggruppamenti presso a poco si bilanciano; ma, quanto a forza di mare, quelle dell'ag gruppamento inglese sono più che doppie di quelle dell'aggruppamento germanico. La quale ultima circo– stanza non e di poco peso per la guerra quale e oggi, giacché il poter conseguire il dominio del mare è di– ventato un fattore di successo importantissimo per l'in– fluenza che esso può avere pur sulla guerra continen• tale. Si capisce - senza dilungarci troppo su questo - che i paesi e gli eserciti devono vivere; e quindi quale grandis~ima influenza, sullo svolgimento della guerra continentale, debba avere per gli uui il poter disporre delle vie marittime e per gli altri l'e~serne privi. Ma uu 1 altra conclusione di tale esame 8 notevole, conclusione che nessun sofisma pnò valore a Acnotere : vale a dire che, qnalora Frtalia uscisse dall'aggruppa– mento germanico per entrare a far parte di quello iu– gle~e, ciò co~tituirebbe addirittura un trabocco della bilancia a favore di quest'ultimo e a danno del primo. Si noti ancora che 1 per quanto riguarda le forze cli mare, l'adesione doll'ltalia ad un gruppo o ad un altro conta non solo per le sue navi, ma !\nche - e mollo - per le sue basi, sul quale argomento ci sarebbe pa• recchio da dire per mettere in evidenza questo fattore, al quale gli uomini di Stato italiani, nel valutare il nostro apporto, diremo così con frase COlll.mbrciale,non sempre hanno dato il valore che esso JJ10ritava . Pertanto, anche nelle condizioni mimari in cui PHalia si trova attualmente - condizioui sulle quali non certo può dirsi che lo scrittore di questo articolo ( 1) Quondo, però, al tiene conto clic la 'lerbln, Il Monienegro e 111 Turehlt1, flliente eon la Jtu~sln e l'lnghlltf'rrn, pnra11,.,.erebl1cro unn buu111\ 11flrtc dcll'eserelto Au,tro-11ngflrtco, &I ,•.,de che IA torz.11del 1"1tl(gru1•1>Kmen10 lnglu(' è 11es1t! più gr1111tl(' cll <1111t1110 Il B1tron(' 11011 I ~.:::~i:;~ :~ 01e3 :cl~: 1 :~:L: 0 ~1~ 1~~ns:~;_shl <' - d!CIK~1~~~fl :~1r;x;, lli•I-
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