Critica Sociale - XVIII - n.22-23 - 16 nov.-1 dic 1908
346 CRITICA SOCIALE itocialisti, anche oggi, dopo qualche decennio di vita. di 1n·edica in cui Hi dimostra comc 1 a rigor di logica o di partito e d'esperienza - profondamente metafisico noi verità, tutto ciò che v'ò di piì1 puro e giusto nel Cri– metodo onde propagare la sua fede utcista; egli comin-1 stianesimo, la ,ma essenza e la sua polpa, sian plUl!lati clava dalla testa anzichè da11o :;tomaco, e poneva Il in noi socialisti, nelle masse affrntellantlsi e combattenti carro di una creclenza spirituale rwanti i buoi di trn- per la toro redenzione materiale o morale; e di là, presso eformazioni materiali ed economiche. i preti aìleati dei ricchi, pre:1so il Papa circondato di Chi l'avverti dell'errore fu... una scomunica. La forza r11sto e predicante stupi,li dogmi e favole insensatP 1 non dell'idea e dell'nutorifa religiosa gli si rivelò nella forte sia rimasta che la scorza vuota, arida, secca, la lettera diminuzione di tiratura del giorno.le, condannato dalla I Renza lo spirito, il formn~is~iocristallizzato, senza l'anima Curia. Riflettò so in ciò non si dovesse vedere un am- viva ed amorosa del Cristianesimo. monimento a seguir altra strada, 0 80 in questo senti- I .La ristampa di questa Predica di Natale fruttò, pochi mento religioso, così profondo e radicato da costituir anni sono, una nuova scomunica alla ,•ecchia valorosa una vera disciplina, non vi fosse anche una forza viva Giustizia. E questa scomuniça fruttò, a eua volta, al gior• da adoperare, un fondamento su cui poggiare e rar leva, nale, parecchie migliaia di lettori di pili. un terreno su cui edificare, innestando, su basi preesi- Abbandonate le dispute su un Dio astratto e sulla ve- stenti, nuo\•e redi o nuovi ideali. risimiglianza f11osoftca della sua esistenza, Prampolioi Ricordò 1 nello memorie della ranciullez1.a, come epesso, sulla hocca degli umili, il Cristianesimo, l'Idea. del premio e della pena futura 1 s'identificasse con un concetto pre– ciso di gillstizia. Vide e considerò il Cristianesimo sotto una luce nuova, e comprese che, se preti e padroni ave,·ao potuto farne scuola d'inganni e strumento di rassegnazione e di rinuncia per i poveri, di sfruttamento o cH dominio per sè 1 non perciò era precluso ad altri di ravvivarne e adoperarne tutto l'elemento umano e socia.lo ch'esso contiene. Capì che una. tradizione secolare, una catena ininterrotta. di credenze e di speranze, può costi– tuire una forza utilissima e un addentellato saldo per innestarvi e crescervi nuovi orientamenti e nuovi veri; e che questa tattica, dell'innovare conservando e integrando anzlchè abbattendo e distruggencto, era la sola vera– mente positivista ed evoluzionista, mentre l'altrn, del cominciar la propaganda socialista da Dio e dall'ateismo, era io fatto meta.fisica e " religio3a w E, conforme a questa nuova concezlooo della realtà e del metodo ne– cessario per trasformarla 1 divise il problema. religioso in più parti. Lasciò Dio, come Ente astratto, agli angeli e l\lle passere, pur non trascurando di rilevare l'assur<litìt dei J)reti che lo dipingono onnipotente o buono, e gli fan permettere un mondo pieno d'lnglustizie e di brut– ture; combattè i preti come organizzazione parassitaria, JlUntello dei padroni, e la Chiesa come intruglio di stolte e pazze leggende e di superstizioni astute che servono alla spogliazione del gregge e all'implngnameuto dei pa– stori: ma tutto ciò, contrapponendo sempre ad essi l'lpo• tesi di un Dio giusto e buono e di un Cristo sovversivo od antipapa; e, del reeto, cavò fuori dal Cristianesimo tutta la sua essenza morale o sociale, di fraternità, di solidr..rietà. 1 di eguaglianza, per resuscltf,re negli auimi lo faville di una fede predicata da secoli, se pur non praticata mai, e collegarla ai principi e più ancora (1l fatto del Socialismo, nel quale soltanto la logge di Cristo potrì, R\'ere la sua piena e sincera attuazione. Naturalmente, queeto far leva sui sentimenti cristiani, sulle massime del vangelo professate dall'altare col labbro ma non con l'esempio, gli da,•a gioco mirabilmente per una guerra efficacissima ai preti, falsi e bugiardi, e implicitamente, se pur tacitamente al loro Dio lontano, astratto, sordo, ed iuutilej mentre ciò, che nel Cristia• nesimo era ))arte vitale e feconda, legge di convivenza umana, di egualitÌ\ e di equità sociale, veniva resuscitato 11eicuori delle masse, e reso vivo e concreto nella suo. applicazione ai dolori e alle miserie J)resenti, e rinver– dito di pili fresca fede e di pH1 immediate speranze. Questo suo atteggiamento culminò io quella. sua Pre– dica di Natllle, cosi veracemente cristiana e sociallsta 1 così onestamente abile nel suo metodo di J>ropagauda; aveva preso, dalla religione cristinuu, ciò cllo verameutt, e direttamente riguardava. e interessava la. vita quoti– diana, morale o materiale, del popolo 1 la sua. felicità, la sua. libertà, il suo pane. 'l'ra due scomuniche e due curve nel diagramma della tiratura del suo giornale, stanno I r, anni di esperienza o l'evoluzione di un metodo: dal metafisico al positivo, dal teologico nl socialista. . .. " Onestamente abile ,, - ho eletto pili sopra - l'atteg– giamento di Prampolini: e stavo per dire II la tattica 11 , SP. questa parola non implicasse un certo cbe dì calcolo astuto cbe non esistette ia questo caso. Abile sì, perohè pratico e informantesi a. una realtà; ma 011esto perchè dedotto da una. convinzione sentita: dalla couvinziono che veramente nel Cristianesimo - non nella persona o nella figura del Cristo, non nei versetti singoli dei Van– geli, piluccati qua e là, nei quali si può trovare un po' tutto quel che si vuole, dalla ribellione più violenta al– Frniquità del privilegio economico, fino alla sanzione servile di osso, ma nel complesso di quel movimento di pensieri e di sentimenti che 1 attraverso deformazioni e vicende diverso, arrivò sino a noi e forma un'el'oditì, morale cbo sarebbe ~npremamente antipositivista od an• tlevoluzionista negare - si contengano dei germi, dei r.oucetti, delle tradizioni le quali coincidono alle attuali aspirazioni di giustizia, risplendano - come disse Il Carducci degli h111i sacri del .Manzoni - " i principi stessi della rivoluzione, la fraternità anzitutto e \legun• lità umana,,. Adoperare questu. eredità. e questi sentimenti (e dico, per la stessa ragione di cui sopra 1 aclopercire e non sfrut– tare) è metodo cho si inspira a criteri di realtà pratica, e che fa terribilmente imbestialire 1 preti, i quall si \'e• dono assaliti nello loro stesse trincee e colpiti con le loro armi medesime, o perciò accuso.uo il Prampolini di ipo– crieia e di doJ)piezza: segno infallibile che la sua tattica ò buona. Or io volli delineare nettameute questo atteq-giamento del nostro compagno, per chiarire l'equiYoco 1 ripetuta– mente ed anche recentemente sfruttato da certi interni avversari e dai Sindaca.listi, cbe dipingono il Socialismo di lui come una marmellata di e,•angolismo cristiano, ratto d'amore verso chi ci percotc, di rassegnazione e di rinuncia; un evangelismo che insegna a contentarsi di poco 1 a vivere nell'umiltà 1 nello. strettezza ... e magari nella sporcizia. A questo fautoccio fabbricato da loro, i suddetti Sindacalisti contrappongono un loro Socialismo direttamente derivato dal Paganesimo, pieno di luce, di amore 1 di pio.cero, di frenetico furor di gioia e di vita. Sappiamo benissimo cos'era. il Paganesimo, del quale
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