Critica Sociale - Anno XVIII - n. 21 - 1 novembre 1908

326 CRITICA SOCIALE hanno agito da socia.listi? Hanno cioè agito nelle linee generali, come avrebbero a~ito i loro com– pagni degli altri paesi io un caso !'limile? h) Agendo, come x.,·.,· ammette ... da socialisti "' hanno leso gli interessi <lei compagui del regno? 1-(aouo rlunque dato un colpo \0 sia pur di tem– perino) alle tavole della solidarietl\. proletaria in– ternazionale'! O m'i11gauno 1 o la semplice enumerazione dei fatti e delle loro conseguem:e effettive ri~ponde, vitto– riosamente per il socialismo, ta.uto til primo qtuwt.o al secondo (ben più crucciosoJ quesito. Ohe cosa veramente ha fatto Lestè l'Au~tria-Uu• gheria nei Balcani:> .Pare a me che, guardando gli effetti già verificatisi o prevedibili, si debba rispon– dere col vocabolo d'uso: " Une {Ja//'e .,. Q,uale è infatti il contenuto del proclama impe– riale del 6 ottobre~ Il monarca (non l'Aus.tria, nè FlJngheria) di– chiara estesi i diritt i dinastici della sua famiglia sulle due provincie occupa.te . L'annessione è così piuttosto virtuale che effetti\· ai resta inteso che bosniaci ed erzegoYesi hanno, dal fÌ ottobre ~.908 in poi, per loro sovrano E'rancesco Giuseppe I ed eredi, anzichè Abdul Hamid E'I snccessori; ma non Ri dice (e pou,,· C{lltSe) che cosa veramente sieno divenute le ùue provincie balcaniche. Un pezzo d'Austria? Mai più: i nove milioni <li tedeschi del– l'Austria ne hanno abbastanza dei diciotto milioni ili slavi attuali: fip;urarsi se i rappresentanti di altri due milioni di slavi venissero a sedersi nlla Camera di Vienna! Un pozzo d'Ungheria? Peggio che peggio. 11 magiarismo è t/ià m·a mi– noranza in Ungheria di fronte alle altre stirpi riunite. Vienna e Budapest YOrrelibero dunque bensì papparsi le ricchezze pubbliche bosno-erzegovesi le, da questo punto di vista, accampano dei diritti ~ulle due provincie), ma non acconsentirebbero mai arl averle come provincie dei rispetti vi Stati. Dunque la Croazia1 1Ia la Croazia aspira al 1. trialismo n {la. corona di S. Yln.dimiro) e, col rinforzo dei fra– telli bosniaci, potrebbe strapparlo, e il« trialismo" i_si capisce) è ostico a Vienna P a Budapest. La nnova ROvranità darà. dunque agli ex sudèl.iti di Abrlul Hamid "girati" agli Asburgo,soltauto una ".Dieta: 1 : una" Dieta ,,di Seraievo: che il Governo cercherluli neutralizzare col vecchio giuoco, aizzando cioè il crn.tti~mo cattolico contro il serbismo ortodosso e musulmano, una " Dieta 11 in cui l'ostruzionismo rli Vienna, di Bncla,pest, di Praga, di ½a.gabria di– verrà l'A.cile articolo d'importazione. Resterà. poi aperto, indefinitamente, il proUlema e//èllico del– rannessioue bosno-erzegovese: il che vuol dire, nel paese delle "questioni n e dei (. provvisori "' una questione, un provvisorio, quindi un imbroglio e una debolezza di più. Questi, gli unici eflf';tti interni« tangi bili n dell'atto che, senza òar nulla alla Uonarchia, compromette, come veclremo. i snoi reali interessi bal~anici ; il resto (armi ed armati, amministrazione, imposte, <logane, ferrovie, ecc., ecc.) allo slatu.. quo. E, a proposito di dogane e di fenovie, una pa– ri:mtesi rapidissima: "L'Austria, si è detto fra altro in questi giorni (e da un illustre internaziona– lista.!!), annettendosi la Bosnia ha dato il suo 1/i,tlel"la,ul alla Dalmazia, quin<li ha turbato l'e– quilibrio adriatico a proprio vantagla{iO! 71 Come se, prima del 6 ottobre, fosse esistita una barriera do– ganale fra le due provincie e la monarchia, e come se la ferrovia non scendesse, da più di un dece.n– oio, da Seraievo a Gravosa!!! . ** E, dopo così ampli e fecondi risultati interni, esaminiamo ciò che ò più importante per noi, cioè il cosideLto (: ratforxamenLo ,,. llerivato alFAm;Lria– Ungheria, nei Balcani, dall'annessione. L'articolo di .r.r.,' ci torna qui a proposito come sintesi dello stato d'animo dominante nella demo– crazia del Regno. " E· aumentata (dice .o·.,·J la " capacità. di pres– sione" dell'Austria nei Balcani, a vantaggio proprio e deila. Germania. ,. E' aumentata tanto trispondiamo che l'industria austro-ungarica urla e maledice Aerenthal sotto i colpi e IP. ripercussioni del k boicottaggio:, levan– tino, e i suoi couconentì (fra cui, in prima linea, il giovane e intraprendente industrialismo italiano) ne sanno approfittare lVedi concorrenza della Na• vigazione Geuerale Italiana al Lloy<l) e, in 'fnr– chia, l. austriaco :n vuol dire ·· affama.bile per do– vere nazionale 71 ; e in Serbia e l\fontenegro è lo stesso e peggio. Q,uanto al vantaggio della Ger– mania, esso è così sentito a Berlino, che. prnprio iu questi giorni, tra la .v. F'. P1·esse e le 1ram– bw·ue1· Nachì'ichfrn si discorre astiosamente della fine dell'alleanza austro-tedesca, e la Germania ri– sponde al tiro bidwnc e i,iatleso giocatole, con l'annessione, dalla fin qui devotissima alleata, pro– clamando ufficialmente alla '11urcbia (vedi nota– bomba dell'ambasciatore Marsball) che essa ha le u mani nette "nell'afft-tre dell'annessione, e l'Austria, a sua volta, replica, disapprovando altrettanto uf– ficialmente il suo console di Casablanca che si era associato alla protesta contro l'ttrresto dei soldati tedeschi disertori. Il che vuol dire, in Jingua po• vera: 1 ' Badate che io posso piantarvi in asso al l\Iarocco se voi seguitate a farmi la cavallett:.a nei Balcani. n E certo l'industrialismo tedesco subisce, di rimbalzo, il colpo che l'annessione ha dato e darà alla penetrazione industriale austriaca. Ma vi è poi ben altro che il boicottaggio (feno– meno1 per natura sua, transitorio), a caratteriz– zare la rleminutio capitis della politica austriaca nei Balcani. . L'Austria se ne va dal Sangiaccato di Novibazar. E un JJ0U,1·boi1·e di sua. iniziativa per dorare la pillola alla rl'urchia? E effetto della sapienza di– plomatica di Iswolski o magari anche di (con ri– spetto parlando) 'l'ittoni 1 Kon importa a noi in questo momento. Sta il fatto che, invece del passo avanti sulla via di Salonicco, l'A.ustria fa un passo indietro. E lo fa, si noti, nel momento più delicato ctelle pratiche per la ferrovia orientale (attraverso il Sangiaccato), cioè per la ferrovia indispensabile al– l'ulteriore sviluppo nei Balcani e nell'Asia )[inore dell'industrialismo austro-tedesco. E già, da fonte croata, si afferma che sono insorti degli ostacoli e che sa6t. difficile l'accordo sui tracciati, ecc., ecc. Certo, il neo-regime turco non avrà ora troppa fretta a rimuovere gli inciampi tecnici e finanziari per quei poveri cento chilometri che (da Uvac, confine hosuiaco, a :Mitrovizza) passano ormai RUterritorio l'idit:entato completamente suo. Ma, se anche, pre– valendo gli interessi sul sentimento, il rnccordo Uvac-l\fitrovizza si compirà., chi non vede il par– tito che dal malumore turco (e sotto forma di più rapide t:oncessioni 1 facilitazioni,' ecc., ecc.) µotranuo (se sapranno) tirare gli interessati nella ferrovia trasversale (Danubio-A.driatico 1, la ferrovia che sarà. il veicolo-principe di penetrazione per l'intlu• strialismo italiano ltra parentesi: quello slavo– russo, suo presunto concorrente, per ora, uei Bal– cani. non. c 1 è1; la. ferrovia che adesso ttramontata, con la rinunzia. all'articolo 2ò ciel trattato tli Ber• lino, la sovranità ferroviaria del!' Austria sul Mon– tenegro) potdt, senza bisogno di beneplaciti au– striaci, sboccare ad Antivari, e diventar quinòi ve• ramente cli penetrnzione italiana?

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