Critica Sociale - Anno XVIII - n. 21 - 1 novembre 1908
334 CRITICA SOCIALE riforme oggi assolutamente inattuabili, noi non vi chiediamo un atto di solidariefa sentimentale. Noi vi proponiamo - giacchi:: non intendete essere altro che uomini d'affari - un buon affare. Noi proponiamo elle voi facciate sul terreno del– l'azione politicn ciò che già cominciate a voler fare sul tenono dell'organizzazione operaia. Perchè - è hcne parlarci chiaro per assicurarci un:amicizia lunga - voi, cominciando om a venire nel :Mezzodì a pro– muovere l'organizzazione dei;li operai industriali, non· vi movete perchè abbiate compassione di noi) po,•cre ra1,ze inferiori. Venite perchè ne avete estremo hisogno. per evitare la perdita delle conquiste fatte finora dai vostri operai e lo sfasciamento rovinoso delle vostre organizzazioni. Di fronte all'avanzarsi della marea operaia e al rialzo continuo dei salari, il capitale comincia a fug– gire dal Nord d'[talia, e si ripara nel Sud, dove manca la organizzazione operaia e dove esistono tutti gli elementi di un meraviglioso sviluppo industriale nelle acque correnti e in cospetto dei grandi mer– cati del Mediterraneo orientale. Non è più il kru– rniro che va. alla fabbrica: è la fabbrica che va a cercare i krumiri. ]i; dietro alla fabbrica correte voi, sforzandovi dì elevare, con la organizzazione operaia meridionale, degli argini contro l'affluire del capitale settentrionale. m, se agirete con mi– sura, con prudenza e con tattc; se non pretende– rete che i nostri operai diventino a un tratto esi– genti al pari e magari più degli operai settentrio– nali, e rinunzino con le loro eccessive pretese ai mali dello sfruttamento capitalistico, lasciando soli in questi mali gli operai settentdonali; l'opera vostra, mentre sarà utile a voi, perchè eviterà che sia troppo tumultuaria la fuga del capitale dal Nord al Sud e che danneggi troppo gravemente i vostri organizzati, riescirà preziosa anche per noi, che non abbiamo nessun interesse a vedere prorompere nel nostro paese il capitalismo con tutto quel corteggio di ini– quitìt e di orrori che hanno accompagnato altrove la sua fase iniziale; e che troveremo in voi unine– stimabile aiuto nel combatter~ quel sindacalismo, pazzo e distruttore, che spaventerebbe il capitale del -'lezzogiorno e sarebbe il peggiore nemico dell'Italia. meridionale. Ora, come noi vi minacciamo del nostro involon– tario krumiraggio nel terreno economico; e perciò voi vi intenerite per noi ed accol'rete a consolarci; così noi vi roviniamo politicamente col krnmiraggio dei nostri deputati eternamente ministeriali; e perciò è necessario che voi vi commoviate anche per la nostra inferiorità politica, e ci aiutiate a conqui– stare al più presto il suffragio universale. I Questa e non altra è la solidarietà, che noi abbiamo il diritto di chiedervi, e che voi avete il dovere di darci. ~ssa non vi porta nessun sacrificio, data la impossibilità in cui vi trovate di conquistare altre ri– forme. :Ma quand'anche, per concentrare tenacemente gli sforzi nella conquista del suffragio uni versale, voi dell'[talia settentrionale e centrale doveste sacrifi– care a noi qualche conquista più immediata, questo sacl'ificio voi avete il dovere di farlo. Troppo spesso nei nostri Congressi i rappresentanti delle Sezioni meridionali hanno dato lamentevole spettacolo di sè, querelandosi perchè la direzione del Partito non li aiuta, perchè fra loro non va mai a concionare nessun deputato, perchè non riescono mai ad aver quattrini, perchè si sentono abhandonati. I!; ora che questi spet– tacoli poco dignitosi abbiano fine. Quando il movi– mento operaio e socialista cominciò neW[talift sct– te11trionale, i settentrionali non andarono a mendi– care aiuti e quattri11i in Giappone o in Germania: fecel'O da sò. Rd anche noi dobbiamo fare da. noi. U'.'l"MRIHOIONALK - Le condizioni sono diverse. 8A liV li]MIN I. - lic condizioni sono sempre le stesse, quando si ha la voglia di lavorare e il senso della pro– pria dignità. - Ma noi non possiamo fare da noi, se voi settentrionali non ci aiutate prima a creare lo condizioni necessarie a un utile lavoro. Teneteveli per voi i vostri propagandisti e i vostri conferenzieri: per uno buono, che ce ne avete mandato finora, ce n 1 erano sempre nove di scarto, buoni solo a dire spropositi e a seminar zizzania. Teneteveli per voi i vostri quattrini, chè noi cercheremo di non averne bisogno. lfa dateci la sola prova di solidarietà utile, che possiate darci; la sola prova di solidarietà degna di uomini liberi; aiutateci a diventar liberi, conqui• stando, nell'interesse nostro e vostro, il suffragio universale; e al resto penseremo noi (applalfsi pro– lungati). L'ordinedel giorno: In conformità a quanto ho detto, presento al Con• gresso un ordine del giorno firmato da trentaquattro meridionali('). ·1i:ravamo prima trentatrè, ma ho cm·– cato un'altra firma, perchè il numero trentatrè non mi piace ('ilarità). " ll Congre3so 1 considerando che sarà vana ogni agi– tazione per le riforme sociali e politiche necessarie allà classe proletaria fluo a quando non sarà possibile da parte del proletariato stesso una pressione efficace sui pubblici poteri; considerando che questa pressione non sarà mai possibile sul terreno legale fino a quando nella Camera italiana i rappresentanti delle classi lavoratrici del set– tentrione saranno schiacciati dalla permanente coali– zione fra i deputati conservatori del Nord e la massa stabilmente reazionaria dei deputati meridionali i considerando che neesun apprezza.bile mutamento nella deputazione meridionale è sperabile fluo a quando le classi lavoratrici del Mezzogiorno saranno escluse dal suffragio, e nei corpi elettorali poco numerosi nessuna seria resistenza alle sopraffazioni e alla corruzione go. vernati va sarà possibile organizzare; che il far dipendere la estensione del suffragio rtal diffondersi della istru– zione elementare significa rimandare a un tempo assai lontano ogni principio dì trasformazione; che è stoltezza aspettare la diffusione sollecita della istruzione elemen– tare in un paese dove le classi possidenti 1 padrone in– contrastate e incontrastabili dei pubblici poteri, osteg giauo con tutti i mezzi la istruzione popolare, appunto per evitare il conseguente rapido moltiplicarsi degli elettori; considerando che le spese militari votate e impe• gnate dalla Camera hanno esaurito tutti gli avanzi dol bilancio e riaperta la. voragìue del disavanzo, e in questo condizioni sarebbe deplorevole leggerezza illudere il proletariato sulla possibilità di conquistare a breve sca• danza riforme costosissime, per cui mancano sicuramente i fondi i fa obbligo alla Direziono del Partito di iniziare, senza indugio, una agitazione permanente per la cou• quista del suffragio uuiversale e), coordinando sistema. ticarnente ogni altra speciale agitazione, cho crederà via via opportuno iniziare, con quella continua e pregiudi– ziale per la conquistll del suffragio universale. 11 La tattica elettorale. Poche parole finalmente a proposito della tattica elettorale. (') Al principio della seliubl sncCCS'-IVfl. dlchlo.rarono di 1u1crlre lllHllllml anche I ilOCIUIIStl doli!\ Sfir(ICQ'ntl. (?) ,\ questo punto doWorilln<' 1\el giorno fu introdolt/l, ~n Jll'Op,ntn (\(.l]la ~lf'"I\Ol'I\ 1,:11IISC']OIT, l'/lg-f{luntil: fMtU) m1rllt fr/ft: (/(IUIII'.
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