Critica Sociale - XVIII - n. 18 - 16 settembre 1908
CRITICASOCIALE 281 istituiti ispettori viag-ginnti e degli addetti all'emi– grnzio11c; 2° si prom11ovc In. costituzio11<' di Uffici rii beneficenza e di luvoro; 3° ct 1 nccordo col Banco di Napoli, si istituiscono dc.2'1i Uffici di camhio nei centri rnn_ggiori dell'emiA'rnzione italiana. Come si vede, clunqu<', la le,:rge del 1901 1 J)Ur par– tendo dal s1rno concetto che remiµ-razion<' è libera, circonda g-li emiA"ranti di tutte le C'urc più atte a tutelarne i diritti o n impedirne gli illegnli sfrutta• menti. Una volta entrnta in funziono questa legge, dovevano bastare A'li uomini atti a s,•olgerla, per rendere la patria cmi,:rrazionc un fenomeno corretto e normale. S1rn11t11110 gli n1111rtitil'n11italistil'i. - T. La legge del 1901 tagli ava i<' un ghie a gran parte della sconcia speculazione cscrcitn.tn . im1,unemento per trent'anni a carico delln . pnrte pili mi8era dollfl. no8trn. popola– ,-,ione. Ma, gli intercs!:li capitalistici hanno una tale mcrnvig-liosa eln,;;ticità. o focolb't di ndatta111ento 1 da s,•entnre qualsiasi <'Olpo a loro da11110 . .Ne è uoa pro,•a ,•eramente eloJ(antù quanto è avvenuto in ma– teria dopo il l90I. Uarticolo 28 della nuova legge 1>rescrive che, per far fronte Alle spe!:!t' di tutela dei:tli emigranti, il vettore deve versure nlln Cassa de1>0siti e prestiti una imposta di L. 8 per og-ni posto intero di emi– grante, 1,. 4 per ogni mezzo posto e L. 2 per ogni quarto di posto. Que:4ta imposta doveva essa ,•enire J)Rµata effetti– varneate dalle Gom1>ni:nic di navii?nzione, on•e1·0 era nell'intenzione del legiRlatore che essa venisse tra– sferita sugli emigranti? Oli n.tti parhunentnri non ci dicono niente in pro– posito; ma alcune elementari considerazioni ci fanno convinti che a nessun Parlamento poteva \'enire in mento la mostruosa idea di far pagare a una emi– grazione f1lmelica, quale la nostrn, che non si allon– tana <lall'rtalia in buona parte se non perchè ridotta agli estremi della mi11cria, con una imposta il tri~te diritto di non morire di fame in patria. Inoltre - como osserva il prof. J·,urnacconc in un suo studio magistrale, che vol'l'oi lotto e medit1.tto da quanti si occupano della matcrln ( 1) - contro l'ipotesi che si volesse f11r pagare una imposta agli omigranti 1 stanno due ordmi di ohbiezioni: Primo: i benefici dori vanti agli emii:;ranti dall\tzione di tutela e di protezione non pos11ono essere ripartiti e commisurati indivi– dualmente nlla stregua cle!IA. somma da ciascuno pagata a titolo di imposta o per effetto dell'imposta; può anzi spesso avvenire che siano re1>ntate urgenti misure di protezione a favore di una s1>eciale classe di emigranti la quale cosi si avvantaggerebbe del sa~rifizio di tutte le altre. Secondo: La tutela del– l'emigrazione serve a~sai più ad interessi generali che a vantag!;'i 1>ersonali degli emigranti, e <1uindi è funzione dello Stuto da compiersi con le entrate generali dello Stato. La tutela dell'emigrazione mira a far sì che alla popolazione nazionale sia facilitato il ridistribuirsi soprtL un più ampio territorio econo– mico, in condizioni più f,Lvorevoli di quelle date dalla distrihuzione prodottasi nel territorio nativo per cause storit'he, demografiche, ecc.; mira a porre gli emigranti in condizioni iniziali siffatte che loro riesca men difficile e pili pronto il poter ftLr fruttare in un amhiente economico più propizio i loro capitali personali e matorhtli. Ora un'imposta cho ricada su gli emigranti tendo 1t produrre proprio gli effetti opposti; a peggiorare, cioò 1 le condizioni iniziali deuJi emigranti e ad nggravare il disquilihrio economi~o da cui l'emigrazione ern 1>ro,·ocata; ond'è un'assoluta ( 1 ) I.'lmpoRta sul tnnp,wtn <ltg/1 tmlurrmtl t l<I ""' ,,uldt»Z<>. (Unione Tl1101rraftco-~:dltrko Torlne1e). contra<ldizione tut~lnre l'emigrazione e porre un'im– posta 1t carico degli omi~mnti ! Auche se, in <1uesto contrusto, ,:rii effetti benefici delle spese a vantn~gio dell'emigrazione lasciassero un.'ecccdenza netta sui d anni dell'imposta, il bene– fi_c10 .sarebbe compC 'rrt.to dalla. nazione a troppo grave r1sch10 e sarebbe p ngato per tutti da un piccolissimo numero d'individui delle C'laesi pH1 misere. E, se è v('ro che, pur in un 1rncse di rlensa popolazione e cli scarsi capitali, 1111 forte e rapido movimento mi– g-rntori~ !HIÒ <'dscro c~g-ione. 11011 di soli vantaggi econon11c1 1 ma u.nohc <11 danni in conseguenza del– l'esodo dei più validi, della diRµ-regazione famif71iare e di nitri perturhnnwnti demografici <'he ne se;uono e d~ temporanei squilihr .nei coefficienti della° pro– duz1one1 non meno grnvos1 alla economia nazionale di quel)i da cm l'emig-razione stessa è Cfl.!?ionata· se anche tutto ciò è vero, sa!'cbbe sempre stoltezz'a il crcdol'C che un'impost" possa essere rimedio adeguato 1l q110Rti malanni. DisgrnziatnmentC', nitra cosa sono la. giustizia tri– butaria e l'opportunità 1 altra la forziL dei fatti eco– nomici. 'l'roppo RpeRSOsi dimentica dai finanzieri e dni riformatori che lo Stato, se può aempre deter– minare il contrihuenle eh diritto raramente ha la capacità di determinare quello u,' faffo poichè fra l'uno e l'altro sbt il fenomeno della tr~slazione il quale dipende dalle mutevoli conrlizioni cconomi~he ciel mercato. Ora per tacere dell'elemento della domanda di trasporto da parte degli emigranti quale era la condizione dt--ll'offerta del trasporto stesso nel momento in cui la legge del I901 entrava in vigore? (1) La tra,•ersatn. dall'Europa agli Stati Uniti è !-lervita principalmente dalla mllrina inglese e eia Compagnie ":dcscho col.leg!1te dfl accordi con nitre Compagnie eh a.I.tre ~iaz1on1dell'F.uropn centrale. l~siste dal 1892 1 fra 11 ,\orddeul!Jrhe,· l,toyd di Brema l'llamburo– -lmenka-/,inie cli Amhurg-o, la Red b·tar Line ·di Anversa, l'lfollaml-1-l11Prllw Lmie di RoLtérda.m un accordo rinnovatosi di poi nel L895, nel 1898, nel 1902 e intog-rato nel I903 con l'ncleaione della Compagnie Oe'11h·riLeTnmsatla11liq11e dell'llìtvro. In virtù di que– sto accordo, che costituisce il II t\'ordatlantischer l~ee~erei. V'erhm1d " {Sindacato delle Compagnie di :Nav1gaz10ne del Nord-Atlantico) queste Rocietà si sono. ripartite lo zone .d'emigrazione, cui i rispettivi porti potrebbero promiscuamente servire di sbocco in tal modo che a ciascuna di esse è assicurato il trasporto di una data percentuale di emigranti. La Compagnia che sta por superare la percentuale as– aeg-nn.tale - il numero de~li emigranti imbarcati è a tal uopo reciprocamente telegrafato ogni settimana - cl.ove rialzare il 1>r~7:zodel nolo, senza però essere O!>hh~ata n .portarlo p1u su di 160 marchi, allo scopo d1 for affhnre la 111tl'J!Hl degli emigranti verso le altre Società, il cui trat11co non ha ancora raggiunta la quota concordftta. I 1>rodotti sono messi in comune e quindi ri1>artiti secondo proporzioni fissate. Contro questo " JJOOl ,, sta però la concorrenza delle Compagnie cli navigazione in~lcso · ed è dal· l 1 urto cli tali intere:1si - a non tener c~nto di una poco sensibile co11t•orrenz1~ della Sraml11un•ia,i Ame• ,·irrm U11e di Copenhngen - chl" vien determinato il prezzo dei noli noi trasporto di emigrnnti dal– ~•r.:uropa settentrionale ngli Stati Uniti. l,e Compagnie lll1,.;"les1 1 che servono questo ramo di traffico si sono per vin. ~li successive ~usioni e ingra.ndin;enti, ri~ dotte n. c111que: Ln IV/11teStar J.ine. la C,mard LinP l'Amer[ran l,ine, l'Anrhor Linee l'Allcm lA11e delle 1 quali l'Amerùvm I.Alle va messa fuori conto, Perchè ( 1 i ''· J.us.i.cco:ut: 011,olt., Jlll!('.Ml e seg., e Inoltre le Relazlont l'a11tn110 o Luu.a111 fil dlRl'tino di legge 1ull'eml6(razlone e 1e Rela• zlonl 111\aervlzt dell'eml!fr&ir.lone dal 1902:Ili 1e<n-toS.
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