Critica Sociale - XVIII - n. 18 - 16 settembre 1908
276 CRITICA SOCIALE trina e la pratica per le quali si tende a 1'idurrf' a coutimti sterili comrti di sciopero generale i11surre– zio11ale l'azione del vroletarialo, la quale invece det 1 e esplicarsi normalmente (cioè all'infuori dei periodi vemmente dvoluziouart e/te può attraversare la storia di mi popolo) nella elevazione continua delle orgm1iz– zazioni operaie, fiauclteggiata dalla graduale conquista del potere politico; e ricordando altresì come i principt e i metocli del Sindacalismo rivo– luziomwio - per la sfiducia, gettata sull'azio1le par– lmnentw·e e in genere sulla conquista dei poter-i 1mb– hliti1 per la teoria dell'antistatismo e la, conseguente avverswne ad ogni intervento dello Stato, ecc., ecc. - stanno in aperta 011vosizione ai principi e ai metodi fissati dal Congresso di Ge11ovadel 1892 e successi– vmnente suiluppctli e integrai-i secondo il portato del– l'esperienza storicci fin qui compiuta dctl prolehu-iato; dichiara incompatibili con i priucipt e i metodi del Partito socialista la dottrina e la pratica del Sindacalismo 1·iv()l11zionarU>. Il Congresso ritiene inolire: che, pe1· conseguit-e nel campo politico quelle ri– fonne che possono agevolare la marcict ascendente del uwvimtento operaio, fissarne le conquiste o schiuderne di nuove, sia incongrua quell'azione puramente 11ega– ti1:a e di perpetua opposi2io11e, che dovrebbe, secondo i suoi JJropugmitori, esaspera,·e il fondamentale con– fl.itlo delle classi e afferman la irremediabil~ sterilità di tutti i poteri pubblici detenuti dalla oo,·ghesici; e che, pertanto, non è punto d'isfonne dai prin– cipi e dai metodi socialisti il valersi - co11trogli assoluti divieti di una pt·egiudiziale politica che a1·– 'resterebbe, nell'ora alt1tale, ogni opera di rifonnct - degli organismi dello Stato, (lei Oomun·i, dell'Ufficio del Lavoro, ecc., per fare opera positiva 1 ùtdirizzatci ad ottenere sempre nuove posizioni più t·antag{Jiose alle ascensioni p1·oletarie, così come è pw·e stabilito nello Statuto della Confederazione generale clet Lavoro. Come scopi, 11oi,flell'nzioue immediata del Partito il Congresso, innanzi tutto, proclama: 1° la conquista di tutte quelle leggi d'indole so– ciale ( Cassa di maternità, pensi011i operale, ecc.) che gli operai organ"izzaU verranno mcm mano concretando 1,elle loro richieste, noncllè quelle leggi (magistrature del lavoro, disciplina gitt1'idica dei concordati di ta- 1·ifl"a, ecc.) che la Confederazioue generale del Lavoro - 01'ga110 competente verrà, propugnando, nel senso tli 1·afforzare la classe 011e1·aianella sua lotta cont,·o le resistenze e gli asscilli capitalistici; 2° la più vasta e sollecita diffusione della scuoltt elementare e la sua completa laicità; 3° l'abolizione del dazio d·i frontie-ra sul gnmo; 4° lei JJiù t•igorosci campagna di ·opposizione anche per guareulit·e i mezzi finrmziari indispensabili alle suindicate riforme - contro i minacciati -incre– menti delle s11esemilitari; 5° e, infine, un'attiva pro1x1ga11daper il suffragio universale, con i suoi corollarii - rcippresentanzci pro– vorzionale e i11ùennitcì.ai deµutati - senza dimeuti– care nel frattempo la i11te11sificazionedelle iscrizioni elettoraU e lei conquista di quelle facilitazioni <;he vemiero designale sollo U nome di " leva elettorato " - JJerchè sia possibile, con questo incremento di forze elettorali proletarie, risauare la vUa politica del 11fez– zogionw e fornire le energie necessar·ie al successo d·i un 1 azio11e schiettame11te riformatrice. Il Congresso, infine, noll'imminenza delle elo:r.ioni 11olitiche generali, delibera: che l'azione elettorcile del Partilo s·i esplichi sulla piattaforma delle riforme indicate; che si ratifichi la prat'ica, seguita finora, della, autonomia in fatto cli tattica elettorale, conformemente al deliberato clel Congresso cli Roma del 1900. N. "B.U,D!XI - I. BON0:'111 - A. CABRIXI - I,. CALD.\ - O. CANJ::I'_\ - o. B. CERU1'TI --- P. C111ES_\ -– P. CIOTTI - R. COPPEl,LO - L. D'ARAOONA - C. DELl}AYALLE - .F'. MARAX - F. PAOLl,\ltl - C. PHAMPOf,INI - li\ QUAGLINO - E. HEINA C. RICCIAIWI - R. lt100l,A ~ C. 'l'nE\'BS -– Jr 'fURATJ - A. VERONANINI. PER LE Mill CONCLUSION Oopo f,'lodena. Come resistere alla. tentazione? Quel Congresso di Modena è stato così sintonrn,tico ! E i due primi articoli della Critica del ·1° rivelano così manifesta– mente la malavoglia di chi crede di esser costretto n combattere le niie conclusioni ! Come resistere alla tentazione di profilare qui 1 sulla Critica, la dimo– strazione che, di buona o di mala voglia, le mie conclusioni si imponanno, se non al Congresso, al Partito? Ai moribondi non si nega nulla. Ora io, come r e– latore, puzzo già di cadavere, schiacciato sot.to la grave mora dello palle nere. Quindi la Cr itica mi consentirà lo sfogo. . • * O si vira di bordo, o 13i va sulle secche : questa la premessa, che io - nolle mie conclusioni - ho cercato di dimostrar vera riassumendo i rapporti che attualmente intercedono in Italia tra Partito socialista e proletariato da un lato, e Governo e borghesia dall'altro. E la sintesi di questi rapporti fu facile; noi perdiamo terreno nel campo politico. :Nessuno ha negato esplicitamente; anzi le critiche di molti non fauno che reet1re nuovi argomenti. La stessa pretesa impossibilità del blocco non si risol– verebbe, infatti, in una nuova ragione di debolezza politica per il partito socialista, che. è riformatore per definizione e per necessità, e che non può certo illudersi di " riformare 11 sul serio, se altri partiti non lo aiutano? E ancora. Questa sensazione molesta, ma chill.r0. 1 cho tutti i problemi concreti da noi agitati non ap– passionano nessuno per quanto tutti sentano che abbiamo ragione - non si spiega che in un modo solo: ognuno sente - per dirla in volgare - che contro la forza la Ì'ar;·ion non vale.
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