Critica Sociale - Anno XVIII - n. 16 - 16 agosto 1908
CRITICA SOCIA.LE 249 tevoli " risultati ottenuti dal movimento proletario italiano, in questi ultimi anni, in materia di con– tratto di la,·oro, cli organi.r.zazione, di legislazione sociale, ma constata che, anche per effetto di questa avanzata proletaria, IG classi dirigenti, colla proprht or~anizzazionc, colla piccola rcazio11e di Stato (po• lizifl, tribunali), colla nlleanza clericale, oppongono ormai una resistenza. così salda n. ogni nostro passo ulteriore, che, per ,·incerla, ò inevitahilf' per noi mutare terreno, lavorando a conquistal'O una piit ampia. libertà di propaganda e pilt numerose o ag– guerrite forze elettorali. Di qui, senza alcuna rinuncia n proseguire nella dife~a economica e nello richieste legislative dogli orga11ismi operni, nè a porre in compo, doporo11quistate le 11uot1e forze elettorali, altre rivendicazioni maggiori come le pensioni operaie e il riconos{'imcnto lcgnle (?) delle funzioni e dei diritti delle Leghe e Camere del Lavoro - la piat– taforma disegnata dal J\lodigliaui, per le elezioni e la legisla.tunt prossime, si sostanzierebbe: nel suf– fragio universale e nell,l indennità ai clrputnti; - nella abolizione o mitigazione delle leg~i di P. S. o pcnnli che inceppano il diritto <li riunione e la pro• pngnndn (riduzione delle pene per g-Ji attentati alla libertà in occnsionc di movimenti l'O!lcttivi - cliscri• minnzionc dr! eosidetto eccitamento a reato - ri– forma pennie <le-Iladiffamazione - reati di shunpa ai giurati) - e nell'amnistia da. promulgiu•si per legge. Queste riforme, potendo ottenere l'ac\C'sione di quanti non amano lo Stato mancipio del grande ca– pitalismo, nn•crsano il monopolio privato dei servizi pubblici, il parassitismo protezionistico, l'as:Sorhi– mcnto delle risorse pubbliche nella. produzione guer– resca dei cantieri privati, e vorrebbero, con pili ampio e:rnrcizio di libertà, risanato il )Iezzogiorno, favorita In produzione, la coltura popolare, l'assi– stenza sociale e laicizzati Stato e scuola, consigliano - cd è ar~omento della seconda parte delle proposte Modiglia11i - di tenhu·e, a inizhitivn. della direzione del Partito e del Gruppo parlamentare, e anche a dispetto della pregiudiziale autonomista, un grande blocco elettorale fin dal primo scrutinio; e, solo nel raso che non riesca di stringerlo, l'appoggio, nei hallottaggi 1 ai candidati affini che accettino il pro– gramma indicato. )foto subito che, fra le prime e le seconde con– rlusioni, nelle quali appaiono, per la pl'ima rnlta e come di sfuggita, propositi cli n11tiprotezionis111O in– dustriale, di nazionalizzazione di ser vizi pubblici e di riforma tributaria, non illustra.te da opportune premesse - manca, o alme no non s i dimostra, una palese e sufficiente armonia. Noto ancorn. che vi è un'evidente sproporzio11e -- non vorrei dire incou– .r;1·uenza fra la richiesta del suffragio universale, rafforzato dall'indennità, e le altre minutaglie penali o di polizia, delle quali - salvo per la dilfomazione, che anch'essa mal i,'incastra nel complesso - l'op– portunW~ ciel farne oggetto cli speciale agitazione mi sembra molto discutibile. Sia perchè lo nostre leggi, in materia di riunione, di propaganda, di at– tentati alla libertà e di incitamento a d9lìnquero 1 non possono dirsi, 1n se stesse, illiberali tali lo fecero, in dati periodi, l'arbitrio ciel Governo e la servilità dei magistrati; ma questo è affare di poli• tica generale e non di formule di legge -; sia perchè non è a. questi lumi di sindacalismo rivoluzionario che spereremo di ottenerne la. riforma in senso pit'1 largo. Quanto alla. competenza del giurì per tutti i reati di stampa (anche di azione p1·ivata ?) e fi.ll' amni· stia per legge, esso fanno parte hensì del bag aglio programmatico della democrazia, ma l'importanz:l pratica ne è assai dubbia (ci crndcte voi il un'amni· stia che dehha essere legiferata dalla maggioranzn della Camera ... contro il rifiuto del Governo?) e, ad ogni modo, tutte queste minori riforme al pari delle prccedf'nti - risentono lu preoccu1>nzione del– l'avYocato, e stonano, ripeto, per le dimensioni, in una piattaforma, la cui trave mnestra ò nientemeno che il suffrngio universale. Circa il hlocco... quasi obbligatorio n. pnrte che non credo affatto alla possibilità di uno iniziatiYa concludente della Direzione e df'l Gruppo - s•è di• scnsso girt nelle colonne del 'l'empo: qui lo stesso 'l'reves nblninclona il suo compflgno d 1 arme, di cui pure approvava il pia.no gencrnle strategico. J\fa umi ulteriore discussio ne rius cirebbe accademica. Quando si pone come caposaldo una riforma così ardita cd assorbente como il suffragio universale, convcrrcbbC' prima cli pal'lar cli blocco - vedern se c'è dav– vero, fuori del nostro campo, chi lo accetti e lo cal– deggi sul serio; e, in attesa, In libertà delle Sezioni ò il criterio più Rnggio e meno pericoloso - scnz:l dire che, praticamente, è il solo f}Ossibile. . * * )(a ciò che a me piì.1 pt·eme,·a di ossennre è allrn cosa. ro diffido - d" convinto Hperimentnlista - di queste improvvise" virnte di hordo ", che suppongono un succedersi discontinuo, nella vita del partito, di fasi uette e precise; e ,•i vedo una prova di pili di quell'isterismo sentimentale, e ,•orrei dire (senza of– frsa all'ottimo J\[odig-liani) di quel dilettantismo po– litico tutto latino, che, balzandoci or su questo, or su quel ramo, senza continuiti\ di azione e di pro– positi, ha disperso tanta parto delle nostre energfo in vani conati. Si capirebbe, se veramente la nostra via - la buona via hattuta sin qui, coi risullati C'he riconosce lo stesso Mocligliaui - fosse dav,·ero inte– ramente ostruita; oppure (ipotesi contraria) se l'azione e la meta proposteci fossero definitivamente esaurite e raggiunte. ]ifa l'una cosa noo è più vera dell'altra; come è tendenzioso e fantastico quel profilo di una borghesia (italiana) che, a un tratto, si sat'ebbe chiusa nella corazza e fatta bacchettona e feroce. La borghesia non fu mai pili liberale del suo interesse, magari mnlinteso; e, se orn, qua e là, si ripiglia e irrigidisco un tantino, non lo fa più di quel ohe do– vesse pl'eveclersi, per impuls.o di naturale difesa, so· 1>ratutto sotto gli nttaechi così poco abili ciel sinda– calhnno. IU ftalia è latina - ossia e1-!senzialmentc nccomodante - anche la lotta di classe. La re1tlti\ 6 che la nostra azione vcrn.rncntc pratica - si chiami pur riformista - è ancora, purtroppo, ngli inizi i, a malgrado dei voli subiettivi del desiderio . .A mautenorYela hanno contribuito senza dubbio le infinite contraddizioni, le oscitanze dei dirigenti il partito. 'l'uttavia l'esperienza ci fu maestra e noi possiamo oggi notare tutte le deficienze <li un 1aziono, nel suo complesso henefica. Deficienza nella coscienzo, ancor selvaggia, eh troppa parto delle mnsse; defi– cienza di interesse politico e cli azione politica nelle stesse masse organizzate; deficienza di operosi ti\ in– telligente o ben distribuita noi dirigenti il pat·tito, sopratutto nel Gruppo parlamentare. Onde il socia– lismo - salve lo onsi - è quasi ancora un frutto aristocratico, fra movimento proletario e ozione po– litica permane un hyatus non facile a colmarsi, e l'azione parlamentnro è 1 nel complesso, un aborto. Non si nega che a riparare ad alcuni di questi guai - al primo sonatutto la campagna per il suffragio universale snrebbe adattissima. lo consento pienamente colla Kulisciolf quanto al suo valore pe– dagogico1 ammetto che la mia " le\·a elettorale ,, ne avrebbe il più efficace e automatico dei contrihuti, e credo io pure che pecca di eccessh·o quietismo la obbiezionocli .\Jtdl'iulli odegli alt:-i,che nnatale riforma non è an~ora abbastanza « sentita ". l,a connessione poi del suifrngio universale - o anche solo dello
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