Critica Sociale - Anno XVIII - n. 16 - 16 agosto 1908
CRITICA SOCIALE 2H forme sociali, non tarderebbo a scendere - nel paese Atesso• - nel sepolcro ove riposano i progetti delle nostre terribili, quanto molteplici agitazioni. Vi sooo momenti in cui occorrono, sovratutto, duo rorze: la pazienza dell'attesn o il coraggio dell'utopia. Abbiamo, In questa vigilia elettorale, e l'una e l'altro! '.J'Orluo. Gn:1,10 CASALINI. PER LAPOLITICA DEGLI ORGANIZZATI Bonomi, Modigliani, 'l'roves, Turati... Quali saranno le correnti del riformismo nel prossimo Congresso? Confesso ,ubito che del Bonomi non ho letto nulh1. ma, a giudicare da quel che no ò stato riferito qui o in altri giornali, mi pnro che egli sia nel giusto più di tutti gli nitri, o che del resto il Turati, in quella sua direttiva media 1100-intc~ralistica - come ha voluto chiamarla - sia pil't vicino al Bonomi che ogli altri due nostri nmici. Noi ondiamo tutti i giorni preconizzando da anni il prevalere delle forze collettive sulle forze iadi, 1 i– duali dis1>0rse, e pure crediamo di poter fare la po– litica come la vecchia democrazia italiana, così glo· riosa del resto e spesso anche vittoriosa; credi:rn10 di poter compilare sulla carta dei programmi piÌI o meno vasti e lanciarli nelle folle come scintille tra le polveri, perchè ne nasca uno scoppio sia pure incruento e senza rumore, ma afcompagaato da fiamme .... purificatrici. Sono turni che ci arrovelliamo nella ricerca. di un complesso di riforme, e centinaia ne abhiRmo escogitate, discusse fra noi, poi date in pascolo alla pubblica. opinione, proposte in Parla– mento: e la pubblica. opinione non s'è scossa, il Parlamento ha bocciato sempre, perchè dietro gli scnrsi proponenti non vedeva rwssuna massa "Ompatta ed ngstuerrita. C'è bisogno di ricordare degli esempi a tutti noti? Di tanto in tanto qunlcho piccola, ma benefica ri– forma (per esempio, aboliziono ciel lavoro notturno e legge sulla risicoltura) veniva fuori, perchè im– posta rtal volere assiduo e porsovornnte clegl'interes• sati.. .. gccoci qui: il volere dCA'liintere~sati. .Perchè noi veniamo predicando da molti anni - e con noi 1 ad onor del vero, molti appartenenti a partiti cosi– detti borghesi - la necessità. della politica realistira, cioè fondata su forti infere.'l'iit ,-Mli, e poi ci veniamo foggiando degli interessi immai:rinnri, cioè non sentiti. Per esempio, il famoso suffraJtio universale. So ne parla con periodica insistenza da nlrneno quattro anni: ebbene, siamo riusciti ad intcressani le masse? No, mai, ap1>unlo perchè è una riforma. che, di fronte u.lle masse che valgano politicamente qualcosa (e son quelle che possono aiutnrci nella lotta}, è di una utilità molto limitllta. L'operalo sente vagamente che - a parte la questione del suffragio femminile in fondo, la conquista del suffragio è legata non tanto alla sua condizione sociale quanto alla sua volontà, e nei maggiori centri frequenta scuole serali e private 1>er potere anch'egli manegi:riare l'arma formidabile; e sente che il suffraA'io universale ora vorrehbc dire Pentrata in lizza deA"liincapaci, inca• J)RCinon perchè analfabeti, ma pcrchè privi di quel po' di coscienza dei propri interessi ·che basterebhe a infondere la. volontà cl 1 imparnrC'... Lo stesso potrebbe dirsi di altro riforme che ven• gono fuori ora, e che son certo pili pratiche cli quella: leva elettomle, indennità. pnrhunentare, scru– tinio di listn, riforma tributario, ccc. Se il partito socialistn, lo ,·oter1\ nel Congresso di Firenze, avranno esse In. sorte del suffragio univer– sale e delle spese militari, o quella del lavoro not– turno, del riposo festivo, ecc.? Qui deve ni:rA'imrsi tutta la discussione nostra: scegliere un complesso di riforme che possano H'r– vire di piattaforma elettoral~. e cioè non ascratra– mcntc utili o giuste, nH\ 1>raticament0 attuabili, so– pratutto perchè .~enl1fe. Si 8R del resto che le riforme impOPlte dall'alto e non chieste dagli interessati ri– mangono in µ-eneralo lettera. morta, quando non ri– sultino addirittura. dannose. lo ehbi occasione cli esprimere altre volte la mia. convinzione, che il di– sa1rio e la. corruzione J)OlitiCIL cd amministrativa del Mt?zzogiorno d'ltnliR chbcro In. prima radice nell'im– pre1>nraziono di quelle regioni al sistema rappresen– tati,•o. Orn, qunl miglioro modo di verificare la maturità di certe riforme che sentire l'opinione degl'interes– sati che hanno una corta coscienza di sè, cioè, poi, nel caao nostro, degli opera.i or~nnizzati? li part.ito sociBlistn dO\'e smettere una buona volta cli 0sserc il partito degli umili, dei disorf!anizzati, ciel prolctfll'iitto dclln misol'in. 11 partito socialista non ò un pnrtito di scntimentali 1 ma un partito <li cla!lse: i disOl'A'flnizznti c'interrssano come matn·ia o,·ga11izzabile; dei miseri e degli nffamati - da non confondere coi clisoccu1>ati ci dohbiamo interes– sare come devono inter cssnrsene tutti i partiti. cioè 1>er iyime soriale e per crea.re lavoratori evoluti non solo socinlmente, ma tcc nicamcntP, e quindi claro maggiore incremento alla produzione ca1>italistica. )(a, all'inruori di questo desiderio di accrescere la gente produttiva e cli decimare la delinquenza. il partito socinlisla devo essere unicamente cd esclusi\'amcnte, i;e vuol vivere, non glì~ la coclfl, ma il portavoce intelligente, l'interprete delle aspirazioni dei grandi orgnnismi operni. Voi, caro 'l'urnti 1 credete che ciò possa avvenire fra.... cinquant'anni. Ma ,•oi stesso scrh•ete: - il dif– " fìcile è interessare alla riformn (della " leva elet– " tarale,,} .... gl'interessati. ,:: ciel voto come della " coltura. intellettuale: lo de11iclera.e lo apprezza chi u. già lo possiede . .B, comunque, per far che lo si " voglia, che lo si conquisti, rmwieue materim·lo di " he11efizt immediati, 11resntfa,-fo come mezzo ad un u. fine. Jt fine sono le riforme,,. Oru, codesta riforma generalo volitira - che per voi ò la " leva elettorale,, n.ccompngnata dall'inden– nità parlamentf\re e dallo scrutinio di lista (lo cre– dete davvero miracoloso senza la. propor:donale ?), per l'amico Modigliani acldiritturn. il suffragio uni– versale - a qunli nitre riforme, c11indole piìt stret– tamente efonomira e quindi più .... i,iteressanti ver gl, int,rn1sufi, dc,•e s~n·ire? \'oi qualcuna ne accen– nate; incremento ni puhblici seni1,\ riforma tribu– tari11, nrhitrati e assicurnzioni operaie. Credete che in silfotto ar)!omento l'opinione del Circoletto, po– niamo, l•:dmoudo De .\miC'is, di Ci•stìglioa Fibocchi, o clellu. Hozionc J~urico Ji'crri di Decollatura ,·alga. piì1 cPun voto clc\lR.Fcclcraziono metallurgica o dei postelegrafici? Questi ultimi, anzi, vorrete negare proprio voi che abbiano un:t Rpeciale competenza per interloquire se si trntta <li "' incremento ai puh– hlici senizi ,, ? E così si potrebhe dire di tutte le maggiori Federazioni e dellR stessa Confederazione ciel Lavoro n propo~ito di u. orhitrnti cd assicurazioni operaie .,. La conclusione? si <lit·il. :\li par chiara: credo as– solutam('nte cht scartarsi il progrnmmn. )rodirrliani perchò non si collega, come tn('zzo n fine, n nessu~ pro• grammn di riforme sociali, o contiene ancora buona. parto rlol v('ccbio bagaglio aentimontale del nostro partito (vittime politiche e relative 111nnistie,elevate n prognunmn elettorale!). Crodo invece che l'idea riel 'l'urnti, sostanzialmente g-iuPlta, dchba. essere mo– dificata nel RC'nso,che noi dobbiamo additare al pro· letariato organizzato d'ltnlin qunlcho riforma di quelle cosidette politiche, che potrebbe essere la '" leva
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