Critica Sociale - Anno XVIII - n. 16 - 16 agosto 1908

CRITICA SOCIALE uno più ristretto: dovremmo ridurre il corpo elet– torale a un piccolo nucleo di nrn.ndarini. La. ragione che consiglia Pallargamento del suf• fragio è essenzialmente negli interessi, i quali hanno diritto, perchè tali, di acquistare una. voce, che l'e• serciiio renderà a mano a mano sempre pìù cosciente ed il\uminatn. La libertà di organizzazione proletaria, la lotta di classe combattuta sul terre110 economico, traggono seco il corollario inelutta.))ile del diritto di suffragio amministrativo e politico. Questo è nel beninteso interesse delle stesse classi dirigenti, quando esse non sognino il so~no folle di ricosti– tuire, anche nel campo economico, l'antica servitù. Masse operaie e contadine, che riescono a organiz– zarsi in l.1cghe di 4 a 5000 aderenti, 1>aganti e di– sciplinati, come avviene oggi per esempio nelle Pu– glie, e non ha11no 1 come a Sansevero, che due o tre– cento elettori (vcggasi recente intervista di Luigi Montemurtini nel Momento), debbono disperare di poter vincere coi mezzi legali le camarille che le opprimono, e sono portate di necessità. alla rottura delle urne, agli incendì, aJlc deva~tazioni. l,a perio– dica epilessia delle folle meridionali non ha altra cagione che questa - e il solo rimedio possibile è appunto il suffragic-. Del resto, non è il partito socialista che ha da te– mere l'avvento alla politica elettorale di una più larga parte di 1>opolo.Quale miglior esempio della Uuasia? Anche ivi l'analfabetismo tocca il 60 °; 0 , su per giù come nel nostro Mezzogiorno. Eppure la prima Duma eletta a suffragio universale riescì, nella sua grande maggioranza, schiettamente democratica e, nella seconda, i socialisti eletti, su 470 deputati) furono ben LlO, proporzione non mai raggiunta in alcun altro paese d'Europa; dei quali 25 erano con– tadini autentici, Yestiti del loro tradizionale costume russo) ascritti al partito sociulisla dei la,•oratori (Trudovìlli). La stessa Austria) dove pure le i:azze dalmati, slovene, tecche ecc. non hanno nulla, per analfabetismo, e aggiungiamo per superstizione cat– tQlica1 da invidiare ali' Italia, mandò, col suffragio universale, 83 deputati socialisti nel Heichsrath. Che la campagna del suffragio uuivcraale sia de– sthrnta ali' insuccesso perchè 110n sentita, è anche questo uno dei soliti sofismi destinati a dissimulare la svogliatezza e la prevenzione contrarht. Nessuna propaganda, e sopratutto nessuna propaganda vera– mente utile e seria, è originariamente sentita dalle masse. Se dovessimo attendere che il sentimento dol– i' utilità di uno strumento nascesse per g-enerazione spontanea 1 probabilmente non inizieremmo mai al– cuna conquista, perchè esso non può veramente na– scere spontaneamente se non in seguito all'uso in– telligente dello strumento medesimo. Se, quindici anni fa) quundo si gettarono lo basi in Italia ciel partito sociali~ta politico, ci fossimo sgomentati perchè, non solo non era sentilo, mo. era anzi cor– dialmente av,•ersato dallo stesso partito operaio, cui la " conquista dei poteri " pareva un'eresia, saremmo ancora a baloccarci coll'anarchismo politico e col corporativismo operaio. Ma In suggestione, la prepa• razione, la fede degli iniziatori hanno presto aYuto ragione ciel misoneismo della folla e de' suoi mentw·s di quel tempo. Si aggiunga che la campagna pol suffragio uni– versale non ha. bisogno di aver raggiunto intero il suo SCQJ)Q per ottenere dei risultati importanti. Prima ancora cli essere consacrata in una logge, essa aYJ'à suscitato una quantità di energie, richiamando l'in– teresse del maggior numero adorno a quelle riforme concrete, delle quali il suffragio universale dovrà essere lo strumento - perchè non è dal punto di vista dottrinario del diritto astratto dell'uomo citta– dino, ma è in vista di benefizi immediati e concreti da raggiungere, che noi doHemo organizzare la pro- pagunda. 0i più: e:-.sa stimolerà il presente sistema di voto ristretto a dare, nel fmttempo, tutti i frutti di cui ò capttce. Xoi vediamo che o~gi non solo la frequenza degli elettori alle urne, ma anche la loro proporzione nelle liste elcttornli, non sta tanto in ruppo1to col numero degli nlfaheti, quanto dipende <lai!' interesse destato nei cittadini intorno a deter– minate questioni e conqui~te. Così, mentre, nella provincia di Torino, la percentuale degli alfabeti mai;chi è dell' 88 °/ 0, gli elettori toccano appena il 32 ° 0 ; in quella di .Milaao, ris1)Ctlivnmente, abbiamo il 77, 6 ¼ di alfaheti e il 30, 8 ¼ cli elettori; iu quella di Reggio Emilia, invece, gli alfaheti i;ono appena. il 58 ¼ e gli elettori sulf!ono al 37,2 "/r,- La. " leva elettorale 71 propugnata dal 'l'urati - che nelle provincie del ma:;rgiore analfabetismo non da– rebbe quasi alcun risultato - troverebbe, nella cam• pagna pel suffragio universale, n.utomaticamente la sua spinta migliore. . . . Ma io non potrei abbandonare questo discorso senza ripetere ciò che ho scritto altre volte, a costo di urtare tutti i misoneismi degli stessi socialisti maschi, i quali sull'argomento o sorvolano (con1e fo, il Modi~liani) o fanno le più cuute e meticolose ri– sen·e: il partito socil-',lista non può propugnare un suffragio universale, che non sia univer::,ale sul serio e sincernmente, che non sia cattJso alle donne. n diritto e l'interesse delle donne lavoratrici, im– piegate, professioniste - a esaern parificate all'uomo nel. diritto politico, come lo :;ono, e co11 maggiori carichi, nel dovere sociale, non ha piì.1 hi::1oguodi es– sere dimostrato, almeno frn soci,ilisti. Ciò, su cui è necessario insistere ancora, è l'iutcrm~se urgente, de– cisivo, che i lavoratori e i socialisti hanno a non disgiungere i due sessi in una. <1ucstione, in cui la differenza di sesso non ha nulla eia ,•edere, e solo il dominio cli sesso - non meno esoso del dominio di classe - potrebbe accampare dulie obieiioni. Il partito socialista non deve e 11011 può dimcnti• care elle il movimento femminista si affacciu. e si accentua. ogni giorno più in tutti gli Stati civili e, so non sia integTato dallo spirito operaio e socialista, si accentua sopratutto uel senso borghe1,e. Sono le pro• fessioniste e le disoccupate cle11'1.1rb:1tocrazia femmi– nile che tendono a pigliarne la clirez1one, onde il dubbio che si arrivi a una concessione del diritto di voto alle donne per categ-orio privilegiate ò tut– t'altro che arbitrario, e ciò :mrchbe un tremendo colpo di mazza su le sperauzo e le rivendicazioni delle classi proletarie. D'altro lato, è inestimabile la quantità. di energie cho il partito socialista potrìt. ricavare da un'attiva piu·tecìpazionc delle donne allu sua propaganda. Do• vunque lo donne si misero in cu.mpo por la conquis,,~ dei diritti politici 1 esse portano un forvortJ, un eu– tm:1iasmo, una fede che trnscintrno le masse. Keir Hurdie, il leader inglese ciel Lahuw· l'arty, afferma che ucssurh\ questiooe, in quei;t'ultimo mezzo secolo, nppaijsionò tanto il proletariato ingfose, <1uanto la riforma del suffragio e la sua estensione al sesso femminile. I meetings più affollati sono quelli con– vocati da donne: una orntrice ò sempre sicura di trovare un vasto uditorio, sicurezza. che non sempre letifìca ugualmente gli ag-itiitori del sesso forte. ~J chi può dirci se anche in Italia non avremo i 11odcsimi effetti: l due recenti Congressi femminili di Roma o di Milano ha1ino pur rll'elato stoffe di oratrici e di organizzatrici che non si sospettavano, già in questa prima aurora del lol'O movimento. E nella stessa 'l'urchia 1 chi avrebbe supposto, fino a pochi giorni fa, che la rivoluzione penetmsse fin dentro gli harem, e che tlovE'.::,serovedersi le donne

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