Critica Sociale - Anno XVIII - n. 15 - 1 agosto 1908
CRITICA SOCIALE 237 Di fronte a questo aumento sempre più cospicuo del sussidio municipale, quale ru l'azione della ca– rità privata? Nel 1903 le entrate proprie dei patronati scola– stici - esclusi gli avanzi di gestione - arrivin•nr10 a L. 20.584, ivi comprese le oblazioni e il pagamento di refezioni concesse a scolari non poveri. Nel l906 07 esse salivano a 23.364, mentre l'onore del Comune si quadruplicava. fn quest'ultimo anno te:entrate pro· prie dei 35 patronati, per oblazioni di privati, rag– giungevano solo il 17 ¼ dell'intera somma di cui essi disponevano; 1'83 °lo era dato dal bilancio civico e dagli assegni di altri enti pubblici. D'onde si ricava che le amministrazioni conserva– trici, pure non volendo fare dell'assistenza scolastica un servizio municipale, vi furono trascinato di fatto, per quanto riguardava l'erogazione di fondi, a causa dell 1 insufficenza. dell'iniziativa heneficA- privata, desi– gnata come la formula più saggia da invocf\re e nt– tendere. La beneficenza privata fece bancarotta, ma le amministrazioni consenatrici continuano a mt1n– tenere in vita. i patronati scolnstici, impinguando le loro casse anemiche col denarn di tutti, e così man• tengono l'illusione che sia la privata. filantropiiL <l provvedere, mentre ò il denaro pubblicodricnvato coll enorme prevalenza dai dazi-consumo. Una più abile, ma - nello stesso tempo - più sfacciata politica di classe sarebbe difficile ima• ginare. A completare il quadro giova ricordare la len• tezza, la impreparazione, la mal celata freddezza con cui venne applicata la legge Orlando, che pu1· doveva aprire il varco a nuove iniziative, a nuovo audacie, a integrazione dell'istruzione elementare. La sesta classe - per uon citare che il fatto più cla– moroso - fu istituita allo spirare degli estremi li· miti legali, e lo fu in tal modo, che l'esito non po– teva riuscire pili disastroso . .Le recenti statistiche danno queste cifre: Jnscritti alla 6 1 nel 1907-1908. Maschi 144 iu 5 classi Femmine 174 in 6 Si voleva dimostrare l'inutilità di questo nuovo corso elementare e si è - pei superficiali - riusciti. Nelle nostre indagini siamo stati molto accosto alle cifro per dimostrare - a base di fatti ino1>pu– gnabili _: l'insufficenza ?~ll'azi~ne e~ercitata dalle classi dirigenti in fatto d1 1struz1011eelementare, pur anco là dove esso si mostrarono più intraprendenti e audaci. Quanto sia avvenuto nei piccoli centri, dove il ritmo della vita è più pigro, qun.nto avvenga dove Je condizioni economiche sono più depresse, è facile intuire. 1\(a tutte le nostre ragioni di critica non possono essere rivelate solo dalle cifre. Non avere indagato il perchè della scarsa efficacia delle scuole elemen– tari non aver provveduto, con ogni mezzo, a richia– ma;e al corso inferiore e al superiore i moltissimi che se ne appartano, aver mantenuto le scuole ele– mentari più a servigio di quelli che possono prose– guire gli studi, che di quelli per cui sono l'unico mezzo d'istruzione, aver limitato la forma e. la so– stanza dell'assistenza scolastica, non aver ncavnto dalla trasformazione, che la leggo Orlando o permet– teva o imponeva, tutti i beni di cui si mostrnva capace: sono questi altrettanti demeriti delle ammi– nistrazioni conservatrici ed altrettanti capisaldi su cui può ergersi il nostro programma immediato di azione. Nou basta, con diligenza burocratica, accumulare statistiche su tutto il fluttuare della vita scolastica, occorre interrogarle, penetrnre nel loro intimo, tra– sformarle in preziose consigliere di miglioramenti progressivi. Non basta che la leva scolastica non abbia vuoti. Occorre che chi ha l'obbligo della scuola ne cavi tutto il bene che essa può dare e, se vi sono deficenzo individuali, d'indole economica o d'indole mentale, occorre che il Comune le conosca e inter– venga a dirimerle. Non basta che sia scritto sulla carta il diritto egualitario della istruzione clemen– h,re per tutti, occorre che il Comune• diit corpo alla formula astratta e assicuri, applicando h\ scuola ai bisogni degli individui, l'efficacia dell'insegnamento. ~la, sovratutto, occorre - con OJ?ui più forte richiit– mo - che la scuola attivi la ginnastica mentale, da cui deriva ogni futuro svihq>po intellettuale, e crei quella 1>assione dello studio, della lettura. dell'inda– J?ine, che è di per sò la più forte garanzia contro il pericolo dcll'inen·,ia psichica e di ogni insegna– mento dogmatico. ~oi pensiamo che v'è nella scuola elementare, ('Ome fu organizzata e(I è nrnntenutn. dalla boqrhesia, un conressiorrn.lismo peggiore di quello che può es• sere dato dall1insegnamento catechistico 1 e consiste appunto nellu insufficenza, nella scarsiL virtù dina– mica cli tutto l'insegnamento che si pratica in essa. Se la demoorazia (I) e il partito socialista credes– sero rli rendere laica la scuola, solo bandendone la dottrinettn, e se non provvedessero a renderne più larga e più intensa l'aziono, ad avvicinarla Ai bisogni della vita reale delle masse, a farne una forza ope– rnnte, invece di una. semplice decorazione, non tar– derebbero a provare la più amara disillusione, perchè un giorno troverebbero la scuola più confessionale che mai, inca.pace di creare le virtù di spontanea e individuale difesa contro ogni sorta di superstizione religiosa o sociale. Torb10. Dott. ÙIULIO 0ASAl~INI. (L)111 l•'rn.ncla SI ò su q11esta v\a. Il Pa11ot ~ un pedagogista di singolare •..aJore - deuuoeia,·a di recente I grl\nc11mRII <1cll'lnse• ,r,rnmento 1)rlmRrlo rrancCSfl e li raceva cc.nststcre 11cll'cecessl,,o 1Leceritrtuncnto, nOllR enorme parle data alll\ concezione 11stratta. nella poca rispondenza 1<lla realtà, alle nece8sltà dell1t vlla, nella brevità Oell'o\.lbllgo scolastico. UNLIBRO SUGLI " NTELLETTUALI,, del J>artito socialista italiano<•> Il libro di cui parlo contiene qualcosa che dal titolo non si vede e che pure ne costituisce il lato pili inte– re1santo1 tanto che non capisco come mai sia rlmasto quasi del tutto inosservato al nostro pubblico ed aucbo nl nostri giornali: ed è la grande simpatia Yerso Il no stro paese che spira da tutte le pagine, simpatia tanto j,iù sincera in quanto i vari capitoli del libro rurono scritti pel pubblico tedesco. L'antico redattore ctel IVoi-toiil"fs ò forae un po' anti– patico al pubblico dei Congressi socialisti per quel certo sussiego con cui egli vi interviene sempre, per lo. mania di volor sempre - col pretesto <li portar il saluto di qualcuno - trinciar giudizi o dettar COD!llg-lisulle cose nostre . .Ma ò giustizia rjconoscere che, fra quanti stra– nieri vengono ad assumere In casa nostra la posa di consiglieri, il llichels ò uno tra quelli che per lo meno parlano a ragion verluta, e che delle condizioni del no– stro paese hanno una conoscom:a diretta. L'autore, sebbene slnd~calit1ta, si ò trovato, come stra– niero, in u11aposizione d'imparzialità non eolo tra i sin- (') :.11cuELSJL: /'1•0/ttm•tfllo e 1.>o,·9heslouel movt,umlo soclaltsfa u,111w10. Torino, ooccR, 1&08.
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