Critica Sociale - Anno XVIII - n. 15 - 1 agosto 1908
CRITICASOCIALE 235 stellano e l'assessore per l'istruzione, naturalmente con le imnginabili attenuazioni di quest'ultimo, il giorno in cui il problema fu portato in Consiglio dal partito socialista. Intanto la situazione rimane questa: Popola.zio11e infa11tile dal 4° al 6° amio 15.591 (ultimo censimento del 1901): AsW 10-ba,ii (ede,·at• SllSSidiati . Asili urbani 110,i federati Asili suburba,it fecltraU • AsiU ttrba11i non s11ssidiati. Asili sub"rb<mi (Anno I00•1-05). ~li mero ISt:rlUI 17 1406 1105 IH7 720 228 34 5206 Negli ultimi tempi la popolazione operaia si è for– temente accresciuta, l'i ndustria - con nuovo slancio - ha. allungato hL sua ma.no au tµtta la mano d'o– pera femminile dispouil)llo. In vece un solo nuovo asilo privato fu cretto, por iJ lascito di un l:tenefat. tore, un altro fu conquistato dagli operai socialisti di uno dei quartieri più popolari, un terzo fu creato in contrapposto a <1ucllo confessionale esistente, nel centro del maggioro nucleo di ferrovieri, ed un quarto è in gestazione per iniziativa di un gruppo socialista. )l'on altra è la situazione attuale. H Comune - di fronte alla deficenza dell'inizia– tiva privata o al visibile accrescimento della pub• blica necessità - quasi non Ni è mosso. Esso si è limitato a stanziare il maggior sussidio di L. 3250, per permettere allo amministrazioni degli asili di portare a 600 lire lo sti1>endio vergognoso di fame delle maestre che vi erano addette. Non trovò modo di intervenire più eflicacumente, o con un maggiore annuo assegno, o con la creazione di nuovi istituti munici1mli, o con una maggiore e più sollecita vigi– lanza che sospingesse gli asili esistenti verso qual• che miglioramento igienico, verso lo svecchiamento dei sistemi didattici où amministrativi, che ora im– pernno in troppi cli essi. :Nell'annattl 1904-1905 il susai,Jio municipale era: L. 26.250 = L. ,, ,85 per iscritto. Da quell'anno, la som ma al è - proporzionalmente agli assistiti - di poco mutn.ta. W - colla maggiore evidenza - troppo poco, ma i l fatto non è casuale. A rendere 1>ii1visibile l'intima natura delle arn• ministrazioni municipnli, formate di numerosi ele– menti aristocratici od emananti dalle classi dirigenti, valga una sola cifra di confronto. Il Comune cli 'l'orino proYvede direttamente, con un istituto suo, all'educazione musicale di una pie cola schiera di giovani, prnvenienti da ogni classe. Xell'annata 1905-1 OOG essi non erano che 69 e co• stavano - dedotte le tasse - L. 35.140,47 1 cioè L. 509,28 per ciascuno. Non saremo certo noi che vorremo misconoscere li significato, il valore, dell'educazione estetico•mu– sicale, la cui importanza si allarga in..... sonore e liete onde di godimento individuale oltre ai confini della scuola o al cli là delle cifre del bilancio. Ma non sarà illecito, dal contrasto, trarre tutto l'iuse– gnamonto <:ho esso può dare. Se un'amministrazione, che non ha provveduto ai bisogni più prossimi e più profondi, invoco di tendere l'orecchio alle voci pia– gnucolose della piccola umanità che, abbandonata a sò nelle caso deserto cli luce materiale e intellet– tuale, immiserisce la sua inconscia anima, si lascia trascinare dalla. dolcezza delle melodie, non ha forse smarrito o,ttni contatto colla vita reale delle grandi masse umane? Il caso cli '11orino - sotto forme diverse - si rin– nova e si ripete o,·unque. Ma, appunto por ciò, la nostra vi:\ ne esce per– fettamente segnata. Or.corre che anche la questione degli asili rientri nel nostro programma concreto di lavoro. Negli enti costituiti dobbiamo penetrare, per sospingerli e rinnovarli. ColPopera della municipalità dobbiamo togliere l'iniziativa privata alla sua anar– chia ed alla ,ma insufficenza, sempre più sostituen– dovi l'aziono munici1>ale ( 1 ). ovratutto dobbiamo di– fendere, anche di fronte a questi istituti minimi di educazione e istruzione infantile, quel supremo ca– none di rettitudine e di sapienza didattica che è la neutralità in fatto di religione, e dobbiamo impedire lo sfruttamento ignobilo cho - in nome della carità - si fa, in tal genere cli istituti 1 del personale, sfrut• tamento iniquo in sè o pericoloso, perchè può allon– tanare da ossi gli clementi migliori, veramente ca• paci cli iniziare lo tenere creature alla visione sin– cera o intelligente della vita. tst,·uzionl' ele111enlare. 11 campo sarebbe stermi• nato, ma siccome, in questo momento, non tanto ci interessano i difetti dell'esecuzione, quanto i criteri dell'indirizzo generale, lnsciomo volontieri da parte quanto può rigtrnrclare deficenza di locali, insuffi– cenza di suppellettile scolastica, scarsa fede nei metodi didattici destinati a divenire gagliardi mezzi di ginnastica mentale. E neJ>pure ci vogliamo soffer– mare su alcuni argomenti di larga portata, solo tec– nici in RJ>parenzn, come quello del lavoro manuale, della preparazione igienica, della difesa sanitaria sco• lastica, che - risolti in un modo o nell'altro - pos– sono deprimere o esaltare le forze in formazione delle classi popolari. TI punto che ci preme chiarire è, essenzialmente, questo: quale reale contrihuto ha portato e porta, pel modo con cui è organizzata, la scuola elemen– tare alla diffusione della minima cultura indispensa– bile alle popolazioni lavoratrici? Ed ancora: con <1uale abilità e con quale larghezza, il Comune si è servito della lcglsla.zione scolastica per trarne il massimo bene coll'assicurare ai pilt la preparazione necessaria n dostnro il bisogno, l'umore, ed offrire la possibilit1\ cli unu. pili la.1·ga cultura? Se~uitiamo a contomplal'o il caso dei Comune cli •rorino. In esso la spesa complessiva. è - come si è visto - cospicua per l'istruzione elementare: ÀtOIO 1906. Spe11t Alunni Cla8<'1lno Scuole elementari diurne L. 2.t,33.521 26.997 L. 93,84 Scuole serali, festive, estivo n 108.27ij 12.922 n S,37 La le,•a scolastica, negli ultimi anni, anche per l'aziono della. migliorata le~isla.zione in materia, si venne completando o perfezionando, sicchè oramai non sfugge all'occhio vigilo dell'amministrazione un numero ragguardevole di fanciulli. Ma, accanto a questo consolante risultato, giova ricordare che le scuole private - o direttamente o indirettamente quasi tutte dominate dal confessionalismo - non hanno ceduto la loro larga clientela: Anno scola~tlco 905-06 90G-07 scuou: municipali 23.717 25.559 IJenencenzR private 1889 2435 1612 2871 Uno su sette alunni, rlte frequentano le scuole ele– mentari, sf11ggeall'in/tuenzu deU'iusegname11tomnni– r•i,pale. Contro questa concorrenza, tutta a favore delle scuole di ogni S0l'ta cli congregazioni, il Comune ( 1) Il concetto della munlCIJIRllizulone <le~II aslll fu 9,·01to, nel CoNtigtlo rom11ut1le (I\ Torino, dal locl1tll1ta pror. R. CIUllellano Il u 8Cttemllre liOi, nell'occ,asto11e (Il unfl sua Interpellanza sugll asm. (Vedi .Atti ourn,ctpaU).
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