Critica Sociale - Anno XVIII - n. 14 - 16 luglio 1908
CRITICASOCIALE 217 Abbandonando il terreno delle ideo generali, esso ai preoccupa dell'opinione, ubbidisce al comitati politici, ai gruppi proresslonall i ra un'opera subalterna di com– messo di brnmlnlstrazione. " Il Parlamento ò tanto dipendente dall'amministra– zione, la loro collaborazione ò cosl intima, che il sovrano è scomparso per diventare un lmplogato. Amministrativo per le Influenze che subisce, amministrativo pel suo metodo, il Parlamento ha oramai un'organizzazione in– teriore courorme al carattere della sua ovoluzione e alle neeest1ltà del suo lavoro. " .Ma questa e\•oluzionc del Parlamento si continua fuori di esso. · I tribunali invadono il terreno legislativo e col " diritto pretorio lf si sostituiscono al lei;islatore. La legge non comanda che nppnrcntemcntc: ciò che si chiama ohboclionza alla leggo ò sompliccmcntc l'in– contro della formula legisln.tiva collo regole dellfl necessità pratica, la corrolnzionc trn. la legge e il diritto preesistente. " Da questa evoluzione <lemocraUca non bisogna de– durre 1a soppressione della leggo e del Parlamento; hensì che un'altra concezione della leggo o dello (un– zioni del Parlamento ò In via di elaborazione. Ciò che dispare è 11concetto di una legge dittatoriale, emanata da un piccolo gruppo di sovrani eletti, I cui termini imperativi tolgono quasi ogni libertà d'azione ai citta– dini, al giudici, agli organi collotllvl J>ubl>llcl; di una legga lncnrlcRta di piegare i fatti a ccrtl suol principi: generali, 11 La legge perdo i suoi vecchi attributi di genera– lità, di permanenza, di fissità; si mette al servizio della democrai..ia. e, nella sua formulazione per opera di deputtlti fuozio11ari, vuol essere appunto una fun– zione della necessità e della scienza. 11 potere si espande nelle associazioni, in cui gli interessi privati, concertandosi, crenno una loro legge di solidarietà necessaria. Quello che fu " il potere ,, diventa amministrazione, coll11boraziono 1 intesa, con– venziono stipulata fra uomini di uguale forza e coltura. Il sindacalismoriformiste. In tal modo Pattuale costituzione economica e po– litica è attaccata contemporaneamente da due parti che tendono alle stesse conseguenze. Sono gli inte– ressati che prendono in mano i loro affrtri e riorga– nizzano la società nell'interesse del maggior numero. Sindacati operai o Sindacati di funzionari sono gli organi del socialismo e sono tutto il socialismo. Il Sindacato operaio, come dice Bernstein, socializza la fabbrica; il Sindacato dei funzionari sucializza lo Stato . .Ma questo sindacalismo è o non può essere che riformista. E' tutto il riformismo, che è azione. Sin– dacalismo rh•oluzionario è contraddizione in termini. La riorganizzazione della società. f1ttta ùa questi Sindacati - cellule della società futura - è una pra:ris, è un'azione, è una riforma senza soluzione di continuità. Le pregiudiziali rivoluzionnrio sono tutte di na– tura politica e contra.dli icono nllu.natura e all'azione essenziiJ.lmente positiva o prnticu del sindacalismo. Come ò n.ntisinclacalistn la tattica cosidctta rivo– luzionaria dei Sindacalisti, che, coi dogmi delle basse quote, della resistenza pura, dell'indisciplina sinda– cale, del localismo, dell'o:1tilità ai dirigenti, col di– sprezzo della mutualità e della coopernzione, colla propa~anda dello sciopero per lo sciopero, dello sciopero generale e della violenza, coll'ostilità alle tariffe e agli arbitrati, ccc., rappresenta 1·espressione teorica della 1>0,•erti1,dell"immaturità e dell'impo• tenza 'lei Sindacati, così ò antisindacalista l'antipar– lamentarlsrno e l'ostilità nlla leg-islazione sociale, perchò il Sindacato, per mfforznrsi, deve volgere a proprio profitto tutte le energie esterne 1>ossibili. E' pregiudizio rivoluzionario o nntisinclacalista l'an– tisovvenzionismo sistematico, nnche quando la. sov– venzione sht una conquista, non una concessione, e vi siano servizi sindacali da estendere e da 1>orre a carico della collettività, sotto il controllo dei Sin• dacati. Pregiudizio l'mtransigcntismo e l'ast&nsio– nisrno elettorale, perchò il Sindnrnto - se deve essere cellula della società futurn deve difendere l'operaio non solo come produttore, ma come con– sumatore, come padre cli famiglin, ccc., e difenderlo nelle rormo migliori. L'antidomocrntismo francese fa il g-iuoro dei rcnzionari. Dico hcno il nonomi 1 elio ciò che dà luce ad una conquistn. ò lo spirito a cui si inspira. 11 Rin<locato ù la forzn. 1·i voluzionnria della società; ma il Sinclucnto, per dirla col Sorci, non ù un Cir– coletto rivoluzionnrio, nè la sua azione si riduce tutta allo soio1,cro. ~ nidurre I Sln1acati a non e<ilsereche società di re– sistenza, ò opporre una barriera rormldaliile allo sviluppo del proletariato; è abbandonare quest'ultimo all'influenza preponderante del demagoghi borghesi; è impedirgli di elaborare, conrormemente alla sua maniera propria di vi\•erc, i J)rincip1 del suo diritto i è, In una parola, ne– gargli la poulbllità. di diventare una classe a se'. "(') J,;• quindi antisindacalista il rivoluzionarismo anar– chico dissolvitore, che non mira fje non a djstrug– gere, senza fare del Sindacato un organo vitale di ricostruzione o di ricomposizione sociale. 'l'utte queste pregiudiziali ri\'oluzionario sono figlie del vecchio utopjsmo socialista, a cui l'organizzazione operaia ha tolto per sempre ogni base. Il riformismoe i Sindacati. •rutto il Sindacalismo sta nell'azione costruttiva. " li moto ò tutto i il fine ò nulln ,,, dice J3ernstein. F. 1 in ciò che il riformismo sindacale si differenzia profondamente dal sindacalismo ri\'oluzionario. Il sindacalismo riformista oppone all'uomo sindacale asfratfl) del sindacalismo rivoluzionario, marionetta anarchico-stirneriana o piccolo-borghese e antisocia– lista, l'uomo smtlarale conrrelo. Non isola astratta– mente il 8111dacato, non ne fa il rappresentante del Lumpen11rol,tarir1t, caro ai rivoluzionari borghesoidi; non lo fossilizza nella contemplazione ciel futuro; non ne fa una fra.teria, come vorrebhc il Sorel, ul– tima mnnicrn, ·per attendere - sperando, sognando e scioperando n.llegramente - la venuta del regno cli dio sindacalista. Lo rafforza e lo fa agire nella vita vi\•a, piena, palpitante, conquistare ed esten– dersi nel presente, assorhendo e sfruttando dall'am• biente sempre nuovi elementi utili pel proprio svi– luppo. Religione, scuola, 1>0litica comunale, legisla– zione sociale, politica tributaria, ecc., tutto è oggetto delle sue cure, non per ser\'iro a ipotetiche premesse teoriche, ma por volgere tutto n vantaggio del pro– lcb1riato1 elevarlo, agguerrirlo, 1lhilitnrlo a far da sè. 'l'uttì gli studi sui Sincl11.cati dimo~trano quanti siano gli im1mcci all 1 organii~rn.·,dono o quali siano le condizioni porchò si sviluppi. Dcutsch, in un re– cente progovolo lihro sull'or~a.nizzazione austriaca C), rileva, per es., come il tardo svilnppo della orga- (I) 'i0Rt:1.: ,.·m,11h· ,oc-lnllslt dtl Simllrnl•, llil.11'. S6, (') J. ,,.:unn,: <lttthltlllt dtr 1i1tlt1Tt,tlll1trht11 Gt1rf1•ksrhuftsl>e• ,r:tqimg, - Wll'n, IIIOS.
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