Critica Sociale - Anno XVIII - n. 10 - 16 maggio 1908

CRITICA SOClALE 151 quistarono alfine la parificazione dei salari, senza che ciò diminuisse il loro numero. che anzi cresce di anno in anno. I~ i tessitori ini:rlesi, nonchò essere acciecati dal timore della concorrenza, capirono - in un egoismo più illuminato - quest'altra legge economica: che, dacchè la donna non può più essere ricnccinla al foraello cli cucina e nllu rattoppatura dolio calze, il basso salnrio femminile deprìme il ma– schile. }~ egli uto1>istico supporre che i maestri - che proprio ora si organizzano in associazioni mis6iine - e gli impiegati e i dottissimi professori italiani, i quali come il prof. Andriulli - reputano il pareg giamento degli stiJ>endi una c.. solenne corbelleria "' raggiungeranno, uu giorno, almeno l'egoismo chiaro– veggente dei tessitori britanni? . .. M veninmo a quello che fu il clon ciel Congresso: il diritto dì voto. Anche qui il pror. Andriulli, poco amico - e son molti i socialisti che gli tengono bordone! - al suf– fragio universale in genere, tanto più è a,,,·erso a quello fcmmiuile. e l'argomento, non cccessh·amente perei:trino, che adùuce, è la solita omhra neru del prete. Poco im1>orta che una enorme maggioranza del Con– gresso si pronunciasse per la laicità della scuola e per l'inchiesta sul lavoro nei monasteri; quelle erano le " intellettuali "' le '' evolute ,.,, che non possono rappl'Csentare " tutte lo altre .,. Pu.reaclunque che il diritto di rappresentare i " meno e,•oluti ,.,, di inter– pretarne i bìso~ni anche incoasape\'Oli, sia soltanto dei Congressi e dei Parlamenti maschili! Ma forse, allorquando si trattavo. di estendere il suffrat,tio maschile, ci si curò dell'intelligenza e del– Pist.ruzione della gran mngfrioranza dQi contadini, soggetti, supergiù come le loro donne, alla supersti– zione religiosa? O non si è pensato 1>iuttosto - e il fatto confermò la speranza che l'uso ciel diritto 1>0liticoaHebbe man mano acuite lo capacità, che la cittadinanza ottenuta ed esercitatn. avrebbe creato il cittadino? Non per nulla i partiti socialisti, dovunque il snf. frngio è ristretto, lottano - in altri tempi lottarono sulle barricate _:_ per la conquista di quost'arme su– prema rli emancipazione. Potrà essa venir lungamente contesa alle donne, quando ormai uguale ò l'oppres• sionc, uguale il la\'Oro, Uftuale il bisogno o il diritto? 11 Congresso pose la questione: ma nessun piano di hat.taglia \'Cono deciso. A1>ponn, dopo i discorsi di forbito oratrici, si deliberò di preparare (?) 1c donne al diritto di voto. Sperò dunque il Congresso in una graziosa concessione del Purlnmouto maschile, subitnmente commosso eia una concione fiorita di Luigi Luzzatti, foderata da un discorso eruditissimo del Mirnbclli? Ah! non sono i grandi principi, le alto idealità, le supremo giustizie, che determinano lo mngi;ioranze, sempre mediocri, alle radicali riforme. 1~ 1 se mai, la prosaica necessità elettorale. Partel'ipino le donne italiane alle lotte politiche, si mescolino alle agittA.• zioni <' alla propaganda, pesino - nnche senza e prima del voto - sulla bilancia elettorale dei \'ari Collegi, ciascuna nel partito e col 1>nrtitoche meglio no interpreta gli interessi e i convincimenti, non timido di rompere così la "sorellanza n idillica ce• lehratn al Cougresse. lrrompnno nolli~ realtà della quotidiane~ ba.ttag·lia. ]~, a dispetto di tutto e di tutti 1 11 loro diritto sRrà. Pur ieri, nella palliclf\ rimota Finlandia, lo donne combatterono a lungo, con ardore e i,;acrifizio virili, J>er l'autonomia politica della loro terra; e, insieme alla Costituzione, conquistarono il voto. Siedono ora 18 donne in quel Parlamento: filosofessc forse'! no, ma borghesi, insegnanti, e perfino una do11Uadi servizio, ora direttrice di un giornnlc per lo opcra.ie e non consta che quella sociefa :1hhia tr abalhtlo sui cardini. . . . Lo sforzo delle donne horghcsi al di fuori dcllr masso proletario - por In conquista ciel \'Oto, suri'L 1>rovvidoper un nitro ,•orso. 1~2'80, 10 spero, spingeriL i socio.listi, che lo dimenticano troppo, a reclutare e 11gguNrirc lo donne proletarie. Se un giorno si ac– cordnqse il diritto di suffragio - come l'idea ne fu nffacciata l'anno 8COrao discutendosi alla Camera In petizione delle donne 11el\'Oto - ad akune sole ca• tegorio di donne diplomate e censite, lrt causa pro– letaria farebbe un salto indietro, o il rero suffragio femminile sarebbe risospinto nelle lontananze a ve• nirc . Data la cnvalleria e il profondo scetticismo italiano o pnrlamonturc (oratrici valoroirn, come la Dobelli, ht Lucifero, la Jiabriola. 1 non sarehhoro forse gentile ornnmento nei settori legislati\'i ?) 1 Pipotesi è mono stranf\ che a prima vista non np1>aia. I~ dO\'Cre dei socinlisti antivenire il pericolo; e perciò, se anch<- 11011 YOgliono ancora (e, secondo mc, n torto) iniziare la rampagna per il suffragio uni\'ersnle, agitino, al· 111r110, per la estensione del \'Oto 1.1. tutte le donn<' munito dei requisiti che si chiedono agli uomini. !!'orse si è indugiato già troppo. l,a refrattarieti1, troppo spiegabile, dC'lle donne In• borioso alla ori;:anizz11zionc cco110111icnnon <'Sisto ugualmente sul terreno politico: l•'rancin, Germania, Jn~hiltcrra ne porgono documenti irrecusabili. Il suffragio uai\'ersnle austriaco lo confessa quel pnrtito socialista - fu potentemente aiutato da unn decennale agitazione di la\'oratrici. Solo quando la richiesta del \'Oto scenderà. dni sulotti nlla piazz1L operosa, o anche fra noi le schernite !Wffragelle, de– meritando le lodi di ma,!!gior serietà del prof. A n– driulli, esprimernnno quel "' grnno di follia,, '"he la Oiacinta )rartini confe:;sava necessario alle più ardue conquiste, la ca.usa del suffragio uni\'Cr~alo - for.:-c non soltanto femminile - aarù prossimi, al proprio trionfo. Ahimè! come rimarrebbe il p1•of. Andl'iulli - chr J)OnHfl alla lontana possibilità di <•oncederci al pili, come {irite de comwlalion, il \'Oto umministrati\'O - so un hel giorno, i1wero, fossero proprio le donne a. conqui~tare l'uni,·ersalità. dell'uno e d<1"1l'altro suffrag-io al sesso rivale? LE AFFITTANZE COLLETTIVE ~fltggio cli cooperazione. Non è una nuova etichetta da incollare a qualche primo maggio, dopo <1uelh1. stol'ica delle otto ore. E una consttltnzione ed una concentrazione di fatti, che merita qualche esame anche ,lai punto di vista democratico e socialista. 11 socialismo può essere molto C'Oso: da. una cse• gesi cli Marx ad un po 1 di edonit -nno e conomico; per Hensi, ad es., è Dio; dunque sn.rà per me lecito cercarlo in quei quattro o cinq ue l uoghi al piil) do\'e si intravvede qualche lembo di una nuo"a struttura sociale. 8d allora io tro,•o che, in quei quattro o cinque punti, ò la forn1a cooperntiva, in· to1rn.in speciali scmli, che prcstn il suo adattante strumen to alle for,10 trasfonnutriri. Così, per unn pcrsonale ed innocua clilettn'l.ionc, inunagioo che l{eg-gioed un tratto di Romngoa ed il porto di Ge– nova e le campagna di Trapani siano come vette che emergono da un mondo nuO\'O clw si solleva, o credo che vi sia qualcosia da impamrvi più che nei libri e nello statistiche elettorali.

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