Critica Sociale - Anno XVIII - n. 10 - 16 maggio 1908
CRITICASOCIALE 159 Oli stessi cordiali rapporti, malgrado la dichiarata neul1"alifà dei Sindacati di froute ai partiti politici, si hanno pure in Germania e in !svizzera. L'orgauizr.azione ngleso, dopo il movimento neo-unionista promosso dal socialismo, ha dato vita al Partito del Lavoro, che, senza accogliere un programma dichiaratamente socialista e pur rifiutando di accodarsi alla Federazione socialista, marxista rivoluzionaria, è, nello spirito e nell'azione, socialista. Ma è sopratutto nei paesi nuovi che ai manifesta l'iu– fluenza della propaganda socialista sullo sviluppo della organizzazione operaia: in Ungheria, Finlandia, ecc. Oltre a questa comunanza ideale del movimento ope• raio internazionale, si fa sempre più manifesta una con– formità di ordinamenti e di tattica. Germania, Danimarca, Svezia, Austria, Ungheria hanno un'organizzazione ror– temente accentrata nelle ~"'ederazioni nazionali per me– stiere o per industria e nella Confederazione nazionale. Le quote sono generalmente alte e, oltre ai sussidi di sciopero, le Organizzazioni danno ai soci sussidt di di– soccupazione, di viatico, di malattia, rti invalidità, di morte, ecc., giornali professionali, ecc. Alla lotta corpo• rativa per la difesa e il miglioramento del tenor di vita dell'operaio, esse aggiungono la lotta per il riconosci– mento legislativo delle loro conquiste a pro delle cate– gorie operaie meno atte a farsi valere (protezione della donna e dei fanciulli, riposo festivo, sussidio di Stato alle Casse di disoccupazione dei Sindacati - Danimarca e Svezia -, ecc., ecc.). L'Inghilterra è, tra i grandi paesi, quello ove il movi– mento operaio si mantiene più spiccatamente particola– rista e sezionalista. Quel particolarismo è, però, corretto dallo sviluppo dei Sindacati nazionali e dello Federa• zioni e dallo spirito nuovo portato dal neo-unionismo, che ba fatto sorgere, al posto del vecchio spirito egoi– stico corporativo, lo spirito di classe. La mancanza, fluo a questi ultimi tempi, di un ideale comune del movi– mento operaio, ha facilitato questo dannoso particola– rismo. Dal 1880 1 però, l'organizzazione inglese non si limita alla difesa corporativa dei suoi associati ma, per opera del Partito del Lavoro, domanda sempre più l'in– tervento della legge a ravore delle classi operaie. * .. In tutti i paesi, l'organizzazione operaia ha determi– nato il sorgere e l'accentrarsi dell'organizzazione padro– nale, che in Inghilterra, in Germal)ia, in Danimarca) in Svezia e in Austria, ove l'organizzazione operaia è più forte, ha raggiunto un grado di sviluppo notevolissimo. Cresce, perciò, il numero delle serrate padronali i si estende il sistema dell'assicurazione dei padroni contro gli scioperi, e contemporaneamente sorgono, per opera dei padroni, Sindacati gialli, per l'organizzazione del krumiraggio. Però il terrorismo padronale, che si frange contro la salda compagine dell'organizzazione operaia, è costretto a far posto alle trattati ve e agli accordi, come ne fa fede lo sviluppo delle tariffe nei paesi suac• cennatl. Ovunque l'organizzazione operaia non si è ancora conquistato il rispetto della classe padronale, questa, ap– poggiata dal Governo, ne sogna la distruzione, dimen– ticando o ignorando che tutta la storia passata ne cli– mostra l'insopprimibile e trionfante vitalità. Cosl, in Un– gheria, i padroni hanno ottenuto dal Governo compia~ cento una politica di repressioni violente e persecuzioni barbare. Si calcola. che 5000 contadini siano stati con– dannati nell'anno a 350 anni di galera. Ma gli organiz– zati, che erano 71.173 nel 1905, sono saliti nel 1907 a 153.332, di cui 24.000 aderenti alla Federazione dei la– voratori della terra. La reazione non fa che accreiicere le rorze organizzate. Anche in Ispagna, l'autorità perse• guita le Organizzazioni, quantunque sia riconosciuto il diritto di sciopero. Questi paesi passano attraverso le dolorose esperienze già. superate altrove. A poco a poco, si va riconoscendo però che l'organizzazione operaia non è il prodotto di sobillatori, ma un fatto i11sopprimibile, creato 1lallo svi– luppo industriale, e una condizione essenziale dell'at– tuale organizzazione <!ella produzione. ... E1:1tranea al movimento internazionale è la l!~rancia che ha una sua specifica politica sindacale, considerata, dai dirigenti il movimento francese, una rorma superiore e più evoluta del movimento operaio degli altri paesi, 11 che non possono - secondo il Segretario delta Con– federazione de! Lavoro - uè segLlirla, nò compren.dorla ,,. C,a .l!~rancia si è staccata dal Segretariato internazionale. Il suo Si11dacalismo 1'ivoluzionario, contro il quale si ò schierato, nell'ultimo Congresso socialista internazionale di Stoccarda, tutto il movimento operaio internazionale, ha ancora, dopo la compianta fine dol Sindacalismo te– desco, una scarsa eco in Isvizzera, in Olanda ed in Italia, In Olanda, i suoi risultati non furono troppo lusin– ghieri. Le organizzazioni sorte nell'ultimo ventennio si svilupparono assai lentaroonte, porchè gli operai olan– desi, come i sindacalisti francesi e italiani, erano ostili a.Ile alte quote e si rifiutavano di concedere attribuzioni di imperio ai loro dirigenti. l'reti da una parte, e de– magoghi anarchici e sindacalisti dall'altra, fecero il pos– sibile per trascinare su false vie gli organizzati. Data la scarsa istrllzione dello masse, riuscì facile agli anarchici convincerle che" una buona organizzazione, fondi, unità, disciplina, ecc., non sono necessari per soddisfare ai còmpiti dell'organizzazione opera.ia ,,. Il Segretariato nazionale, fondato dai sindacalisti, che raggiunse, in pochi anni, i 18.000 soci, vide, ben presto, staccarsi le più importanti Organizzazioni aderenti. 11 suo regola.mento, che ricordava quello dell'attuale Con• federazione del Lavoro francese, non concedeva noi Congressi che 6 voti al massimo alle Organizzazioni, per quanto forti. E così la presidenza poteva, H colla crea– zione di sempre nuove piccole organizzazioni, che vive– vano solo qualche settimana, mettere in minoranza le Federazioni piì1 forti, cb.e seguivano una tattica migliore e volevano nominare dirigenti più capaci w Conseguenza di ciò fu che i soci si squagliarono e si ridussero a 3000, percbò gli operai si riflutavano di ade– rire a queste Organizzazioni, che 11 si preoccupavano so- 11 pratutto della propaganda dell'antimilitarismo, dell'a– li zione diretta, dell'emancipazione del proletariato dai " lacci del capitalismo mediante lo sciopero geuerale, e u guardavano con disprezzo al lavoro pratico 11 • L'esito disastroso dello sciopero generale del 1903 fu una doccia salutare per gli operai e iniziò la reazione contro i sindacalisti del Segretariato nazionale, che nel 1904 avevano pubblicato un manifesto per invitare gli operai a distruggere le Federazioni che si erano staccate dal Segretariato. L'organizzazione dei lavoratori dei diamanti, una delle più forti del mondo, essendosi vista rifiutare la solida– rietà. degli inglesi e ,lei tedeschi, in occasione di una grande serrata 1 per non es;ere aderente al Ssiretariato internazionale, promosso, nel 1905, la creazione di un nuovo Segretariato nazionale, il quale, appena sorto, sconFessò incondizionatamente lo sciopero generalo come mezzo di lotta dell'organizzazione operaia. TI nuovo Se– gretariato, che nel gennaio 1906 conta va già J 8.960 soci, nel gennaio 1907 ue contava 26.217. Alln stessa data 1 però, gli organizzati erano in complesso J28.S,i5. Le entrate delle organizzazioni, adel'enti al nuovo Se, gretariato nazionale, dal 1° aprile 1906al 1° gennaio 1907, furono di fiorini 453.437 i le spese, di fiorini 93.792 i il patrimonio, nel gennaio del 1907, era. di fiorini 505.371. La più rorte Federazione è quella dei diamantisti, che conta 8457 soci, che ebbe nello ste9so periodo, fiorini 4.28.026 di entrata, fiorini 4.9.340 di spesa e ba un patri– monio di fiorini 485.286. Anehe in Isvizzera - nella Svizzera Francese ~ la propaganda anarchica e sindacalista conta i suoi fedeli, fautori della '' azione diretta 1 ,, che venne discussa o.I Congresso del 1906 della Coufederazion& opel'aia s11izzer,1. L'ordine del giorno, votato a stragrande maggioranza, dichiara essere " convinzione dei delegati che la ridu- 11. zione delle ore di lavoro possa essere conquista.t:1 1 non " già. coll'azione diretta, ma solo mediante un costante " e pratico lavoro di propaganda ,,. l delegati consigliano perciò alle organizzazioni " di mantenersi fedeli alla loro tattica, l'unica giusta via che conduca alla giornata. di 8 ore e in seguito alla vera libertà. Propagare oggi sul serio l'azione diretta vorrebbe dire mettere in giuoco leggermente e in un solo momento tutto quanto fil co– struito con un lavoro faticoso e con sacrifici di decenni. Nelle condizioni attuali 1 l'azione diretta renderebbe ser– vizio, anzicbè alle Organizzazioni, ai loro nemici. Chi ama seriamente la causa degli operai, non può voler ciò. Il Congresso rifiuta, perciò, di ocwparsi dell'azione di– retta e passa ail'orcline del giorno 11 •
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