Critica Sociale - Anno XVIII - n. 10 - 16 maggio 1908

158 CRITICA SOCIALE golafore, e per lo stessoperiodo 110n devevarian it prezzo per il quale 1l Gomu11e è autorizzato alt'esp1·op1•io.n In viL'HLdello stesso articolo della legge, la tassa sulle aree fabbricabili può essere portata dall'L % al 3 ¾; la dichiarazione cli Yalore delle aree è fatta, ogni anno, nel mese di ottobre dai proprietari. Coordinando tutte queste disposizioni ne risulte– rchhero le seguenti proposte: 1° Progetto di piano regolatore e di ampliamento, comprendente nel suo circuito la totalità delle aree fabbricabili di un Comune; 2° Rialzo immediato della tassa dall' 1 al 3 °lo· Quest'ultimo provvedimento impedirebbe qualun– que tentativo dì dichiarazione, da parte dei proprie– tari, di maggior valore dell'area, perchè, come ha ben dimostrnto il Gobbi nel G'ioruale degli Economisti (giugno U)07), applicando l'interesse annuo del 4 ¼ alle annualità cl'impo~ta pagate dal contribuente, il Comune, in meno di 25 anni, quale è la durata del piano regolatore, verrebbe ad espropriare le aree senza indennità alcuna. 1~ questo momento sarà tanto più vicino, quanto pllL alto sia il valore iniziale del– l'area e gravoso l'importo annuo dell'imposta. * ,)(• * Gli immensi vantaggi di un demanio comunale di aree fabbricabili si possono accennare sommaria– mente. [I Comune arresta di colpo lti. speculazione delle aree fabbricabili, può affittarle a Cooperative di CO· struzione concedendo l'esonero del dazio sul mate– riale ed altri prnvvedimenti di favore, può cederle, come fa il Municipio di ](alle, a dei costrnttori, in affitto, per un periodo di 70 anni, allo spirare dei quali il Comune riprende gli edifizi mediante inden– nità di 1/~ del loro Yalore, può accelerare l'esecuzione del piano di risanamento che ora deve subire un forzato arresto, può infine stabilire un calmiere effi• eacissimo nel mercato edilizio 1 adottando per le co– struzioni proprie, cd imponendo per quelle costruite nel demanio comunale, tipi prestabiliti di contratti d'nffitto. fnfine, la spesa occorrente per il graduale esproprio, in 25 anni, può agevolmente coprirsi con un prestito, che verrebbe garantito dai proventi si– curi e progressivi del demanio comunale (affitti, tasse locative, ecc.). . . . L'idea nostra non è nuova: venne caldeggiata fin dal 1886, a Milano, da un Congresso di Società eco– nomiche, e in Germania ha una diffusione larghis– sima. Come l~nrico Oeorg·e, gli economisti tedeschi avversari della rendita fondiaria ammettono che il plus-valore dei terreni urbani, indipendente da ogni lavoro del proprietario, è prcleYato senz,~ diritto sui prodotti del lavoro, e opprime ingiustamente la so– cietà a profitto di pochi individui JH'ivilegiati. La Lega dei riformatori tedeschi della proprietà. fondiaria (Buncl aer deutschen Boclenbesitzrefonne1·) spinge po– tentemente le municipalità a ridurre i monopolii fon– diari, appoggiata da uomini di Stato, da r,mministra– tori, da economisti di valore, come Miquel e ·wagner. In ltalia, la municipalizzazione del suolo potrebbe essere un grande programma amministrati,•o, che le organizzazioni economiche di operai e di impiegati, e tutta la piccola borghesia che ritrae immenso danno dall'attuale rincaro degli alloggi, dovrebbero soste– nere con tutte le loro forze. Gli altri provvedimenti, secondo noi, non sono che goccie d'acqua tolte dal mare. PIETRO NUHRA. Al pros;;imo mmie1·0: U 11ostro disegno di legge contro gli ecddii: lo S\'olgimcuto. CRONACA SOCIALE L'organizzazione operaia intcrnazimmle. Il Segret~rio internazionale delle Organizzazioni na– zionali ha pubblicato il IV Rapporto sul movimento ope– raio interrrnzionale nel 1906 (1). Le Relazioni pubblicate nel Rapporto riguardano 13 Organizzazioni nazionali: Germania, ln({hilterra, Austria, Jtalia, Svezia, Belgio, Ungheria, Paesi Bassi, Danimarca, Spagna, Norvegia, Svezia, Bulgaria, che abbracciano 5.851.215 organizzati, di cui 372.920 operaie e 108.891 contadini in 7 paesi (Italia, Ungheria, Svezia, Austria, Spagna 1 Danimarca, Olanda). La Germania e l'Inghilterrn. hanno oltre 2 milioni di organizzati; l'Austria quasi mezzo milione i la S\'ezia, oltre 200.000; il Belgio, 158.116; l'Ungheria, 153.332; l'Olanda, 128.845; la Danimarca, 98.432; la Spagna, 32.405; la Nor\'egia, 25..339; la Serbia, 5350; la Bulgaria, 5000. L'ltalia dà 273.754 organizzati, cifra inferiore alla metà del contingente effettivo secondo la statistica ufficiale ultima. I dati della Germania comprendono le organiz– zazioni libere - socialiste - e quelle cristiane, lilJe• rali, ecc. Per ciò che riguarda la perce11tttale degli organizzati ag'li organizzabili nell'industria, nei trasporti e nel com– mercio, tiene il primo posto la Danimarca col 51,92 % di organizzati. Vengono poi Svezia (38,77 ¾\ Inghilterra 3?.,97 °/ 0 ), Ungheria (28,56 ¾), Olanda (26,79 °lo), Austria (18,0,5 ¾), Norvegia (6,50 °lo), Italia (6,46 ¼). La maggior parte ii orgtmizzati è raggruppata in F'e• derazioni centrali (3.437.659 contro 147.657 nelle orga– nizzazioni locali). A Ile organizzazioni nazionali (Confe– derazioni o Segretariati nazionali della resistenza) ap– partengono 3.222.252 soci. La Germania, la Danimarca, la Svezia, l'Austria hanno il maggior numero relativo di organizzati aderenti al rispettivo Segretariato nazionale. Le entrate annuali delle organizzar.ioni di 12 paesi, che riguardano solo 4,483.173 organizzati nel totale, fu– rono, ìn complesso, di oltre 108 milioni di Mk. e le spese di oltre 91 milioni di Mk. Le maggiori entrate ebbero l'Inghilterra. (circa 48 milioni di Alk.) e la Oermania (oltre 46 t/2 milioni di Mk.). L'Austria ebbe quasi 4 mi– lioni e 800.000 l\lk i la Danimarca, la Svezia, l'Ungheria, oltre l milione di Mk. ll patrimonio delle organizzazioni di 12 paesi che hanuo riferito è di oltre 150 1/2 milioni di Mk. L'Inghilterra, da sola, ha oltre 106 milioni 1 la Germania oltre 31 1/2 milioni; l'Austria oltre 6 milioni; la Danimarca quasi 2 1/2 milioni j la Svezia e l'Ungheria oltre 1 milione di Mk, di patrimonio. In sussidi, lo organizzazioni di 11 paesi spesero oltre 38 milioni di :Mk, (l'Inghilterra oltre 25 I/2 milioni, la Germania oltre 9 milioni, l'Austria quasi 2 milioni). Per la stampa professionale, 9 paesi SJJeserooltre 3 1/2 mi– lioni di Mk.; in scioperi 10 paesi spesero oltre 22 mi– lioni di Mk. (la Germania, da sola, quasi 16 milioni; l'Inghilterra oltre 3 milioni e l'Austria oltre 1 milione e mezzo di !fk.); per l'amministrazione 8 paesi spesero oltre 17 milioni (l'Inghilterra oltre 9 milioni, la Ger– mania oltre 6, e l'Austria 823.620 "l\Ik.). Delle Confederazioni nazionali, quella dell'Inghilterra ebbe un'entrata di 615.304 Mk. e una spesa di ~Jk. 210.100; quella della Germania un'entrata <li 604.945 i\lk. e una flpesa di Mk. 541 602; quella dell'Austria rispettivamente 274.133 e 24\.885 l\lk., quella della Svezia 252.046 e 251.216 llk.; quella della Danimarca 166.761 e 169.395 i\lk. Come risulta da questa arida esposizione di cifre, il movimento operaio è diventato una forza notevole in tutti i paesi. ... I vari paesi 1 in relazione al loro diverso sviluppo in– dustriale, presentano un diverso grado di sviluppo del– l'organizzazione operaia. 'l'engono, quindi, il primo posto l'Inghilterra, la Germania, la Danimarca, la Svezia, l'Austria. Ovunque, il socialismo rimane la molla prin– cipale dello S\'iluppo dell'organizzazione operaia. Essa conserva col partito socialista, che ne fu l'araldo, i più stretti rapporti in Austria, Danimarca, Svezia. e Nor– vegia. (I) Yierte,· I11ter,1alionalu· Be/'l.('11t 1/bu· die Gewer!(scl1aftsbe1i.:e– u1mv, 1906 (Berlln, 1908; Verlag dor Oenernlkommtsslon dcr Oc– worksoll. DoutscbJ.).

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