Critica Sociale - Anno XVIII - n. 10 - 16 maggio 1908

136 CRITICA SOCIALE rlodo 1 so cause particolari, ioerenti all'industria ed al traffici, non li ribassano. Ora, a JJarte la biianeia dei prezzi e doi ealari, vi è indubbiamente nel meccanismo del commercio dei ge– neri cli prima necessità, nel trapasso dal produttore al consumatore, un rugginìo 1 uno stridore, uno sgrana– mento, ohe ò indizio della sua imperreziono o della sua uon rii,pondenza all'utile sociale della mnggiora.nza con– sumatrice Il meccanismo è invecchiato. Si pensi che, da secoli 1 il commercio del pane, ciel latte, della verdura e delle carni procede nello stesso modo, con gli identici me– tocli, ad opera delle stesse per.sono: l'accaparratore e il piccolo procluttoi-e o il piccolo rh·cndugliolo; famelico sfruttatore il primo, inesperti, deboli, retrivi il secondo e il terzo, per quanto prodighi dolln loro atti\'ità per– sonale, ma. !!provvisti di capitale circolante e di mezzi tecnici perfe7.ionati. Ora, mentre tutto nella attività. umana si informa al principio della organizzazione per In produzione, il ere• dito, Pacquisto, la vendita; perchè questi strumenti ron– damentRli della società, i fornitori del ventre umano, debbono rimacre immutati, e il rorno do\'e mantener<>i uguale a quelli scuati a Pom1>ei,o il latte deve essere trasportato come quando non esisteva la locomotiva, e la verdura deve CiBere incettata dai baga,·ini e la carne esser monopolizzata dal presta-danaro? Perchè, sopratutto, la vendita di tutti questi pro,lotti alimentari deve esser frazionata, sminuzzata in mille piccole rivendite, con– dotte da gente che apre una bottega con quattro soldi di capitale per vivere alla giornata o, mancando di mezzi tecnici di produzione e di consenazione, deve coprire i rischi della imperfezione e del deterioramouto del prodotto, anmentandone il pre1.zo di vendita? Perchè questo problema del costo del generi di pri rna necessità, che non si può tutto spiegare con l'allouta– namonto delle zone orticole dalla cinta daziaria, col rin· caro della mano d'opera agraria per lo spor,olamento dello campagne, con l'afta epizootica, fenomeni generali o contingenti, non deve esser posto dall'opinione pub– blica ai suoi rappresentanti, hl suol amministratori, af• flnchò lo osservino, lo stu(liino e lo ri;,olvano, come, sotto la pressione della stessa opinione pubblica, si è posto il problema della abitazione e si cerca di porvi rimedio? ?ola, potrà. dire qualcuno, non entra nei còmpiti del Comune di sostituirsi anche ai macellai 1 ai fornai, ai lattivendoli. A.I contrario. Il Comune, come tutti gli organismi vivi e fattivi, segue la evoluzione del corpo sociale di cui è, a volta a volta, l'esponente, il moderatore, l'amministra– tore e, dovend6, per la ragiono Intima dell 1 esser suo, rhJ)0THlere ai bisogni sempre nuovi della comunità) devo naturalmente assumere c6mpiti e funzioni nuovo. Oggi il problema soverchiante, Irritante, esasperante è quello del rincaro degli elementi fondamentali del– l'esistenza fisica, contro il quale i consumatori sono im. potenti, inermi, sono dei minorenni; ebbene il Comune deve assumerne la diresa, perchè, aiutandoli a rispar– miare nel vitto e nell'alloggio, no protegge la esistenza e la Integrità fisica, ne aiuta lo sviluppo intellettuale, e risana e migliora l'intero corpo sociale. ,,,/,,, Ed ecco ti punto in cui i eociallsti, I rappresentanti del consumatori, si distanzia.no neces'lariamente dagli altri partiti: moderati, cattolici, progressisti, raclìcali. Chi rappresentano questi precipuamente? I reddituari, gli industriali, i proprietari di case, gli esercenti, tutta gente che è anche consumatrice, ma nella quale ultima qualità è subordinata alle altro di produttrice, di sfrut– tatrice - nel senso etimologico della parola - dei cn))itA-liche possiede, quando non ò antagonistica, come nel caso degli esercenti. Come dunque possono i rappresentanti di tali cate– gorie di cittadini trovar:'li d'accordo coi rappresentanti doi consumatori in un programma comune, come possono essi lealmente interpretare e difendere gli interessi dei cousumatori nel senso indicnto 1 se non danneggiando Il proprio corpo elettorale? Lo possono i moderati? Lo abblam visto, lo \'Odiamo. Essi svOIJ(ono uu ampio programma di bonificamento edilizio, che è indispensabile In una grande città ic continuo divenire, lo esegulscono cla gran signori e eia abill tecnici. Quello che fanno, lo fanno bene, cd ossi por ciò, tolte alcune questioni minori - minori rolntivamento ai tempi, pcrchò la massa della citta– dinanza non ha. ancora. sufllciente sensibilità, o non ha tempo, in altri affari di danaro e di guadagno affac– cendata, cli preoccupardi troppo, ad esempio, dell'inse– gnamento religio::.o nelle scuole, pur commovendosi, quando scoppia lo scandalo della Consolata, del pro– blema degli asili per rinfanz\a - non sono criticabili por quello che fanno, sibbeno per quCllo che non fanno. lnfutti il latte, anche coopcrati\'0 1 è a 30 centesimi in Uottega e a 32 a domicilio, il pane salo a 45 centesimi al chilogrammo, le case crescono talmente di prezzo 1 che si sono già \'eriflcati dei casi di suicidio per la rli– spcrazionc di poter corrispondere ai pazzeschi aumenti doi proprietari, la verdura rincara e la carne, che ora considerata sin qui un alimento a buon mercato in ]ili– lano a differenza di altre città, segue anch'essa la do• torosa ascesa. E non è da dire che uomini di buona volontà. e di Ya– lore tecnico, come gli assessori prof. :Menozzi o Saldini, non se ne interessino; ma I rimedi che essi propongono sono insurllcienti, non intaccano il problema, nonchè rl• solverlo. Nè, volenclolo, essi lo potrebbero, perchè la loro con– cezlone della funzione del Comune non arriva alla sosti– tuzione del Comune stesso alla lnclustria prh•ata, o a una rcgolamontnzione siffatta che tagli le unghie agli eser– centi, o alla espropria7.ione forzata dei terreni per co– struirvi case a buon mercato, o alla imposizione ai pa– droni di ca'ia, pena la demolizione, di mantenere le ca'ie operale in uno stato di civiltà umana. Ed essi sono in ciò logici e conseguenti, e, per quanto indubbiamente moderni, assai lontani ancora dai libe– rali inglesi, un cui rappresentante autore\'Ole e noto, Il Leder di I>ort,Sunlight, deputato ai Comuni, sostiene che il Comune moderno rle\'e distribuire il terreno gratis per le case popolari 1 come dà la refezione scolastica gratuita agli alunni, in quanto è inutile dare la scuola ai ra– gazzi se questi, tornati a casa, debbono chiudersi nelle tane e nei tugurii e perdere quindi quello cbo hanno guadagnato alla scuola. Possono farlo i radica.li , o, meglio, i radicali milanesi? Essi potranno anche dir di sl, e citeranno l'esempio di Roma, ma l'esempio non calza. A Roma il blocco, come masso. elettorale, è costituito appunto sulla base dei consumatori, lavoratori e impiegati, i quali ultimi a Roma sono forse più numerosi dei primi j a Milano in– vece li partito radicale ha trovato sempre il grosso del suo esercito negli esercenti, e Il giorno, in cui questi se ne sono disgustati, esi:io ò caduto. Quindi, oggi, o esso cerca di riprenderli e si troverà. ln antitesi coi consu-

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