Critica Sociale - Anno XVIII - n. 6 - 16 marzo 1908
CRl1'ICA SOCIALE il pieno o completo loro f!viluppo; esse nspirano ad espandere tutte quante le loro energie. k seriamente perico\0:10 tutto questo per i destini dclln nostra stirpe!' è una rovina che si prepara per gli italiani d 1 Austria, e perciò dobl>iamo battere la vecrhia strada della rnp– J)resaglia e clcll'ostilità perenne, immut1ltn? oppure è possibile prevedere che quella compattezza, con la qua.le slo,·eni e croati si affermano 11a1.ionn.lmente 1 ò destinata ad infrnng-er1:1\quando a quelle popolazioni saranno con• cessi maggiori mezzi di cultura e cli sviluppo? I socialisti 1>retenclono di affermare che sarà la loro rormula, Il loro programma na::ionale che sah•erà gli interessi della nnzionaliti, italiana. J.:11 è quanto sarà dimostrato in un prossimo numero. ÀMII.CAIIC STO!tC-111. LACRISI DEL SOCIALISMO MANTOVANO IV. l'u 10•' tli storin - li 1l11alismo f'ra ('irt·oli r orga- nizzazioni r il suo 11rrt•h(• Il zig-zag croniro ,lei 1110\'im,•nlo. Fallito, noi IS'-i-t 1 il movimento <leicontadini, chiusosi col celebre processo di \'enezia; cessata in )lantova. la voce di quel giornali pre-socialisti o vagamente rivolu– zionnri cui ho accennato ucl mio ultimo artlcolo 1 super– stlte In innocunmente terribile e continunmento girovnga flgura e pnroln del buon Ulisse Barbieri - tipo rappre– sentativo non trascurabile ~li quoll'epoca - i il movi– mento proletario manto,·auo si riassun!le per alcuni anui e sin \'Cr~o il 1890 io u11 tentati"o cli Cooperati,·e di lavoro, finite male quasi tutte per inesperienza o per poca onestà dei capi. Una candidatura schiettamente proletarln del contadino Fiaccadori segna, circa quell'epoca, il carattere" operaio., e, se cosl può dirsi, sindacalista del movimento. \''era una. pausa e una parentesi nella \'Oce dei partiti politici. La democrozin, per quanto s'intitolasse sociale, non ba– stavn pii,, e il socialismo proprinmento fletto non era giunto nncorn. Perciò quel po' di movimento proletario ehe c'era ngi\'a per conto proprio, senza lume e guida di indirizzi politici. Fu verso il JR90 che eomiuciarono a sorgere qua e là, specialmente nella Ba,sa Provincia o nei paesi lungo le rive del Po, grande agitatore d'ondo e di idee, dei Circoli di gio,·an,, non ancora socialisti, ma aspiranti a studiare con criteri nuo\'i e secondo le voci che veni\'an da o.Itri luoghi, la questione sociale. E tali Circoli s'in– titolarnno qua appunto di u studi sociali.,, là radicali o democrntici, ma a\'e\'ano por intento o per funzione uno. propaganda t1uova, fatta con metodi o secondo principi scientifici e ben diversi cl111lanebulosa e fumosa <!Once– zione del "eechi partiti avanzati. Questi Circoli di giornni,·qua11i sempre studenti o pie• coli borghesi di pae~e, rormarono nel 1890, insieme con le superstiti o risorgenti o nascenti organizzazioni econo– miche cooperati\•e o di mutuo soccor110,una J•'edernzio11e 11ia11l{)i-mm polilico•economica, in cui v'era una Sezione Jslruzioue e l'ropaaanda che ne rnppresentava, per dir cosl, Il cervello 1 e che era costituita dei Circoli e dei giovani di cui sopra. Essa durò ed ebbe vita non ingloriosa, benchè, agli effetti del miglioramento economico proletario, assai mo– desta, per qualche anno, seguendo passo passo, senza J>renderno Il nome 1 e senza averne chiara e precisa co– s-:ienza1 le vicende del Partito serialista, che allora si andava nitidamente delineando e ufflcialmcnte costi– tuendo eol Congresso di GenO\'ll, JS92, e col s11ccessivo Congre-,so di Reggio l~milia, IX!l:I. Tra l'uno e l'altro di questi Congressi, in Mantova la Federazione si riuoi"a a Congres110 plenario, dovo "i gio– vnni 11 , ~ilt entrati nell'ingranoggio scientiflco del socin– lismo marxista, sostennero, n1>pog.;inti da Leonida Bisso• la~i e da Filippo 'l 'ura.ti , e contro il parere di .Enrico .Ferri, l'adesione in massa ,lella Federazione mantovana al Partito sof'ialista dei Laroratori Jtalimli. Era unn mossa ardita, utile allora. per la diffusione dcll'idf'a socialista, attuabile e giusta, poichè le masse operaio organizza.te costituivano della falangi poco nu– merose ed elette. Praticamente costò pareCehie migliaia di lire a qualche Società. operaia. di mutuo soccorso, che, come aderente al Partito, ebbe confiscati i suoi capitali quando, nel 22 ottobre JRfl-t, il min\11tro Crispi !{Ciolse il Partito Socialista. . .. Hisorto, con un titolo pili breve ed anche più esatto, il Partito 8tJcialista llalia110 1 risorsero i Circoli, anch'esei mrtlato 1iomi11e: e si ribattezzarono per lo più elettorali, per ludicnre una funzione più lega.le e ph'.1sicuramente non viet:lbile: funzione che, del resto 1 In quegli anni, in cui la renzione impediva la propnganda, era loco meno che la sola. che loro rimanesse. Cosl Pnzione elettorale ve11iva o. pro11dere 1 per forza di cose, una parte prepondoranto, e preparava In con– quieta futura di parecchi Comuni, e la <'onquista piia immediata do! Collegi politici. Ostiglia, O\'Oprimamentc nel novembre del ISfl2, per iniziativa dei " giovani . 1 dei Clrcoll 1 e con feroci oppo• sizionì e fleri laiini della Democrazia, s'era portato con carattere sociali11ta.Osvaldo Onocchi \liani contro Mario Paulzza, andava maturando per In vittoria del 1897 nel nome dì Gerolamo Oatti. Gonzaga, Bozzolo, rappresentato allora dal pror Pielro Albertooi, rnrlicale con striature sociali specialmente per i suoi stuilt 11i fisiologo sull'alimentazione del contadino, allinca"ano lo schiere degli elettori. Nell'nlto )l'crnto"ano, sparso dello leggiadre o storiche collino che f1rn parte dell'anfiteatro morenico del Garda - \"olta 1 Solferino, San Martino, Custoza, Goito, Castiglione– il socialismo non si diffonde\'a nè riusci\'a. a vincere la duplice barriera del prete e di una cosidetta Democrazia ebo tuttora. ci \'ivacchia, come gramigna lungo i muri di una sacrestia: e dà la più alta espressione di sè e d<,1llasua "ita mandando alla Camera ... 1 1 0n. Pastore. Mantova città, nonostante gli sforzi di un gruppo di giovani studenti valorosi e di qualche operaio, resisteva con tutta la. forza spavont(lsa della sun. apatia e della sua inerzia, impennacchiata di qualche piuma rossa dì J)Seurlo-anarchismo. Intorno alla città, il deserto: un feudalismo rurale e latifondista., tanto possente da non a"er nemmeno bisogno del prete per sostener.si . Così, fra una elezione e l'altrn, rra le successive bu– rero reazionarie del 1894, del 1898, del 1900, il Socia.– ' 1i11momantovano proseguì con un'nzione prevalente– mente elettorale e politica e di propaganda, cou la conquista di parecchi Comuni, mo.con scarsissima nzioue economica fra il proletariato. I~ necessario avvertire però che, per la fortissima emi– grazione - che in certi paesi ebbe i caratteri d'un esodo in massa - fra il 1885 o Il 1890, di contadini o operai di campagna. verso l'AmeriCll del Sud (Costarica e Brasile principalmente), le condizioni della mano d 1 opera erano automaticamente migliorate in confronto
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