Critica Sociale - Anno XVIII - n. 6 - 16 marzo 1908

CRITICA SOCIALE diffusione inintèrrotta dello nssocin'l.ioni prolcbl.ric, che lo Rtato democratico anchhc sopratutto l'oh• hlig-o di protc_gg-erce tutc>larf'. Il l•'onrnièrC' è deci– samente nvvcr:so nl\1acccntrnmento hurocrntiro della produzionf' nelle mani dello Htnto; egli opina che con tn.le ronccntrnmcnto si Ycrrchhoro n crf'arc ostacoli non lic\'i nllfL produzione stessa, mentre .quasi illi– mitnto snrohbe il potere dogli uomini politici giunti al Oovcrno dC'lla cosa puhhlica. ~o non rhc, a parte altro osservazioni di minor ronlo, l'nssociazionismo del l.'oul'llil•re (che assomiglia. a quc>llo di Lassalle e di Mazzini I presenta questo punto debole: di non affrontare e l'isol\'ere la que stinne dei monopoli, che naturnlmonto esistono in o~ni economia nazionale. 1,'nssociazione lihern, cli qualsinsi specie, non è in grado di climin:ne le ren– dite cli monopolio, che nel regime odierno sì appro– priano dcterminitti individui e ,!Z'rllppi Le posizioni privi\C'~iatn del monopolio non possono essere sgre• tolR.te (' distn1tte che mcdinnLo l'intervento dello Stato, cioè a dire mediante la trasfornrnzione del· l'intrnpresn. prinua, individuale o collcttivn, in im• presR. puhhlicn coatti\'a (mw1icipalizzazioni e Mafiz. zrtzioui). Hihclliamoci pure alla concezione di un sociillismo in cui lulfu la 711·orlu:;io11P sarehbe :tccen• tratll nella macchina statale; ma non obliamo che rassoriazionismo prhato, sia pur<' su basi moderne, ha e de\'C avere dei limiti, e che la gestione diretta. dello Rtn to o del Comune è spesso l'unico mezzo per affrctb1.rc la SJ)flrizione di quelle forme di sfrutta– mento m onopolistico, contro cui il socialismo non deve mai star1cnrsi di bn.ttngli1ue. Il non avere trn.ttato questo lato importante rlella questione è certo una grave lncuna del lihro del• l'egregio direttore della Ue1J1tP8orialisle 1 il quale per altro ha trncch1to con grande chiarezza. e vigoria di pensiero una. nuova. filosofia dell'associnzionismo, che merita di essere conosciutu, come quella che forma il sostrato cli ogni concezione socialistica. . .. l.'RJtrn. opera francese di cui \·ogliamo dire qualche parola, è dovuta a. Giorgio Rennrd colla collabora• zioue di parecchi giovani studiosi ('). li lto111:u-d 1 professore al l'olle{Jio di Ji'1·a11cia ed apprezzato scrittore di cose sociali 1 con questo medi– tato e coscienzioso libro sul Socialis1110 all'oJ)frn, ha in teso principalmente di segnare a i:rrandi linee il tra– passo dal regime contemporaneo al socialismo. Xon si tmtLL di concezioni avveniristiche, bensì di un processo sociale in via di compimento, di cui lo sguardo può percepire le fa si prossime.-~~, siccome è lt1.società tutta quanta r.he ci viene prnspettata di· nauzi rtgli occhi come marc iante verso il socialismo 1 così è naturale che gli argomenti discussi, co?'rispon• denti ai molteplici rapporti socinli, siano assai vari e numcl'Osi. 1,: infatti Soriali!m1e it l'rt'twre è una vera enciclo– pedia, nella quale veogon trattati hrcvernentc, ma in maniern approfondita e IH'ecisa, i problemi pratici di interesse i mme diato o prossimo che si presentano ai socialisti e a.ll' opinione puhhlica nel d•,minio econo• mico, 1>olitico, intellettuale e moral o. Sind acati e organizzazioni 01>eraie, legislazione opert1.ia , coope • razione, problema della socializzazio ne del le cose, servizi industriali di Stato o dei Comuni, questione ng-rnria, organizzazione e funzionamento dei ser– vizi pubhlici produttivi, ei;proprim1ione della. classe possidente con o senza i11der111it1l:questi i punti principali toccati nella prima. parte <lei lihro 1 la parte economica. Nella seconda parte vengono affrontati [I, (U;olt(';F.i 11•:!(ARD, cn collabondlon JIY('C ,L 11,rlllOJ, G. p,-euillt. A. 1.,.,,dry, I' .• 11r111to11r, F. Simi1111d: - I,, N.1rlt1U~me 1i l',rm•rt: - r·t q,l'on " foU. - ''t ,,,,·111111t11tfllh',. Parie, C'ornflly, 190; i prohlemi della politica. intcrrrn cd C'SfC'rn, le <JUC· stioni clC'Ipotere legislativo, esecuf.i\·o e g-iudizi:trio, della sovranith. popolare, dell'imposta, <lcll'intern:1• zionnlismo, della li11gn'l internilzio11ale, df'll!I. coloniz• zazion<', dell'arbitrato (' del disarmo. Poi rnugono i prohlcmi intcllettua.li e morali, rrlg-~rnppnti !'!Otto questi du e cnpitoli: l'organizznzionc famigliare r l'cducai,ione. 111 tutto codesto campo sì largo e i-;varinto 1 lo stnlo delle ,1ucstioni ci è nettamente profilato, specialmente-• per quel che riguarda la F'rancia; con pondernzio11c> e, nello stesso tempo, con arditezza, ci ,•engono indi• cate le soluzioni 1>ossibili elci prohl<'mi pr<'sentati, in hase alle cs1>crienze f1.ittc. 'l'tth•oltn una questionc> comporta pili cli una soluzione, e ~li autori inducono il lettore alla meditazione, lasciando a.I suo razio– cinio la scelta. della. migliore. Oi grande novità sono le osservazioni intorno ni prohlemi dcll'eflucazione, che di solito vC'ngon trn.– scurnti <In.Ila letteratura socialistica. A tali problemi con\'CITi~ che d'ora innanzi i soci(Llisti si dedichino con maJrgiorc studio e cure pili intense, i,riacchè alla progre➔"ii\·a effettuazione dell'idC'al<' sociali3tieo non tanto contrihuiscono le esteriori modificnzioni che si po~sono apportare al meccanismo della. produzionr 1 quanto le trasformazioni morali e psicologiche che avvengono negli animi (lei fanciulli e degli adole– scenti, mediante un sistema dida.Ltico C' pedagogico eh<' si fonda. sul razionalismo e sui sentimenti sirn patici della umana solidarietit. E' sotto questo aspetto altttmcntc peda.gogico (sia dotto per incidenza), clic va considerata la mozione Bissolati di recente svol– tasi alla Camera italiana e che tante viWt ed oppor– tunismi ha messo in luce; con quella mozione, i SO· eia.listi lrn.n voluto idealmente affermare, nella trista ora J,!rii:da che passa, i cò1111>itieducativi dello Stato rispetto alle novissìme generazioni e il dorer suo imprescrittibile di impartire i principi razionali della morale, imperniati sul sano utilitarismo sociale quale promana dai rapporti umani sempre pii1 solidali tra loro, anzichè campati nelle sfere rrcdde e trascen– dentali di una metafi3icrt ftstrusa <' inaff~rrabile. La votHzione avvenuta sulhl moz1011e Bis:iOlati ha pur• troppo dimostrato qua,nti sono i dnputllti al Parla· mento italiano che lrnnno la capacità intellottnale e morale cli assurgere alla belleu.,~ ideale di un prin– eipio. Per quel C'hc concerne la :socinlizzazione delle cose, il Rcnarcl e i :-:iuoi giovani collaboratori accordano giustiunente una grande importanza al passaggio di molte imprese private a carattere monopolistico nelle mani dello Rtato; e,quanto al problema dell'espropria– zione delle classi possidenti e della loro indennizza– zione, essi si pro11unciano in fu.varo del rimborso integ-rale dei beni espropriati, il cui fondo d'acquisto e di a.mmortizzi\1,ione dovrà essern costituito ed ali– mentato da forti prelevamenti sulle successioni, se condo un metodo analogo a quello formulato per la µrinrn volta da Eugenio H.ignano nf'I suo libro: " Di w, ~ocialismo in accordo colla sruola economica li/JemlP. " Hu di un'altra questione di importanza capitale, la questione n~raria, l'av\'iso de,!.!'liautori è il seguente: l'appropriazione indivicluale della rendita. fondiaria non può essere in alcuna guisa !!iustificata; essa de,·e essere perranto socializzata. MR. la. socializzazione dC'l suolo non pregiudica. atfo.tto il suo modo cli sfrutta. mento e coltivazione. che può essere tanto indivi– duale qua.flto collettivo. Jn Ap;ricolturH 1 in molti casi, h~ piccola Pxploifafion individuale può essere supe• riore, do.I punto di vista del reddito, a.Ila grrtnde, e pcreiò i socialisti non devono esitare ad accordarle, in questi cosi, la preferenza. Questrl opinione è iden– tica a quella del socialista. tedesco David, il quale, cinque o :sei anni fa, sollevò in Germania molto scal• pore per avere sostenuto che il J)l'Oceaso di accen-

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