Critica Sociale - Anno XVIII - n. 4 - 16 febbraio 1908
CRITICA SOCIALE :;9 progetto di logge cho il Governo libera.lo inglese stn per presentarEi al Parlamento per la creazio ne di Com– missioni legalmente incaricato di fissare il tasso dei s1tlari. ,,/,,, Fino a qualche anno fa, in Europa, anche dagli in– tervenzionisti in materia di protezione legislativa del lavoro contro il cieco sfruttamento del capitalismo che, per ottenere il maggior rendimento economico, non vodo i danni sociali di vurio ordino che J)rovoca, si escludevo. come economicamente scandnloso qualunque provvedi– mento di ordine pubblico, diretto a limitare il giuoeo della offerta e della domanda di braccia. di lavoro e la conseguente libera e automatica fhsaziono dei solari, reputandolo atto soltanto a sconvolgere tutti i calcoli dell'industria. nella ripartizione del capitale impiega.lo e come destinato a produrre le più funeste co nseguenze per lo sviluppo di es~a. Ma i fattl che 1 moltiplicati e clnssiflcali 1 'Jervono a formare le teorie 1 si incaricano poi dì smentirle, demo li rie. trasformarle pcrennemeute, od oggi, scrivo Sir Char, les W. Dilke, " quasi tutte Io pnrti del mo11Llocivile sono d'a~cordo noi principio elio la leggo può delimi– tare certe condizioni di lavor<', il numero delle ore In certi. casi E>, in tutti i casi, il modo di pagamento. 1-ìò sembra che vi sia una questione di principio che si possa invocare per sottrarre al controllo della legge il tasso dei salari da pagarsi ai lavoratori ... E. vedete come certi balzi nella via del progresso sono determinati da coefficienti impensabili, trascurati o disprezzati: se ad una regolamentazione dei ~alari si arriverà, lo si do\•rà nl lavoro a domicilio, alla forma. <li lavoro inferiore, nascosta corno una infermiti1. CO!';l come ogni legge protettiva emanata da un secolo in quasi tutti i paesi <leriva dalla miseranda l'IOrte della parte pili dcl,ole dèlla classe lavoratrice, dallo donne e dai fanciulli che In borghesia industriale, appena. CO· minciata la sua ascensionf'. occupù di preferenza por tener bassa la spesa del salari. Non diversamente oggi, sia per eludere lo norme protettive applicablll al lavoro in fabbrica, sia per sfuggire al rialzo dei salari provo– calo dallo organizzazioni operaie e contro!!abile nelle officine, pili cbe per l'addietro si cerca daf,tli industriali di affidare l'esecuzione di molti prodotti alla parte più debole della popolazione lavoratrice 1 chiu,a nella ca– mera da letto o nella cucina, dove lavora alla luce ar• tiflciale ciel petrolio o del ga.s per un numero di oro indeterminabilE>, e per salari insufficienti, lrrisorì, di fame. Recenti esposizioni del prodotti del lavoro a domicilio con relath·i prezzi, o fotografie dell'ambiente in cui si ronrezlonano, provocarono a r~ondra. come a. Berlino e Zurigo, la commozione o l'indignal.iOne della opinione pubblica, e eono non ultima cnusa dell'Interessamento dei Governi e dei corpi legiferanti per un Intervento, diretto a regolare, come il lavoro in fabbrica, cosl anche il lavoro iu casa. Sono le stesse ragioni Eociali commozione per cosi grnodi miserie, preo<•cupazioni per il deterioramento della razza - elle aglt11.rouo le claflsi superiori Inglesi nella prima metà rlel secolo x.1x.e provocarono i primi pro\'\'edimenti a favore delle donne e dei fanciulli in febbtica; ma oggi a questi moti\'i uu altro si ag– giunge nella stessa classe Ja,·oratrice, e cioò l'iute. resse consapevole di salvaguardare le migliorie con– quistate nel lavoro In fabbrica, contro la concorremm del lavoro In casa. Questo è l'elemento nuovo che, nella lotta per l'ascensione della classe lavoratrice, ci porta l'Australia. Veramente, noi non siamo di quelli che, appena haano varcatu. la. frontiera. e salpata la .\la.nico, voclono tutto roseo, tutto ottimo, tutto perfetto j che, come si radono i baffi e infilano un costume f(,1ikerbocker, si rifanno una filosona, una morale sul taglio di i1uelln ciel paese che li ospitò, e, volgendosi a questa. umile Italia, non hanno 1,er essa che parole di disprezzo, di sdegno, di odio quasl 1 e gareggiano con gli stranieri nel dipingere I loro ex. connazionali come tuttora allo stadio dei bri– ganti calabresi ritrn.tti dai giornali umoristici; e 1 a mi gliaia di chilometri di distanza, seatenziauo su ogni ratto di cronaca e lanciano obiurgazioni, ano.temi esco– muniche por la. nostra salute nel giorna 1 i e nelle Rivisto elle li pagano. Se un giudizio siffatto è ammissibile In un emigrante, che in rtnlia ha fatto per lunghi anni la rame o che negli Stati Uuiti si trova d'un tralto a guadagnare 7 o IO lire al giorno. a raggiungere cioè una conclizione di coso che prima era follia sperare. non lo ò in,·ece ar– ratto, o si ritorce in suo torto, in chi, avendo una col• tura 1 mostra. di avere siffattamente perduto il senso sto• rico o il senso dei rapporti di tempo e cli luogo, da pret.cn <lere di giudicare gli atti della organizzazione operaia italiana, co,tituita appena <In un decennio, alla stregua dolio Trride Unions inglesi, che hanno un secolo di storia; dimenticando che gli sforzi compiuti da questa nostra classe operaia per tirarsi su, nonostante i difetti del suo carattere, comuni anche alla classe dominante, malgrado lo condizioni di miseria materiale e intellet– tuale in cui ru ed è, in parte, immersa anche oggi, pur commettendo errori e continuando a r.ommctterne, sono degni indubbiamente, non ,tirò di ammirazione, ma certo di un giudizio benevolo e Incoraggiante j e fingendo <Il non vedere che anche l'Inghilterra ha tuttora gli 1,catc• namenli bestiali <lclht massa lavoratrice, che fanno ri• scontro alle violenze delle nostre follo rncriclionali. ì\Ia, appunto perchò questo senso storico cerchiamo di non obliterare in noi stessi, apprezzando al giusto va– lore i nostri difetti o i nostri successi, osserviamo con interesse quanto cli buono si ra negli altri paesi per trarne partito, convinti anche che nessun popolo è per• retto così cho si possa dire: l'unica luce viene di 1Ìl 1 mn. che fM•ille scintillano da popoli e paesi di,·ersi e ch<' la fiaccola del progresso pa!J'ìa dall'uno all'altro con al– terna vicenda. Orbene j come, fino a qualche anno ra, il Belgio ci fu maestro nella cooperazione sociAli'lta, c gli Stati Scan– dinavi ci Insegnarono nella lotta contro l'alcoolismo, cosl i coloni australiani, <lopo a,·erci dimostrato che la influ03nza delle donne è una forza dolco e benefica in politica come nei domestici Lnri, ci additano oggi la via che la democrazia operaia dovrà seguire nellB sua. ascen• sione. E qui sta appunto l'importanza del ratto che rile– ,•iamo; per cui l'es))erimento compiuto dai discendenti della madre patrla 1 in un ambiente libero da impacci tradizionali, ritorna alla madre patria e viene da essa seguito e adottato. li'urouo appunto degli australiani, venuti in Inghilterra corno delegati alla Conrereuza delrTmpero, che gettarono la buona. semente; e le informazioni venute direttamente d'oltre Oceano indicarono la soluzione del1 1 angoscioso problema, che assilla i socialisti al pari dei filantropi e dei liberali inglesi, del modo di combattere le peir• giorl forme di srruttamento. ... L'Athtralia, per quanto ivi l'industria non presenti qua11tlt.ntivamento I'importanz1~ che hn nei paesi conti– nentali, ci porge questo esempio di grande \'alore: che "!1ambiente psichico non è già i\'i pii1 quello del regime capitalistico, ma è già. quello, in fondo, della soclelìL socialista,,. Infatti, lvi l'operaio si è innalzato al !i,•ello cli un libero contraente di fronte al padrone, ciò che contribuisce a dille nel ogni operaio un forte sentimento della responsabilità, e imprime al partito operaio un carattere nazionale assai spiccato; e 1 d 1 altro canto, sic– come tutti si sentono assicurato il domani, e al coperto da ogni cri~i, la vita vi assumo rorme armoniche fin <1ui sconosciute. Là ò il popolo tutto, organizznto nello Stato. che sempre più prendo in mano la <lirezione dei grandi rami della produzione (ferrovie, miniere, ag:-icoltura, in– dustrie monopolizzate) o le sottopone a uua regolamen– tazione legale, capace di ?amlizzare l'azione cieca dello forze economiche. Il proprietario dell'otfl.cina ha. cessato di essere una potenza. 1 C' 1 specialmente nella Nuova Zelanda, non esi– stono cJaqsl J)OS.)identi nello stretto senso della parola, ma esisto una popolazione la quale, liherata dalle an– go~cie 1mervantl che procura la minaccia sempre incom• bente clella miseria, non è però dispensata dalla noce,.. eità di uuadagnarsl In vita, ed ò tutta interessata -· e tutta al interessa - al perfezionamento tecnico, econo• mico o sociale di tutti I rami cli attività umana. Tutto questo, erodiamo, tu od ò possibile percbè l'e– sperimento ru compiuto, come si disse, in terreno ver• gine, libero in gran parte rlagll impacel tradizionali ciel vecchio mondo, o Il lavoro, che vi è stato subito il più
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy