Critica Sociale - Anno XVIII - n. 1 - 1 gennaio 1908

CR[TICA SOCIALE 13 tranne lodevoli eoce:-.iont (come, in Jtali.1, l'ufficio, ram• montato anche dallo Schiavi, aperto in Milano nel giu– gno 1905 dall'Unioue remminile e dalla Società Umani– taria) - speculano talora esosi intermertiarì, e l'altro delle informazioni, che si assumono col vecchio sistema Inquisitorio, in segreto, sAnza dar mo<lo agll interessati di discolparsi da accuse, che possono anche essere r11n– tastiche. Nè - accanto ai padroni, che accusano i do– mestici di colpe imaginarie - mancano quegli altri che, per soverchia e - secondo me -· male intesa pietà o più soAente per evitare fastidi, non sl peritano di tncero la verità, e di ri11uttere in c:i,·colazione 1 per cavarseli dal piedi, domestici ladri. Il che si risolve, in ultima i13tanza, in un nuovo danno dell'Intera classe, per Il discredito che ad essa ne viene, e per la co11co,.,-enza sleale, che i disonesti fanno, In tal modo, agli onesti. Proletari tr.1piantatl In un ambiente di\•erc,oda quello, in cui sono nati, I lavoratori della casn perdono il \'Ì\'O contatto con la loro classe, senza acquistare il diritto di cittadinanza - per dir così - nella classe, in mezzo alla quale vivono. Mentre, poi, i proletari di quasi tutto le nitre categorie, mercè gll agglomeramenti prodotti 1lalla grande industria, sono riusciti ad unirsi ed hanno trovato nell'unione la forza per conquistare sempre nuovi miglioramenti, nuovi patti di lavoro, nuove leggi a loro tutela, per trattare da pari a pari coi padroni; i la,·oratori della casa, per la stessa natura del servizio che prestat10, sono rimasti tagliati fuori da questo ormai grandioso movimento ascensivo del quarto stato. Del quale tuttavia dev'essere a molti di essi pervenuta qualche notizia per contatti anche fuggevoli con persone della propria famiglia. che lavorano nelle industrie, por qualche conversazione udita qua e 16, per qualche frase letta. nei giornali, per !embi di nozioni afferrati alla scuola, al reggimento, a un comizio, a. una passeggiata - per la forza impellente (sia detto con una frase ha• nale) dell1idea che cammina. TI microbo della redenzione del quarto stato - microbo patogeno, direbbe un gaz. zettiere reazionario - è nell'aria. Lasciamo che altri deplori le nuove proteso dei la\'O• ratori, e contentiamoci dl additare la causa determinante della. lamentata crisi delle persone di servizio in questi fatti: 8i sono generalmente allenLati - per un complesso tlì ragioni - i vincoli di simpatica confidenza, che lc– ga\'ano padroni o domestici dello stampo antico; i lavo– ratori della casa poi, pur avendo, per la.lrresistibile sug– gestione del mondo ambiente, quàlche notizia del movi• mento proletario, e cioè della gradualo ascensione della ,·lasse cui essi medesimi appartengono, non banno an– i:ora potuto partecipare a questo movimento 1 e però s! trovano nella condizione di particolare disagio (morale, ancor più che economico) di chi non appartiene preci– samente nè ad una classe nè ad un'altra, di chi si sente quasi straniero all'una ed all'altra, dl chi ba perduto buona parte delle garanzie etiche, per dir così, che tu– telavano il proprio lavoro, e non ha ancora saputo ot– tenere ebe questo sia garantito da speciali norme giu• ridlche. (C<mtit1ua). Au;SSANORO LEVI. FRANCESCO MEHRING DODICI ANNI DILEGGI ECCEZIONALI. .Elegante volume di circa 300 pagine a L. 3. I nostri abbonati, che sono in regola colt'Ammi11istra– zio11e, potranno averlo a L. 2. Inviare l'importo al nostro Ufficio. CHIACCHIERE DI VIAGGIO - M'inganno 1 o Lei è il signor 'l'ale? ... - Non vi ricordate, tauti anni fa. nelht città tale... - 'l'u mnngiavi nel ristorante tale... Così ra1>idamente lù. antica familiarità è ridestata., e alle 1>ocile parole che ci spiegano innanzi un lombo, oramai bene ripiegato e coperto, della nostra vita, si solleva. un nugolo di ricol'(li, un malinco– nico profumo ideu,!e di fiori essicct~ti 1 proprio come a frugare nelle vecchie robe degli armadi della casa vecchia paterna. I•: si colorano, nella mente pili clic nelle parole, volti quasi cancellati; suonano nomi muti da gran tem110; si riaccendono le simf>atie intiepidite, gli sdegni sopiti; balzano nel ridestato teatro i gesti dominatori dei trionfanti d'allora.. R dove sono an– dati a. finire tutti costoro? Dove ci han condotti le 8trnde che camminarono un tempo parallele? ... L'amico, che ci ha riconosciuti nella corsia del carrozzone~ ci conduce dentro, 1rni molli divani 1 e ci sa dare un mondo di informazioni: egli è ritornato pili Yolte laggiì.1 1 donde trag-giamo le comuni me– morie, e conosce la sorte che guidò gli amici e i nemici d'allora, come colui che è rimasto sino alln fine dello spettacolo, (lai quale noi ci siamo par– titi a mezz'atto. Se non che si potrebbe osservare che tali rappresentazioni durano quanto il mo11do lontane. - E al Circolo socialista tuona sempre il nostro Desmoulins? C'è sempre quel fumo di pipe e quel– l'ardore di ordini del giorno? L consiglieri comunali vengono ancora n prendere gli ordini per la seduta consiliare successiva? Vi si preparnno ancora lo accorte vittorie quotidiane e le sdegnose sconfitte, non meno frequenti? L'amico sospira: si hatte la ;,;-amba con la palma. della mano distesa, sbuffa. rammarico, fumo di to– scano e rancore; e, dopo un abbozzo sconfortante e sconfortato delle condizioni materiali e immorali del Yccchio nostro Circolo, tira giù una filippica contro le Sezioni del partito socialista, contro il partito stesso, contro la Oh'ezione, il Gruppo parlamentare o via 1 via ... !~gli, per suo conto, ftt incetta. di ri· cotte, che \fende poi a Roma per rom1rne, e al Cir– colo non ci ya quasi più. . ** 11 blando genero aiimentare, oggetto delle sue cure private, non ò forse il solo responsabile di tiucl molle sconforto onde ò invaso l'animo del mio com- 1>agno di viaggio cd ex-compagno di Circolo. C'è in tutti un disagio, una incertezza di fede, una z;trantt discrepanza di propositi, che si rivela per mille aspetti ed ha oramai una letteratura. Leggere, per informazioni, le ultime annate della Cntica Sociale. Non è indebolito il " socialismo ,,, si dice, ma il partito socialista. Jl partito è diventnto un'a.ccolta di ambiziosi cavalieri erranti, non sempre senza macchia e senza paura, che passano di giornaletto in giornaletto, di Sezione in Sezione 1 di polemica in polemica, non aYendo di meglio eia fare. Intanto la gente che ha. il cla. fare si ritrae dillle logomachie teoriche o dallo risso astiose dello adunanze poli– tiche del pa1-titò, e va doYe si parili del salario del suo mestiere, della protezione dclliL propria chtsso; o quivi trova. il co11sislct1n di qualche cosa di reale, ove la mente non 1rnnnspi 1 come le nccade 1 nel vuoto delle metafisicherie politicastre. E il vuoto 1 a. poco a poco, non si fa solo nelle teoriche j ma. nelle adunanze, ma nelh1 compagine del partito, ma nel contenuto ideale delle anime ... [o credo che a nessuno possa sfuggire il significato

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