Critica Sociale - Anno XVII - n. 19 - 1 ottobre 1907

CRITICA SOCIALE 293 VII. Chi non app;ovi l'indirizzo delle scuole laiche dello Stato dev'essere pieuamente libero di servirsi delle scuole che i privati credes~ero di istituire 1 anche in concorrenza colle scuole pubbliche. Alle scuole private i poteri pubblici non devono con• cedere smsidt o protezione di nessun genere; ma devono rispettare pienamente la loro libertà. d'insegnamento, imponendo ad esse per garanzia delle famiglie, oltre l'obbligo di essere sempre aperte alla vigilanza igie– nica e morale dello Stato, quello di avere i direttori responsabili e gl'insegnauti regolarmente abilitati dalle pubbliche scuole dello Stato. Le sole scuole pubbliche devono concedere certificati di studio aventi valore legale. Questi principt sono chiaramente saociti per Pistru- :i~:1e~:t1i~~::~!a v\ ,: , ~~~~i iem;r:is~inrtaJ~i si~ft~~ caoti e ad arbitrio della burocrazia e dei ministri, con le àbilitazioni ministeriali, con l'abbandono di ogni sorveglianza sulle scuole, private, con le concessioni delle sedi di esami e del pareggiamento alle scuole private. VIII. In relaz-ione ai principì iunanzi. affermati, la Federa– zione parteciperà alla vita politica del paese, raffor– zando quei soli elementi della società e dello Stato, che nella scuola pubblica, quale iooauzi è definita 1 trovano il migliore presidio e il più efficace aiuto, e che perciò solo sono naturalmente condotti a sinceramente desi– derare ed altamente volere il più vigoroso e più largo sviluppo della scuola pubblica. La Federazione pertanto promuoverà, in tutti i campi della vita pubblica i progressi di una democrazia, che abbia la libertà, la pubblicità e la responsabilità a suo fondamento, che accolga e faccia valere tutte le forze ri~~ ~e~;!e~o~Dc~~t~i:g;~b!~:S~~~:tn~~~i~~~zl:~eg~o~:.r; libera discus::1iooe. Ed essendo i principt innanzi affermati io antitesi assoluta con i principi, i criterì e i metodi che la coe– renza confe8sionale impone al clericalismo, la Federa– zione - salvi sempre i diritti riconosciuti alle mioo– rauze nei precedenti Congressi - combatterà. il partito clericale, e i partiti con esso alleati, in tutti i loro sforzi per la conquista. del predominio nella vita pubblica. E, poichè, d'altra parte, molti gruppi liberali e democratici - e specialmente quelli che fanno capo alla masso– neria - non intendono gli ideali democratici quali li intende la Federazione e vogliono asservire la scuola pubblica a un indirizzo educativo di anticlericalismo giacobino e settario, che sarebbe aHrettanto illiberale quanto l'indirizzo clericale 1 il Congres$O afferma la ne– cessità che i gruppi politici liberali e democratici deter– minino lealmente e nettamente le loro posizioni sul pro• blema della funzione e dell'indirizzo dello Stato e della Scuolaj e dichiara che la Federazione darà il proprio appoggio in tutte le manifestazioni della vita pubblica a quei soli gruppi politici anticlericali, che as~umano espliciti impegni nel senso dei principi. adottati dalla Federazione. L'ordine del giorno votato dal Congresso dice invece: Il Congre&so, ritenendo: 1° che altro è fede e altro è scienza; ossia: altro è il sapere fiduciario e opinativo che è proprio della reli– gione o della scuola religiosa, altro è il sapere dimo– strativo e necessario, che è proprio della scienza e della scuola laica; 2° che lo Stato moderno è el'lsenzialmente laico, e le altre minori comut1ità da esso dipe·ndenti, in quanto banno fine di cultura distinto da quello della chiesa, debbono mirare alla perfetta libertà ed indipendenza de1lo spirito ed a fornire alle giovani generazioni, per mezzo dei loro organi didattici, un contenuto dottrinale strettamente scientifico; propone la perfetta laicizzazione delle scuole pub– bliche di tutti i gradi, nel senso anzid•etto. E, passando ai mezzi più idonei alla formazione di una scuola conforme ai principi innanzi approvati, de– libera che la Federazione promuova: I. Una netta separazione della Chiesa dallo Stato e iu particolare l'abolizione dell'articolo 1 dello Sta– tuto fondamentale del regno (questa parte è approvata a grande maggioranza) i 2. Riforme tali da rendere funzione di Stato l'i8tru• zione di tutti i gradi (è approvato)j 8. L'abolizione dell'insegnamento religioso nelle scuole elementari, negli asili d'infanzia, nei convitti nazionali e nei collegi femminili dello Stato (è appro– vato a grande maggioranza) i 4. La laicità del personale insegnante nelle scuole rlello Stato (votato per appello uominri.le ,risulta appro– vato con 73 voJti contro 48); 5. Una riforma organica di tutta l'istruzione 'fem– minile, cli guisa che lo svolgimento del pensiero laico abbia dalla donna unh costante cooperazione e non un ostacolo (è approvato per acclamazione). 11 Infine il Congresso delibera che, couformel:llente a tale concezione della scuola laica, la Federazione, nel campo politico, debba continuare immutabilmente nella direttiva segnatale dal Congresso di Roma (è approvato per acclamazione meno uno). Approvato quest'ordine del giorno, che prende <ti sana pianta dal programma dottrinario e giacobino della Massoneria la gallico-pappagallesca separazione della Chiesa dallo Stato, e la convocazione della Costituente per abolire il solo primo articolo dello Statuto, e la soppressione delle scuole private, e la esclusione cli tutti i figli delle famiglia cattoliche . dai convitti nazionali, e la esclusione dei preti dai concorsi per le scuole, la maggioranza del Congresso avrebbe dovuto, per coerenza, respingere coraggio– samente il capitolo VIII del mio ordine del giorno, che, sviluppando e specificando il famoso voto poli– tico democratico del Congresso di Roma, impegnava la Federazione in una guerra aperta, non solo contro i preti neri, ma anche contro i preti verdi. !fa alla maggioranza mancò il coraggio di votare per appello nominale pro o contro la Massoneria. Nel lungo tumulto, col quale si cercò invano cli farmi ritirarn la domanda di appello nominale, nessun massone ebbe uno scatto di generosità e invitò i suoi fratelli a non violare quello che era un nostro diritto. l~ quando alcuni di coloro, che avevano firmata la do· manda di appello nominale, stanchi e vinti dal lungo premeditalo tumullo, ritirarono le loro firme dalla domanda e questa decadde, un grande sospiro di sollievo percorse la massa anonima dei fratelli ur– lanti e paurosi della luce. " Il problema che s'impone oggi in Italia ai par– titi democratici in genere - in tutti i campi della vita civile - e alla Federazione in ispecie ~ sul terreno ben limitato, ma s'trategicamente importan– tissimo, degli ordinamenti scolastici - è se la lotta necessaria contro la reazione clericale debba essere combattuta in nome della vera, della santa libertà del pensiero, in maniera che il trionfo immancabile della democrazia riesca a suo tempo a vantaggio di tutte le libertà, per tutte le idee, per tutti i partiti; o se gli amici della. libertà debbano lasciarsi trasci· nare e sviare a rimorchio dalla :Massoneria, in una lotta settaria, camorristica, astiosa., priva sempre di nobiltà 1 destituita quasi sempre di sincerità, buona solo, col suo giacobinismo igoonintc 1 intollerante e volgare, a riabilitare il clericalismo. La risposta, che il futuro Congresso della Federazione darà a questo arduo problema, sarà un indice notevolissimo del– l'orientamento1 che tendono ad assumere le forze della nuova Italia nella lotta anticlericale; e contri– buirà foetemeote a determinare quest'orientamento. ,, Così io scrivevo nell'aprile passato sul 1'empo, e ripetevo sui Nuovi Mver-i alla vigilia dtll Congresso di Napoli. Il Congresso non ha seguìta la via che a me e - credo - a. tutti gli spil'iti liberi, sembra

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