Critica Sociale - Anno XVII - n. 19 - 1 ottobre 1907

CRITICA SOCIALE 291 darietà alle sole iniziative legittimo e di opporsi Rlle altre, concedeva alle singolo categorie illimitata libertà d'azione di fronte ni pubblici poteri e negava alla 'Pederazionc ogni facoltà di coordinare e gra– rluare lo singolo iniziative: cioè diceva alle organiz. zazioni speciali: 41 Continuu.te pure a far frastuono, e a seccare il pubblico, o n discreditare la vostra classe, o a danneggiare voi stesse: posto che le vo– stre domande sieno legittime, nel propugnarle vi sono lecite tutte le corbellerie 11• Se un 1>ericolo il Congresso di Napoli correva, era quello che la maggiornnza, stancata e irritata dagli errori delle organizzazioni speciali, si lasciasse tra– scinare all'eccesso di negare la loro legittimità e utilità, e privasse la Federazione dei notevoli van– taggi che cèrtamonte essa potrà ricavare in avvenire da organizzazioni di categorie, serie, non ribelli, consapevoli della necessità di coordi1rnre i loro mo– vimenti con quelli della organizzazione generale. Perchè, so ò vero che le attuali organizzazioni spe– ciali sono quasi tutte vere o proprio mistificazioni, a somiglianza della famosa Associazione apolitica, che s'è sempre rifiutata di pubblicare l'elenco dei pro1>risoci; se è vero che queste piccole organizza– zioni con intenti economici, anche quando fossero seriamente o lealmente formate, non possono avere che una vita transitoria e sono destinate a dissol– versi non appena abbiano raggiunta la correzione di quello sperequazioni o di quelle lacune legisllltive contro cui si sono ele,•ate o da cui sono state de– terminate; ò vero pure che, quanrlo occorrerà assa– lire la riforma scolastica, la organizzazione generale non J>Otràtrattare direttamente se non dei soli pro– blemi generali; e dovrà abbandonare lo studio di tutti i problemi didattici alle singole organizzazioni didattiche in cui g11insegnanti ai distribuiranno per scuole e per materio; e cura della Federazione sarà allora, non di accentrare in un organo solo tutto questo immenso multiforme lavoro, ma di coordinare gli studì dello organizzazioni parziali e minori e tenerli nello lince direttive tracciate dalla organiz– ziono generale e superiore. DeJla necessità cli non chiudere lo porte con ec– cessi di bigottismo unitario a quest'nvvenire, che - .... tutti dobbiamo cercar di avvicinare più che sia pos– sibile, si resero conto gl'insegnanti convenuti a Na– poli. E, respinta la intransigenza unitaria di pochi colleghi, la quale si affermò con soli tre voti su un ordine del giorno presentato dnl prof. Salerni, il Congresso approvò con 78 voti il seguente ordine ciel giorno: ~ 11 Congresso - mentre aflerma la oeceS8ità che nuovi pro11vedimenliintervengano a correggere le deJi– cienze e gl i err ori delle leggi e dei regolament.i recenti e le ingiul! t.ol! perequazioni da e1:1~i determinale ~ af– ferma che scopo della Federazione, come di ogni altra organizzazione 1:1imilo,deve essere la determinazione dei doveri e dei diritti individuali e di classe, consi• derati non dal punto di vista di un semplice egoismo corporativistico, ma da quello di una. solidarietà e di una giustizia sociale più alta, che abbia di mira il maggior bene di lntti, accettando come fondamentale il princìpio che gl'inleressi particolari d'individui e di collettività minori devono essere subordinati a quelli più generali; • Riconosce utile la formazione di organizzazioni i:pecial~che abhiano lo scopo di studiare particolari problemi didattici o discutere interAsHidi singoli gruppi cl'insogo anli, o ohe qu este organizzazioni speciali, come i singoli confedero.li e le Sezioni, devono avere la più completa libertà d'azione nella stampa di classe e dentro l'orbita della vita foderale, ma non rivolgersi ai poteri pubblici se non quando i problemi siano stati decisi dalla organizzazione generale i " Afferma che è, non solo diritto, ma dovere delle supreme auto rità rederali (referendum, Congressi, Con– :,igli federali) t.li giudicare della giuslozza dello domande e di non concedere presso i poteri pubblici il loro ap– poggio se non a quelle iniziative che non contrastino col programma e con la tattica della .Federazione, e di coordinare le iniziative di cia'icuna categoria con qui,lle dello altro e della organizzazione generale i " Cho gli insegnanti federati, i quali fanno parte di organizzazioni di categorie a cui partecipano aucho insegnanti non federati, hanno il dovuro di opporsi a chu questo ~rganizzazioni a11sumano,d1fronte ai poteri pubblici 1 iu11.iative che contra,.tino col programma e con la tattica <lollaFederazione; u Che il Consiglio federale deve :;icindere risoluta• mente, sempre che occorra, la respon<1abilW,della Fe– derazione da quei movimenti di categorie che non ri– spondano ai principi federali, operando di sua iniziativa in caso di urjleuza, e rimanando sempre riservato il giudizio definitivo ai Congressi nazionali e ai refe- 1·endum. E invita il Consiglio foderale ad appoggiare in questo momento presso i poteri pubblici, prima di ogni altra, le sole domande degli insegnanti di giu– nn'Jtica. ,, Le paralo di questa deliberazione sono troppo chiare ccl esplicite par avere bisogno di conìmenti. Un commento autentico e significativo lo ha dato il Congresso med6simo, facendo obbligo al Consiglio Federale di sostenere in questo momento dinanzi al Governo, J>rirna di tutte le nitre, le domande degli insegnanti di ginnastica, i quali soli furono del tutto ignorati dalla le~ge sullo stato economico. E questo voto fu preso per acclamazione; e ad esso nessuno si oppose, neanche coloro che negano alla Federa– zione il_diritto di giudicare le domande delle singole categorie! Quali saranno gli effetti di questa deliberazione? La minoranza, che ha creato le organizzazioni di categorie, riconoscerà essa l'autorità suprema della Federazione? Pubblicherà gli elenchi dei soci di ciascuna organizzazione? Cederà il passo in questo momento agl'insegnnnti di ginnastica? Ometterà di dannogginro se stessa e gli itltri con la sun tattica sbagliata? - Chi rispondesse un sl tondo e reciso a questo domando, minaccerebbe di essere smentito senza troppi ritardi. Teste piccino, uomini destituiti di senso pratico e di fiuto politico 1 ce n 1 è fra gli insegnanti come in tutti .J gruppi sociali; e costoro si irriteranno per il voto cli Napoli e persisteranno per le vecchie vio e continueranno u dare di sò lo spettacolo deplorevole di questi ultimi due anni. Ma il Consiglio E'ederale, forte dell'autorità concessagli dal Congresso di Napoli, sconfesserà quasto iniziative suicide, impedirà a queste pseudo-organizzazioni di mistificare il pubblico, scinderà la res()onsabilità della enorme mag,:;-iorauza da quella d'una mino– ranza rumorosa ma insignificante, restituirà con poca fatica alla Federazione tutto il suo prestigio. . .. Mentre una esiguu minoranza di sconsigliati con– centrava i suoi clamori intorno aJlo deficienze della. legge oconomicn, danneggiando so stessa e gli altri e facondo credere al pubblico che gl'inaegnanti in– tendessero esaurire tutte le loro forzo intorno alle con– quiste economiche o avessero dimenticato che esiste anche un ponderoso t, urgente problema didattico, la maggioranza della l"'ederazione aspettava impa– ziente che In Commissione Heale por la riforma delle scuole modio pubblicasse i risultati dei suoi lunghi - ahimò ! troppo lunghi! studi o rendesse possi– bile llllft. diaoussiono pmticil o co11clu1:1iva intorno a un progetto completo. [ntauto si allonuva nllo ùisputc futuro con una piccola. oscrcitaziono d'n,,auguardia) o si precipitava. con ferocia inaudita su quel povero disegno di legge degli esumi, elle l'on. H{n'a aveva preso a J)restlto dalla intelligentissima burocrnzia mi– nervina cd aveva, tale quale, presentato alln Camera. Il Congresso di Napoli, mettendo a profitto i ri-

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