Critica Sociale - Anno XVII - n. 19 - 1 ottobre 1907
CRITICA SOCIALE 301 e sopratutto di lavoro al Legno e al ferro, a scopo di educazione fhlca e per accrescere il piacere e Pinte– resse nel lavoro. Il carattere essenziale della scuola è di essere un ampliamento della vita di famiglia: essa permette agli allievi di famiglie di condizioni relativamente modeste di ricevere l'educazione ideale, che una famiglia ricca, consapevole dei suoi doveri, dovrebbe dare ai suoi figli. Questi vi sono accolti al disopra degli 8 anni, per una pensione annua che va dai 2250 ai 2500 franchi, e che comprendo le spese di viaggio, nello vacanze, da Parigi a Londra o Berlino, e viceversa, con un professore. La cosa pub parere costosa, ma non è. I parenti hanno un dovere, ed uno eolo, verso l figli: la più completa edu• cnzione possibile; se essi si rifiutano di pagarne le sposo, i figli clovranno pagarle da sè, in altra guisa 1 più tardi. Nel medesimo tempo che ò un ampliamento della vita di ramlglia, questo tipo di scuola dà un carattero sparta110, per cosl dire, al l'educazione: essa conserva ciò che di tenero viene dall'atmosfera della vita dome– stica e lo compenetra con una certa durezza, rigidità, vigorìa impavida, che ha un carattero nazionale. ' Il gentlema11 inglese esce dalle scuole sue, plasmato secondo un modello nazionale, che ò non la negazione, ma la sintesi di ciò che di meglio vi ò in tutti i ca– ratteri locali e loro s'impone come modello. In esse, Imparando a governare sè stesso, diviene maeltro nel governare gli altri. Gli altri lo rispettano, porchè sanno che vale più di lui. Nelle vie delle metropoli inglesi non ò raro veder popolani fare alla box con del gentlemen; qua.si sempre I popolani hanno la peggio, e ciò per l'assenza di dlscipliua e di agilità metodicamente acqui– stata con lungo esercizio. Sul Continente le classi diri– genti, protetto dalla polizia e dall'esercito, sarebbero presto vittime delle moltltudlnl insorte, il giorno in cui e polizia ed esercito si sbandassero; in Inghilterra esso saprebbero vittoriosamente e da se stesse respingere l'at• tacco e rimetterle al dovere, e tutti lo sanno e lo sen– tono. Ed ò por ciò che il domagoglsmo non vi pone piede o si rende ridicolo. Oli è che le classi dirigenti controllano le altre me– diante il controllo di so stesso: esse dirigono fisicamente non meno che moralmente e Intellettualmente; la loro supremazia rl1l0sa su una sfida costante alle altre perohò loro la coutestluo 1 sfida che ò costantemente rinnovata, raccolta, sperimentata, e termina col porro tra i gover– nautl coloro che vincono e tra i governati coloro che si lasciano vincere. Le Istituzioni sono solo lo dighe le quali assicurano che il processo di rinnovamento pro– ceda continuo e regolare; esso si riassumono nelle regole del gioco j consacrano la subordinazione delle varie energie economiche, politiche, Intellettuali, alla energia suprema, fisica e morale, del carattere. L'esperimento dice che l'École des lloches, fondata dal Demolins, è un gran successo: a nostro modo di vedere, di tipi consimili tli scuole v'è anche più bisogno iu Italia che in li'rancia; la ~~rancia,dopo tutto, ha una classe dirigoute. In Italia vi sono delle cricche; una classe dirigente nazio,iale, ossia avente, al disopra di tutto le sue varietà locali, un'anima nazionale, non esiste. Ebbene, com1c,Harrow, Eton, Il,ugby, Oxford, Cambridge ranno costantemente l'anima nazionale delle classi dirigenti inglesi, perchò non dovrebb'essere pos– sibile rondare istituzioni che abbiano 1>er!scopo di raro una classe dirigente, una élite Italiana? Dovrebbe reclu– tare allievi da tutte le parti d 1ItaliA, anzitutto tra coloro che possono pagare una retta discreta: dnlle 2000 allo 8000 lire annue, e a tal uopo saper roclub.rc i migliori insegnanti e avere 1m programma ben pensato; inse• guanti e scolari dovrebbero vivere asslemt:' 1 divertirsi assieme; gli Insegnanti dovrebbero avere con sè le loro famiglie; gli scolari dovrebbero sempre pH1 essere ad• dostrati ad amministrarsi da sò, a tener l'ordine >da sò, a comandare e ad obbedire per turno; lo sport dovrebbe col lavoro manuale tener buona parte del loro tempo. Vi dovrebbero essere posti anche per operai, e una delle ambizioni delle varie associazioni operaie doncbbe essere quella di avere un fondo nazionale crescente por aumentare li numero di membri della loro cla~se am– messi a questa educazione. Si badi: una simile educazione non può essere, almeno in Inizio, una funzione di alcuna delle attuali specie cli scuole secondarie o superiori: queste non dà.uno che Istruzione; lascl!\no troppo i loro alunni sotto l'influenza della famiglia e della vita locale; esso non operano al• cuna sintesi di carattere nazionale. La cosa non può venire che dalla iniziativa spontanea o privata del pa– triottismo nazionale; gli enti locali e lo Stato, se vo– glion.o, poAsono aiutare; dio r.i guardl dal loro controllo, almeno agli Inizi! Tanto per cominciare, la Toscana sarebbe forse la regione più centrale ed adatta; tre o quattro, vario e autonome, in tutta la penisola baste– rebbero. Sappiamo che vi ò un gruppo di persone già. all'opera in que'lto senso in Lombardia: esse potrebbero segnar l'inizio d'un grande rinnovamento della vita ita– liana, se si proponessero di dare alla loro Iniziativa carattere nazionale nel senso suddeflnlto e di coltivare 11carattere più che la quantità di cognizioni. Ispirare nobili entusiasmi, dare buone abitudloi 1 crear la sete di grandi idealità. inspiranti l'aziono quotidiana ò cosa più grande ed urgente d'ogni riforma sociale, d'ogni riforma costltuzioualo o di :regime scolastico ele– mentare. Questo ò il succo dell'opera di Edmondo De– molinsj queRto Il valore Inestimabile del suo grande esempio; questa una. delle possibili sane imitazioni di Iniziative francesl. Più cho di nuove leggi, noi abbiso– gniamo di nuovi uomini 1 di nuovi caratteri, di anime generose, di spiriti in cui, come in Mazzini, la vita b missione grave di serie responsabilità. li senso della responsabilità ò il più richiesto nella vita mo<lorna o Il nostro roglmo domestico e scolastico sembra 1 insieme con mille forzo sociali, ratto appo;:jta per soffocarlo e comprimerlo, per disfarcene anzi. Ed ò li 1>iù difficile, Il più delicl\to flore da coltivare. ln Italia ed in Francia, invece di crear nuovi istru– meoti per la cultura di codesto senso della responsa– bilità, lasciando perire a poco a poco quolll che l'hanno alimentato fin qui a mano a mano cho I primi ne pren• dono il posto In virtù della lntrioseea loro superiorità; sino ad ora non si è fatto che distruggere e screditare quelli senza creare questi. È tempo che si muti metodo, por quanto la moda sia ora più che mai forto nel senso da noi denunziato; e il mutamento, cl dico l'esempio dato dal Demolins, deve venire dallo srorzo privato. Jn Italia lo Stato dà. unità rlgi <la.di programmi In materia d'Insegnamento e lascia Il carattere in balla dell'am– biente localo o della rnmiglla. Ciò che a noi occorre ò proprio il contrario: è di tenei· più conto della località In materia d'insegnamento, o di rare una siutesi di ciò che v'è di meglio in tutte le località In materia di for• maziooe del carattere nazionale; e ciò, non può esser ratto che da. un Comitato di persone colte e- indipen– denti di tutto le regioni 1 che s'accordino sugli elementi dell'ideale dl carattere oho ò più desiderabile di colti-
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