Critica Sociale - Anno XVII - n. 19 - 1 ottobre 1907
300 CRITICA SOCIALE reciprocamente: la Francia ha più sviluppato il culto disinteressato dell'intelligenza; l'Inghilterra quello della. volontà; ma vide pure che vi ò un vantaggio per l'In– ghilterra nella subordinazione dell'intelligenza. alla vo– lontà; e concepl in conseguenza ìl disegno di iniziare la riforma del carattere nazionale francese riforman– done la educazione in senso inglese, Questi prtncipi sono sopratutto sviluppati nella terza delle opere da noi cita.te . Ivi egli mostra come, nella storia inglese, il trionfo successivo dell'elemento sasrnne sul celtico, sul danese, sul normanno sia dovuto a ciò: che il primo, dalle circo:itanze della sua formazione, era più temperato al self-help e alla pratica dell'indipen• clenza penonale e della vita i.iolata e della proprietà. Individuale. Ciò è vero, sebbene a noi sembri piuttosto fanta.stico il suo modo di rendersi conto delle origini del temperamento individualistico inglese. In conse– guenza il metodo di educazione inglese consiste nel perpetuare e rafforzare le caratteristiche, che hanno assicurata la superiorità. inglese nel mondo: energia di carattere, Perseveranza., lealtà, sincerità, senso di re– sponsabilità. In esso l'elemento istruzione è subordinato all'elemento educazione. Qui il Demolins ba pienamente ragione; ma la ra– gione di questo metodo e del temperamento individua• listico inglese è ben altra: questo, anzitutto, non è tanto una doto originale, quanto un prodotto di formazione storica i esso è sopratutto dovuto a ciò, che la aristocrazia. fondiaria non ru mai completamente domata dalla mo– narchia come in Francia, e cosl conservò potere, indi– pendenza e responsabilità. sopratutto nelle amministra– :donl locali, facendosi cosi una tradizione e un carattere, che è ·quello che sta tuttodl a rondo dell'ideale del gentlem.an; è dovuto pure a ciò, che e Corona e Aristo• era.zia non poterono mai asservirsi e spesso ebbero anzi bisogno di amicarsi le classi commercianti e industriali; ed a ciò, che le classi superiori, paurose di veder. la Corona arricchirsi per m~zzo della concessione di mo– nopoli a corporazioni d'arti e mestieri, obbligarono e i nuovi industriali e gli operai a non poter cont.ue che su sè stessi. L'esistenza del temperamento individualistico, oltre che doversi all'esistenza di varie clnssi forti e gelose l'una dell'altra, ò pure il risultato dl una lunga varietà di vita amministrativa locale, di privilegi municipali, ecc.: donde varietà. di interessi, di scuole, di programmi, di tradizioni e di aspirazioni: ove c'è più lotta, c'è più se– lezione dei tipi più energici. In Francia i re riuscirono a divenire onnipotenti, a disporre di tutte le funzioni e a distribuirle: di qui il crearsi d'un carattere nazionale in cerca di carriere amministrative; di qui una limitazione artificiale ,della popolazione per non aumentare i posti ufficiali e per assicurarne l'accesso ai figli; di qui la paura della con• correnza o lo sviluppo di un metodo d'istruzione che mira unicamente a dare le cognizioni schematiche, chiare e rigide, di cui il funzionario ba bisogno por fare ese– guire le leggi e i regolamenti; di qui il prev1tlere della istruzione àulla educazione, favorito da una grande e gloriosa tradizione letteraria e sopratutto dalla tradi– zione classica. Il sostituirsi dell'Impero alla Monarchia o della Repubblica all'Impero ha lasciato pienamente intatto lo spirito del regime amministrativo i solo all'in– trigo pei favoritismi, divenuto relativamente innocuo, si è sostituito quello, ben altrimenti efficace e pericoloso, dello promesse elC'ttorali di cui si fan pagare agli altri le spese. Il Demolins si è proposto di alterare questo stato di cose: egli ha visto benissimo che non è tanto l'ele– mento quantitativo (istruzione) quanto il qualitativo (educazione) che importa, e che le democrazie hanno la pernicio!la tendenza di sopravalutare il primo a spese del secondo. L'istruzione è, entro certi limiti, statistica– mente misurabile. La coscrizione e i matrimout per– mettono di conoscere il numero deglì analfabeti. La diffusione della stampa quotidiana u periodica è un altro criterio valido. Viceversa, l'educazione è un quid tm - palpabile che sfugge alla misurazione; e, poichè la di– minuzione della criminalità non è dalle statistiche ri– velata in alcuna necessaria correlazione con l'aumento dell 1 istruzione 1 ed anzi questo è in Francia parallelo all'aumento di quella, è lecito concludere che l'istru– zione è buona o cattiva nei suoi risultati solo a seconda della educazione dellÒ volontà che se ne servono. Sotto questo aspetto l'analfabetismo, per quanto vergognoso, non è il peggiore dei mali; esso ha anche i suoi van– taggi: esercita la memoria, e tien lontani da quella peste che è la mezza coltura; vi,s~no più crimlriali pe– ricolosi tra persone mediocremente istruite che tra anal– fabeti. Non solo: ma l'aumento di mera istruzione nelle classi inreriori e medie non può non approdare a una mezza coltura media, e, se questa non è al servizio di volontà fortemente temprate, e se sopratutto le classi dirigenti non hanno un'alta moralità e un alto senso di responsabilità nella gestione non meno dei privati che dei pubblici affari, tale aumento non può non avere, a lungo andare, effetti dlsadrosi. Simili considerazioni condussero il Demolins a pen– sare che il problema essenziale per un paese non è tanto quello della diffusiOne quantitativa de\l'ist1·uzione tra le sue plebi, quanto della qualità dell'educazione tra le sue classi dirigenti. Se questa migliora, non può non rifletterai nella. economia gene.raie e deve render ne– cessario anche un aumento quantitativo di quella; ma, se essa è stazionaria o in diminuzione, il mero aumento di istruzione non fa che creare anarchia nei cervelli non meno che nelle cose. Quanto queste cose sono anche più vere per l'Italia che per la Francia non è qui d'uopo d'insistere; nè urge mettere in ev·ideoza quanto esse sianl) in contraddizione con l'idea cti vedere il toccasana di tutti i malì nella rirorma della istruzione elementare e nella avocazione di questa allo Stato; l'on. Bertolini ba magistralmente dimostrato tutto ciò. Convinto di queste verità il Demolins ba cercato di metterle in pratica, creaòdo a VerneuiJ, a due ore da Parigi, in Normandia, un istituto pedagogico a tipo in– gle~e. Lo spirito dell'insegnamento in questo istituto, i metodi, i programmi, l'ambiente, le condizioni d'entrata, la vita 1 sono descritti magistralmente dal Demolins nella sua opera L'Éducation nouvelle, opera che non sarà. mai abbastanza letta, imitata e ditfusa. E, da quando essa apparve, quanti progressi ba già fatti l'istituto I Esso è situato su un fondo di 25 ettari, comprende una casa d'abitazione, un parco, un bosco, vaste pra– terie, vasti commons; più che un collegio, è un aggre– gdo di varie casette, in og,1una delle quali abitano, gtudiaoo, pranzano, con proressori e loro famiglie 1 un certo numero d'allievi. I proressori di lingue straniere sono stranieri; tra professori e scolari regna la più grande famigliarità; giocano assieme al cricket, al foot-ball, al golf, al tennis. Le prores!lioni manuali vi sono in onore; e gli scolari devono imparare a farsi tutto da sè ! Si visitano le officine industriali vicine, le fattorie agricole; si dànno le cognizioni pratiche di giardinaggio e cultura,
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