Critica Sociale - Anno XVII - n. 16 - 16 agosto 1907
CRITICA SOCIALE 249 sciplina dei mercati a quelle di assunzione diretta e gestione delle industrie relative ai consumi stessi. Guardano ormai le classi medie ed umili al Comune come a strumento di difesa ed a fornitore di generi a minor 1wezzo. È il Comune del nuo,•o popol mi- 11uto ohe si profila e si consolida sull'orizzonte delle lotto locali. Sapranno i partiti J)Olitici a baso democrntica, e specialmente il socialista, tener conto delle nuovo orientazioni di forze, senza trincerarsi dietro i cate– chismi convenzionali? Speriamo di s1. I moti umbri sono unn rivelazione poderosa di quell 1 organizzarsi degli interessi dei consumatori, che non ò più pos– sibile trascurare nella politica e nell'economica del nostro paese. l ceti che si destano alla vita comu– nale o che si agitano nelle piazze, domandando che la vita costi meno, non si rinserrano nei rnoli del socia.li1rn10,sieno queeti formati dal proletariato (pa– rohi bruttft e che 11011 dice nulla, sopravanzo arcaico di altre lotte d'interessi) o sieno dati dall'esercito del lavoratori salariati. rt punto di vista si sposta; o degli clementi che aderiscono e convergono al moto non tutti sono disJ>osti ad assumere la qualificazione socialista. È forse uno dei casi tipici ove si pone a nudo un sostrato d'interessi per un partito ed un'a– zione r1ulico-socialista. Senza voler rim1>olpettare i partiti e formare altri partiti 1>illole 1 dove invece è opportunità. di più larghe combinazioni e formazioni, certo ò cho, per incana– lare le correnti laterali al ceto operaio in un fecondo intervenzionismo economico, bisogna adottare criteri in parte nuovi. I radicali ed i vecchi democratici, che conservano nella cerchia delle mura cittadine !a. tradir.ione dei metodi 1>olitici di trent'anni fa, deb– hono dare all'azione loro un contenuto economico. E non deve credersi assolto l'obbligo di questo conte– nuto, soltanto con radothtre qualche savia (troppo savia) formuletta del " caso per caso "' dello " spe– rimentalismo volta per volta" o simili comodi ritro– vati di huon senso bertoldino. Fare è avere scopi: un po' piit cli previsionismo s'impone nncho poi radicali. Radicalismo è u11metodo od un metodo soltanto 1 di– cono certi teorizzatori. E bene sta. Ma metodo vuol dii· via, e per andar avanti bisognu. conoscere la strada. Che non sia proprio possibile un'azione economica, coerente e continua, dei radicali? che sieno condan– nati a fare i generici della politica ed agitare solo problemi_ di cultura? che non J)Ossa mai sorgere - e nella vita parlamentare e nei Circoli locali - quello ~~~iJ~~~?cercammo di costituire da noi, un riformismo Quanto ai socialisti, essi potranno trarre frutto dal– l'odierna fase nuova, come la. chiamnva l'amico Bo• nomi, o dalle forze che oggi si sprigionano, se s~l– pranno sostenere e promuovere gli Interessi dei con- sumatori. ..,_ È inutile andar n scavare nel passato e discutere se il sociaJismo, in ispecie nelle sue co;renti revi– sionistiche, abbia tenuto conto di simili interessi o della lor lotta contro i contrapposti Interessi dei pro• duttori e degli intermediari; come pure delle antitesi che si determinano (ponendosi da c1uesto angolo vi– suale) _trai _varì gr~ppi dei produttori reciprocamente, e tra 1 vari gruppi dei consumatori reciprocamente. Bissolati e 'l 1 reves, sul re,npo 1 si sono sforzati di di– mostrare che la visiono di questi rapporti è acqui– siti\ già. al pensiero ed alla tattica 1:1ociali1:1ta. ro non voglio dir di no. Certo, i sociali1:1ti,che dicono " sa– pevamcelo n 1 avrebbero saputo di più se avessero ba– da_to. Un J)0 1 d'attenzione, non occorre nitro J>ersco– prire quetna roba, che sembra a 'l'rcvcs tanto origi– nale dli. toccar ,1uasi il paradosso ..... Oh Dio! comprendo benissimo che, in un'epoca come la nostra, dominata dall'intermediario, sia dif• fìcilo denudare e colpire la relazione tra produttori o consumatori. La si vedeva molto meglio nelle epoche antiche, nelle quali ,•enivano a diretto contatto. Og• gidl, per la presenza del capitalista, cho è l'interme– diario organizzatore della produzione, al pl"imo piano dei rap11orti e delle antitesi fra produttori e consu– matori si sovrappone un secondr,piano di rapporti ed antitesi tra salariati e salarianti, che attira tutti gli sguardi e fa dimenticare il. .. piA.nterreno. SI Jirà: ciò che importa è tirar via l'Intermediario {Il sipario famoso)i alle antitesi d'altro genere pen• sercmo dopo. Il vero si è che il capitalista non ò solo il si1>ario, ma bensl il direttore del sistema di produzione; ed è attraverso il suo tramite e la sua funzione di contabile che si stabiliscono i prezzi e si regolano, come che sia, i rapporti tra i vari gruppi cli produttori. . È un contabile che si fa pagar troppo? Cambia– molo. Ci sto anch·io. Ma bisogna prcpnrnre e costi– tuire gli equivalenti socialisti. della sua funzione. Blssolati dice giustamente che la questione dei rap– porti tra consumatori e 1>roduttori sbocca, come quclln.dei ra11porti tra capitalisti e lavoratori, nella que– stione unica di una diversa forma di organizzazione dclln produzione. Ma appunto qui risorge, con irresistibile necessità, il bisogno di tener presente il criterio del consumo, oltre a quello del lavoro. Una forma socializzata di produzione, che hadasse solo al vantaµ-gio dei lavo• ratori, condurrebbe ad uno scoppio violento di lotte intersindacali. In ogni ramo di produzione si tende• rcbhe ad aumentare il prezzo dei prodotti; e sareb– hcro i gruppi, maggiormente assecondati dalla for– tuna o dai biso~ni del mercato, che avrebbero ra– gione degli nitri. Si formerebbero categorie di inte• ressi collettivi, classi di lavoratori privilegiati, che 1>otrebbcro esercitare monopoli a danno degli altri, 1>roprio come oggi si verifica fra le varie classi so– ciali. li rimedio allo scatenarsi delle correnti monopo– lizzatrici non può ,essere che l"orgcmizzazione sulla base del consumo. E questo il criterio pel quale può farsi valere, con azione acleguatrico fra i Sindacati, il principio socialista; e soltanto avviandosi per questa via il socialismo può evitare di finire nel liberismo cli classe. Qnestl non sono che accenni e meritano più larghi svolgimenti, che non risparmierò ai lettori della Cri– tica. Per questo articolo mi bastava chiarire questo: che i socialisti non debbono aver paura delle nuove delineazioni di problemi che si vanno facendo sul terreno del consumo, e non debbono avere scrupoli ad allargare, quando occorra, la direttiva della lotta di classe fra salarianti e salariati, por condurre, in– sieme ad elementi affini, la battnglin contro il caro– vivere. 11 far sorgere Cooperative di consumo e gettare le basi del nuoro Comune è fare del socialismo, non mono che condurre uno sciopero o attenersi alla re– sistenza. Anzi. ..... L'Umbria, scossa e dissodata dall'agitazione spon· tanca delle masse, può essere un campo buono per chi ha voglia di lavorare. M1mcc10 Runo. Prof. ANGELO CELL I l)cputoto nl Parlamento LALEGISLAZIONE C TRO LAMALARIA (I. Il chinino di Stato. - n. Dltpo1lzlon1 per diminuire le cause della malaria. - 111.Lerrt 1uue bontllclle. - 1,•. Abitazioni In 1oca mà di malaria). Presso la Critica &cialt. - Centesimi 5.
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